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Campo organizzato da Piero della Vallevegan, in collaborazione con Catia della Lac. 40 giorni di presidio sull'isola con oltre 50 volontari da tutta Italia, per togliere trappole e reti di uccellatori e presidiare le zone di sparo. Quest'anno, da aprile a maggio, i risultati sono stati eccellenti.
Per info maggiori:
www.agireora.org
www.abolizionecaccia.it
www.cacciailcacciatore.net
Messaggio da VitaDaTopi - http://www.vitadatopi.net
Sono stati salvati da un allevamento lager 45 conigli maschi e femmine
(alcune con cuccioli).
Costretti a vivere in gabbie di contenzione nelle quali era impossibile
persino girare la testa, i conigli cercano casa/sistemazione (ANCHE
PROVVISORIA) in quanto il posto in cui sono stati portati può dare
ospitalità solo per qualche giorno.
Data l'urgenza e la situazione di estrema emergenza ricordiamo ancora
che il vostro aiuto è fondamentale anche se potrete offrire una
sistemazione anche soltanto provvisoria.
Grazie di cuore.
Per vedere come accudire i conigli (di taglia grossa, non conigli nani!)
potete andare andare sul sito http://www.vitadatopi.net ci sono le
schede per le varie specie di animali da accudire.
L'appello e' valido preferibilmente per Lombardia, Emilia Romagna,
Liguria, Veneto, Piemonte.
Per contatti: roberta.cattani@libero.it
PER CHI HA LA POSSIBILITA' DI ADOTTARLI, PUO' CONTARE SULLA VALLEVEGAN PER OGNI CONSIGLIO, SUPPORTO, OSPITALITA'. PUO' ANCHE VISITARE IL NOSTRO TERRENO DOVE GIA' CI SONO CONIGLI TOTALMENTE RIABILITATI SUI QUALI VENNERO PRATICATI ESPERIMENTI DI PSICHIATRIA.
Due anni fa, Barcellona si dichiarò ufficialmente 27esimo comune antitaurino della Catalogna. Ossia, che di lì a brevissimo tempo non ci sarebbe stato più nessun "domingo de toros" nell'arena della ciutat condal, gestita dalla famiglia Balaña. Di fatto, ho vissuto da allora un altro anno e mezzo a Barcellona, e malgrado le dichiarazioni ufficiali, i tori continuavano a morire ufficialmente sei per volta, ogni domenica, per tutta la stagione taurina. Sembra che nel 2008 ci sarà la tanto aspettata svolta, che l'arena Monumental cesserà di essere teatro di morte e diventerà un mercato all'aperto. Nell'attesa, a Barcellona abbiamo continuato a protestare. Ecco le foto di una manifestazione di giugno.
Questa lettera è indirizzata a chi è vegetariano per motivi etici, ma non ancora vegano. Cosa voglio trasmettervi, in queste pagine? Voglio convincervi a diventare vegani, ve lo dico subito. Voglio spiegarvi perché lo sono diventata io, nella speranza che gli stessi meccanismi di pensiero e di empatia funzionino anche in voi. Forse pensate che sarebbe più utile convincere i carnivori a diventare vegetariani, piuttosto. Può essere. Lascio questo compito a chi è più bravo di me nel confrontarsi coi mangiatori di animali. Un compito importante, per salvare delle vite. Io cercherò invece di comunicare con voi, che siete più simili a me, che sentite, come me, orrore e rabbia al solo pensiero che un animale possa essere ucciso, angoscia e furore per gli allevamenti, i pescherecci, i macelli. Così possiamo ragionare su basi comuni. E questo è un compito altrettanto importante, perché si tratta, anche in questo caso, di salvare delle vite. Io sono stata vegetariana per nove anni. Non vi spiego i motivi, perché sono gli stessi vostri. Credevo che non sarei mai diventata vegana. Non è necessario, pensavo. Quello che voglio è non uccidere. E consumando latte e uova non si uccide nessuno. E' vero che c'è dello sfruttamento dietro gli allevamenti di galline ovaiole e mucche da latte. Ma il problema, allora, è cambiare i metodi di allevamento, di trattamento degli animali. Non è la produzione in sé di latte e uova, il problema. E' il metodo. Quindi, in linea di principio, mangiare questi alimenti non è sbagliato. Perché, comunque, non uccide. Devo dire che forse, anche fosse vero che il consumo di latte e uova non uccide gli animali, questo ragionamento non sarebbe stato molto valido, perché occorre comunque dissociarsi e non contribuire allo