Vi incollo la recensione dell'horror movie che uscirà presto anche in Italia...
"Protagoniste di Black Sheep, lo dice il titolo inequivocabile, le pecore, in voce e corpo. Pecore bianche ma nerissime nell’anima, che un esperimento genetico trasforma in massa assassina, mannara, zombie all’attacco degli umani a loro volta mutanti in una nuova specie. Colpevole, l’avidità di qualche scienziato e speculatore terriero che vorrebbe rendere quelle magnifiche lande verdi spazi appetibili a clienti stranieri, soprattutto asiatici. Alla base - nel prologo che mette in campo il presagio, l’attesa di un evento tragico che dovrà poi attendere quindici anni, ovvero il tempo di una didascalia, per manifestarsi in tutta la sua follia - c’è una tragedia che ha colpito, in una fattoria nella campagna neozelandese, la famiglia di Henry, rimasto da quel momento traumatizzato dalle pecore. Una vera e propria fobia.
Le pecore sono ovunque, presenza che invade le inquadrature: con un belato premonitore, in transito nelle valli, uccise per destinazioni domestiche culinarie, usate le loro pelli e carcasse come trofei alle pareti o come abito per giochi spaventosi dai due fratelli adolescenti… Poche scene, depistanti, per introdurre la tensione horror, e nulla in confronto all’uso sadico che ne faranno i due scienziati: scuoiate, sventrate e lasciate ancora in vita, appese a travi e innestate con ogni sorta di fili al fine di generare una nuova forma di super-pecora geneticamente modificata… E che Henry, rientrato al villaggio per regolare i conti con il fratello cinico (è lui il responsabile di tutta l’operazione), dovrà affrontare, insieme a una giovane attivista ecologica, a un guardiano del posto e a un’anziana e deliziosa vecchietta la cui vita è stata anche per lei segnata dalla presenza di quegli animali…"
Ora, che sia giusto ribaltare finalmente i ruoli non lo mettiamo in dubbio, anche se a ValleVegan il ribaltamento dei ruoli lascerebbe intatte le cose; insomma, vedere carnivori sbranati da pecore ci fa sorridere un pò tutti! Il punto è che, nonostante il film tratti in primis il tema degli esperimenti genetici e dei tragici errori che potrebbero susseguirne, il suddetto potrebbe, a livello inconscio, scatenare una specie di intolleranza verso questi splendidi ovini, che oltretutto, in Nuova Zelanda ed Australia, sono già stati privati dei propri "diritti naturali"(NB), sfruttate e torturate per il commercio della lana merinos. Non vorrei però dare ulteriori giudizi prima di aver visto il film, che per ora è disponibile solo in lingua inglese. Vi allego comunque il sito ufficiale del film ( http://www.blacksheep-themovie.com/) e il video (per stomaci forti) presente su Youtube sulla pratica usata per produrre lana merinos ( http://www.youtube.com/watch?v=gR-x1-xEg0U )
Da http://www.sentieriselvaggi.it/articolo.asp?sez0=3&sez1=33&art=22107