Contro ogni gabbia, contro ogni padrone!
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato di adesione al
presidio di domani sotto il carcere di Rebibbia
<http://roma.indymedia.org/node/6946>:
Cercando di fondare il nostro operato su un etica di liberazione;
avversando profondamente ogni discriminazione dell'animale uomo nei
confronti di ogni animale, umano o non umano; ritenendo ingiusta
qualsiasi forma di dominio, tanto di una specie sulle altre che
condividono il medesimo ambito spaziotemporale, quanto di alcuni
individui sugli altri che condividono il medesimo contesto
socioculturale; attivandoci quotidianamente per sovvertire le massive
convinzioni antropocentriche e speciste; partendo da queste basi, non
possiamo non avvertire l'urgenza di interrogarci sul più palese dei
possibili parallelismi tra schiavitù intraspecifiche e sfruttamenti
interspecifici.
Su entrambe le facce della medaglia ci sono individui imprigionati,
privati della propria libertà e quindi, almeno in parte, della propria
individualità; in entrambi i casi questi ex-individui sono stati
rinchiusi per effetto di decisioni altrui, prese da persone che
ritengono legittimo imporre loro questa detenzione e persino, a volte,
anche la morte; da un lato i moderni lager in cui animali non umani
vengono allevati per essere sfruttati, fino a estreme conseguenze, da
chi pretende di ridurne i corpi a oggetti; dall'altro strutture di
detenzione, temporanea o meno, dove animali umani vengono
coercitivamente posti pretendendo di prevenirne la presunta
pericolosità sociale.
Una società, quella moderna, che a molti continua però ad offrire solo
motivi ed occasioni di rendersi pericolosi ai suoi occhi, in quanto
serva del denaro e dell'apparentemente incontrovertibile bisogno di
esso anche per garantirsi la mera sopravvivenza; e allo stesso tempo
una società oggettivamente pericolosa per il pianeta che la ospita e
per tutti gli esseri viventi che lo popolano, schiava com'è dello
sfrenato consumo di risorse, alimentato dal continuo desiderio di un
vacuo progresso.
Per questi motivi non possiamo che odiare ogni gabbia, nei carceri
come negli stabulari, nei cpt come nei macelli e negli allevamenti; e
desiderare la fine di ogni struttura volta ad esercitare oppressione o
repressione su esseri senzienti; non possiamo che denunciare gli
orrori dello sfruttamento animale al pari della vergogna di un sistema
dove alcune persone vengono punite per aver trasgredito regole decise
e imposte da altri, con l'unico risultato di produrre alienazione; e
non possiamo che definire ipocrisia collettiva, anche se inconscia,
quella di chi solidarizza con ergastolani e condannati a morte, non
potendo far altro fino a un cambiamento radicale del sistema, per poi
condannare alle stesse pene gli animali vittime delle proprie
abitudini alimentari e consumistiche, quando invece le scelte di ogni
individuo possono fare la differenza per migliaia di altri.
alcun* antispeciste/i solidali alla lotta anticarceraria
Non vedo sinceramente il parallelo. Gli animali da allevamento sono stati selezionati geneticamente dagli umani (in natura esistevano i loro progenitori selvatici), ed allo specifico scopo di essere mangiati od uccisi.Non hanno tutt'oggi alcuna identità di ESSERI secondo legge. Non hanno alcuna possibilità di opporsi alla loro situazione nè con mezzi legali nè illegali. Nessuno di loro ha mai conosciuto la libertà. La specifica lotta per la liberazione degli animali d'allevamento è già irta di questioni etologiche, biologiche e filosofiche di per sè.
Personalmente non vedo come assomarvi anche le tematiche sulle carceri possa aiutare gli animali. Il rischio di confondere le -già poche e confuse- idee di chi della lotta animale non sa nulla con discorsi che si prestano a derive politiche e che, soprattutto, non nascono dalle stesse radici, a me non sembra affatto una buona strategia. E' già spinoso ma sicuramente molto più aderente paragonare le gabbie ai lager nazisti, alle detenzioni manicomiali di 2secoli fa,alle colonizzazioni dei popoli nativi. Io cercherei di divulgare con precisione e costanza questi temi, che hanno ancora molti annia davanti a loro prima di poter essere ben recepiti dalla maggioranza. Pensate per favore agli animali, che devono ancora conquistarsi uno statuto di ESSERI e poi di ESSERI SENZIENTI. Concetriamoci su di questo prima di rischiare una deriva socio-politica che certamente non sarebbe loro di alcun aiuto. Questo almeno è il mio pensiero e sentimento.
