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In merito alla notizia diffusa ieri sulle perquisizioni e arresti di attivisti animalisti in Austria (Raid all'alba contro gli attivisti animalisti in Austria - Fonte: AgireOra), pubblichiamo la traduzione del comunicato stampa ufficiale sulla vicenda, diffuso il 23 maggio 2008.
Un unico commento: quando chi vuol mettere a tacere una protesta è abbastanza "potente", il risultato è inevitabilmente questo. Accuse di "associazioni per delinquere", perquisizioni, arresti. Accuse assurde e campate in aria, tanto per far vedere che la polizia "si dà da fare" per fermare questi "pericolosi individui" che difendono gli animali facendo presidi e proteste. Che si tratti di paesi in teoria civili non significa nulla, perché è proprio in questi "paesi civili" che ciò accade, come già successo qualche anno fa in Italia. E' lo stesso copione. Anzi, è davvero sorprendente quanto sia uguale.
Ondata di repressione da parte della polizia in Austria
23 maggio 2008
(Austria) - Alle 7 di mattina di mercoledì 21 maggio, agenti della squadra speciale di polizia vienense (WEGA) sono entrati con la forza in diversi appartamenti di Vienna. Alcuni dei residenti sono stati svegliati con la pistola puntata addosso. In tutto sono stati perquisiti 23 tra appartamenti, case e uffici, a Vienna, nell'Austria meridionale, in Stiria e in Tirolo.
In molti degli appartamenti, la squadra WEGA è entrata buttando giù la porta. Gli agenti hanno invaso gli appartamenti come nei peggiori film hollywoodiani. Solo dopo che gli abitanti sono stati minacciati, immobilizzati contro un muro o ammanettati, la polizia ha iniziato le perquisizioni.
Il motivo formale per le perquisizioni è stata l'accusa di "associazione per delinquere" secondo l'articolo 278 del codice penale austriaco. Ci sono stati arresti per 10 delle persone le cui case sono state perquisite. Gli arresti sono stati fatti con la motivazione di "pericolo di distruzione delle prove" (perché, per esempio, le persone coinvolte comunicavano via mail criptate) e di "pericolo di commettere crimini" (in parte perché le persone coinvolte sono attivisti da lungo tempo).
Entrambe queste motivazioni sono in palese contraddizione con la presunta innocenza fino a prova contraria.
E' stata in pratica inventata del tutto arbitrariamente una "associazione per delinquere" che potesse essere ritenuta responsabile di tutti i crimini rimasti insoluti negli ultimi anni. Le accuse non sono sostanziate da alcuna prova; al contrario, sembra che le autorità sperino di trovare le prove che confermino i loro sospetti proprio attraverso le perquisizioni. Finora - e nel futuro - i sospetti di associazione per delinquere non sono corroborati né da prove né da vaghe ipotesi.
Le persone arrestate sono state portate direttamente dal loro appartamento al centro di detenzione a Rossauer Lande e saranno portate davanti al giudice per le indagini preliminari entro 48 ore. (Aggiornamento: le persone sono state portate al Wiener Neustadt, dove incontreranno il giudice).
Durante le perquisizioni, a molte attivisti è stato negato il permesso di chiamare una persona di fiducia o il proprio rappresentante legale. Agli amici che volevano sincerarsi della legalità delle azioni è stata negata la possibilità di parlare ai perquisiti.
Le azioni delle autorità sono state del tutto sproporzionate. L'invasione in casa di mattina presto da parte di agenti della WEGA col passamontagna e le armi in mano possono essere definite solo come del tutto eccessive.
Rimane ancora da chiarire quale fosse il motivo specifico per questa operazione. Possiamo presumere che ci sia un retroscena politico. In ogni caso, attività impopolari vengono criminalizzate e rese impossibili. Se questa ondata di repressione, decisa ovviamente dalle autorità, non troverà opposizione, colpirà certamente anche altre aree dell'attivismo.
Questo genere di azioni non intende spaventare solo le persone colpite, ma anche gli amici e gli altri attivisti. Gli eccessi di questa operazione vogliono comunicare che non val la pena opporre resistenza. Non possiamo permetterci di rimanere isolati l'uno dall'altro. Assieme possiamo discutere dei nostri timori e sviluppare delle strategie per reagire.
Chiediamo solidarietà per coloro che sono stati colpiti da questa ondata di repressione. Non importa che si tratti di attivismo animalista o di altre forma di protesta - siamo tutti coinvolti, anche se solo pochi sono colpiti direttamente, al momento.
Organizza feste benefit, fai delle donazioni per le spese legali, diffondi queste informazioni, informati sui tuoi diritti in caso di perquisizioni!
Contatti per informazioni sulle persone colpite:
+ 43 650/5926791
antirep2008 (at) gmx.at
Lunedì 26 maggio alle 10 ci sarà una conferenza stampa degli avvocati degli attivisti.
Fonte:
EVANA, Wave of Police Repression in Austria, 23 maggio 2008