sfruttamento, quando esiste. Ma questo è quel che pensavo, e ne ero convinta. Forse anche molti di voi ne sono convinti, e, per essere più in linea coi propri principi, consumano solo uova di galline allevate a terra, o di piccole fattorie, e latte di allevamenti non intensivi. Purtroppo, purtroppo per gli animali, intendo, questo non basta, perché c'è un problema in più: non è "solo" una questione di sfruttamento. Ma di uccisione. Perché anche il consumo di latte e uova implica, necessariamente, l'uccisione di animali. Non gli stessi individui che producono questi "alimenti" (o almeno, non subito), ma loro simili, i loro figli, che devono morire affinché questa produzione sia possibile. E' matematicamente, statisticamente, economicamente impossibile produrre latte e uova senza uccidere un altissimo numero di animali. Vi spiegherò ora perché. Per cui, alla fine, se avete scelto di essere vegetariani per non uccidere dovete, per lo stesso motivo, diventare vegani. Il motivo è identico, quindi è una decisione facile da prendere, perché ci siete già passati una volta. Siete già convinti della sua validità. Mi concentro sul fatto dell'uccisione proprio per questo: si trattasse solo di sfruttamento, uno potrebbe sempre scegliere di usare prodotti di allevamenti non intensivi (il che significherebbe comunque, se si è coerenti, limitare molto il proprio consumo, renderlo minimale, perché gli allevamenti non intensivi non possono certo fornire prodotti a tutta la popolazione della Terra, nella quantità oggi considerata abituale). Ma si tratta invece di morte. E, come vegetariani per motivi etici, siete di sicuro già convinti che non sia lecito UCCIDERE gli animali. Perciò, punto su questo. Perché produrre uova significa uccidere animali? Sentiamolo prima dalle parole di un allevatore di galline ovaiole. Vediamo qual è la realtà. I fatti, solo i fatti. E vediamo di tradurre questo esempio in una regola generale. MUCCA PAZZA: SOS SMALTIMENTO IN DISCARICA PER PULCINI MORTI (ANSA) - ASTI, 3 FEB 2001 - Preoccupazione per lo smaltimento in discarica di quintali di pulcini morti, prima destinati alle industrie produttrici di farine animali, è espresso dagli allevatori dell'astigiano. L' SOS viene, in particolare, dall'azienda "Valversa" di Cocconato dove c'è il più grande impianto italiano di incubatrici per pulcini. "Ogni settimana - spiega Valerio Costa, uno dei fratelli titolari dell'azienda - dalle nostre incubatrici nascono 260.000 pulcini. Circa metà sono femmine e vivono per diventare galline ovaiole, l'altra metà maschi e vengono uccisi". Ogni settimana, dunque, tra pulcini morti e gusci d'uova, circa 300 quintali di scarti riempiono almeno 2 autocarri che, fino a quindici giorni fa, erano destinati alle fabbriche per le farine animali a un costo di 30 lire al chilogrammo. Adesso il sindaco di Cocconato, Carlo Scagno, dopo aver sentito tutte le autorità sanitarie regionali, ha emesso un'ordinanza che consente lo smaltimento nella discarica torinese di Basse di Stura per una spesa di circa 1.000 lire al chilo. "Non sappiamo - ha aggiunto il sindaco - fino a quando la discarica torinese potrà accogliere questi rifiuti speciali". D'altra parte "nell'azienda - afferma Costa - si lavora a pieno regime. Bloccare le incubatrici che ogni 21 giorni fanno nascere oltre un milione di pulcini e bloccare l'allevamento di oltre 50 mila galline che producono uova per le incubatrici, sarebbe un disastro". (ANSA). Che cosa si ricava da questo, in sostanza? Che, mediamente, al fine di far nascere una gallina ovaiola, un pulcino maschio viene ucciso. Nella maggior parte dei casi viene ucciso subito, tritato, soffocato, gasato. Questo è il caso più "fortunato" per lui. In alcuni altri casi, vive qualche settimana per poi essere macellato come pollo. E questo vale ovviamente anche per le galline dei piccoli pollai a conduzione familiare o amatoriale. Anche per quelle galline che non finiranno mai macellate (come invece finiscono macellate quelle ovaiole degli allevamenti intensivi, in gabbia o a terra che siano, a fine