UN AIUTO PER SALVARE L'ISLANDA
dall'irreversibile distruzione dell'industria pesante.
LUNEDI' 21 LUGLIO ore 13.30 - 16.30
presidio presso AMBASCIATA ISLANDESE
via San Saba 12 (fermata metro B Piramide)
La terra del fuoco e del ghiaccio è sempre stato un paese a bassissimo impatto ambientale ricavando l'energia necessaria dalla sua intensa attività geotermica e dalla grande quantità di ghiacciai e bacini; ora rischia di diventare uno dei paesi piu inquinati ed inquinanti.
Un progetto folle nella sua devastazione porterà alla costruzione di 9 grandi dighe che serviranno esclusivamente a rifornire industrie altamente inquinanti come le fonderie dell'Alcoa, multinazionale americana che produce alluminio (una delle produzioni industriali piu nocive, 1/3 della quale è impiegata nell'industria bellica). La sola diga di Karahnjukar (alta 190 m e lunga 730) prevede 3 enormi bacini artificiali, 7 canali, 16 tunnel, discariche e cantieri per un totale di 3000 km
2 occupati. 3 grandi fiumi piu tutta una serie di affluenti e circa 60 cascate saranno cancellati. I lavori sono in fase avanzata e una intera vallata, quella di Hàlslòn, è già stata sommersa, cancellando una superficie di 57km
2.
La realizzazione del progetto è stata assegnata alla italiana Impregilo, già coinvolta nella gestione dei rifiuti campani, nel tav, nel ponte sullo stretto di Messina e in decine di opere devastanti, "scandali" finanziari e violazioni in tutto il mondo.
Interessi monumentali si celano dunque dietro a questo progetto. Il governo islandese ricorre a scuse ridicole per ricercare il consenso tra la gente che invece è sempre più contraria. Solo una pressione politica del Ministro dell'Ambiente ribaltò nel 2001 una prima valutazione di impatto ambientale fortemente negativa verso l'opera.
Questa diga, si dice, porterà posti di lavoro, ma la mano d'opera finora è quasi tutta estera. I posti di lavoro previsti sono solo 400, più 300 di indotto. Numeri esigui per un paese con disoccupazione prossima allo zero (0.9%). Il solito miraggio, le solite bugie. Erosione e desertificazione porteranno al prosciugamento delle paludi e al soffocamento della vegetazione.
Quelle terre emerse dai ghiacciai e dai vulcani ospitano un vastissimo ecosistema fatto di muschi e licheni, attorniati da piante che garantiscono la naturale sopravvivenza di alcuni branchi selvatici di renne, a molte specie di uccelli migratori. Oltre 230 specie di animali e 75 specie di piante rare sono in grave rischio di estinzione. Il pericolo di erosioni, terremoti, in quello che è un territorio giovane, con la presenza di vulcani attivi (fra cui il piu attivo d'Europa) e finora a bassissima industrializzazione, fa già parlare di stato di emergenza. Perciò riteniamo opportuno ed estremamente importante fermare un'opera così altamente nociva e distruttiva.
IN QUESTA SETTIMANA PERSONE DI TUTTA EUROPA HANNO DECISO DI SUPPORTARE LA CAUSA DELLA TERRA D'ISLANDA FACENDO PRESSIONE SUI CONSOLATI ISLANDESI E SULLE AZIENDE COINVOLTE PER EVITARE CHE LA QUESTIONE RESTI ISOLATA OLTRE I MARI.
C'E' UN'UNICA TERRA CHE CI OSPITA, DIFENDIAMOLA!Per maggiori informazioni:
www.savingiceland.orgPer la liberazione della Terra,
Romantispecismo