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MESSAGGIO ANONIMO RICEVUTO DALLA RIVISTA LA NEMESI
31 luglio 2007 Lomazzo (Como)
- notte di luna piena -
Gabbie su gabbie, prigionia che finisce nei ganci di un macello, con la gola tagliata; migliaia di individui ammassati e spersonalizzati, senza la possibilita' di compiere anche i minimi gesti naturali di un animale; zampe che non toccano mai l'erba, occhi che non vedono mai il sole e non conoscono l'esistenza del buio, solo costante luce artificiale…
Cosi' e' la vita per migliaia di conigli, prigionieri di un aguzzino di Lomazzo, stipati in tre capannoni.
Salvare la vita ad un numero piu' alto di animali e infliggere un notevole danno all'allevatore era la nostra missione di questa notte.
Segando le sbarre di una finestra siamo penetrati in uno dei capannoni, abbiamo segato anche il chiavistello e aperto la porta sul retro. In questo modo il nostro lavoro non e' stato disturbato dalla vigilanza. Con l'aiuto di scatole abbiamo portato via da questo inferno 200 conigli adesso liberi. Una volta portati in salvo questi siamo passati alla seconda fase del lavoro: aprire tutte le gabbie, portare quanti piu' conigli nei campi adiacenti e sfasciare le gabbie.
Alla fine quasi duemila conigli hanno passato la notte (e forse tutto il giorno o, chissa'…tutta la vita) nell'erba, saltellando e giocando, e le loro gabbie sono state distrutte, sperando che non ci debbano piu' ritornare.
E' poi comparsa una scritta "abbiamo preferito la liberta'" - i conigli -, chiudi - aguzzini - non avrete piu' pace.
Le condizioni di questo allevamento sono inquietanti, con le gabbie completamente coperte dai peli e dalla sporcizia.
Molti conigli sono stati trovati morti, altri senza le orecchie o malformati, uno paralizzato.
A questi splendidi animali basta un riparo, un po' d'erba e di acqua.
Nonostante cio' che si pensi di questa specie, i conigli possono rendersi indipendenti dall'uomo e riadattarsi a una vita selvatica.
Vederli liberi e felici ci riempie il cuore e ci spinge a lottare ancora per salvarne altri, ostacolando il genocidio quotidiano dell'industria produttrice di esseri viventi chiamati carne.
Azioni come questa sono possibili.
Niente deve fermarci dall'aprire le gabbie, e niente ci fermera'.
Le informazioni qui riportate sono a solo scopo informativo e possono essere incomplete, non si intende incitare ne' azioni ne' comportamenti illegali.
Un nuovo studio recentemente pubblicato sull'American Journal of Epidemiology conferma quanto già descritto da precedenti autori, e cioè che il consumo di latticini risulta correlato con un aumento del rischio di sviluppare la Malattia di Parkinson.
I ricercatori hanno valutato prospetticamente l'associazione tra assunzione di latticini e questo rischio in 388 uomini e donne che hanno sviluppato la Malattia di Parkinson durante la loro partecipazione all'American Cancer Society’s Cancer Prevention Study II. I risultati dimostrano che con l'aumento del consumo di latticini, aumenta il rischio di sviluppare la malattia. In particolare, tra quelli che consumavano il maggior quantitativo di latticini, il rischio aumentava del 70%.
Fonti
Chen H, O’Reilly E, McCullough ML, Rodriguez C, et al. Consumption of Dairy Products and Risk of Parkinson’s Disease. Am J Epidemiol. 2007;165:998-1006.
Park M, Ross GW, Petrovitch H, White LR, Masaki KH, Nelson JS, Tanner CM, Curb JD, Blanchette PL, Abbott RD. Consumption of milk and calcium in midlife and the future risk of Parkinson disease. Neurology. 2005 Mar 22;64(6):1047-51.
Aggiornamento fotografico continuo. Clicca per vedere foto inedite di "ValleVegan in questi giorni"...
