Dei necrofili e dei loro desinari
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Confuse sono le presenze che vivono questi organi, piccole costruzioni simbiotiche dense di frenetico ritmo, una industria di materia organica, una macchina infernale artefice del dolore del quotidiano sopravvivere; una squallida merce priva di creazione. Si percepiscono come animali dotati della sublime consapevolezza, un bagliore di luce nell'oscurità dell'ignoto sperimentare, come fosse un giogo insopportabile quello del nascere. Da individui naturali figli dell'immensa potenzialità di un seme si sono fatti artisti della sofferenza, fabbri di catene e lame, oratori della cultura necrofila dominante, spiriti venduti alle comodità dell'oblio. Sono frammentarie le ispirazioni di questi macabri poeti invaghiti della morte, sono come marionette, caricature di quello che hanno fatto loro dimenticare con vigorosa convinzione e superbia. I desideri che coltivano nelle loro membra hanno il sapore della ruggine, metallo urlante che risponde alla volontà della mercanzia, colorata di orizzonti come le sfumature di un pozzo senza fondo.
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Hanno dato la morte alla nostra madre ed elevato all'Onnipotente l'immagine paterna del loro marcio ego, cieco e sordo alle grida dei loro fratelli e sorelle. Il dolore si fece nutrimento ed il sangue disinfettante degli impulsi, una falce affilata inquisitrice del naturale battere del cuore. Il loro muscolo rosso e putrefatto istiga all'indifferenza, alla cultura della Morte!
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Necrofagia, la religione delle civili fauci assassine! Necrofagia il sostentamento dell'umana depravazione! Necrofagia, amara perversione!
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Noel
A proposito di CARNE, in questi giorni si sente molto parlare di iniziative per l'ABOLIZIONE DELLA CARNE. Molti sostengono completamente questo movimento, molti restano perplessi per il tema "fuori portata", molti non concordano con le strategie, molti altri perchè si trovano poche informazioni. A tal proposito inserisco qui il testo in inglese con la traduzione (forse non perfetta) sulle domande e risposte per i punti più discussi:
1) QUALI SONO LE RICHIESTE DEL MOVIMENTO INTERNAZIONALE PER L'ABOLIZIONE DELLA CARNE?
-Abolire l'allevamento, la pesca e la caccia di animali per la loro carne, come pure la vendita e il consumo di carne.
2) PERCHE' SI DOVREBBE VOLERE L'ABOLIZIONE DELLA CARNE?
-Perchè la produzione di carne causa offesa in termini di sofferenza e morte a un immenso numero di animali.
3) IL CIBO CHE MANGIANO NON DOVREBBE ESSERE DETERMINATO DALLA LIBERA SCELTA INDIVIDUALE?
-Le attività che causano danno ad altri non appartengono alla sfera delle libertà individuali.
E' compito della società abolirle per legge.
4) E' DEMOCRATICO VOLER IMPORRE LE IDEE DI ALCUNI VEGETARIANI A TUTTI?
-Questo movimento vuole sollecitare un dibattito pubblico sulla legittimità della carne e le argomentazioni, a favore o contro, possono essere discusse nel merito.
5) GLI ANIMALI SOFFRONO E SONO UCCISI ANCHE PER LA CORRIDA, LA SPERIMENTAZIONE, LE PELLICCE, ECC.
PERCHE' QUESTO MOVIMENTO RIGUARDA SOLO LA CARNE?
-Ogni abitudine ha le sue caratteristiche (etiche, culturali, economiche, ecc..) che creano domande differenti da altre nonostante i legami fra loro. Per esempio sapere che è legittimo abolire un prodotto alimentare nel nome dell'interesse degli animali è un problema legato alla carne, ma non alla sperimentazione animale.
6) QUALE E' LA DIFFERRENZA FRA QUESTO MOVIMENTO E LA PROMOZIONE DEL VEGETARISMO?
-La promozione del vegetarismo aspira a che gli individui, uno per uno, decidano di cambiare le loro abitudini di consumo e smettano di mangiare carne.
Il movimento per l'abolizione della carne ha un approccio politico: aspira a che la pubblica opinione aderisca all'idea che la carne debba essere abolita. L'obiettivo è che le società umane, una dopo l'altra, decidano di eliminare la vendita e il consumo di carne.
7) CHI STA ORGANIZZANDO QUESTO MOVIMENTO?
La decisione per l'abolizione della carne fu concepita collettivamente da persone di diversa estrazione riunite in una lista di internet creata per questo scopo.
A questo piccolo gruppo di persone e a chiunque desideri unirsi a loro è richesto l'obiettivo di lanciare il movimento a livello internazionale con associazioni animaliste, con l'idea di impegnarsi nel movimento stesso.
Ma il movimento non appartiene a nessuno, come la campagna per abolire la schiavitù non apparteneva a una piccola cerchia di persone. Esso costituisce un obiettivo da raggiungere, un indirizzo a cui orientare le nostre strategie, un orizzonte concreto che può riunire e galvanizzare le nostre energie e speriamo che ogni persona, che ogni organizzazione saprà come lavorare per il suo raggiungimento attraverso la sua bravura.
Pertanto il movimento è aperto a tutti!
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Piero.
(inviato il 06/02/2009 alle 10:48:37)
---testo originale---
WHAT ARE THE DEMANDS OF THE INTERNATIONAL MOVEMENT FOR THE ABOLITION OF MEAT?