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violet
(inviato il 30/12/2008 alle 20:24:28)
Premetto che faccio un intervento di "metodo" e non di "merito".
L'intento del comunicato è condivisibile. Le strategie meno. La mia preoccupazione è sempre e soltanto di tipo mediatico. La forma (sottolineo: la "forma") del comunicato - e questo è inevitabile! - rimanda a periodi storici nei quali ci si esprimeva in questo modo. Oggi (non mi interessa se "per fortuna" oppure "purtroppo") tali affermazioni, proposte in questa "forma", provocano rigetti anti-ideologici.
E' logico che vi siano reazioni come quella di Violet, che saluto caramente e che ringrazio poiché il suo intento di arricchre il dibattito è lodevole. Personalmente non avrei saputo esprimere meglio ciò che penso, soprattutto per quel che riguarda l'aspetto comunicativo.
Auspico un dibattito sul forum, tenendo presente le temporanee difficoltà tecniche (collegamento internet) che imperversano a ValleVegan...
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Lidio
(inviato il 31/12/2008 alle 21:00:00)
Personalmente credo che il pensiero di violet sia perfettamente coerente e lucido se si vuole affrontare il problema dello sfruttamento animale da un punto di vista unicamente emotivo, molto affine non a caso con l'animalismo corrente. Una teoria e pratica antispecista invece si proietta come un movimento POLITICO (e non vi è nulla di male visto che la politica non è un parlamento ma l'interrelazione di pensieri e pratiche tra gli uomini che vivono in società) che vuole analizzare ed infine distruggere le basi dello sfruttamento animale anche umano (perchè è l'homo sapiens sapiens che fa da carnefice). Infine, per non dilungarmi visto che scrivo da un internet point, il carcere è un inferno, un non luogo che i molti neanche possono comprendere perchè le mura dalle quali sono composte sono lo specchio delle mura che abbiamo nelle teste, le stesse quelle della società-carcere che ci impediscono di vedere in un animale un nostro simile, compagno e fratello. distruggere il carcere (sia concettualmente sia nella pratica) è fare un passo in avanti anche per gli animali, perchè se non si cambia la società umana ci ritroveremo presto tutti in una grande gabbia fatta da leggi Antropocentriche, che tuteleranno logiche antropocentriche... logica elementare.
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luciano
(inviato il 02/01/2009 alle 13:25:14)
Io sono comunque d'accordo con questa lettera.
Ovviamente le tematiche sono anche molto diverse e non vanno confuse, ma secondo me l'animalismo non può rischiare di confondersi con certe posizioni di destra, che disprezzano i diritti umani, infatti diritti umani e diritti animali secondo me sono interdipendenti.Infatti la cattiveria e il male hanno un'unica radice, sia che siano rivolte contro gli uomini che contro gli animali.
Comunque è anche vero che l'affermazione dei diritti animali non và ideologizzata e politicizzata o affiancata a particolari posizione politiche.
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astar
(inviato il 02/01/2009 alle 13:55:52)
Forse non conosco abbastanza bene l'italiano, ma se ho capito bene volete anche abolire i carceri per criminali? Ma allora dove li lasciamo questi criminali? Se uno amazza tuo figlio o tua madre... Cosa facciamo con i mafiosi, stupratori, assassini, ladri...? Gli animali nelle gabbie sono innocenti, gli esseri umani nelle gabbie non sono innocenti. Ci saranno delle eccezioni, prigionieri che sono innocenti. Ma la maggioranza non lo é. Almeno nelle prigioni occidentali.
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Conrado
(inviato il 02/01/2009 alle 22:45:21)
"secondo me l'animalismo non può rischiare di confondersi con certe posizioni di destra, che disprezzano i diritti umani"
Beh, sono in parecchi a mettere in dubbio la fondatezza dei cosiddetti 'diritti umani' e non lo fanno necessariamente da destra. Il primo, che io sappia, fu Marx
ps: è altrettanto evidente che non esistono 'diritti animali' se non quello del rispetto dello stato di natura, ovvero la libertà
pps: sul carcere sto elaborando la mia posizione, che al momento è di grande incertezza
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marco.
