CAMPO ANTI BRACCONAGGIO TRA I MONTI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA. Ottobre 2008.Anche quest'anno si svolgerà il campo di contrasto alla caccia e al bracconaggio. Grande numero di volontari da tutta europa per bonificare le aree da micidiali archetti/trappole per piccoli uccelli, reti da uccellaggione, fucilate.
FIACCOLATA CONTRO GLI SPARI SUI VALICHI ALPINI E A TUTELA DEI PICCOLIUCCELLI MIGRATORIDomenica 12 ottobre 2008 in Località COLLE S. ZENO – Provincia di BresciaOre 7- 8: alle prime luci dell’alba partirà il corteo che si snoderà lungo
la cresta di Colle S. Zeno accompagnato da una marcia funebre scandita da
fucilate. (le fiaccole saranno fornite dalla LAC)
Seconda parte
Ore 8-12: presidio di Colle S. Zeno
La manifestazione è
organizzata dalla LAC per protestare contro:
- la Provincia di Brescia che non ha recepito pienamente la sentenza del TAR della LOMBARDIA del 2007.
Infatti avrebbe dovuto sancire il divieto di caccia in otto siti interessati al passaggio del flusso migratorio dell’avifauna.
Quest’ anno a Foppella di Colle S. Zeno è stata istituita una piccola zona con divieto di caccia in forma vagante, ma non quella da appostamento fisso. Una minuscola enclave circondata dai capanni.
- la Regione Lombardia che, per la stagione venatoria 2008/2009 , ha approvato una legge per la caccia in deroga a specie protette: fringuello, peppola e storno, in numero superiore a quello della scorsa stagione e per
un periodo molto ampio, dall’apertura della caccia al 31 dicembre.
E questo nonostante la Corte Costituzionale abbia dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge quadro della Regione Lombardia sul prelievo in deroga di uccelli protetti.
Inoltre la Regione Lombardia è oggetto di una procedura d’infrazione, n.2131 del 2006, da parte della Commissione Europea per violazione alla Direttiva uccelli 79/409/CE.
Punti di ritrovo:
- per chi parte da Milano: ore 5 Via Andrea Costa ang. Via Ricordi (zona Loreto)
- ore 6.15 all’uscita del casello autostradale di Ospitaletto, lungo l’autostrada «A4».
MA POTETE COMUNQUE UNIRVI A NOI ARRIVANDO IN ZONA CON I VOSTRI MEZZI A QUALSIASI ORA, CALCOLANDO CHE IL PRESIDIO DURERA’ FINO ALLE 12 E CHE DA MILANO CI VOGLIONO CIRCA DUE ORE
Come arrivare a Colle S.Zeno dall’ uscita autostradale di Ospitaletto seguire le indicazioni per Iseo e la Val Camonica, a Pisogne lasciare la superstrada e seguire le frecce (a destra) per Colle S. Zeno
Per informazioni:LAC - Via Solari 40, 20144 Milano, tel. 0247711806, Email:info@abolizionecaccia.it
BRACCONAGGIO: CON L’OPERAZIONE PETTIROSSO DENUNCE E MAXI SEQUESTRI NEL BRESCIANO
Bracconiere colto in flagrante nell’Alta Val Trompia e
segnalato all’Autorità Giudiziaria per diversi reati
venatori tra cui cattura, detenzione e abbattimento di
specie protette di avifauna
6 ottobre 2008 - Un uomo di 33 anni, originario del
bresciano, è stato denunciato a piede libero alla Procura
di Brescia giovedì scorso per i reati di uccellagione,
cattura, detenzione e abbattimento di avifauna protetta,
caccia con mezzi non consentiti, detenzione e coltivazione
di sostanze stupefacenti. È avvenuto nell’ambito
dell’Operazione Pettirosso, condotta ogni anno nel
Bresciano da fine settembre a inizio novembre, a stagione
venatoria aperta e in occasione del passo più cospicuo di
uccelli migratori. Ad intervenire è stato il personale del
1° Reparto del Nucleo Operativo Antibracconaggio (NOA)
dell’Ispettorato Generale del Corpo forestale dello Stato,
con la collaborazione degli agenti del Comando Stazione di
Bovegno (Brescia). Il bracconiere è stato colto in
flagrante mentre recuperava alcuni esemplari di avifauna
protetta rimasti intrappolati senza vita tra le maglie di
una rete, posizionata in un’area boscata dell’Alta Val
Trompia, nelle adiacenze del Comune di Lodrino (Brescia). Si
trattava di pettirossi e una ventina di esemplari sono stati
trovati direttamente in possesso della persona fermata,
mentre sul posto sono state rinvenute e poste sotto
sequestro altre reti e trappole. Successivamente gli agenti
hanno effettuato perquisizioni presso l’abitazione
dell’indagato dove hanno trovato diversi uccelli vivi,
anch’essi tutti appartenenti a specie protette: uno
sparviero, due ghiandaie, una cincia mora, altri pettirossi
e un merlo. Si ipotizza che alcuni volatili venissero
utilizzati come richiami vivi durante l’attività
venatoria illegale. Sempre nell’appartamento sono stati
trovati anche 260 archetti, 26 reti da uccellagione e 89
esemplari morti di avifauna protetta tra cui cince, tordi,
fringuelli e ancora una volta pettirossi. La vicenda ha
riservato anche altre sorprese. Infatti, durante le
perquisizioni sono state trovate 14 piante di Cannabis
indica e circa mezzo chilo di foglie già in stato avanzato
di essiccamento. Tra i capi d’accusa quindi figura
Pubblicato da
Newsletter LAC
(inviato il 07/10/2008 alle 01:27:19)
Purtroppo sono potuto rimanere solo due giorni.
I 'vecchi' del campo continuano a raccontarci quanto sia diminuito il bracconaggio negli ultimi anni: il primo giorno c'è capitato di percorrere chilometri e chilometri di bosco senza trovare né trappole né reti.
Il secondo abbiamo rinvenuto una sep con pettirosso morto, una rete con pettirosso vivo (liberato) e un paio di sentieri di archetti. Comunque cifre molto basse rispetto a qualche anno fa.
Brutto episodio il primo giorno che la dice lunga sulla vera natura del cacciatore. Un cane da caccia si è lanciato in mezzo alla strada ed è stato investito. E' poi spuntato fuori il cacciatore che, rammaricandosi soltanto della perdita economica, l'ha trascinato per una zampa per buttarlo in un cespuglio sul ciglio della strada
Pubblicato da
Marco.
(inviato il 08/10/2008 alle 23:40:30)
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