Fini: dalla parte dei cacciatori
dal Corriere della Sera
«SONO CACCIABILI SOLO UNA CINQUANTINA DI ANIMALI SU CIRCA 400 CHE POPOLANO IL TERRITORIO»
«In Italia si spara a troppe poche specie»
Il leader di An, Fini: «Cacciatori trattati come cittadini di serie B, servono norme che diano loro più diritti»
ROMA - Parola d'ordine, «rendere giustizia». A chi? Ai cacciatori d'Italia, che non possono essere «considerati cittadini di serie B». Ad essere convinto della discriminazione in atto nel nostro paese, è il presidente di An, Gianfranco Fini, che ha rilasciato, a tal proposito, un'intervista a «Il cacciatore italiano», organo della Federazione italiana della caccia.
«CACCIATORI PENALIZZATI» - Una decina di domande per chiarire che Gianfranco Fini - un passato da cacciatore, recita l'incipit dell'intervista - sente «la responsabilità di un approccio serio e rapido al problema» e vuole «rispondere alle esigenze del mondo della caccia e del lavoro». Perchè «il cacciatore non può essere considerato un cittadino di serie B, chiamato alle urne con richiami propagandistici e - ammonisce il leader di An - subito dopo le elezioni, penalizzato dal ministro di turno». Quindi se cambiasse il governo- si legge nell'intervista - i cacciatori avrebbero delle speranze? «Credo che il governo cambierà presto», dice sicuro Fini. «Sono convinto che occorra una nuova legge che, pur tenendo nella dovuta considerazione la tutela dell'ambiente, non prevarichi le prerogative dell'uomo, anche se cacciatore».
«NORME PENALIZZANTI» - Fini punta poi su un'altra questione: il carniere delle doppiette d'Italia. «Occorre dire che l'Italia ha una stagione venatoria più corta e leggi più restrittive rispetti agli altri Paesi europei; ad esempio- si lamenta il leader di An - si possono catturare meno di una cinquantina di esemplari delle quasi quattrocento specie che popolano la Penisola». Per Fini, a questo punto, «è necessario dare certezze al cittadino-cacciatore attraverso una legge che restituisca alla caccia la dignità di cui è stata privata».
PROGETTI DI LEGGE - Fini ripercorre le ultime vicende della partita caccia. «In realtà - ricorda, riferendosi alla scorsa legislatura - una riforma della legge n.157/92, voluta da Alleanza nazionale, è arrivata fino alle soglie del Consiglio dei ministri. An, assieme ad altre forze politiche della Cdl, voleva una legge seria, condivisa da tutto il mondo venatorio e che potesse essere approvata in tempi brevi. I nostri parlamentari hanno lavorato seriamente in tal senso». Ma non si è raggiunto lo scopo. «Abbiamo cercato a lungo una mediazione, ma senza esiti positivi. La caccia coinvolge numerose componenti della società civile, ha una sua storia, una sua tradizione e rappresenta uno spaccato di vita per centinaia di migliaia di persone. Purtroppo non è stato facile trovare una soluzione che accontentasse tutti. Noi ci abbiamo provato, ma l'ostruzionismo dell'opposizione, che a parole si dichiarava favorevole a una legge che regolasse la materia mentre, nei fatti, vi si opponeva, le pressioni delle associazioni animaliste e la mancanza di unanime condivisione delle associazioni venatorie non hanno permesso di raggiungere lo scopo». In compenso, tiene a precisare il leader di An, «oggi che siamo all'opposizione, non abbiamo consentito di approvare una legge ancor più restrittiva per i cacciatori che l'attuale maggioranza, piegata ai diktat del ministro Pecoraro Scanio, voleva imporre a colpi di decreti».
06 dicembre 2007
Non dovrebbe stupire dato che AN è uno dei partiti di riferimento dei cacciatori (vedi Onnis)
Pubblicato da
Marco.