carriera). Se in un pollaio ci sono anche solo cinque galline, da qualche parte saranno nate, no? Non ci sono di certo anche cinque galli, lo dice pure il proverbio... Al più, un gallo. E gli altri quattro, che statisticamente devono essere nati per poter aver le cinque galline femmine? Uccisi. Da qualunque posto venissero le galline. Questa è solo logica, e statistica. Veniamo al latte. Perché la sua produzione comporta l'uccisione di animali (a parte le mucche da latte stesse, a fine carriera)? Un esempio, dal mondo reale della produzione della mozzarella di bufala, una testimonianza di prima mano (apparsa in una mailing list a diffusione pubblica): 12 marzo 2002 - Il 12 di febbraio ultimo scorso, tornando a casa, ho intravisto una grande macchia scura sul bordo della strada. Avvicinandomi, ho visto che "la cosa"... era un bufalotto di alcuni giorni, ancora vivo. Devo dire che diverse volte negli anni mi è capitato di vedere carogne di bufalotti nei campi e lungo le strade, e ho sempre pensato che fossero morti di malattie perinatali. Ho segnalato il fatto all'autorità competente che è intervenuta per rimuovere la carcassa. Ma questa volta non si trattava di un cadavere, era un animale vivo. Un bufalotto maschio, senza marca nell'orecchio, senza padrone. L'ho caricato in macchina e l'ho portato a casa. Ho chiamato subito il Servizio Veterinario il cui responsabile ha detto che posso tenerlo per farlo crescere, perché probabilmente è stato abbandonato essendo un maschio. Allora i maschi vengono abbandonati? Si, mi è stato risposto, è l'abitudine in zona. Per legalizzarlo sono andata ai Carabinieri per fare la denuncia di "ritrovo". Anche il Comandante "sapeva": i maschi si uccidono, si lasciano lungo le strade, è "normale", non servono, non danno latte. Si parlava di soffocarli buttando la paglia in gola... Con il Servizio Veterinario abbiamo fatto i calcoli: circa 15.000 bufalotti maschi all'anno "non nascono" ufficialmente. Ma devono essere nati, perché la natura procura l'equilibrio: nascono tanti maschi come femmine. E se sono iscritti 40.000 bufali femmina devono essere minimo 15.000 i maschi che "spariscono". Ho sentito di altri "metodi" di uccisione: la maggior parte degli allevatori semplicemente lascia morire di fame i neonati, cioè li allontanano dalla mamma subito dopo il parto e non danno più attenzione. Muoiono! Basta! Ci sono quelli che li sotterrano vivi e ci sono quelli che li buttano nella fossa del letame. Qualche allevatore locale cresce i bufali maschi per la carne. Una percentuale molto bassa. Per il resto, per continuare a produrre mozzarella di bufala si dovrebbe organizzare una raccolta dei piccoli appena nati per portarli ai macelli. Al di là dell'esempio specifico, per far produrre latte alla mucca occorre farle partorire un vitellino. Uno ogni anno, o ogni due, in ogni caso, se il vitellino è maschio non potrà vivere come "mucca da latte", perciò vivrà qualche mese e poi verrà macellato. I bufaletti fanno la stessa fine dei pulcini, ammazzati, o lasciati morire, appena nati. I vitellini invece vengono abitualmente mangiati, perciò vivono qualche mese per mettere su carne. In conclusione, non è pensabile che possano essere mantenuti "a sbafo" animali improduttivi (i maschi). Anche nei piccoli allevamenti. Significherebbe raddoppiare i costi. E se mai gli allevatori e i consumatori diventassero così (e comunque ADESSO non lo sono e quindi ADESSO latte e uova implicano morte) tanto sensibili al benessere degli animali da consentire agli animali maschi di vivere... credete davvero che non sarebbe più probabile che si arrivasse invece a una semplice rinuncia a quella piccolissima quantità di prodotti animali che allevamenti di questo genere consentirebbero di ottenere? Mi sembra così dimostrata, in termini logici, e in termini empatici (con i due esempi sopra riportati, che non possono non far inorridire un vegetariano), la necessità di diventare vegani. Il perché queste ragioni non siano immediatamente visibili non lo so, io stessa ci ho messo nove anni a rendermene