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Nei canili di Giuliano e Sgurgola non si muore più!
Pubblicato da Piero il 07/10/2008 alle 08:35:11, in Notizie sparse, letto 3481 volte
BILANCIO A UN ANNO DAL SEQUESTRO

E’ trascorso quasi un anno dal sequestro dei canili di Giuliano di Roma e di Sgurgola, già gestiti entrambi dalla Cooperativa Percorso Sicuro, effettuato ad opera del NIRDA - Nucleo Investigativo del Corpo Forestale dello Stato – anche grazie all’iniziativa della LAV e al materiale documentale raccolto negli anni dall’Associazione Canili Lazio Onlus, poi incaricata dalla Procura di Frosinone di occuparsi delle adozioni dei cani posti sotto tutela giudiziaria. Il bilancio di questo periodo di sequestro è positivo: sono stati bloccati immediatamente gli ingressi in quanto i canili erano estremamente sovraffollati e il Custode Giudiziario, dott.ssa Luciana Perfetti, Sindaco di Sgurgola, ha incaricato della gestione delle strutture una cooperativa che ha usato grande attenzione nelle assunzioni selezionando personale competente all’interno delle principali associazioni animaliste locali, comprese Legambiente ed ENPA - sezione di Frosinone. Sebbene all’inizio vi fossero problemi di fondi in quanto i Comuni convenzionati non pagavano, grazie alla mobilitazione nazionale creatasi subito dopo il sequestro, si sono alternati quotidianamente e del tutto gratuitamente anche volontari di Associazioni nazionali quali la Fondazione Vallevegan, i Volontari Canile di Porta Portese e ovviamente ACL. Solo così, anche in assenza di risorse economiche adeguate, si è potuto garantire l’accudimento dei cani custoditi e sono stati tolti dai due canili a spese delle associazioni moltissimi animali bisognosi di cure urgenti (15 tuttora in carico all’Associazione Canili Lazio, nessuno dei quali deceduto, fra i molti prelevati). Il tutto in un quadro in cui il benessere dei cani, il loro diritto alla vita, alla salute e all’adozione è stato messo al primo posto. I risultati? 17 cani deceduti in entrambe le strutture e 3 cani malati che risultano deceduti dopo l’affido ad altre associazioni, per un totale di 20 cani morti in tutti e due i canili in 11 mesi.
Cifre ben diverse da quelle che si registravano prima del sequestro e che vale la pena ricordare: oltre 5.000 cani morti in meno di dieci anni, 854 nel solo 2003.
Questi dati, le 160 adozioni realizzate e ancor più l’evidente benessere dei cani, irriconoscibili perché ingrassati e tranquillizzati, dovrebbero fare riflettere le istituzioni competenti (v. foto del cane sopra prima del sequestro e nel settembre 2008).
La nota spiacevole è stata l’assoluta mancanza di disponibilità del Dirigente della Asl di Frosinone, dott. Zotti, ad incontrare la nostra Associazione per cominciare a percorrere insieme la strada del “dopo sequestro” evitando che quando inevitabilmente le strutture verranno riconsegnate al proprietario, si torni ai vertiginosi indici di mortalità che avevano fatto di Giuliano di Roma il canile con il record delle morti in Italia, come riportava il settimanale Panorama nell’ articolo del 18 marzo 2005 sui canili lager. La “colpa” dell’ACL - lo ricordiamo a tutti coloro che ci conoscono solo da poco tempo - è stata quella di avere segnalato per anni formalmente tutte le irregolarità della gestione del canile di Giuliano di Roma, compresa quella sanitaria, facendo espressamente riferimento a gravi comportamenti di alcuni veterinari della Asl.
Per questo motivo l’ACL chiede ai propri sostenitori di firmare una petizione invitando l’ASL di Frosinone ad impegnarsi esigendo dal proprietario la ristrutturazione delle strutture non a norma nel canile di Giuliano di Roma, a non oltrepassare il limite di due cani per recinto e a mantenere l’attuale livello di benessere degli animali garantendo la collaborazione con ACL e le altre associazioni animaliste sia per l’ingresso di volontari che possano aiutare nell’accudimento e socializzazione dei cani, sia per le adozioni.

