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Un nuovo anno di lotta a 360 gradi.
Dal 2003 ad oggi la campagna AIP ha organizzato centinaia di iniziative di protesta e divulgazione contro il mercato delle pellicce in Italia e all'estero. In questi anni le modalità di intervento sulla questione si sono evolute e trasformate diverse volte scegliendo man mano gli obiettivi e i metodi che sembravano essere più funzionali per il momento e il luogo in cui venivano utilizzati.
Questo processo di cambiamento, che ha coinvolto tanto l'aspetto pratico delle proteste quanto quello teorico, è sempre stato necessario per risultare efficaci e comunicativi con il mutare delle condizioni esterne e dell'attitudine delle persone nei confronti degli attivisti. Ad oggi la campagna AIP sta subendo un nuovo e importante rinnovamento che ci porterà ad agire in maniera leggermente differente pur mantenendo sempre in primo piano l'impegno e la voglia di agire che ci ha sempre contraddistinto.
Il movimento di liberazione animale italiano ed internazionale sta vivendo un momento del tutto nuovo nella sua storia. Un gran numero di persone si sta avvicinando alle iniziative su vasta scala proposte, e la questione animale in ogni suo aspetto sembra avere oggi un'attrattiva maggiore rispetto a qualche anno fa. Per contro le aziende e i grandi poteri che stanno dietro allo sfruttamento animale stanno cercando di fare quadrato insieme alle amministrazioni politiche per tutelare i propri interessi e poter continuare indisturbate le loro attività sotto la bandiera del diritto d'impresa e della legalità .
In questo nuovo scenario è necessario per noi e per tutto il movimento di liberazione animale ragionare sulle proprie strategie di comunicazione e di intervento per adattarsi a questa nuova situazione e non perdere l'efficacia che si è gradualmente raggiunta negli anni.
Analizzando sul pratico l'azione della campagna si è giunti alla conclusione di iniziare una attività di pressione non più focalizzata su un singolo marchio ma mirare ad interventi più ad ampio raggio che coinvolgano tutto l'universo del mercato della pelliccia e oltre. Questo non vuol dire per noi abbandonare completamente gli obiettivi che fino ad oggi ci eravamo preposti ma non considerarli più in maniera esclusiva. Questo comporterà quindi una pressione verso tutti i marchi e i negozi che espongono capi in pelliccia ma anche un'attenzione verso le grandi case di moda, gli stilisti e gli allevamenti di animali da pelliccia.
Questa azione a 360 gradi ci auguriamo che abbia l'effetto di far capire quanto l'industria della pelliccia sia ramificata e radicata sul territorio italiano sviluppando così la voglia di impegnarsi in prima persona per tutti gli attivisti in ogni parte della penisola.
Ci auguriamo che questo cambiamento possa portare le persone a ragionare in maniera più allargata sulla questione dello sfruttamento e di come esso sia diventato un parte integrante della società civile, affossando ogni individuo considerato differente o inferiore e elevando sempre di più chi gode di posizioni di potere sui propri simili e dissimili.
Combattere questa mentalità vuol dire impegnarsi nella lotta contro le pellicce così come contro la vivisezione, l'industria della carne, la segregazione razziale e sessuale, la distruzione dell'ambiente e delle specie selvagge.
Contro lo specismo, per la liberazione animale
Campagna AIP