To abolish the raising, fishing, and hunting of animals for their flesh, as well as the sale and consumption of animal flesh.
WHY WOULD ONE WANT TO ABOLISH MEAT?
Because the production of meat causes considerable harm, in suffering and in death, to an immense number of animals.
SHOULDN'T THE FOODS WE EAT BE DETERMINED BY EACH PERSON'S PERSONAL FREEDOM OF CHOICE?
The activities that cause these major harms to others do not belong to the liberty of individuals. It is up to society to abolish them by law.
IS IT DEMOCRATIC TO WANT TO IMPOSE THE IDEAS OF A FEW VEGETARIANS ON EVERYONE?
This movement wants to elicit a public debate on the legitimacy of meat and that the arguments, for or against,
can be discussed on their own merits.
ANIMALS ALSO SUFFER, AND ARE KILLED, FOR BULLFIGHTING, EXPERIMENTATION, FUR, ETC. WHY IS THIS MOVEMENT ONLY ABOUT MEAT?
Each practice has its specificities (ethical, cultural, economic, etc.) which create different questions than the others, despite the links that can exist between them. For example, knowing that it is legitimate to ban a food product in the name of animals’ interests is a problem linked to meat, but not to animal experimentation.
WHAT IS THE DIFFERENCE BETWEEN THIS MOVEMENT AND THE PROMOTION OF VEGETARIANISM?
The promotion of vegetarianism aims that individuals, one by one, decide to change their consumption habits and stop eating meat.
The movement for the abolition of meat is a political approach: its aim is to get the public opinion to adhere to the idea that meat should be banned. The objective is that human societies, one after another, decide to ban the production, sale, and consumption of meat.
WHO IS ORGANIZING THIS MOVEMENT?
The resolution for the abolition of meat was conceived collectively by people from different
horizons, reunited on an open internet listserv created for this purpose. This same small group of people,
and any new people who would like to join them, are also taking on the task to launch this movement
internationally with animal organizations, with the idea that they also take up the movement themselves.
But the movement belongs to no one, no more than the campaign to abolish slavery did
not belong to a small circle;
it constitutes an objective to attain, a perspective
to orient our strategies, a concrete horizon that can reunite us and galvanize our energies, and we hope that each person, that each organization, will know how to work for its accomplishment through their own ingenuity.
The Movement is thus open to all!
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P.
(inviato il 06/02/2009 alle 10:49:44)
Penso sarebbe meglio concentrarsi su cose meno utopistiche, ad esempio l'abolizione delle pellicce o delle corride o della caccia e via dicendo..
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giovanni
(inviato il 06/02/2009 alle 14:11:36)
premesso che "so " che il discorso "carne " è il più complesso, resto dell'idea che sarebbe meglio concentrarsi invece proprio sulla diffusione del veganismo. Perchè ? perchè quando hai fatto un veg hai fatto tutto . Anzichè iniziare 100 battaglie ( circhi,corride,zoo,vivisezione, caccia , prodotti testati ) tu lotti per UNA che di default le contiene .. TUTTE .
A questa lotta ci possono essere approcci diversi ( quello dell'abolizione e-stop è solo "uno ") però è quello che parte da una base sacrosanta : mai più gabbie , mai più allevamenti, mai più mattatoi.
Quoto Pamela Anderson che dall'alto delle sue poppe non può che avere ragione.
E dirò di più. Subdolamente io vado proprio a cercare la chiave individuale, che mi permette se non altro di iniziare a suscitare un po' di interesse o semplice curiosità.
Ho notato che per alcuni, non pochi, la motivazione ecologista è davvero efficace. Gli ecologisti hanno già fatto un piccolo passo avanti credendo che la Natura debba essere rispettata, il passo successivo avviene con facilità (uso spesso regalare il libro "ecologia della nutrizione").
Agli adorabili animalettisti riservo un trattamento speciale: il plagio. La frase che mi dà più soddisfazioni è questa: "Una persona che ama tanto gli animali come te non può mangiarli...!".
I salutisti devono subire il trattamento più duro: il terrorismo psicologico. "Ma non hai letto i recenti studi sulla correlazione tra le diete a base di derivati animali e patologie croniche?".
A ciascuno la sua bella, specifica motivazione.
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cristina
(inviato il 08/02/2009 alle 10:20:18)
Probabilmente hai ragione tu...
peccato che con:gli ottusi, i superficiali, gli irragionevoli, i menefreghisti ci sia poco o nulla da fare...
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giovanni
(inviato il 09/02/2009 alle 16:24:39)
Due righe sulla questione abolizione della carne.
