(prefazione dal libro “Il maiale che cantava alla luna” di Jeffrey Moussaieff Masson)
“Masson è uno scrittore meraviglioso e questo è il suo libro più importante. Spero che tutti lo leggano perchè cambierà il modo in cui la gente considera gli animali che incontra ogni giorno: nel proprio piatto.
Peter Singer
Tre anni fa, durante un viaggio in Nuova Zelanda, mi trovavo a Auckland con la mia famiglia, quando sentii parlare di una scrofa che viveva sulla spiaggia a un quarto d’ora dal centro della città. Era una scrofa famosa, i ragazzini andavano a trovarla dopo la scuola, era stata proposta come sindaco, e il vicinato era ferocemente diviso tra coloro che trovavano un che di magico in lei e quelli che temevano avrebbe divorato i loro bambini. Trovammo la spiaggia, ma Piglet (l’avevano chiamata così) si era spostata in una piantagione di noci di macadamia più a nord e non la si vedeva più.
Per farla breve, conoscemmo i suoi custodi, il meraviglioso Tony Watkins e l’altrettanto splendida Helen, la sua compagna, e finimmo per comprare una casa proprio sul quella spiaggia. Avevamo sentito un’infinità di storie su questa scrofa incredibile che adorava farsi una nuotata di prima mattina, quando il mare era liscio come l’olio, e apprezzava la compagnia dei bambini, sempre che le dessero una grattatina sulla pancia prima di andarsene. Era pulitissima, beneducata, sensibile, intelligente e socievole. Quando finalmente la incontrammo, capimmo subito che non si poteva desiderare una vicina di casa o un’ambasciatrice degli animali da fattoria migliore di lei. La sua vita emotiva era particolarmente evidente. Faceva sempre capire quello che provava: il più delle volte lo lasciava trasparire dall’espressione sorridente, soprattutto quando nuotava o giocava con i suoi piccoli amici umani.
Ma aveva anche alcuni lati misteriosi. Era sensibile alla musica, e le piaceva sentir suonare il violino. Sembrava apprezzare la musica soprattutto nelle notti di luna piena sulla spiaggia. Di recente, in una di queste occasioni, Tony le ha scattato una foto mentre emetteva versi dolcissimi, come se stesse davvero cantando alla luna.
L’immagine di Piglet che canta, qui a lato, è la prova fotografica della sua particolare attrazione per la musica, l’acqua, la notte e la luna. E’ una ragione di più per credere che molti animali – i maiali per primi – possono accedere a sentimenti che gli esseri umani ancora non riconoscono in sé. Forse, se ascoltassimo con sufficiente attenzione le canzoni che Piglet e i suoi simili cantano di notte alla luna, potremmo scoprire emozioni in grado di procurarci una gioia inimmaginabile.
Nei miei libri sugli animali, ho spesso dato spazio alle emozioni che essi provano e che gli umani forse ignorano. Certo, sono solo congetture, ma a chiunque viva a stretto contatto con un’altra specie capita a volte di accorgersi che un certo animale si sta allontanando per entrare in un regno al quale non abbiamo accesso. Assume uno sguardo assente, oppure si illumina di una specie di contentezza. In quei momenti, sono convinto che se potessi imparare ad ascoltare meglio, o se solo fossi un po’ più disponibile verso l’ignoto, scivolerei nello stesso luogo e conoscerei emozioni delle quali adesso non so nulla.
Ci sono persone che hanno sofferto molto e che sembrano possedere una conoscenza dei recessi del sentimento umano irraggiungibili a tutti gli altri.
Forse vorrebbero condividerla, ma spesso noi non siamo in grado di ascoltare.
Stranamente gli animali mi danno la stessa impressione. Certo ad alcuni sembra assurdo paragonare la loro condizione a quella di chi, vive una tragedia. Eppure più so come vivono negli allevamenti industriali, più mi convinco che l’analogia non sia così forzata.
Questi animali sembrano conservare la capacità di provare sentimenti profondi, incluso, miracolosamente, l’affetto per noi, malgrado o forse proprio a causa del destino ineluttabile che li attende.
La mia speranza è che questo libro renda consapevoli dell’esistenza dell’aspetto di una vita animale che ci ha accompagnato per migliaia di anni ma che davvero di rado abbiamo riconosciuto.
Desidero che Piglet canti per noi come canta alla luna: forse una canzone di dolore, di nostalgia, di tristezza; forse, inaspettatamente, una canzone di gioia, di compassione, e d’amore.