(inviato il 06/12/2007 alle 17:15:57)
Non dovrebbe stupire neanche perchè notoriamente quelli di an non rispettano neanche gli altri animali umani, figurarsi le altre specie!!! Il signor fini con sta stonzata si è aggiudicato il voto di tutti i cacciatori italiani... nel lazio solamente sono 3000... bastardo politicante del cazzo!!! Ma niente paura... se c'è un minimo di retribuzione karmica il prossimo uccello a morire sarà il suo!!!!
Pubblicato da
Rosa
(inviato il 10/12/2007 alle 10:01:13)
I cacciatori nel Lazio sono molti molti di più di 3.000, purtroppo. In tutta Italia sono circa 800.000, il dato del Lazio non ce l'ho sotto mano al momento, vedo di recuperarlo. Solo nell'isola di Ponza (LT) ci sono quasi 1000 licenze di caccia!
Chiaro che il loro peso politico è notevolissimo, anche perchè tutti i cacciatori, in blocco, fanno ciò che gli ordinano i capi.
Pubblicato da
P.
(inviato il 10/12/2007 alle 10:11:14)
A me qust'anno hanno detto che dovrebbero essere 798.000 (fonte una guardia venatoria WWF). I rinnovi o le iscrizioni per le licenze oscillano ogni anno tra i 795.000 e le 810.000.
Il numero in se non è elevatissimo ma se parliamo di peso politico, come dice Piero, bisogna poi considerare nel blocco parenti e amici, ristoratori e tutti quelli che sulla caccia (e sulla pesca) ci lucrano. negozianti di armi, di vestiti, di utensili, allevatori e riproduttori di fauna etc.etc.
Alla fine esce fuori un bel numero di voti, decisivo per qualsiasi politico soprattutto nelle zone ad alta attività venatoria.
Pubblicato da
Marco.
(inviato il 10/12/2007 alle 12:56:46)
Comm fann a piglià suonn quann'è a sera rint o liett?
Pubblicato da
rosa
(inviato il 10/12/2007 alle 13:28:45)
Si.. Fini è di AN..ma non vuol dire che Rifondazione, Comunisti Italiani o altra roba simile sia assolutamente contro la caccia...anzi....
Ricordo ancora il corso pagato dalla Provincia di una città abruzzese per insegnare tecniche di cattura e caccia del cinghiale..ah: l'Assessore comptetente era dei Comunisti Italiani....e si sorprese anche di essere stato ripreso pubblicamente epr questa cosa....
destra..sinistra..centro...tre quarti....centro sud...sono tutti uguali: se gli si fa capire chi conta di più (in maniera democratica e civile), ti considerano..e ti danno retta..sennò, si rimane un branco di zoticoni urlatori....
bau miao
Ovvio. Diciamo che per dimensioni AN e Lega sono i referenti e i protettori più importanti, ma non gli unici.
Tra i mille partitucoli che germinano a sinistra, molti strizzano l'occhio ai cacciatori. O, tanto per rimanere in tema di sfruttamento animale, ai circhi (...we don't need your Rifondation...).
Pubblicato da
Marco.
(inviato il 12/12/2007 alle 18:07:56)
DisclaimerLe eventuali discussioni degli utenti sono soggette alle regole della
Netiquette.
I gestori del blog si riservano il diritto di rimuovere i messaggi non ritenuti idonei alle finalità del sito, senza tuttavia assumersi alcun obbligo di verifica in merito.
Unici responsabili della veridicità e correttezza dei dati inviati nonché delle opinioni espresse sono esclusivamente gli autori dei messaggi.
La Fondazione ValleVegan non può in nessun caso essere ritenuta responsabile di ciò che viene pubblicato da estranei.
www.vallevegan.org © 2006. On line dal 1° ottobre 2006. Sito pubblicato su server Aruba.it - Internet service provider. Technorail Srl Piazza Garibaldi 8 - 52010 Soci (AR). Autorizzazione min. Comunicazioni n° 473. Gli scritti presenti sul sito non sono pubblicati con cadenza periodica (si vedano le date pubblicate sui singoli articoli).