Premetto che sono decisamente, ostinatamente, irriducibilmente contrario al proibizionismo e all'intervento repressivo poliziesco sulla vita degli individui. Chiedere l'abolizione della "carne" a livello di legge oltre che irrealizzabile è assolutamente controproducente. Ogni singolo individuo puo prendere coscienza del terribile trattamento che la società mercantile/tecnologica riserva ai nostri fratelli animali, senza esserne costretto per mezzo della violenza poliziesca. Certo è difficile e impegnativo per il cittadino qualunque arrivare a sviluppare questo genere di riflessione, oppresso e intortato come é dalla propaganda/lavaggio del cervello del sistema, ma non per questo è impossibile. Molti di noi ci sono riusciti, molti altri lo stanno facendo in questo preciso istante grazie a una spontanea e libera presa di coscienza individuale. Continuare a pensare che lo stato possa realmente promuovere dei reali cambiamenti all'interno della società attuale, e agire da benevolo padre affetuoso che si preoccupa del benessere dei suoi figliuoli, è utopico e criminale. Promuovendo questa campagna si afferma lo spregevole principio riformista, secondo cui la maggior parte delle persone è imbecille e necessita di una costante repressione poliziesca come "incentivo" per un suo corretto comportamento. Un RADICALE cambiamento si avrà solo grazie alle iniziative delle singole individualità, non certo grazie al cieco conformismo di una massa di automi. Che cambi la mentalità e l'azione quotidiana dei singoli, non delle inutili leggi! Nel 18° sec un'altra campagna abolizionista è stata lanciata da dei benevoli umanisti: (questa invece è opera di benevoli "animalisti") l'abolizione della schiavitù. Abbiamo tutti sotto gli occhi com'è andata a finire. Niente più schiavitù, ma un libero, onesto e gratificante lavoro salariato per tutti, con in più la magnifica possibilità di occupare il proprio "tempo libero" acquistando l'ultimo calendario di Max o GQ oppure un bel libro sul consumo consapevole...
Se vogliamo portare sulla "pubblica" piazza una rivendicazione a favore dei miliardi di animali sacrificati ogni anno sull'altare del consumo, e informare le ancora (purtroppo) numerose persone che non ne sono a conoscenza allora sono perfettamente d'accordo, ma nel momento in cui si vuole obbligare la gente a cambiare, allora tanti saluti! Posso arrivare a comprendere (ma non ad appoggiare) chi voglia obbligare un carnivoro a smettere di mangiare cadaveri, ma allora che sia lui in prima persona a farlo! ( con le sue proprie forze e non nascondendosi dietro a una divisa a cui delega il suo intervento repressivo) Non dimentichiamo poi la completa mancanza di qualsiasi rivendicazione vegan....
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Stef(A)no
(inviato il 09/02/2009 alle 17:43:02)
>peccato che con:gli ottusi, i superficiali, gli irragionevoli, >i menefreghisti ci sia poco o nulla da fare...
ed è lì che entra in gioco "l'abolizione della carne " .
Per Stefano: per me vale il punto tre. Dopodichè non c'è più niente da discutere. Una società si basa su un consenso di maggioranza e l'abolizione di ciò che nuoce alla collettività. La carne è tale ( non facciamo altro che ripetercelo fra noi 50 volte al giorno e quindi ...)
ciao
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Luisa mv1
(inviato il 09/02/2009 alle 20:37:24)
Secondo me c'è ancora da lavorare tanto per .
Il consenso di maggioranza non ci sarebbe e finirebbe per diventare una decisione presa da una oligarchia.
Penso che sia un discorso molto prematuro, quello dell'abolizione della carne, la gente vivrebbe questa proposta come una lesione del proprio diritto a cibarsi di ciò che ritiene una primaria fonte di nutrimento. E' ancora necessario battere sull'informazione e la sensibilizzazione, che sia individuale o di massa.
Pubblicato da
Cristina
(inviato il 10/02/2009 alle 10:25:45)
E mica avevo capito che Pamela Anderson e Luisa erano la stessa persona! Pensa che mi sembrava che Pamela fosse per la diffusione evangelica e Luisa per l'abolizione drastica...
Schizofrenia cognitiva?? E non ditemi che Antonio e Vegandalf sono la stessa persona, perché non ci credo.
in verità tutto dovrebbe incontrarsi a metà strada .
Emblematico è il modo in cui ho smesso di fumare 4 anni fa .
gennaio 2005 arriva il decreto Sirchia .
Io già sapevo che le sigarette dovevano uscire dalla mia vita per enne "logici buoni " motivi . Tutti quei DIVIETI non hanno fatto altro che convincermi che il monento era venuto . Quindi tutti quelli a cui (teoricamente ) fosse vietato di sbranare per via dell'ABOLIZIONE , prima o poi è sensato ipotizzare che si convincerebbero della carne non se ne fanno nulla . Cosa che peraltro "E'".
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Luisa mv1
(inviato il 11/02/2009 alle 00:50:58)
Interessante il dibattito nato dal testo "Dei necrofili e dei loro desinari" che ci ha messo in condivisione l'amico Noel
Sull'abolizione della carne, a me non piace l'approccio e per lo più condivido con Stef(A)no (ciao!) molti punti anche se resto un pò più collaborativo.
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Piero.
(inviato il 11/02/2009 alle 13:37:18)
In questa città la carne è stata ABOLITA. Si può comprare al mercato nero e consumare di nascosto.
Come la droga ....
http://www.corriere.it/esteri/09_febbraio_11/pushkar_india_raffaele_palumbo_219f567c-f844-11dd-9277-00144f02aabc.shtml
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Luisa mv1
(inviato il 11/02/2009 alle 20:27:04)
Pushkar... brutta l'introduzione del Corriere. Pessimo comunque il proibizionismo, perchè controproducente.
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Piero.
(inviato il 11/02/2009 alle 20:45:53)
Il proibizionismo IMHO non è controproducente di per seè . Se così fosse , posto che ci sono miliardi di cose proibite , le dovremmo desiderare : rubare, spaccare la testa a chi ci sta sui cosi, spacciare droga , avere degli schiavi che lavorano per noi , andare a p.. ane .
Personalmente non sono attratta da nessuna di queste e sono più che certa di non essere l'unica .
