RIFUGIO | Vieni? | Sostienici! | venerdì 22 novembre 2024 # Utenti online n. # |
La giornata comincia presto, è l'8 novembre e noi tutt* del gruppo antispecista romano (Romantispecismo) ci prepariamo a camminare con il nostro spezzone critico all'interno della manifestazione nazionale contro le pellicce, auspicando la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia e la fine di questa moda cruenta. I giorni antecedenti sono un'odissea di proposte, c'è chi non è del tutto favorevole a partecipare ad una manifestazione con un contenuto "massivamente corretto", ma il desiderio di comunicare comunque il nostro dissenso, la speranza di trovare contatto con nuov* attivist*, amic*, compagn* e il desiderio di crescita/aggregazione del movimento ci trova solidali.
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Così ci incontriamo tutte e tutti a piazza della repubblica alle 14.30 per il concentramento. In piazza poca gente, sono le 14.30 spaccate e più che un corteo nazionale sembra uno dei nostri presidi settimanali davanti a qualche grande magazzino; piano piano le cose migliorano: cominciamo a vedere volti amici, diverse conoscenze lontane... così tra uno scambio di idee e un abbraccio si ritorna nello spirito giusto. Cominciamo a montare striscioni e tavolo contro-informativo in attesa della partenza, diffondiamo i nostri volantini a tappeto: vademecum dell'antispecismo esternato e proposto dagli Animali dell'Aurora e campagne AIP in corso. Mentre giriamo tra la gente ci accorgiamo che stiamo diventando tantissim* ed abbiamo la sensazione che la massa di persone che partecipa al corteo, attraverso associazioni o a livello individuale, appoggi noi, esteti del nulla se l'estetica è crudeltà, con occhio complice. Spontaneamente ci si crea un cerchio attorno di interesse e approfondimento verso il movimento militante.
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Partiamo, sono circa le 15.00. Il corteo è molto lungo e solo il nostro spezzone è composto da oltre un centinaio di attiviste e attivisti roman* e ulteriormente supportato da gruppi locali dell'Abruzzo, delle Marche, dell'Emilia Romagna e della Campania. Piacevole la compagnia di percussionisti africani. Attraversiamo via Cavour e via dei fori imperiali, riempiendo anche l'aria con i nostri megafoni rivolti ai passanti, oltre agli striscioni e alle bandiere. Fumogeni artigianali ci abbracciano col loro effetto scenico. Alla fine del corteo ci si raduna a Piazza Venezia, gli organizzatori si preparano per fare i loro discorsi sul palco, noi ne approfittiamo e ci uniamo con gli ultimi fumogeni per i cori finali.
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Da Como ci arrivano messaggi complici e solidali nella lotta parallela e contemporanea svoltasi in pieno centro dal gruppo locale. "Abbiamo disposto striscioni e cartelli di aip," ci riferiscono dal nord, "ci siamo messi in semicerchio ed abbiamo messo nel mezzo una ragazza con un pc in mano dove si faceva girare il filmato degli squoiamenti. Al megafono abbiamo parlato di questa moda assassina che permette la tortura, uccisione di milioni di animali e lo sfruttamento di uomini nei paesi del terzo mondo per avere pellicce a prezzi stracciati. Della colpevolezza in primis degli stilisti che han rilanciato la pelliccia tramite gli inserti... ed abbiamo spesso evidenziato che la verità la si poteva vedere sullo schermo del pc, oppure ben edulcorata dietro le vetrine dei negozi. Anche se Como è una città molto fredda e la gente particolarmente diffidente, molti si sono fermati a vedere le immagini, a chiedere spiegazioni ed alcuni anche a dare un contributo. Abbiamo preso l'occasione per lanciare la campagna contro Max Mara, invitando tutti al primo presidio a Como del 22/11."
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Considerazioni a posteriori: i cori del nostro dissenso verso questo mondo antropocentrico e insensibile sono stati forti nel ribadire ancora una volta che la lotta per la liberazione animale non può prescindere da quella della liberazione umana, e che quindi va presa anche una posizione anti autoritaria, anti sessista, anti razzista. ANTISPECISTA - E'- ANTIRAZZISTA! Il nostro rammarico è stato quello di notare presenze ambigue aperte a correnti neofasciste. Allo stesso modo c'era, tra la folla, chi protestava contro l'utilizzo di pellicce con abbigliamento cruelty fashion. Speriamo comunque che il vederci così forti e... alternativi apra gli occhi a chi finora non ha riflettuto.
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Questi eventi, nel loro insieme, hanno mostrato una buona riuscita. Una critica costruttiva deve essere anche quella di una scelta più radicale e non qualunquista di alcuni marchi e etichette, dai nomi accattivanti ma dai contenuti discutibili, di partecipanti passivi. Non ci riferiamo alle associazioni storiche. Le nostre bandiere dai colori nero e verde hanno lanciato messaggi e contenuti importanti e non rappresentavano né veicolavano alcun logo.
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Questo è un video autoprodotto sul corteo.
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Noi, spezzone antispecista critico romano, abbiamo trovato conferma della nostra unità, crescita numerica e qualitativa: parametri essenziali per le prossime lotte di liberazione animale.
Per rinfrescare la memoria, ecco un video sulla campagna contro le pellicce di un paio d'anni fa, i cui obiettivi sono già stati raggiunti...