Circa un anno fa, pubblicammo un articolo su un servizio passato sul TG1 ("
Perchè Vegani NO e vegetariani SI?") nel quale i giornalisti della Rai intervistavano un medico italiano sulla scia della presentazione di un libro della scrittrice americana Nina Planck.. Libro con il quale costei denunciava i danni della dieta vegana.
Il dodicesimo commento a questa notizia apparsa sul nostro blog fu di Luciana Baroni, presidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, che ci invitò a leggere una lettera del dott. Mc Dougall, uno dei maggiori nutrizionisti USA.
Grazie a Ery Veg (Erika), oggi siamo in grado di fornire la traduzione di quella lettera. A distanza di un anno essa non ha perso nulla dell'attualità che - purtroppo - siamo costretti ad attribuirgli:
«Ecco una lettera di 150 parole che ho spedito al New York Times (le probabilità di pubblicazione sul giornale sono ovviamente scarse):
L’articolo di Nina Planck che condanna la dieta vegana contiene seri errori riguardo l’adeguatezza dei cibi vegetali. I vegetali contengono tutti gli amminoacidi essenziali in quantità adeguate per incontrare i fabbisogni umani, anche quelli dei bambini (Millward). La vitamina D non si trova nel latte o nella carne, a meno che non sia aggiunta durante la lavorazione. La luce del sole é la corretta sorgente di questa vitamina. Le piante producono il beta-carotene, il precursore della vitamina A. La fonte originale di tutti i minerali (inclusi calcio e zinco) é nel suolo. I vegetali sonno abbondanti in minerali e agiscono come conduttori di minerali per gli animali. La verità scientifica é che le deficenze di proteine, amminoacidi, minerali e vitamine ( eccetto la B12 che é sintetizzata da un battere, non dagli animali) é che non mai causata da una dieta completamente a base di vegetali quando il fabbisogno calorico é soddisfatto. La distorsione della scienza nutrizionale da parte della signora Planck é una questione seria che ha bisogno di essere risolta.
Referenza: Millward DJ. The nutritional value of plant-based diets in relation to human amino acid and protein requirements. Proc Nutr Soc. 1999 May;58(2):249-60.
Commenti aggiuntivi non spediti al quotidiano.
Nina Planck scrive: “Non puoi mettere al mondo e nutrire un neonato robusto semplicemente con cibi vegetali.”
La verità scientifica é: I bambini di 6 settimane hanno bisogno del latte materno e qualunque altro cibo é sinonimo di malnutrizione. Immagina se l’approcio esattamente opposto uccidesse un neonato con una formula a base di manzo polverizzato e latte vaccino, cio’ avrebbe ricevuto la stessa diffusione mediatica? Credo che il caso andrebbe propriamente considerato come negligenza nei confronti del bambino (intenzionale o meno) che é passata inosservata tranne per coloro intimamente coinvolti. Le persone amano sentire buone notizie sulle loro cattive abitudini, dunque la tragedia della morte di un neonato causata dalll’erronea idea dei genitori che hanno nutrito il loro bambino con succo di mela e latte di soia per le prime 6 settimane di vita é stato usato per giustificare il mangiar carne e bere latte vaccino.
Nina Planck scrive: La deficenza proteica é uno dei pericoli della dieta vegana nei neonati. I nutrizionisti parlano di proteine di “prima classe”( provenienti dalla carne, pesce, uova e latte) e di “seconda classe” (dai vegetali), ma oggi questo é considerato denigrante nei confronti dei vegetariani.
La verità scientifica é: La confusione riguardo il nostro fabbisogno proteico deriva da studi dei bisogni nutrizionali degli animali. Mendel e Osborne nel 1913 riportarono che i ratti crescevano meglio con fonti di proteine animali piuttosto che vegetali. Una coseguenza diretta dei loro studi fu la conclusione che la carne, le uova e i latticini fossero classificati come superiori “, o fonti proteiche di “classe A” e le proteine vegetali come inferiori, proteine di « classe B ». Sembra che nessuno abbia considerato che i ratti non sono persone. Una ovvia differenza nei loro bisogni nutrizionali é che il latte di ratto é 11 volte più concentrato in proteine che il latte materno umano. La dose extra di proteine sostiene il rapido sviluppo di questo animale alla taglia adulta in 5 mesi ; mentre gli umani ci mettono 17 anni a diventare completamente maturi. L’autorità mondiale sui fabbisogni proteici umani, il Prof. Joseph Millward, scrisse quanto segue : « Contrariamente all’opinione generale, la differenza tra le fonti proteiche introdotte con la dieta in termini di superiorità nutrizionale delle proteine animali rispetto a quelle vegetali é molto più difficile da dimostrare e meno rilevamente nella nutrizione umana » (REferenze nella mia newsletter dell’aprile 2007)
Nina Planck scrive: Rimane il fatto che, comunque, gli umani preferiscono le proteine animali e i grassi rispetto ai cereali e i tuberi, perché contengono tutti gli amminoacidi essenziali necessari per la vita in giusta dose.Cio’ non é vero per le proteine vegetali, che sono inferiori in auqntità e qualità – anche nella soia.