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Luisa mv1
(inviato il 12/02/2009 alle 09:57:25)
Da quel poco che so sono i turisti a chiedere carne e birra e non le persone del luogo. Questo è un articolo un pò vecchiotto ma sempre riguardante l'India e l'abolizione della carne http://dweb.repubblica.it/dweb/2001/05/01/attualita/dalmondo/026tav24926.html
Pubblicato da
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(inviato il 12/02/2009 alle 13:28:15)
Rif. commento #16. Non riesco a trovare nessuno articolo in italiano ma solo in inglese. In poche parole, Palwal non è diventata una città vegetariana come voleva il sindaco. http://www.tribuneindia.com/2001/20010413/haryana.htm#8
Pubblicato da
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(inviato il 12/02/2009 alle 15:04:30)
Proibire o non proibire? Questo é il problema. Se da un lato ammetto che non mi dispiacerebbe che la proibissero (cosi come ho gioito che abbiano proibito il fumo nei locali pubblici :D ), allo stesso tempo, come dice StefAno il cambiamento dovrebbe venire dalle persone. Luisa, ci credo che tu non abbia nessuno di quei desideri, ma ce ne sono,e tante, di persone che vanno a p...ane, nonostante sia proibito, o che spaccino, o violentino o rubino(e qui mi riferisco pure a coloro che rubano con modi socialmente accetabili - vedi i vari ministri indagati, per fare un esempio).
Se mai dovesse esserci una proibizione, questa dovrebbe accompagnarsi con un'educazione massiccia, che é un po' quello che tentiamo di fare noi, ovvero spiegare alla gente cosa c'è dietro la carne e l'uccisione degli animali, e più in generale ai soprusi che compiamo nei loro confronti in nome di una cosidetta superiorità.
Trovo utopistico che venga abolita la carne, ci sono troppi interessi dietro, ma ciò non di meno auspico che un giorno tutt* scelgano liberamente di vivere e lasciare vivere, diventando vegan :)
Pubblicato da
ery
(inviato il 12/02/2009 alle 15:45:31)
Questo discorso è accademico perchè, costrizione o no, noi al momento non abbiamo il potere di costringere nessuno, per cui il problema non si pone nemmeno...
Premesso questo, da quando l'uomo ha mosso il primo passo sulla terra, ogni suo rapporto sociale - da quelli individuali a quelli politici, dai rapporti umani a quelli sociali, dalle assemblee di condominio alla rivoluzioni - tutto, e dico tutto, si basa sull'unione di coercizione e convincimento, sul mix tra proibizione e consenso, bastone e carota. D'altro canto l'essere umano è un animale gregario.
Per cui sarà così anche per quanto riguarda la liberazione animale, ammesso che arriveremo un giorno (oggi, domani, tra mille secoli) ad avere una posizione di forza.
Pubblicato da
marco.
(inviato il 12/02/2009 alle 16:16:19)
rif post 19
Infatti , è proprio accademico. Rimane però una posizione "simbolica " proprio ad indicare fino a che punto noi consideriamo negativo il consumo di carne : così negativo da considerlo "da abolire " senza altre mediazioni. Però la ritengo una posizione simbolica . (anche i i simboli fanno la loro parte..)
Pam
Pubblicato da
Pam mv1
(inviato il 12/02/2009 alle 19:15:07)
ciao a tutt*, bella davvero questa discussione! e grazie a chi me l'ha segnalata... ;)
meriterebbe parecchie considerazioni. Provo a commentare alcune delle cose emerse.
Una cosa che si sente spesso dire è "penso che sarebbe meglio concentrarsi su cose meno utopistiche" (cito qui Giovanni, ma se ne parla spesso). Non è illogica come affermazione, tutt'altro. Però il movimento di abolizione della carne non dice certo che l'abolizione della carne sia LA cosa da fare, ma solo una, certo più difficile come battaglia rispetto ad altre. All'interno di questa stessa battaglia ci sono poi approcci diversi, come dice pamela anderson... Accanto a questo c'è il discorso di Cristina: "è prematuro". Secondo me non c'è nulla di prematuro, a livello di rivendicazioni. Anche l'abolizione dello schiavismo era prematura quando è stata proposta. Anche chiedere che tutti diventino vegani (l'approccio legato al cambiamento individuale) è "prematuro"! Il fatto che vogliamo l'abolizioen della carne (se la vogliamo) secondo me va affermato, naturalmente coscienti del fatto che non ci aspettiamo di ottenerla, allo stato attuale, in due giorni. E questo ne fa una battaglia in larga parte simbolica, indubbiamente. Ma l'aspetto simbolico è importante proprio per far capire quello che - con l'approccio del "cambiamento individuale" - non riusciamo a far capire, e cioè che per noi è sbagliato mangiare animali così come non si dovrebbero uccidere persone umane. E' poi importante anche "fra di noi", perchè permette, come si vede da queste discussioni, di allargare il nostro dibattito al di là della questione della diffusione del veganismo. Riguardo al carattere "utopistico" della richiesta di abolizione della carne, c'è un commento che mi colpisce, quello di Ery, che dice "ci sono troppi interessi dietro, ma ciò non di meno auspico che un giorno tutt* scelgano liberamente ecc...". E' vero che ci sono troppi interessi dietro, ma questi interessi ci sono in entrambi i casi! sia che cerchiamo di promuovere l'abolizione della carne, sia che cerchiamo di convincere ogni carnivoro a diventare vegan. O pensate davvero che le forze che ci ostacolano nel promuovere per es. l'abolizione della carne ci lascino il campo libero quando promuoviamo il veganismo come pratica individuale?