Questo è il testo originale: http://www.associazionecanililazio.it/diario/bilancio-a-un-anno-dal-sequestro-giuliano-di-roma-e-sgurgola-non-si-muore-piu
 
# 1
Piero, mi si allarga il cuore nel leggere che qualcosa si e' potuto fare per gli ospiti di questo canile, ma gli altri? Sono angosciata per i cani del canile di Cicerale (Salerno). Non se ne parla nemmeno piu'. Vi prego non abbandonate anche gli altri. Grazie.
Maria Letizia Magri mletizia.magri@libero.it
Pubblicato da  Maria L: Magri  (inviato il 04/11/2008 alle 22:25:36)
 
# 2
Ciao Maria Letizia. Non capisco perchè, come hai fatto in molti altri commenti, ancora chiedi a me notizie sul canile di Cicerale se non addirittura la chiusura. Mi dispiace dirtelo, di quel canile purtroppo non so nulla. Non saprei neanche come fare a sapere tutti i retroscena.

Ti ripeto che altre informazioni sui sequestri sicuramente potrai chiederle al NIRDA, all'ENPA, alla LAV, all'ACL ecc ecc che si occupano anche di questo. Noi riportiamo le notizie e se serve diamo una mano nei sequestri, nelle pulizie, nelle adozioni, nelle staffette.

Se vuoi e se sai qualcosa che altri non dicono, puoi scriverlo e valutiamo se pubblicarlo.
Pubblicato da  Piero.  (inviato il 05/11/2008 alle 09:00:51)
 
# 3
MI SONO ARRIVATE QUESTE DUE MAIL SUL CANILE DI CICERALE:

CORPO POLIZIA ECOZOOFILA A.U.D.
centrale operativa 24/24 telefono 349 84 59 330 - mail:
comando@poliziaecozoofila.info


Da tempo il CPE di Salerno sta tentando di far terminare un
canile della Comunità montana per potervi far entrare i
230
cani sequestrati ieri a Castellabate; anche il Bancozoofilo
del CPE ha provveduto ad inviare 2 volte cibo a questa
struttura abusiva

La notizia del loro molto probabile inoltre a Cicerale
richiede un intervento di tutti per impedirlo

Per chi non lo conoscesse riproponiamo uno scritto di
Angela Luongo di Atripalda vigilessa come proferssione
presidente di un' associazione animalista l'unica donna con
le pal........che ha avuto il coraggio di scrivere e
raccontare l'inferno che avava visto entrando in quel
canile. Denunciata per diffamazione a mezzo stampa ma
assolta giustamente.

Sappiamo tutti che questa descrizione si può adattare a
mille altri rifugi più o meno convenzionati, ma sappiamo
tutti che tali situazioni devono essere estirpate e non
basta portarle agli onori delle cronache

Ercole Ciaglia

comando@poliziaecozoofila.info
Pubblicato da  Piero.  (inviato il 06/11/2008 alle 10:17:21)
 
# 4
MANCA UN GIRONE NELL'INFERNO DI DANTE ALIGHIERI: "IL CANILE
DI CICERALE" Chi in passato lo ha definito il Dio del Sud ha
bestemmiato.

Io ieri l'ho incontrato, vecchio, sporco,claudicante,tante
goccioline fetide gli colavano dal volto tumefatto dalla
cattiveria, odio, avidità , sete di soldi soldi soldi,
pietra miliare della sua perfida esistenza.

LUCIFERO, si era proprio lui, trasferitosi sulla terra dagli
abissi infuocati dove il magma fonde ogni elemento da cui
potrebbe germogliare vita, amore, pace, rispetto, speranza.

Padrone assoluto di duemila esseri viventi, da Dio creati a
sua immagine e somiglianza come tutto ciò che esiste sul
pianeta terra, e dal Cafasso incarcerati, denudati,
seviziati, costretti a perdere la propria identità di
animali, parti integranti dell'universo, compagni fedeli
per l'eternità.

Per raggiungere questo girone infernale ho impiegato due ore
di viaggio, un tornante dopo l'altro, come sulle montagne
russe, mi sono inerpicata sulle colline che a strapiombo
cadono sulla costa cilentana, un' altro mondo, ai confini
della realtà, recintata da teloni neri che nascondono
l'orrore, ecco l'oasi di ciotola, il rifugio di Cicerale,
chilometri quadrati di bosco trasformati in forni crematori
d'estate e pozzanghere argillose d'inverno, anche il prato
verde ha smesso di esistere, si è consumato ed estinto a
causa dello strofinio con la cute di centinaia-migliaia di
cani transitati in quell'incubo, non un abbaio ma un boato
di latrati proveniva da tutta la collina, una stradina che
scendeva tortuosa mi portava all'ingresso del gulag.