(inviato il 03/01/2009 alle 13:07:46)
La mia impressione è che si stia facendo molta confusione sulla questione carcere. Il che è facilmente comprensibile se si vuole analizzare il tutto da un punto di vista animalista. Ma qui si parla di Antispecismo che è cosa estremamente diversa e più complicata se si vuole. Il discorso dei criminali lo lascio alla coscienza individuale dal momento che reputo criminale lo Stato e le sue Leggi (le stesse che condannano milioni di esseri viventi alla morte e che mantengono lo status quo alienante e (auto)distruttivo). La violenza contro la proprietà e le istituzioni è a mio parere non solo giustificabile ma anche necessaria (poichè figlia dello stesso dominio), ed è il motivo principale per cui esistono le carceri (ovvero reprimere chi non accetta questo sistema di cose). Stupri, assassini e quant'altro sono casi decisamente diversi che vengono spesso mistificati dai media e politica per giustificare logiche di colpa e pena. Lo dimostrano perfettamente quelle società che non conoscono le galere sia passate che attuali (vedi chapas ed amazzonia) dove le problematiche vengono discusse collettivamente e superate in maniera condivisa. Il sistema attuale invece impone una base di valori e normative che nessuno ha mai sottoscritto ma che gli sono stati imposti. Gli animali quindi sono vittime della stessa logica che vuole vedere altre vite assoggettate ad una morale spesso violenta ed arbitraria. Chi vuole combattere per gli animali lo può fare come meglio crede.. sia emotivamente, sia attraverso una cultura politica sicuramente più efficace e strategica, nonchè coerente e completa di contenuti e pratiche. Altrimenti ognuno prenda la sua strada.
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Luciano
(inviato il 04/01/2009 alle 16:53:03)
Dal mio modestissimo punto di vista, l'Antispecismo è il voler considerare la sofferenza animale al pari della sofferenza umana. Nel senso più profondo del termine: le due sofferenze hanno cioè pari dignità ... non sono quindi "due": la sofferenza è unica.
Fin qui credo di essere in sintonia con chiunque degli antispecisti che frequento da tempo. Tuttavia mi dissocio da alcune delle cose che scrive l'amico Luciano. Credo di essere in grado di dimostrare di avere una cultura politica "coerente e completa", pur non condividendo affermazioni come quelle di questo ultimo suo post. Non entro nel contenuto, ancora una volta, ma mi limito ad analizzare il metodo, il fattore comunicativo.
Se l'obiettivo è "scardinare il sistema", fregandosene se gli antispecisti sono pochi "ma buoni", mi dispiace, ma credo che (oltre al sottoscritto), probabilmente ci saranno altri che "prendono la propria strada" e se ne vanno.
Se invece l'obiettivo è fare in modo che sempre più persone diventino antispeciste e vegan, beh...
Se hai spaventato me, figurati se non puoi spaventare anche chi si approccia per la prima volta a queste tematiche...
Pubblicato da
Lidio
(inviato il 04/01/2009 alle 22:09:06)
Io sono dell'opinione che non sia possibile riuscire a liberare i "colpevoli" prima di esser riusciti a liberare gli innocenti.
Oltretutto penso a quanto possa essere giusto e coerente aiutare la Forestale nei campi antibracconaggio a beccare i bracconieri, e poi portar loro solidarietà l'ultimo dell'anno...
Credo che lottare contro il carcere e portare solidarietà ai prigionieri siano due cose completamente diverse. E sinceramente appoggio di più la prima. La mia solidarietà la lascio tutta ai compagni antispecisti ancora rinchiusi.
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dev0tchKa
(inviato il 05/01/2009 alle 00:32:24)
mah... sono perplessa. Non c'è telegiornale che non riporti fatti di cronaca agghiaccianti. Se questi avvengono pur in presenza di un sistema legislativo e carcerario che li sanziona, cosa mai potrebbe accadere in loro .. " assenza "?? Insomma , sottoscrivo ciò che ha scritto Conrado. Quanto alla lotta antispecista meglio non associarla l'anarchia (perchè ,senza leggi e senza carceri, di anarchia si sta parlando no ?).
ciao
Pubblicato da
Luisa mv1
(inviato il 05/01/2009 alle 10:54:28)
Guarda che in carcere non ci stanno solo delinquenti che hanno ucciso, ma anche persone che hanno commesso reati minori e non contro le persone o persone vittime della società.
Se rubi tanto in carcere non ci vai, se rubi poco ci vai di sicuro.
Certamente non bisogna legare l'animalismo a posizioni estremiste o esagerate, ma portare la solidarietà a chi soffre non è mai sbagliato, anche perchè in carcere ci stanno anche molte persone buone, come fuopri del carcere e perciò ci stanno anche persone che amano gli animali: vi ricordate il film "il miglio verde"?
D'altronde anche la chiesa porta solidarietà ai carcerati, sono forse estremisti i preti?
A me è piaciuta molto una iniziativa di qualche tempo fà in cui ai carcerati erano stato dati da accudire cani abbandonati, un modo per rendersi utili a se stessi e alla società.
Pubblicato da
astar
(inviato il 06/01/2009 alle 11:47:48)
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