Appena riesco vorrei affrontare la questione del proibizionismo / abolizionismo sollevata da stefano, che è quella che più mi colpisce, da anarchico che appoggia il movimento di abolizione della carne (ognuno ha le sue contraddizioni...)
Grazie Marco (abolizione) per l'intervento. Il paragone che fai: promozione veganismo=abolizione carne, è senz'altro una delle spiegazioni più semplici e dirette e, se vista così, riesco ad accantonare molti dubbi.
Pubblicato da
Piero.
(inviato il 19/02/2009 alle 12:50:03)
Con utopistico intendo che mi rendo conto che dall'oggi al domani non sarà abolito il consumo di carne, ma ciò non mi ferma dal continuare a lottare per la liberazione animale(umana e non). So bene che ci sono interessi dietro ogni industria, specie quella della carne (che ne coinvolge poi altre, come quella farmaceutica),mi domando solo se questo approcio può essere efficace o meno. Onestamente mi devo ancora ben documentare su questa iniziativa, comunque penso che sia sopratutto simbolica, nel senso che quantomeno è un modo altro per portare a conoscenza dei più cosa c'è dietro la loro fettina impanata. Il dilemma che si pone é quello sollevato da StefAno, sul proibizionismo.
Personalmente credo che gli approci debbano essere diversi e che le cose da fare siano molte, ma non mi faccio illusioni: certo, c'è stata l'abolizione della schiavitù, ma il razzismo esiste tuttora e ci sono altre mille forme di schiavitù meno "evidenti"(quoto stefAno :-Niente più schiavitù, ma un libero, onesto e gratificante lavoro salariato per tutti, con in più la magnifica possibilità di occupare il proprio "tempo libero" acquistando l'ultimo calendario di Max o GQ oppure un bel libro sul consumo consapevole...-)
Quindi ,anche abolendo la carne, per legge, resterebbero i contrabbandieri di polli e conigli.E a scuola non si parlerebbe comunque di quanto facesse soffrire il mangiare la carne, cosi come ora non si parla più di schiavitù o razzismo, ma anzi tira aria di revisionismo.
Ripeto: il movimento per abolire la carne può essere uno strumento per portare con maggior forza all'attenzione di tutt* da dove viene ciò che mangiano, ma non credo porterà ad una reale fine della commercializzazione degli animali. Tuttora, ci sono persone considerate merce, figuriamoci se smetteranno di considerare merce gli animali! Ammetto di non aver gran fiducia nelle capacità evolutive umane, dato l'attuale involuzione che ci colpisce :(
Spero di essere smentita..
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ery for animal and human liberationn
(inviato il 19/02/2009 alle 13:53:34)
Ancora due parole sulla questione abolizionista.
Uno dei più gravi problemi della schifosa società attuale é il cieco conformismo automatico delle persone. Perchè attualmente la maggior parte degli individui adulti segue una dieta tradizionale piena di prodotti animali? Semplicemente perchè fin dall'infanzia gli è stato propropinato come pranzo/colazione/cena un succulento piatto di animali ammazzati e come contorno delle mitiche spiegazioni sull'irrunciabilità delle proteine, sull'importanza del ferro e tutto questo genere di fandonie. Per quieto vivere, per conformismo, per pigrizia intellettuale ognuno si adagia nelle stantie abitudini della massa senza alcuna riflessione. Tanto, dicono, cosi fan tutti perchè io devo essere differente? Non posso mica cambiare il mondo, io solo... Esattamente come si continua a finanziare delle multinazionali assassine, a votare per gli stessi loschi figuri marcescenti, ad accettare i soliti soprusi sul posto di lavoro a scuola o in famiglia. piegare la testa e obbedire é molto piu semplice e allettante che protestare la propria opposizione. Se si dovesse arrivare realmente alla proibizione della carne, cosa farebbe la maggior parte della gente? La stessa identica cosa che fa oggi gustandosi un bel panino con la trippa: si conformerebbe ciecamente all'imposizione senza chiedersi ne perché ne percome. Davvero un bel risultato... Quello che c'è di più rivoluzionario nella scelta vegan é l'affermazione incondizionata della propria volontà di cambiamento. Sono stufo di assistere e collaborare con il grande sterminio quotidiano di animali innocenti, quindi divento vegan senza aspettarmi l'aiuto (o la manganellata) da parte dello stato. Faccio qualcosa di concreto su mia precisa iniziativa senza obbligazioni di sorta. In un certo senso riprendo il controllo della mia vita. Questo penso é stato il ragionamento di ognuno di noi. Ora vogliamo davvero negare questa liberazione alle altre persone? Vogliamo negargli la possibilità di diventare degli individui consapevoli? Preferiamo degli imbecilli vegetariani o delle persone in grado di usare il proprio cervello?
Non dimentichiamo poi che l'abolizione potrebbe rivelarsi ancora peggio della situazione attuale. Nessuno ha mai sentito parlare di quello che é successo negli anni 30 negli Usa con il proibizionismo? Il governo ha dovuto fare marcia in dietro di fronte a tutti gli enormi problemi di ordine pubblico che questa insensata legge aveva prodotto nella società dell'epoca. Il proibizionismo é stato il piu bel regalo alla mafia di tutti i tempi... Miliardi di profitti...
