Cipro, non fa che aggiungersi a Malta, Ischia, Ponza e a qualsiasi altro lembo di terra che spunta dalle acque del Mediterraneo e dovrebbe offrire ai migratori una possibilità di sosta durante il loro viaggio. Invece si trasforma puntualmente in una trappola mortale, grazie a inerzia e collusione di politici e organi di controllo. Pare proprio che non ci sia isola del Mediterraneo che si salva dalla piaga del bracconaggio. Ecco un report “a caldo” da Cipro, redatto dall’associazione internazionale per la tutela degli uccelli – CABS, al rientro da alcuni giorni di attività a Cipro. Assieme alle isole italiane e a Malta ecco un’altra terra senza legge dove i bracconieri la fanno troppo spesso da padroni nell’indifferenza o nell’incapacità delle autorità.
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L’operazione a Cipro è iniziata con l’arrivo a Larnaka all´alba del 25 aprile, partenza il 3 maggio. 7 giorni e mezzo di lavoro e 2 notti e mezzo.
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Sette partecipanti (5 dalla Germania, 1 dall’Italia e 1 inglese residente in Grecia). Sono stati formati 2 gruppi che battevano territori differenti ed in maniera differente. Il primo si muoveva in auto e faceva rapide incursioni in aree adatte. Il secondo si muoveva a piedi e controllava sistematicamente tutte le aree verdi della zona.
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Risultati: 2.100 bastoncini di vischio, 32 reti, 14 richiami acustici, 140 uccelli liberati, 20 uccelli morti. Fra le specie coinvolte la capinera (tutti i richiami in funzione erano impostati sul canto della capinera), passero, luí verde, pigliamosche, balia nera, sterpazzolina di Sardegna, forapaglie, bigiarella, rigogolo, codirosso, torcicollo, tortora, allocco, assiolo, canapino pallido, cannaiola, cardellino. Trovate anche piume di cuculo, upupa, gheppio attaccate ai bastoncini. Gli agenti del Game Fund, la polizia e il nuovo corpo per la lotta la bracconaggio, sono stati accompagnati in 9 giardini per le denunce, ma non si sa in quanti casi abbiano proceduto a denunciare il proprietario o in quanti abbiano solo rimosso le trappole.
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Sintesi: Rispetto alla esperienza LAC – Lega Abolizione della Caccia del 2001/2002 la situazione é nettamente peggiorata. L´uso di reti e richiami acustici - segno di una professionalizzazione del bracconaggio anche primaverile - é invalso. Sono stati rinvenuti impianti di bracconieri professionisti che utilizzano strategie differenti: giardini inaccessibili con dentro 5/6 mist nets (circa 6X20 o 30 metri) piú il richiamo, aree estese di macchia con piú di 400 sticks, singoli cespugli allestiti tipo Baraccas spagnole con piú di 85 sticks e richiamo notturno. Ma il confine con i bracconieri amatoriali é fluido, per cui anche giardini con pochi bastoncini possono avere il richiamo e trasformarsi in aree di cattura di grande impatto.
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Se si tiene presente che le reti raccolte dalla LAC nel 2001 e 2002 erano 3 e 8, il numero di 32 fa capire come sia cambiata la situazione. Nelle due notti passate a cercare i richiami acustici e smontare le installazioni, eliminato un richiamo si passava al secondo e al terzo ed in entrambi i casi sono stati i primi albori a fermarci e non l´assenza di un ulteriore richiamo nei dintorni. Tutti, veramente tutti i giardini e le aree verdi presentavano segni di attivitá di bracconaggio (probabilmente autunnale), un giardino su 4 mediamente aveva reti o lime sticks attivi.
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Aree: Un breve puntata a Agios Theodoros, una breve intorno a Achna e la maggior parte del tempo nel quadrato formato da Agia Napa, Protaras, Paralimni, Derinia e Sotira.
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Rapporti con le autoritá: a Cipro si occupano di bracconaggio la Polizia, il Game Fund, la SBA Police e il nuovo corpo speciale. Quest´ultimo si é rivelato assolutamente incapace di fare fronte alle chiamate e, pur essendo il referente ufficiale, ha sempre dirottato verso gli altri corpi. Il Game Fund si é rivelato interessato al lavoro e anche in qualche modo appassionato. La SBA Police é in assoluto la piú efficiente e cooperativa (ha trasformato una denuncia contro di noi per furto in una denuncia contro il denunciante per uccellagione). La Polizia “normale” é disinteressata e indolente.
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C´è evidentemente ancora una tolleranza politica verso il fenomeno, per cui di fronte a sticks in proprietá privata intervengono rimuovendo e inviando un ammonimento al proprietario; di fronte a rete in proprietá privata rimuovono e (dovrebbero) denunciare il proprietario. Di fronte a sticks o reti in terreno pubblico rimuovono senza fare appostamenti ed è chiaro che cosí il fenomeno del bracconaggio imperversa indisturbato.
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Aggressioni: 2 volte gli operanti sono stati minacciati di morte ed è stato loro impedito l´accesso nell´area in questione. Uno di loro é stato inseguito, strattonato e gli é stato sottratto lo zaino dove il bracconiere riteneva fosse nascosto il richiamo che avevamo rinvenuto. Un gruppo ha dovuto tagliare la corda in auto davanti a due bracconieri con chiari intenti offensivi e il penultimo giorno un gruppo é stato braccato in auto e solo con una rocambolesca fuga in auto con tanto di inseguimento e puzza di gomma sull´asfalto se l´é cavata.
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Per la cronaca, l´inseguitore ha denunciato il furto del richiamo alla Polizia che ha fermato gli operanti e, sulla base delle loro dichairazioni, ha controdenunciato il denunciante per uccellagione sollevandoci dall´accusa di furto! Resta il grave fatto che i bracconieri la fanno da padroni sull´isola: gli stessi forestali dichiarano di dover rimuovere le reti di nascosto dal bracconieri, mentre altri sono stati fatti oggetto di fucilate.
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Nel 1999 il capo guardiacaccia del Game Fund, Savvas Sava, per una questione di vendette dopo una sparatoria, è saltato in aria a Limassol assieme alla sua auto dopo aver accompagnato due figli a scuola.
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Il mercato: il valore sul mercato di un bastoncino di vischio é di 3 euro, una rete fra i 60 e 90 euro (provenienza illecita dall´Italia). Ogni uccelletto spennato vale 3-4 euro. Il business é in crescita negli ultimi anni.
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Fonte: CABS, testo introduttivo di TutelaFauna