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Veganzetta - Una riflessione sul Veggie Pride di Andrea Furlan
Pubblicato da Lidio il 18/07/2008 alle 18:59:53, in Notizie sparse, letto 2619 volte
Dal n° 3 / anno 2: Vegan, Veggie Pride, Veganzetta e gli Animali

E’ più importante dire che “sono vegano” o ha più senso concentrasi sul “io non voglio causare la morte di altri Animali con le mie azioni e voglio far in modo che questo comunque non accada?”. Potrebbe sembrare una sfumatura ma non lo è: è la differenza tra esprimere una propria identità forte e far conoscere le proprie azioni. E non sempre le due cose coincidono. Possono esservi persone umane che si proclamano in un certo modo (cristiano, vegano, razzista) e fanno discendere da questa identificazione (e identità) il loro comportamento o meglio: ad un certo punto della loro esistenza tendono a dare più importanza all’aspetto identitario che all’agire ed alla riflessione sull’agire, “mi comporto così perché sono così”.Molto più ragionevole sarebbe dire “mi comporto così e quindi se volete per comodità identificativa potete chiamarmi così…”. Ed è in questo modo che noi intendiamo il prefisso del nome di questa pubblicazione: “Vegan-” è il termine migliore oggi per identificare ciò che facciamo (e ciò che non facciamo) e in parte le motivazioni di tali comportamenti.

A questo proposito ricordiamo che il 17 maggio scorso a Roma si è svolto un importante evento per le persone vegane, ovvero la prima edizione del Veggie Pride (Orgoglio Vegetariano / Vegano) in Italia (si tratta di una manifestazione nata nel 2001 in Francia) che è consistita in un corteo a cui hanno partecipato circa settecento persone secondo le stime degli organizzatori. Gli scopi della manifestazione sono quelli di “Affermare il nostro orgoglio di rifiutare di far uccidere Animali per il nostro consumo”, “Denunciare la vegefobia*”, “Affermare la nostra esistenza (di vegani/vegetariani)”, “Difendere i nostri diritti”.

Come si legge l’attenzione è focalizzata sulla persona umana detta vegana/vegetariana (”veggie”) come ben esplicita la ricorrenza di “nostro, nostra” e soprattutto il titolo della manifestazione. Per quanto sia ovvio per molti che la faccenda riguarda gli Animali**, da un punto di vista comunicativo l’attenzione è spostata dalla condizione animale alla condizione degli Umani vegani (la stessa critica la si può rivolgere anche ad altre manifestazioni e perfino alla Veganzetta stessa). Ma in questo modo, come già scritto, si tenta un rafforzamento di tale identità “veggie”, operazione questa più che legittima ma che ci porta incontro a quel grande rischio mediatico che è sempre in agguato: essere catalogati secondo le coordinate ed i modi di classificazione*** del sistema vigente e pertanto resi parte del sistema stesso, inglobati, “deglutiti”, tollerati o meno ma comunque collocati in un ambito specifico, come in una riserva indiana o in una “casa di tolleranza” (e come è eloquente questo termine!).

Non “persone che contrastano lo sfruttamento degli Animali” ma “vegani”, che potrebbe sembrare la stessa cosa, ma che non lo è agli occhi del mondo.

Andrea Furlan

* vegefobia: “Il vegetarismo viene negato, ignorato, schernito, emarginato, quando non diffamato”
** basti leggere a questo proposito il manifesto del Veggie Pride
*** gli extracomunitari, i borghesi, i vegani, i tossicodipendenti, le prostitute… Inoltre vi è da dire che l’iconografia scelta per il Veggie Pride ha delle connotazioni immediatamente riconducibili ad una ideologia di stampo comunista (il pugno alzato) che aggiunge altre identità “di sistema”: “vegani” come sottoinsieme dei “comunisti”, del resto però vi sono anche altri simboli (come il pugno alzato e la zampa alzata di Animal Liberation, ed i colori verde e nero riconducibili all’anarchismo) che possono essere interpretati in modo diverso, ma sempre fortemente connotanti a livello ideologico-politico.
 