La verità scientifica é: Le proteine funzionano come materiali strutturali che costruiscono le impalcature che mantengono la forma della cellula, come enzimi che catalizzano le reazioni biochimiche e come ormoni che trasmettono messaggi tra le cellule – per nominare solo alcune delle loro funzioni vitali. Dato che le piante sono composte di cellule strutturalmente robuste a base di enzimi e ormoni, sono naturalmente fonti ricche di proteine. Infatti, i vegetali ne sono talmente ricchi che possono andare incontro alle esigenze proteiche dei più grandi animali del pianeta : elefanti, ippopotami, giraffe e vacche. Sarebbe corretto dedurre che i bisogni proteici dei relativamente piccoli umani possono facilmente essere soddisfatti dai vegetali. (Referenze nella mia newsletter dell’aprile 2007.)
Nina Planck scrive: Eppure anche un neonato allattato al seno é a rischio. Studi dimostrano che il lattematerno di una vegan non contiene sufficiente acido docosaesaenoico ,o DHA, gli acidi grassi omega-3 che si trovano nel pesce.
La verità scientifica é: Solo le piante possono sintetizzare gli acidi grassi. Qualunque DHa trovato negli animali ha avuto la sua origine da una pianta (come l’acido alfa-linoleico). Il copro umano non ha difficoltà a convertire i grassi omega-3, acidi alfa-linoleici, derivanti da vegetali, in DHA o altri acidi grassi n-3, approvigionando i nostri bisogni anche durante la gestazione e l’infanzia.
Referenza:
Langdon JH. Has an aquatic diet been necessary for hominin brain evolution and functional development?
Br J Nutr. 2006 Jul;96(1):7-17.
Le madri che seguono una dieta occidentale trasmettono pericolose quantità di contaminanti ambientali attraverso l’allattamento ai loro bambini. La carne, i latticini e il pesce nella dieta materna sono fonti dall’ 80 al 90% di queste sostanze chimiche tossiche. Il latte più pulito e sano in assoluto é prodotto dalle madri che seguono una dieta vegana.
Nina Planck scrive: Una dieta vegana é ugualmente pericolosa per i bambini svezzati e bambini piccoli, che hanno bisogno di molte proteine e calico.
La verità scientifica é: i neonati dovrebbero essere esclusivamente allattati fino a 6 mesi d’età e poi parzialmente allattati fino ai 2 anni. Gli amidi, la frutta e le verdure dovrebbero essere aggiunti dopo i 6 mesi. L’aggiunta di latte vaccino causa sia problemi comuni come la costipazione che problemi devastanti come il diabete di tipo 1. (vedere la mia newsletter del maggio 2003 sul mercato del latte e le malattie). L’aggiunta di carne alla dieta di un infante é una delle principali ragioni per cui tutti i bambini cresciuti con una dieta occidentale hanno inizi di arteriosclerosi a partire dai 2 anni.
Nina Planck scrive: “Un adulto che é stato ben nutrito nell’utero e durante l’infanzia puo’ scegliere di passare ad una dieta vegana, ma i neonati crescono con proteine, calcio, colesterolo e olio di pesce.”
La verità scientifica é: I bambini sono idealmente cresciuti dal latte materno all’inizio e in seguito da cibi completi. Se tutto va bene, i genitori comprenderanno che la dieta più sana per tutta la famiglia (dopo lo svezzamento) é a base di amidi con l’aggiunta di frutta e verdure. (la vitamina B12 é aggiunta alla dieta della gestante o delle madri che allattano e soltanto dopo aver seguito una dieta strettamente a base di vegetali per 3 anni).
A Nina Planck é stato permesso da parte del New York Times di sfruttare la tragedia di una famiglia e di propagandare informazioni comunemente diffuse,ma scientificamente non corrette, sulla nutrizione umana. L’autrice e il quotidiano dovrebbero esserne responsabili. Si spera che il risultato finale sia che le persone, desiderando la verità, si prendano il disturbo di dare un’occhio alle prove. Se questo fosse il caso, allora questo articolo del New York Times potrebbe essere l’inizio di cambiamenti fortemente ritardatari nel modo in cui la gente mangia. Scrivete e dite a tutti coloro che conoscete che il New York times ha fatto un lavoro trascurato, e ha danneggiato il pubblico permettendo che dannose bugie siano diffuse – sopratutto quando si considera che il messaggio della Planck promuove una dieta conosciuta come causa di obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiache e i maggiori tipi di cancro.