Corsa dei tori e dei nudi a S. Firmino
Attivista italiano per i diritti animali stramazzerà al suolo nelle strade di Pamplona, nudo ed “infilzato” dalle banderillas, per protestare contro il massacro dei tori durante le celebrazioni di San Firmino
Pronto a distendersi per strada senza vestiti e “ferito a sangue” dalle banderilla (tradizionali lance di legno con uncino) infilzate nella schiena, l’attivista italiano per i diritti animali, Giorgio Bastianutti, raggiungerà Pamplona, Spagna, per protestare contro la crudele Corsa dei Tori e le corride che ad essa seguono.
L’intensa performance è stata organizzata da People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) e avrà luogo il 5 luglio, solo due giorni prima della famigerata Corsa dei Tori. Cinquanta animalisti – uno per ogni toro che verrà massacrato nel corso della settimana di festeggiamenti per S. Firmino – prenderanno parte alla manifestazione.
Giorgio Bastianutti, presente all’evento in qualità di rappresentante PETA per l’Italia, sarà a disposizione per eventuali interviste o a fornire informazioni e foto sul grande evento animalista e sulla campagna anti-corride di PETA.
Perchè gli animalisti di PETA sono pronti a spogliarsi per i tori a Pamplona? Semplicemente per poter esporre la nuda verità sulla crudeltà intrinseca alle corride. Pungoli elettrici e bastoni dalla punta affilata vengono usati per incattivire ed eccitare i tori prima della Corsa, mentre alla fine gli stessi tori verranno comunque torturati e uccisi nell’arena. Le corride hanno luogo quotidianamente per tutta la durata dei festeggiamenti. Prima ancora che la corrida abbia inizio i tori spesso sono già indeboliti a causa delle percosse ricevute o dei tranquillizzanti somministratigli o vengono accecati con vaselina, direttamente spalmata sui loro occhi. Durante la cosiddetta “sfida” i tori sono colpiti brutalmente sul dorso con le banderilla le quali, provocando copiose perdite di sangue, indeboliscono ulteriormente gli animali.
L’opposizione in Spagna alle corride sta crescendo. Il 72% degli spagnoli si è dichiarato non interessato a tali spettacoli e il dato è ancora più significativo se confrontato con il 54% raccolto negli anni ottanta. Inoltre a seguito della presa di posizione del Consiglio Comunale di Barcellona che nell’aprile del 2004 ha dichiarato la città stessa “città anti-corrida”, altre città spagnole, tra cui Torello, Calldetenes e Olot, cittadina in cui è presente la seconda arena più antica di Spagna, hanno fatto gli stessi passi nel comune sforzo di bandire per sempre questa “tradizione” considerata ormai primitiva e crudele.
“Seviziare e macellare gli animali per divertimento è qualcosa che ci riporta dritti a epoche oscure in cui diritti e compassione per gli indifesi erano ancora utopia” afferma Giorgio Bastianutti. “Tutti gli animalisti coinvolti saranno felici di esporre ed usare il proprio corpo per mettere in luce la crudeltà e la violenza della Corsa dei Tori e di tutte le corride.”
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