Specie non cacciabili. Norme igieniche non rispettate
Nel frigo anche carne di tordo e di tasso Denunciato dalla Forestale un ristoratore dei Monti Simbruini: serviva per preparare i pasti per i turisti
ROMA - C'era anche carne di tordo e di tasso nella ghiacciaia di un ristorante nel cuore del Parco naturale dei Monti Simbruini. La scoperta è stata fatta dagli investigatori del Nirda, il Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali della Forestale, che hanno effettuato controlli presso alcuni ristoratori e albergatori.
CARNE NON A NORMA - In uno dei locali visitati, in particolare, sono stati rinvenuti oltre cento chilogrammi di carne congelata e non a norma: appartenevano a specie animali non cacciabili o conservate in maniera non corretta. La carne era custodita all'interno di frigoriferi per gelati e senza l'osservanza delle norme igieniche prescritte per la conservazione dei cibi. Tale carne, secondo la Forestale, veniva poi utilizzata per la preparazione dei pasti offerti a turisti e visitatori del Parco.
ANCHE I CINGHIALI - «Sono stati trovati - si legge in una nota del Corpo forestale - anche due cinghiali interi, macellati di recente e sprovvisti, come la totalità delle carni rinvenute, delle certificazioni di provenienza. Le analisi, effettuate sui campioni inviati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per l’Abruzzo e il Molise di Teramo, hanno confermato le ipotesi investigative: tra la carne sequestrata, oltre a suino e tordo, è stata verificata anche la presenza di cinghiale selvatico che, non essendo sottoposta a controllo sanitario non è utilizzabile per la consumazione umana, ma soprattutto è stata rilevata la presenza di carne di tasso, un animale della famiglia dei mustelidi, di cui è vietata la caccia».
LA DENUNCIA - «Il titolare del ristorante e la sua socia - annuncia ancora la Forestale - sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di frode nell’esercizio del commercio, per ricettazione, per il reato di detenzione ai fini del commercio di fauna selvatica non cacciabile e per somministrazione di alimenti in violazione alle vigenti normative sanitarie. Inoltre sono in corso di accertamento le verifiche sulla legittimità delle opere edilizie esistenti sulla proprietà, che si trova all’interno del perimetro del Parco dei Monti Simbruini e quindi soggette alla specifica normativa del Parco».
(Corriere della Sera 9 novembre 2007)
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