Fonte: Campagna
StopHLS
Ancora un volta gli attivisti e le le attiviste della campagna per chiudere HLS si trovano a protestare contro quello che di fatto è l' attuale obiettivo numero uno della campagna, la multinazionale farmaceutica svizzera Novartis.
Più volte ci siamo ritrovati di fronte a quello che di fatto è stato sempre uno dei posti più significativi per le proteste, il sito industriale situato ad Origgio, in provincia di Varese. Quando in tutto il mondo è stata indetta una settimana di proteste contro Novartis abbiamo risposto subito organizzando una protesta davanti ai cancelli dello stabilimento.
Alle ore 8 di mercoledì 28 maggio una decina di attivisti/e si sono ritrovati ancora una volta davanti ai cancelli della Novartis per diventare la voce dei più di 180.000 animali rinchiusi dentro HLS. Ad Origgio sanno benissimo cosa vuol dire avere a che fare con le proteste della campagna 'StopHLS', per circa due ore il solito numero di lavoratori ed alti dirigenti sfila in auto attraverso attivisti/e che non si fanno pregare nel dare una calda accoglienza. Con cartelloni, tamburi e megafoni non lasciamo scampo a nessuna delle auto che sfilano tra noi, proprio come gli animali dentro HLS, nessuno di loro viene risparmiato, nessuno di loro viene lasciato passare senza che gli venga ricordato quanto la vita di 500 animali al giorno gravi sulle loro coscienze! Davvero un'altra pessima settimana per la Novartis, oramai frequentemente in tutto il mondo le proteste davanti alle loro sedi si stanno contraddistinguendo! Questa settimana in diversi paesi, inclusi alcuni molto lontani dal nostro come Cile e Venezuela, gli attivisti e le attiviste hanno protestato mettendo in luce la reale "qualità" degli affari della Novartis. Tutto ciò a un mese dal fantastico corteo di circa 700 persone che in Gran Bretagna ha visto la sua conclusione davanti ai laboratori Novartis di Horsham, "lager" orribile dove attualmente si stanno effettuando esperimenti in ambito biotecnologico su altri animali inermi e senza colpa se non quella di non avere abbastanza voce da far sentire attraverso le mura di tutti quei laboratori di vivisezione, come HLS, ancora presenti in tutto il mondo. Cercheremo, oggi come domani, di essere noi la voce di tutti gli animali rinchiusi dentro i laboratori.
Vista questa giornata di proteste contro Novartis non potevano comunque perdere la possibilità di ritrovarci davanti ad altri importanti obiettivi, simboli evidenti della vivisezione e dello sfruttamento animale. Lo squallido allevamento per animali da laboratorio Harlan di Correzzana (Milano) è ovviamente uno di questi. Situato apparentemente in una zona tranquilla e volutamente lontano dall'attenzione di chi evidentemente saprebbe riconoscere in esso un moderno lager per animali non umani, questo allevamento è stato oggetto di diverse proteste nonchè di una liberazione avvenuta nel 2006. A dispetto di altre volte abbiamo deciso di dedicare ad Harlan due momenti della giornata, dalle 11 del mattino fino alle 13'30 e dalle 16 fino alle 19. Dietro a questa scelta un preciso scopo: le ultime proteste contro Harlan si erano "tenute" di fronte ad un luogo chiuso e privo di qualsiasi dipendente, in precendenza avvertiti che delle proteste si sarebbero tenute di fronte all'allevamento i dirigenti di Harlan hanno deciso di rinunciare a mezza giornata di "lavoro" per non affrontare le proteste. In seguito a questa evoluzione oggi abbiamo deciso di indire proteste in due momenti differenti della giornata per far capire ad Harlan che non abbiamo nessuna intenzione di mollare o di essere facilmente "evitati". Arrivati sul posto constatiamo, anche tramite diverse conferme, che la politica aziendale è quella di evitare qualsiasi contatto con i manifestanti in qualsiasi momento della giornata si possa tenere una protesta, quindi oggi (intera giornata) come per altre precedenti proteste lavoratori e dirigenti di Harlan non erano presenti a lavoro. Questo oltre che essere un buon risultato, poichè abbiamo costretto questo lager a rimanere chiuso tutto il giorno (avendo di fatto avuto perdite economiche non indifferenti), ci pone di fronte a nuove prospettive per una lotta contro l'allevamento di Correzzana che potrebbe portare ad ottimi risultati facendo pressione costante per poter vedere il prima possibile quel posto chiuso e senza più animali.
Dopo la prima fase di protesta contro Harlan è il momento di spostarci poco distante, a Monza, dove ha sede uno dei fornitori di apparecchiature da laboratorio più importanti per HLS, l'azienda PerkinElmer. Diverse altre proteste sono state effettuate di fronte a questa sede, tra le più importanti a livello europeo. Per più di un'ora una decina di attivisti/e hanno urlato la loro rabbia verso un'azienda che sta dimostrando l'evidente mancanza di coscienza di fronte alle torture inflitte ai cuccioli di beagle, ai primati, conigli e tanti altri animali condannati a morte dentro HLS. PerkinElmer "rifornisce la mano" dei vivisettori e per questo non c'è scusa che tenga, non c'è spiegazione che possa essere accettata. Slogan, megafoni e tamburi hanno fatto da sfondo ad una protesta che è stata principalmente informativa e che ha visto la distribuzione di molti volantini a passanti ed abitanti della zona. PerkinElmer, avere a che fare con HLS significa avere a che fare con noi!
Terminata anche questa protesta torniamo davanti ad Harlan giusto per constatare che nessuno è presente all'interno dell'allevamento. Veniamo giusto a sapere che un (probabile) responsabile della struttura è stato presente proprio nel momento di intervallo tra le due proteste. Di fronte a questo atteggiamento di codardia non possiamo fare altro che trovare ancora più motivazioni per protestare contro Harlan, per indire ancora presidi di fronte alla sede di Correzzana, per ricordare ai lavoratori e dirigenti che non dimentichiamo e che ci saremo sempre a qualsiasi ora, dopo aver visto chiuso Harlan
un giorno continueremo fino a quando riusciremo a vederlo chiuso per sempre!
Campagna 'StopHLS'