# 1
A titolo personale voglio dire a gran voce che non avrei saputo esprimere meglio ciò che penso e che concorda con quanto ha scritto Andrea, al quale vanno i miei più sentiti complimenti.
Pubblicato da  Lidio  (inviato il 18/07/2008 alle 19:09:41)
 
# 2
Aggiungerei, dal punto di vista mediatico, che credo sia più importante sforzarsi di trasformare in REGOLA l'eccezione, e non il contrario.
Pubblicato da  Lidio  (inviato il 18/07/2008 alle 19:18:44)
 
# 3
in un posto che si chiama valle vegan? pensa se facesse le stesse considerazioni sulla vostra valle
Pubblicato da  Anonimo  (inviato il 22/07/2008 alle 16:12:40)
 
# 4
>pensa se facesse le stesse considerazioni sulla vostra valle

Infatti si fa anche dell'autocritica. Anche, ma non solo. ; - )
Pubblicato da  Piero.  (inviato il 22/07/2008 alle 16:27:29)
 
# 5
a mio avviso è fondamentale specificare che, sebbene il nome ValleVegan serva a sottolineare il più importante elemento in comune tra coloro che la popolano/frequentano/bazzicano (cioè il veganismo visto come punto di partenza e aggregazione), questo progetto non si focalizza sui vegani ma su TUTTI gli animali, umani e non, e soprattutto sulle loro interrelazioni: dal carnivoro simpatizzante "che ci sta riflettendo" all'attivista antispecista radicale passando per Bastian :)
Pubblicato da  antonio  (inviato il 22/07/2008 alle 17:12:23)
 
# 6
>pensa se facesse le stesse considerazioni sulla vostra valle

Se fossi un animale non umano, che vive a VV, beh, allora sì che potrei dire "nostra".
Viceversa, in quanto umano, credo sia più giusto dire "nella valle dove alcuni umani sono bene accetti".
Questo è ciò che fanno capire, secondo modi di comunicare fenomenali, TUTTI gli abitanti della valle.
Come umano, perciò, sono "orgoglioso" di essere "ben accetto" dentro simili, meravigliose, realtà, mentre cerco di stabilire dentro me stesso molto equilibrio (un poco ogni giorno), per avere la forza di sopportare le provocazioni di animali umani che persistono nel non volere un dibattito sereno, ma - al contrario - si nascondono nell'anonimato.
Valle Vegan è antispecista. Di conseguenza è vegan.
I fatti, suppongo, dovrebbero contare qualcosa, no?
Pubblicato da  Lidio  (inviato il 22/07/2008 alle 19:51:34)
 
# 7
E' il classico articolo polemico fra animalisti, che non porta niente di nuovo... riescono a giustificare il nome del giornale, veganzetta, e magari anche il veganch'io, e quindi anche vallevegan... però il veggie pride no. Fa abbastanza sorridere tutto questo astio interno, questo voler a tutti i costi mettere i puntini sulle i, cercare la purezza ideologica (critica il pugno chiuso della mucca, che non è simbolo di comunismo in quel contesto, ma solo di lotta, simbolo universalmente accettato), quando i nostri "nemici" cacciatori - vivisettori - macellai - allevatori se ne fottono di tutto questo e trovano sintesi ben più produttive. Articolo sprecato, da tastierista del web ; - )
Pubblicato da  Anonimo  (inviato il 23/07/2008 alle 09:35:28)
 
# 8
Non so perchè, caro anonimo, mi sei simpatic*.
Riconfermi quello che ho scritto io in due righe: che l'autocritica è palese. Neanche tu col tuo commento porti qualcosa di nuovo, mentre nonostante ritieni sia solo polemica tra animalisti, ti comporti allo stesso modo.

Per me resta un articolo interessante e anche per altre persone. Anche se fosse insensato sarebbe comunque utile analizzarlo.
Credo infine che se si volessero fare polemiche più becere e superficiali sul VP modi ce ne sarebbero eccome, allo stesso modo polemiche più costruttive (anche su VV, ovvio).

Spero che l'anno prossimo vada meglio, di sicuro serve parlarne se proprio dobbiamo esserne tutt* rappresentat* (per di più anche non volendo esserlo).
Pubblicato da  Piero.  (inviato il 23/07/2008 alle 10:59:43)
 
# 9
Ma se sono mesi che queste persone si bacchettano su vari argomenti... sono questioni personali, non c'entra niente il veganismo... sono stupidaggini che solo i vegan riescono a inventarsi, pur di darsi contro.
Pubblicato da  Anonimo  (inviato il 25/07/2008 alle 10:16:31)
 
