Ancora un fine settimana vedrà antispeciste e antispecisti in strada davanti ai punti vendita del MaxMara Fashion Group per denunciare il cruento massacro di cui la dirigenza del gruppo è mandante in nome di stupido lusso, vacua vanità e sporco profitto. Anziché di soldi grondanti del sangue di animali innocenti, per due negozi romani questa domenica sarà foriera di volantini e megafoni davanti alle loro porte. Le attiviste e gli attivisti del collettivo romantispecismo daranno luogo a proteste della Campagna Attacca l'Industria della Pelliccia:
DOMENICA 14 DICEMBRE dalle 16.00 alle 20.00
presso MaxMara/Max&Co. in via Ugo Ojetti 35/120
(zona Montesacro/Talenti, autobus C5-60-63-69)
Come sempre, si auspica la partecipazione massiccia di tutti coloro che vogliono far parte del grido di dolore di milioni di esseri senzienti senza voce, rinchiusi negli allevamenti in attesa di essere barbaramente uccisi.
fino alla liberazione animale,
antispeciste e antispecisti romane/i
resoconto dei presidi di domenica scorsa:
Natale si avvicina: ce ne accorgiamo dalle vetrine, dalle promesse d'acquisto, dal consumismo che accelera il ritmo dell'ingranaggio. Per MaxMara FG questo è un momento fondamentale della stagione e Romantispecismo si conta e decide di dividersi. Domenica 14 dicembre caliamo su via Ojetti, altra strada piuttosto nota dello shopping romano.
Ci separiamo in due gruppi per quasi quattro ore di presidio. Un gruppo si posiziona davanti al negozio MaxMara (questo punto vendita non è in franchising ma dipende direttamente dalla proprietà dell'azienda) agli inizi della via, l'altro invece raggiunge il Max&Co in fondo alla strada.
Notiamo con piacere la presenza di attivisti nuovi, persone che hanno sentito in giro della campagna o ci avevano contattato direttamente nei giorni precedenti: il fiume aumenta di volume, cresce e promette di straripare. Distribuiamo volantini, urliamo cori e slogan, informiamo della vera realtà delle pellicce e del perché la stiamo combattendo. Molte persone si fermano inorridite a guardare i video che riportano le condizioni di (non)vita degli animali negli allevamenti e le sofferenze che devono subire al momento dell'uccisione. Una giovane ragazza con vistoso collo di pelliccia è scoppiata in lacrime, rimanendo circa mezz'ora nei paraggi del presidio con qualche amica che ogni tanto cercava di consolarla, ma la pelliccia se l'è tenuta ben stretta...
Altre persone se ne vanno via, cercando di evitare ogni minimo raggio di luce che potrebbe illuminare la parte buia e sconveniente che circonda le loro piccole vite, fortezze di cartapesta costruite con caparbietà, gabbie dorate dove tutto deve apparire lindo, pulito, conforme. Un passante si strappa di dosso il colletto di pelliccia e ce lo 'dona', altre persone ci fanno i complimenti.
Soprattutto all'interno del negozio Max&Co registriamo una certa insofferenza che cresce minuto dopo minuto, slogan dopo slogan, volantino dopo volantino: commesse che fanno la spola con la porta, aprendola per facilitare l'ingresso dei pochi clienti e poi richiudendola immediatamente. Uno strano personaggio entra ed esce, ci guarda fissi pensando di sfidarci, cammina tra di noi spintonandoci con ostentazione, sibillando minacce: ogni volta l'abbiamo seppellito con una risata.
Il punto vendita MaxMara si svuota velocemente e resterà semivuoto per tutto il pomeriggio, un afflusso leggermente maggiore lo registriamo a Max&Co dove pure, alla fine della giornata, la responsabile si affaccia e ci dice con toni comunque cortesi che "non l'abbiamo fatta lavorare…".
Torneremo presto in via Ojetti per far sì che il lavoro di poche persone smetta di coincidere con la privazione della libertà e della vita per tanti animali non umani.
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