conto. E ora sono vegana da cinque anni. Una volta scoperti i motivi, quale può essere la remora a diventare vegani? Solo qualche problema pratico in più. Maggiore difficoltà nel mangiare fuori casa. Minore scelta di cibi, e quindi qualche dubbio sul "ma cosa posso mangiare???" Perplessità sull'aspetto salutistico no, perché è noto che latte e uova di certo non fanno bene, anzi. Piuttosto, il non voler rinunciare alla mozzarella così buona o all'omelette alle verdure. Però... ci siamo già passati una volta, nella transizione da carnivori a vegetariani. E ce l'abbiamo fatta. Possiamo farcela anche questa volta. Dopotutto, questi sono gli stessi motivi che adducono i carnivori nel non voler diventare vegetariani. E noi, da vegetariani, non li accettiamo, vero? Attenzione: è vero che facciamo già molto come vegetariani, e non possiamo essere perfetti, che non ridurremo mai a zero il nostro impatto negativo sul mondo e sugli animali, però... queste non possono essere delle ragioni per non fare il più possibile il prima possibile. Una volta che ci rendiamo conto del perché sia giusto e necessario. Datevi tempo. Ma iniziate a pensarci. Grazie. Marina
Era giugno. Il grano ormai maturo sembrava un mare dorato e le spighe danzavano cullate dal vento come bionde divinità della terra. Le nuvole si muovevano veloci stagliando perfettamente il loro candore purissimo contro il cielo di un azzurro quasi irreale. L’aria era profumata e dappertutto si sentiva l’euforia della natura: il canto allegro dei merli e dei fringuelli, il volo bizzarro delle farfalle, il ronzare delle api, il dolce odore dei fiori… La maggior parte delle persone ignora tutto questo ma ci sono creature sensibili che possono percepirlo anche se lontane dalla festa di colori e profumi d’inizio estate.
Una brezza leggera gli accarezzò le orecchie e gli entrò nelle narici regalandogli un po’ di primavera, sentì il profumo delle fragole di bosco, dei trifogli teneri, dei petali delle margherite… sarebbe stato bello calpestare il terreno o riposarsi sull’erba fresca, sarebbe stato bello correre e per una volta scaldarsi alla luce diretta del sole. E invece era prigioniero in una gabbia di cemento e sbarre, costretto a sbirciare il mondo esterno e il succedersi delle stagioni da una fessura della sua angusta prigione. E così da quando era nato, da quando a pochi giorni di vita era stato strappato al calore e alla tenerezza di sua madre per essere rinchiuso e legato, senza poter muoversi senza poter far nulla se non attendere la fine.
Ormai erano passati più di due anni e quella che si apprestava a nascere sarebbe stata la terza estate della sua vita. Questo periodo lunghissimo l’aveva passato in completa solitudine,spezzata a volte dalla presenza degli uomini che gli cambiavano l’acqua o gli riempivano la mangiatoia. Ricordò che quando era piccolo cercò conforto in quelle persone perché era disperato, perché come ogni neonato aveva bisogno di amore. Ma ciò che ricevette non fu amore né tenerezza né niente di simile. Tutt’altro… Nonostante ciò imparò ad apprezzare la vita; ogni profumo, ogni suono che passava attraverso la fessura della sua prigione lo consolava. Forse le altre mucche e gli altri vitelli che erano con lui nel capannone, di cui purtroppo percepiva solo la presenza perché non poteva vederli, non avevano alcuna fessura da cui guardare uno scorcio del mondo. Forse non erano così fortunati. L’unica cosa che veramente gli mancava era il sole. Quanto gli sarebbe piaciuto scaldarsi al suo calore vitale o immergere lo sguardo nella sua luce forte e portatrice di vita. Certo qualche raggio entrava nella sua cella, ma non era che la fievole luce del tramonto, una luce morente e fredda. Guardò fuori: oltre il muro grigio non molto alto si poteva scorgere un prato che ora era al massimo della sua bellezza,mostrando tutte le tonalità di verde, ed anche un pezzettino di cielo. Quel giorno era sereno; l’aria era tiepida e piena di profumi. Si sentì felice e chiuse gli occhi, immaginando di brucare l’erba di quel prato sotto quel cielo perfetto.
