Pare finalmente che anche Upim si sia impegnata a dismettere le pellicce. Le tessere cadono come in un domino, fin troppo facile...bah, speriamo bene
http://www.campagnaaip.net/azioni/notizia_295.html
Anche i grandi magazzini Upim diventeranno Fur-Free!
Un'altra vittoria a distanza di due mesi!
Dopo quello di Rinascente, un altro comunicato giunge alla campagna AIP. FUR FREE, ovvero liberi dalle pellicce, una policy con la quale certe aziende prendono le distanze da un capo di abbigliamento confezionato con i lembi dei corpi di animali morti. Morti apposta per compiacere la vanità di una moda assassina. Una linea di condotta che già Rinascente, a maggio, ha abbracciato (per visionare il fax pervenutoci da Rinascente andare alla pagina delle news
06/06/07 "Mai più pellicce alla Rinascente") , rendendo pubblico il cambio di politica aziendale in un comunicato arrivato alla campagna AIP. Una politica che da adesso hanno adottato ufficialmente anche i grandi magazzini UPIM, che hanno inviato un comunicato stampa che potete leggere qui sotto e che conferma quanto da loro preannunciato in giugno:
POSIZIONE UFFICIALE DELL’AZIENDA UPIM NON UTILIZZA PELLICCE DI ANIMALI
Milano, 18 luglio 2007 – UPIM nel 2006 ha dato mandato a tutti i propri buyer di non utilizzare pellicce di animali di alcun tipo (siano esse di coniglio, volpe, procione o altro). Una decisione che fa seguito al cambiamento dei vertici aziendali e della compagine azionaria avvenuto nel 2005. Gli effetti di questa decisione strategica si concretizzano appieno nel 2007 con collezioni UPIM che utilizzano solo ed esclusivamente pellicce ecologiche. Le uniche pelli di cui l’azienda continua a fare uso sono pellami di vitello e maialino in alcune giacche.
Per ulteriori informazioni:
Stefania Lazzaroni
Ufficio Stampa UPIM
02 3313493
Nota aggiuntiva della campagna AIP:
l’industria della pelle, indipendentemente che la si consideri collegata o meno all’industria carnea, è sostanzialmente diversa dall’industria della pelliccia. L’unico comune denominatore è nella sofferenza degli animali. Dopo questa dichiarazione UPIM rinuncia a vendere gli inserti che fino a questo inverno erano esposti nei loro punti vendita, abbandona un mondo fatto di gabbie piccolissime e schiavitù, di bastonate e scosse elettriche. Un insieme di abomini che devono cessare per sempre. Non dimentichiamoci mai quanto dolore e agonia provochi questo settore, uno dei tanti regni dello sfruttamento animale. Lottare contro di esso è urgente e possibile, lo dimostra questa doppia vittoria sul doppio obiettivo che la campagna AIP si era inizialmente prefissata e che instaura in tutti noi entusiasmo e voglia di fare (e che speriamo sproni chi legge e che ancora non si è attivato a non essere spettatore passivo e a cominciare ad aiutare gli animali). UPIM in questi anni ha avuto a che fare con decine e decine di proteste davanti ai suoi negozi in più di venti città diverse e anche agli uffici direzionali, ha ricevuto migliaia di e-mail di protesta, continui inviti al boicottaggio, per non parlare della fantasia che si è trasformata in un allucchettamento dentro una filiale o delle migliaia di volantini distribuiti in tutta Italia. Le campagne antipellicce funzionano e ottengono risultati tangibili, diminuiscono le vendite e questo incide su tutto il settore, a cominciare dagli allevatori e cacciatori che incrudeliranno su un numero sempre minore di animali. E questo avviene in molti paesi: sono decine i grandi magazzini stranieri o gli stilisti fur-free, tutti convinti a suon di megafono e presidi. Settembre sarà un mese importante per AIP, vogliamo continuare questo percorso che, ci auguriamo, contribuirà ad estinguere per sempre questo massacro. Nuovi obiettivi conosceranno a breve la costanza e la passione che ci spinge, perché tanti altri animali necessitano di essere salvati. Prendete parte alla lotta contro le pellicce!
Campagna AIP
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