E consideriamo che non tutti bevono alcool, ma quasi tutti consumano carne. Vogliamo vedere dei pusher nei parchi con delle buste di mortadella sotto la giacca? Vogliamo sentirci chiedere da tipi con l'atteggiamento circospetto: salame? vitellone? piedini di porco? Questi sono una bomba, solo 20 al grammo... Siamo di fronte a una sfida epocale difficilissima per certi versi, ma non per questo impossibile. Anche se i nostri sforzi non sono ricompensati immediatamente non ci lasciamo scoraggiare e non rifugiamoci nell'illusione securitaria dell'abolizionismo. IL FINE NON GIUSTIFICA I MEZZI. e l'abolizione é un mezzo "specista". Ricordiamoci inoltre che l'abolizione della schiavitù (se di abolizione si puo parlare, visti i risultati), non é stata portata avanti per amore della libertà umana, ma per precise necessità economiche. Ormai la produzione di merci aveva raggiunto un tale livello quantitativo grazie al progresso tecnologico, che i mercati erano saturi. Servivano nuovi acquirenti, nuovi consumatori a cui vendere, e allora perchè non elemosinare dei diritti a chi non li aveva mai goduti e trasformarlo in molto più remunativo consumatore?
Un ultima cosa: nella rivendicazione per l'abolizione della carne non si menzionano assolutamente gli altri aspetti dello sfruttamento animale: l'industria casearia, l'industria del pellame e l'industria della sperimentazione animale. Perché lasciare fuori questi sacrosanti aspetti della questione? Forse perchè non si ha la volontà di opporvisi?
Pubblicato da
Stef(A)no
(inviato il 19/02/2009 alle 13:59:52)
ciao stefano, torno dopo sulla tua ultima "obiezione" (quella sul veganismo) perchè è stata dibattuta a lungo, mi pare su un forum anglofono, ed è anch'essa molto importante.
Riguardo al proibizionismo / abolizionismo, prima di tutto farei un chiarimento terminologico. Definirei "proibizionismo" quando lo stato proibisce un atto (di consumo, per es.) violando la libertà dell'individuo di decidere per sè, anche se non coinvolge terzi. Cioè, per es., il proibizionismo sull'alcool, sulle droghe leggere o pesanti. L'abolizionismo è il sostenere che si debba abolire (eventualmente vietare) atti fatti da soggetti che ledono in qualche modo terze persone. E' il caso dell'abolizione della schiavitù, e anche della carne, nonchè del divieto di uccidere o stuprare. C'è una bella differenza! E va tenuta presente, altrimenti sembra assurdo il fatto che ci siano persone (come il sottoscritto) che sono antiproibizioniste (in materia di droghe "leggere" o pesanti che siano, ma per qualsiasi altra cosa) ma abolizioniste (in materia di carne, di vivisezione, di caccia, ecc.).
In effetti, il proibizionismo perlopiù fallisce, l'abolizionismo non sempre. L'idea, per es., che l'abolizione della schiavitù non sia servita a nulla, è ridicola - e lo dico da anarchico anti-capitalista. La schiavitù (nel senso di lavoro salariato, per es.) c'è ancora, ma il fatto che non sia sancita per legge nei termni in cui lo era negli stati schiavisti oltre un secolo fa cambia molto nella pratica, e anche nella coscienza della gente (nessuno in alabama oggi è a favore della schiavitù!). Detto ciò, il fatto che l'abolizione della schiavitù non abbia significato la rivoluzione proletaria o l'anarchia in terra o un passaggio rivoluzionario è vero, e si applica anche all'abolizione della carne. Però questo non è un motivo per cui chi ritiene che si debba fare molto di più che abolire la carne (abolire lo specismo?) non debba appoggiare l'abolizione della carne.
In virtù di tutto ciò, i paralleli con il mercato nero della droga o dell'alcool (sottolineati non a caso anche dal corriere della sera, dovrebbe farci pensare...) non sono molto realistici. E' chiaro, mi pare, che se si arrivasse all'abolizione della carne sarebbe in un contesto in cui l'opinione pubblica è fortemente orientata in tal senso (o si immagina che otteniamo l'abolizione della carne con un golpe militare?), e dunque tutti questi spacciatori non credo che fiorirebbero. Questo è evidente, ma i vegan spesso mi pare facciano fatica a capirlo, dall'esistenza di un'ampia fascia di persone che individualmente non riescono a "smettere" (la limitano, la mangianon solo il certe occasioni, ecc.), che noi etichettiamo come carnivori (e lo sono) ma che "firmerebbero" subito per l'abolizione della carne. Ne conosco personalmente. Difficile per noi, che in qualche modo siamo militanti, capire queste incoerenze individuali, ma ci sono. Queste persone non vogliono i gendarmi sotto casa per auto-impedirsi di uccidere animali per mangiarli: magari vorrebbero non trovare il supermercato pieno di carne, il bar che offre solo panini con salumi, cose già pronte con derivati animali nascosti ovunque. Il discorso che fai per cui capiresti uno che cerca di obbligare un carnivoro a non mangiare animali se lo fa in prima persona, mi pare corretto, ma perchè dici che non lo appoggeresti? Se vedi per strada uno che ammazza un agnellino per poi mangiarselo che fai? Cerchi di convincerlo e basta? E' una prevaricazione diferndere l'agnellino? O se viene stuprata una donna? NOn sono domande retoriche, è davvero un problema non banale, però non credo che gli anarchici debbano avere risposte così "sicure".