Ma all’improvviso tutto si dileguò in una nube nera. ” E’ questo qui” … queste tre parole portarono una tempesta nella sua mente, erano metalliche e fredde più dell’inverno. Riaprendo gli occhi vide due uomini di fronte alla sua gabbia che lo guardavano. Nessuno gli aveva mai prestato così tanta attenzione. Aprirono il suo box e, dopo più di due anni, lo sciolsero dalla catena, che ormai credeva parte di lui. Uno dei due uomini fece dei versi strani e gli picchiò il bastone sulla schiena. Uscì dalla gabbia pensando che sarebbe bastato chiedere senza agitarsi tanto, e sorrise dentro per la stupidità di queste strane creature che si credono padroni di tutto e di tutti , che non sanno che prima o poi saranno soli di fronte alla morte inesorabile che non ha riguardi. Non ricordava com’era fatto il capannone: c’era un lungo corridoio affiancato da un centinaio di box nei quali erano rinchiusi altrettanti animali. Alla fine del corridoio c’era un grosso cancello, oltre il quale adesso c’era un piccolo camion sul quale sarebbe dovuto salire. Sapeva benissimo dove portava, forse gliel’aveva detto il vento o forse lo sapeva e basta, ma non era importante. Non ebbe paura e ignorando i versi degli uomini e le bastonate, si diresse verso l’uscita, verso la luce. Ecco la luce finalmente, si fermò un attimo prima di salire sul camion. Alzò gli occhi verso il sole, abbassò le orecchie e respirò forte come se volesse catturare il calore o la luce stessa con le narici. Ringraziò la vita per quell’ultimo dono meraviglioso. Quel giorno poteva piovere o potevano portarlo via dopo il tramonto. Ma era stato fortunato. Sentì la carezza vitale della stella ed un brivido caldo gli pervase il corpo. Non era mai stato così felice. Socchiuse gli occhi e assaporò quel momento con tutto se stesso. Ma durò poco, una bastonata lo risvegliò dal suo sogno e salì sul camion, lì dentro era buio. Chiusero i portali dietro di lui e non fece in tempo a voltarsi per salutare il sole un’ultima volta. Ma non disperò per questo. Conservava ancora il calore dentro di lui e la luce nei suoi ricordi. E questo gli bastava.
Ma a voi non interessa la sua storia. A voi, che ingurgitate sofferenza e dolore, che siete complici ingordi di un massacro inutile, che riempite i vostri ventri con le membra degli innocenti, basta sapere questo di lui: bistecca di bovino adulto nato il 15/04/02 macellato il 20/06/04. BUON APPETITO.
Dedicato a Torotello
Susanna
La ValleVegan è un sogno che si sta realizzando. E' il risultato degli
sforzi di un gruppo di persone che da anni vive per gli animali.
Alla ValleVegan oggi convivono felicemente pecore, cani, gatti, ratti e
topi, conigli, cavie, galline, tartarughe, oche e maiali. Sono tutti
liberi, gironzolano o passano le giornate in grandi recinti adatti alle
loro esigenze, pensati non solo per la sopravvivenza, ma anche e
soprattutto per il recupero e la rinaturalizzazione.
Tra questi animali infatti, si sono creati rapporti incredibili: abbiamo
visto nascere commoventi relazioni tra giovani e vecchi di specie ed
esperienze diversissime tra loro.
Lavorando e trascorrendo il nostro tempo in mezzo ad animali considerati
dall'opinione comune come oggetti, come mere fonti di profitto da
sfruttare, restiamo a bocca aperta ogni giorno, dedicando a loro i
nostri sforzi, abbiamo il privilegio di assistere a piccoli e grandi
episodi che per la maggioranza delle persone, perse nella materiale e
frenetica quotidianità, sono semplicemente incredibili.
Alcuni volontari della ValleVegan vivono ogni giorno insieme agli
animali e lavorano con passione e continuità per rendere sempre migliori
le condizioni degli ospiti di oggi e di quelli che verranno. Stiamo
costruendo un altro progetto davvero ambizioso: un centro di recupero
psicologico e fisico per roditori, gatti e conigli sopravvissuti agli
esperimenti di vivisezione.
Il tutto avverrà con la collaborazione di volontari specializzati, che
offriranno il loro sostegno agli animali 24 ore su 24 e faranno in modo
di renderli al più presto adottabili, per dar loro la possibilità di
trascorre finalmente una "vita normale" dopo le sofferenze subite. Il
progetto è in realtà operativo da molto tempo ed entro poco e ne
comunicheremo sul sito tutti i particolari.