# 10
tutti sti mangiatori di poveri cadaverini che non vogliono
assolutamente convertirsi alla compassione si mangeranno molto presto tra loro e noi infine saremo liberi di vivere con le bestiole liberate dagli assassini sanguinari. Già c'è la morte che la cara natura ci elargisce copiosamente ed ineluttabilmente... hanno un'arroganza degna del loro d'io
mangiatore di a-belanti agnelli e spregiatore caineschi vegetali. Noi animali "umani" dovremmo addirittura stare sotto l'albero ed aspettare (in panciollde) che la ....pera....quando matura, cada da sola nel nostro "grembo" kvesta è pakkia altro che "laurà"
Pubblicato da  999  (inviato il 11/11/2008 alle 18:17:52)
 
# 11
ciao, riprendo visto l'approssimarsi del 2^ vp Italy il 16/5/2009 che però sarà a Milano .
Credo che ogni evento abbia degli obiettivi. Io al vp08 c'ero e quindi riporto quella che è stata l'impressione dal vivo. Se il vp si prefiggeva la celebrazione che tanto è stata contestata, cioè quella dell'UOMO VEG ebbene ha fallito in toto. : - ) Non c'è stato UNO slogan, UN cartello, UN qualcosa ( letture a fine corteo) che fosse una celebrazione dell'orgoglio vegano. Slogan,cartelli, persone, letture , hanno tutti invece detto una cosa : basta macelli, basta allevamenti, basta sfruttamento. Pertanto, IMHO, nessuna delle critiche mosse ha avuto motivo di esistere. Vero che il manifesto parla "anche " di umani. Contestualmente è vero che,dei forse 100.000 PASSANTI che hanno visto il corteo ai fori quel giorno, UNO ha letto il manifesto: gli altri 99.999 hanno visto delle persone che dicevano: BASTA ALLEVAMENTI E MACELLI. Ed è quello che loro ricorderanno e sul quale , speriamo, faranno dei pensieri. Questo è quanto. Poi facciamoci filosofia, spacchiamo il capello in 4, scanniamoci perchè c'è chi fa comunella coni carnivorazzi e c'è chi li aborrisce : tutte cose che non salvano MEZZO animale e che non fanno uscire allo scoperto, NON i vegani ma il VEGANESIMO e il suo insidacabile (democratica eh ! ) supporto filosofico.

Con affetto .
Pubblicato da  Luisa mv1  (inviato il 04/01/2009 alle 13:49:25)
 
# 12
ciao, intervengo perchè sono uno degli organizzatori del VP 2008, nonchè del prossimo VP 2009 milanese. Non riprendo le discussioni avute a suo tempo ma mi limito a segnalarle, perchè c'è già stata un'analoga discussione sul blog della veganzetta tempo fa: http://www.veganzetta.org/?page_id=37&forum=1&topic=21&page=1
La segnalo perchè mi pare interessante.
In estrema sintesi, credo che tali critiche siano basate su un principio che mi pare condividiamo in molti qui (e questo testimonia già di per sè di un'"evoluzione" positiva di molti vegani), e cioè Andrea che ha scritto l'articolo "critico", io e tutti gli organizzatori/trici del VP e Lidio stesso, e cioè che "vegan" possa andare bene come etichetta per comodità (veganzetta, veggie pride, valle vegan) ma la questione centrale sia un'altra. E tale discussione non è certo solo sterile polemica, anzi. D'altra parte queste critiche non si applicano, mi pare, nè alla veganzetta, nè -credo - a VV, nè senz'altro al Veggie Pride (basta leggere il manifesto del Veggie Pride, gli slogan "suggeriti", i materiali poi effettivamente prodotti dai partecipanti, e così via). Da questo punto di vista, raramente succede che una manifestazione di vegetariani o vegani ponga così chiaramente l'accento sul non mangiare animali per motivi etici e non su argomenti indiretti (in primis la salute umana). Naturalmente, qua e là, sono affiorate perplessità del tipo di quelle espresse da Andrea nell'articolo (non molto spesso, chi è venuto mi pare che avesse recepito bene lo "spirito" del VP), e questo significa che evidentemente il messaggio non è comunicato perfettamente e che può migliorare (e ci mancherebbe!).
Pubblicato da  marco_vp  (inviato il 12/01/2009 alle 16:47:07)
 
# 13
Sono lieto di questo ultimo commento. A conferma di ciò rammento soltanto che le mie passate preoccupazioni erano semplicemente legate al "messaggio".
Come si può verificare facilmente, infatti, io non sono mai entrato nel merito (come del resto mi pare neanche Andrea), ma ho sempre fatto solo e soltanto una questione di "metodo".
Dunque leggere queste riflessioni non può che farmi piacere.

: - D
Pubblicato da  Lidio  (inviato il 12/01/2009 alle 21:15:50)
 
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