Detto ciò, condivido appieno il tuo discorso sul valore del veganismo come scelta individuale (magari fosse così chiaro ai vegan, che più spesso lo vivono come la possibilità di non dover parlare degli animali rifugiandosi nella propria coerenza "etica"!). Ma rivendicare l'abolizione della carne non esclude tale aspetto, anzi. Credo che tutti quelli che sostengono questa istanza siano quotidianamente impegnati a relazionarsi con le persone in questo senso.
Dal FAQ di m-eat.org (in cui si trovano anche le domande riportate all'inizio di questo thread).
Perché non autorizzare semplicemente l'allevamento dove gli animali conducono una vita felice?
La capacità delle nostre società di dare una vita decente e una morte senza sofferenza agli animali la cui carne é
commercializzata rimane da stabilire.
Non di meno, la carne richiede l'uccisione di animali per un prodotto che non é necessario per essere in buona salute, e
nemmeno per godere del piacere del cibo.
Questo movimento promuove l'uguaglianza tra gli umani e gli animali? Questo movimento da diritti agli animali?
Questo movimento promuove l'abolizione della carne. Una persona può aderire a questo obiettivo che creda o meno che essere un
membro della specie umana sia in sé un criterio etico pertinente. Una persona può aderire a questo obiettivo che voglia o
meno dare diritti fondamentali agli animali modellati su alcuni diritti umani. In pratica, abolire la carne é ,difatto, dare
agli animali il diritto di non essere maltrattati né uccisi per essere mangiati dagli umani.
E riguardo agli altri prodotti animali oltre alla carne (latte, uova,...)?
Per la maggior parte delle persone questi prodotti sono percepiti in modo differente perchè sembra che essi non necessitino
dell'uccisione di animali. Comunque, in pratica, abolire la carne é anche riconsiderare uova e latte, o almeno la
quasi-totalità della produzione attuale. Infatti,il consumo di questi prdotti non è necessario per una dieta sana, e:
* gli animali coinvolti(mucche, galline,...) sono anche uccise per la carne
* i vitelli nati per iniziare la produzione di latte sono uccisi per la carne
* i polli maschi- nati da tutte le galline ovaiole- sono uccisi appena dopo la nascita
* e , come per la carne, la capacità delle nostre società di dare una vita decente a questi animali rimane da stabilire.
In inglese :
Why not just authorize breeding where the animals lead happy lives?
Our societies’ capacity to give a decent life and a death without suffering to animals whose flesh is commercialized remains to be established.
Nevertheless, meat requires killing animals for a product that is not necessary to be in good health, nor to enjoy pleasing food.
Does this movement promote equality between humans and animals? Does this movement give rights to animals?
This movement promotes the abolition of meat. One can adhere to this objective whether one believes or not, that being a member of the human species is in itself a pertinent ethical criterion. One can adhere to this objective whether one wants or not to give animals fundamental rights modeled on certain human rights. In practice, abolishing meat, is, in fact, to give animals the right to not be mistreated nor killed to be eaten by humans.
What about other animal products beyond meat (milk, eggs, ...)?
For most people, these products are perceived differently because it seems that they do not necessitate to kill animals. However, in practice, to abolish meat is to also reconsider eggs and milk, or at least the quasi-totality of current production. In fact, the consumption of these products is not at all necessary for a healthy diet, and:
* the animals concerned (cows, chickens, …) are also killed for meat
* the calves born to start milk production are killed for meat
* the male chicks —born from all laying hens— are killed shortly after their birth
* and, just as for meat, our societies’ capacity to provide a decent life to these animals remains to be established.
Pubblicato da
ery for animal+human liberation
(inviato il 19/02/2009 alle 16:00:41)
ecco, questo è un primo punto. In realtà, il movimento di abolizione della carne di fatto conduce quantomeno a mettere in discussione latte e uova. Semplicemente si focalizza sull'aspetto simbolicamente e praticamente (sebbene non eticamente) più significativo dello sfruttamento animali a fini alimentari (e già così c'è che dice che è "utopistico"... ;) ). Eticamente, latte e uova, come sappiamo, non sono diverse dalla carne: se uno mangia formaggio al posto della carne, nella pratica uccide lo stesso numero di persone non umane. Questo, a livello di consumo. A livello simbolico e politico, però, la differenza è evidente (infatti è raro che uno smetta prima di mangiare latte e uova, e poi la carne, mentre il contrario è praticamente la "norma"). Detto ciò, il movimento per l'abolizione della carne non vincola a parlare dell'abolizione di latte e uova, ma non lo esclude. Se un gruppo locale volesse farlo, potrebbe farlo. A Milano lo abbiamo fatto, in parte, parlando di veganismo, e così a Firenze, per es..
Un'altra cosa sull'idea "anarchica" che le persone non vadano considerate imbecilli e quindi si debba convincerle pensando che possano fare il nostro stesso percorso piuttosto che imporre loro di non uccidere esseri indifesi: in linea di principio, come "sentire", mi trova d'accordo. Però faccio notare come anche l'uso di argomenti indiretti per convincere i singoli a modificare le proprie abitudini alimentari risponda alla stessa logica di non considerarli in grado di fare - come noi - una scelta etica e politica. Per argomenti indiretti intendo la salute, l'ecologia, la fame nel mondo, ecc.. Faccio riferimento ad un intervento in cui una persona diceva che "subdolamente" usa vari argomenti per convincere le persone. Se si considerano le persone esseri dotati di capacità di empatizzare e di ragionare, si dovrebbe dire loro che gli animali non andrebbero uccisi, e basta, senza pensare che siano degli stupidi egoisti che possono essere convinti con argomenti capziosi.