Leonora
www.vallevegan.org www.vallevegan.net http://www.youtube.com/watch?v=3of7ngAftGc ,
http://www.youtube.com/watch?v=lkY3tQvrTfw/ ,
http://www.youtube.com/watch?v=jQQ_bRi4uns&feature=related/ ,
http://www.youtube.com/watch?v=4FBP4E_v2uI&feature=related/ ,
http://www.youtube.com/watch?v=xEPFkYbL1NQ&feature=related/ ,
http://www.youtube.com/watch?v=AmylLRkwjVk&feature=related/ ,
http://news.godsdirectcontact.info/enews179/vg_58.htm/ ,
http://www.flickr.com/photos/22568814@N03/ ,
http://www.flickr.com/photos/19386783@N06/ ,
http://quintomondo.forumfree.net/?t=24105297/ ,
http://blog.myspace.com/valleveganliberatutti/ ,
http://wowyt.com/related/v=2_e1CYXZL4A/ ,
http://gattivity.blogosfere.it/2007/04/un-rifugio-per-gli-animali-salvati-dalla-vivisezione.html/ ,
http://www.promiseland.it/view.php?id=2491/ ,
http://www.amicidelgatto.com/Public/data/bruno/200873112756_RM0307-ATT02-11.pdf/ ,
http://quintomondo.forumfree.net/?t=24411712/ ,
http://dharmavit.spaces.live.com/blog/cns!533D0D1EFAE7CE68!2156.entry/ ,
http://www.italiacivile.it/Default.aspx#s_id=9&sc_id=484/ ,
www.vallevegan.org/dblog/ ,
www.vallevegan.org/forum/ ,
http://www.myspace.com/vallevegan/ ,
http://amantideglianimali.forumfree.net/?t=12046089/ ,
http://www.promiseland.it/view.php?id=1832/ ,
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=11030&highlight=vallevegan/ ,
http://video.google.com/videoplay?docid=-6213927287043703168/ ,
http://www.euroveg.eu/lang/en/news/news.php?id=34906/ ,
http://www.veganhome.it/community/messages.php?forum=1&topic=51170&ref_page=4/ ,
http://technorati.com/videos/tag/frihet/ ,
http://crueltyfree.forumfree.net/?t=14044046/ ,
http://www.spazioforum.net/forum/index.php?showtopic=35851/ ,
http://www.piccolopopolo.org/index.php?option=com_content&task=view&id=110&Itemid=52/ ,
http://www.viverevegan.org/annunci/annunci_2005.htm/ ,
http://www.viverevegan.org/annunci/salvati_2006.htm/ ,
http://studiogrossi.blogspot.com/2008/02/buona-pasqua.html/ ,
http://www.radioriot.org/news/2008/02/22/vallevegan/ ,
http://www.spazioforum.net/forum/index.php?showtopic=35851&mode=linearplus/ ,
http://www.forumetici.it/viewtopic.php?t=2097&sid=21e9cdd422713f86b556af1c68ca4848/ ,
http://dharmavit.spaces.live.com/ ,
http://www.unagenova.com/index.php?option=com_content&task=view&id=332&Itemid=63/ ,
http://www.ndl.no/Salten/Web-TV/Salten/Frihet-200-individer.-ValleVegan.html/ ,
http://www.ticinofelino.com/TFforums/showthread.php?t=8053/ ,
http://www.gondrano.it/newsletter/news3.htm/ ,
http://www.luigiboschi.it/index.php?q=node/6163/pdf/ ,
http://www.cucciolissimi.it/node/3485/ ,
http://www.imprese24.net/Companie/573138-Fondazione_Vallevegan.html/ ,
http://www.evana.org/index.php?id=34145〈=en&PHPSESSID=7ffccaa8c68daa753d13386626e842a8/ ,
http://veruccia.blogspot.com/2008/03/mappa-vegana-italiana.html/ ,
http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=510/ ,
http://primitive-seed.noblogs.org/ ,
http://www.forumetici.it/profile.php?mode=viewprofile&u=606/ ,
http://www.luigiboschi.it/index.php?q=node/5836/ ,
http://www.informa-azione.info/blocco_animalista_il_fronte_dello_specismo/ ,
http://www.associazionecanililazio.it/diario/bilancio-a-un-anno-dal-sequestro-giuliano-di-roma-e-sgurgola-non-si-muore-piu/ , http://www.associazionecanililazio.it/diario/sequestro-dei-canili-di-giuliano-di-roma-e-sgurgola-i-cani-non-muoiono-piu-ed-ora-i-comuni-non-pagano/ ,
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