Bello l'ingresso, alberato con viottoli piastrellati in
pietraviva, qualche gabbia a cubo chiuso, ancora non
arrugginita, corredate da microcuccia e 4 - 5 - 6 cani di
piccola taglia che saltellavano come grilli, in verticale
perché camminare in orizzontale era impresa impossibile.
Più avanti un numero imprecisato di box in cemento di
pochi
metri quadri, chiusi da rete anche sulla parte superiore,
contenevano i cani della Legge Sirchia, quelli pericolosi,
li' inscatolati per espiare le colpe dei balordi umani
padroni delle loro vite, decine e decine di Kalashnikov
pronti ad uccidere,dilaniare,massacrare qualsiasi cosa fosse
vicina alle proprie mandibole, l'odore dell'uomo scatenava
in quei molossi una reazione chimica capace di innescare
un'atomica tanto era l'odio che nutrivano nei confronti di
chi li privava anche dell'aria da respirare.

Lo scenario che si allargava nel bosco circostante creava
nel mio cuore inaudita sofferenza, per chilometri si
estendevano fatiscenti reticolati consumati dalle
intemperie e dalle migliaia di denti spezzatisi in quelle
maglie di ferro alla ricerca della libertà, si perdevano a
vista d'occhio, quadrati irregolari scoscesi in cui uno,due
,cinque,dieci,venti,trenta cani, maschi con femmine, alcune
gravide, cuccioli con adulti, piccole taglie con cagnoni
enormi, scheletrici, sporchi, peli ammassati, sguardi
assenti, bava alla bocca, terrore gerarchico negli occhi,
abbandonati alla morte in angoli, crepacci o in quel che
restava di cucce in cemento affossate nella terra
maleodorante, monchi, inebetiti, cani abbandonati dall'uomo
ma in questa circostanza anche da Dio.

L'area di calpestio dei recinti aveva, nella sua
totalità,
una pendenza dell'80%, su di essa i cani si arrampicavano,
di un colore inesistente nella sfera ottica umana, sul suolo
aleggiava uno strato di polline misto a peli ed escrementi
liofilizzatisi, ogni zampata sollevava una nube di polvere
fetida.

Dalla terra fuoriuscivano pietre appuntite, tronchi spezzati
, tante piccole escrescenze simili a mani che dal
sottosuolo con movimenti convulsi tentavano di avvinghiare e
catturare quei dannati rinchiusi in un luogo per il quale
non sono stati creati ed in cui si dibattevano come le
anguille catturate per essere vendute. In questo scenario
spettrale un solo operaio, originario dei paesi dell'Est,
mezzo svestito, si affaccendava senza far nulla di utile, in
un baraccone un Veterinario, presumo, alle prese con
bisturi operava in dolce compagnia femminile, mentre, una
ragazzina in abiti da lavoro trasportava su di una
carriòla,
barella etnica, un cane anestetizzato da rimettere nel
branco, un Veterinario dell'ASL competente per territorio
giustificava l'alto tasso di mortalità nella struttura
dovuto a decessi per arresto cardiocircolatorio. Dulcis in
fundo in quattro gabbioni da trasporto sei nuovi randag
Pubblicato da  Piero.  (inviato il 06/11/2008 alle 10:18:11)
 
# 5
cavoli! dalla descrizione potrebbe sembrare anche peggio del Parrelli....
Pubblicato da  dev0tchKa  (inviato il 06/11/2008 alle 16:35:29)
 
# 6
ho solo lacrime per questo scenario!!!!
leggi!!!! ci sono le leggi tutti dicono!
tutti pubblicano ed osannano le nuove leggi contro maltrattamenti!
E poi li ordinano!
VERGOGNA!!!!! Tutte queste orribili cause saranno effetti atroci nella loro prossima vita! ANZI NELLE PROSSIME!
Scusate... quando soffro divento cattiva
Pubblicato da  Federica  (inviato il 28/08/2009 alle 12:14:32)
 
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