Isola di Ponza: eccovi un breve resoconto dei tre giorni di escursione attiva nell'isola bracchina, che non è assolutamente da considerare un comunicato ufficiale - queste cose io non le faccio, tsè!
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In generale, non sono [ancora] state trovate, per fortuna, tracce di bracconaggio esteso come nei mesi passati: questo significa che molti bracchi non ci hanno riprovato, il che, però, non è assolutamente un motivo per abbassare la guardia.
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infatti, benché gran parte dei siti che gli attivisti avevano segnalato in precedenza siano stati controllati senza trovare altre tracce di attività illegali, ci sono stati comunque dei riscontri preoccupanti:
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1. il ritrovamento di 12 sep nei dintorni dell'abitazione di un ben noto "irriducibile", che sembrava essersi redento negli ultimi tempi - peccato, una delusione;
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2. tracce indiscutibili dell'installazione di una rete sulla nota piana, anche se la rete in sito non c'era: un giovane bracco che frequenta assiduamente la zona ci ha chiesto esplicitamente di rimettere in sito la corda di supporto della rete entro la serata, altrimenti, prometteva, ci avrebbe mandati in ospedale a seguito di qualche fucilata, e che se ne sarebbe occupato personalmente e con tanto impegno.
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Gli altri siti segnalati erano "puliti", oppure in stato evidente di abbandono (probabilmente li utilizzano soltanto a marzo-aprile). in particolare sono stati battuti tutti i "siti alti" del monte guardia, alcuni di le forna/cala feola/le piscine, la cava/forte papa, alcuni di campo inglese, tutti quelli di santa maria, la piana/cala fonte/cala gaetano e il monte schiavone (montarozzo di fronte alla piana).
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Alcuni tra gli altri siti non segnalati perché considerati in disuso da anni sono stati comunque controllati, per fortuna senza riscontri.
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Tra gli immancabili episodi folkloristici sono da riportare:
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1. l'aggressione sulla piana da parte di "M'chèl" (il ragazzetto scagnozzo de "O'Pallone"), che rivendicava i "suoi" diritti sulla rete, che ci ha deliziati con la sua forbitissima dialettica (indicatore tipico del luogo) e col suo impeto muscolare (eredità di un'adolescenza madida d'ignoranza e sciattezza morale);
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2. l'incontro con un noto uccellatore, che voleva soddisfare sulla nostra povera guardia venatoria la sua sete di giustizia riguardo ad una fantomatica violazione che rivendica - dice - da più di due anni...
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Un grande momento di soddisfazione l'abbiamo condiviso con le guardie forestali, che hanno individuato e denunciato un pericoloso bracco per una serie di reati (resistenza a pubblico ufficiale, abbandono di arma da fuoco, detenzione abusiva di armi, richiami elettronici illegali, trappole illegali, e via discorrendo). al momento del fermo e della perquisizione il bipede e i suoi familiari hanno inscenato una tipica tragedia ponzese (simile a quella napoletana) con pianti, urla, e invocazioni ai santi protettori locali.
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il giorno dopo gli altri bipedi della braccaspecie digrignavano i denti, ma se ne stavano nascosti e cheti: qualcosa da nascondere, evidentemente, ce l'hanno tutti, e non deve trattarsi solo di attività illegali legate all'uccellagione, ma di chissà quant'altro, in chissà quali altri contesti! la storia ufficiale, il nostro passato, la nostra vita ci insegnano, ed è ineccepibile, che chi adotta un comportamento criminale, egoistico, senza scrupoli e incurante degli effetti provocati difficilmente lo fa in un ambito ristretto, perché il tipo di approccio che adottano questi individui è sempre lo stesso: questa è casa mia, qui comando io, qui il padrone sono io.
In sintesi: se uno è marcio, è marcio in tutto.