Sulla presunta differenza abolizionismo/proibizionismo c'é da fare una piccola precisazione. La mia contrarietà all'intervento poliziesco nella vita delle persone si basa non su una differenza tra libere scelte individuali, che non coinvolgono nessun altro e scelte personali che ricadono su terzi, ma su un opposizione totale a questo tipo di interventi. Lo sbirro non ha spazio nella mia coscienza e non dovrebbe avercelo nemmeno nella coscienza degli altri. Proibire é sempre un intervento autoritario da combattere.
Quando affermo che potrei arrivare a capire che qualcuno potrebbe voler imporre un forzato vegetarismo ai carnivori, piuttosto che delegare questa funzione all'apparato repressivo statale, ma senza appoggiarlo, non intendo un mio "non-interventismo" ponzio-pilatesco, ma un ponderato discernimento tra le diverse situazioni. Se un vegan un giorno decidesse di manganellare a sangue tutti i carnivori di sua conoscenza fino ad una loro conversione, allora non potrei appoggiarlo (perché é un mitomane che sceglie le sue vittime nel mucchio dei consumatori inconsapevoli), ma se qualcuno un bel giorno decidesse di andare da qualche losco figuro direttamente e coscientemente implicato nello sterminio e instillargli un po' di buon senso allora potrebbe avere il mio appoggio. E'ovvio che se vedessi una persona tentare di uccidere un porco in mezzo la via per mangiarselo, farei qualcosa per impedirglielo.
Per quanto riguarda il problema schiavitù, possiamo tranquillamente affermare che i cambiamenti di cui parli sono solo di facciata. Possiamo affermare che la schiavitù si è trasformata, ma da qui a dire la schiavitù non esiste più, c'è ne passa di acqua sotto i ponti... Pensa a quegli operai (liberi e salariati) che in India, Bangladesh, Pakistan, Haiti lavorano fino a 13/14 ore al giorno per meno di un dollaro, fabbricando scarpe, palloni, magliette per i consumatori occidentali. Loro che cosa sono secondo te? Eppure nei loro paesi é stata abolita da molto tempo la schiavitù...
E non c'è nemmeno bisogno di andare cosi lontano per trovare ancora degli schiavi, basta farsi un giro nelle campagne della Puglia o della Campania durante la stagione estiva. Potrai vedere quante persone si spezzano la schiena a raccogliere pomodori, peperoni o angurie per qualche miserabile euro...
Inoltre una bella campagna abolizionista va proprio incontro agli interessi del sistema. Invece che stare a rompere i coglioni a chi è invischiato nello sterminio causandogli un bel disturbo, gli attivisti si comportano da bravi democratici, raccolgono le loro firmette e si intrattengono con delle persone rispettabilissime come dei rappresentanti politici. Sperando che un giorno gli facciano il regalino di accontentarli. Perché si tratta proprio di questo quando parliamo di una campagna abolizionista: cercare qualche "onorevole" che porti la rivendicazione sul terreno politico, in parlamento. O si spera che arriveremo all'abolizione per grazia divina e per concessione dello spirito santo?
La classica scusa dei carnivori, secondo cui non riescono a smettere di mangiare carne perchè c'è l'hanno sempre sotto il naso, lascia il tempo che trova... e allora tutti noi che cazzo siamo dei superuomini? E' un po' lo stesso discorso che fa lo stupratore recidivo: io non vorrei violentare nessuno, so che è una pratica orribile, ma quando cammino per strada é cosi pieno di donne, non posso resistere...
Pubblicato da
Stef(A)no
(inviato il 19/02/2009 alle 16:49:07)
Nel 1998 ho seguito un corso promosso dall'Ordine intitolato "Patologie e problemi fumo-correlati".
Ricordo bene che in quegli anni ancora era poco diffusa la consapevolezza del fatto che il fumo attivo (di quello passivo si cominciava appena a parlare) fosse un fattore di rischio.
Oggi a dieci anni di distanza non c'è più una persona che non sappia a cosa va incontro fumando.
Non voglio sovrapporre troppo le due questioni; in quanto i problemi legati al tabagismo sono di carattere salutistico, mentre quelli legati alla carne sono di carattere etico (quelli salutistici sono di secondaria importanza).
Quando parlavo di tempi immaturi mi riferivo al fatto che prima di poter pensare ad una eventuale abolizione (e anch'io la vedo come una azione proibizionista e antidemocratica), bisogna lavorare sulla diffusione di informazioni, perché (è storia solo di ieri mattina) qualcuno ancora pensa che senza carne non si possa vivere.
Quando la conoscenza delle basi nutrizionali vegane sarà diffusa capillarmente allora si potrà proporre qualcosa di forte e concreto che disturbi il consumatore di carne o almeno gli ricordi costantemente che il contenuto del pacchetto che sta acquistando e di cui può fare benissimo a meno, respirava fino a pochi giorni prima.
Pubblicato da
Cristina
(inviato il 21/02/2009 alle 14:44:57)
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