Francisco de Lisboa, a dar uma volta pelos montes (autor das fotos) -- Francisco di Lisbona, a passeggiare per i monti (autore delle foto)
UNO-FFI-CIA-L-PA-GE-OFVAL-L-EVE-GA-N
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Fanatics!
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NonUfficiale.
Anche quest'anno si terrà un INCONTRO NAZIONALE PER LA LIBERAZIONE ANIMALE, momento che crediamo sia molto importante per un movimento che lotta contro lo sfruttamento dei viventi non umani.
Riteniamo gli animali singoli esseri senzienti, ognuno capace di provare emozioni e sentimenti propri.
Contrapposto ad una visione specista tipica della nostra società, viviamo l'antispecismo come diretta conseguenza di quello che siamo realmente: persone che si oppongono a qualsiasi forma di sopraffazione e prepotenza, estendendo semplicemente questo concetto anche agli animali.
Parliamo di liberazione animale e non di diritti per gli animali. L'assegnazione di particolari benefici presuppone che vi sia qualcuno a concederli. Quando si parla di diritti animali è altrettanto ovvio che ad accordare questi diritti siano gli umani.
La nostra volontà è quella di vedere semplicemente gli animali liberi da qualunque forma di sfruttamento, sia esso l'orrore degli allevamenti o il vincolo di proprietà, esempi diversi ma simbolo entrambi di come le presunte esigenze di una specie, la nostra, possano stravolgere la vita delle altre.
Se si vuole lottare per un cambiamento bisogna agire, se vedendo certe cose si chiudono gli occhi si è inevitabilmente complici di ciò che si è visto.
E' con questo spirito che pensiamo debba svolgersi l'incontro di quest'anno, scegliendo ancora una volta un percorso di lotta che parta dal basso, autogestito e determinato.
Come i precedenti vuole essere un momento in cui unire la teoria alla pratica, per questo vi saranno workshop accanto a discussioni e dibattiti. Il tutto per cercare di migliorare, analizzando le strategie e le esperienze passate, esponendo critiche propositive e consigli.
Parlando assieme dei risultati che si vogliono raggiungere e del modo più efficace per ottenerli. Perché siamo convinti che la condivisione non possa che farci crescere.
Ma l'incontro sarà anche una possibilità per conoscersi e passare assieme momenti di vita quotidiani, lontano dallo stress caotico delle città, immersi nel verde di un luogo incantevole.
Speriamo che chiunque partecipi esca da questi giorni motivato, convinto, come noi, che la volontà anche solo di un singolo possa molto se si trasforma in attivismo, in azione.
E speriamo anche che nascano le circostanze affinché si allarghi la rete di gruppi locali, a supporto della campagne nazionali ma attivi anche sul proprio territorio, per contrastare il mondo dello sfruttamento animale in maniera sempre più incisiva.
Abbiamo visto dagli anni scorsi che ciò è possibile.
Per iniziare a gettare i semi di quelle che saranno le radici di un cambiamento futuro. Che però deve iniziare ora.
Per ogni altra informazione:
Dal 27 al 30 agosto ad Arezzo si tiene la European Conference on Visual Perception (ECVP 2007), un appuntamento annuale molto importante per il mondo della ricerca sull'apparato visivo.
Quello che forse non tutti sanno e' che molta di questa ricerca viene portata avanti a scapito degli animali imprigionati e torturati nei laboratori. In particolare quello che ci fa porre attenzione su questo appuntamento e' che tra gli organizzatori, nel comitato scientifico, siede una particolare dottoressa che qui chiameremo A. A.
Questa giovane ed ambiziosa ricercatrice, laureatasi alla Sapienza di Roma si e' poi spostata a lavorare presso la Utah University, negli Stati Uniti, dove dirige un laboratorio di oftalmologia. Il suo lavoro consiste nel piantare elettrodi nel cervello di macachi e marmoset monkeys per studiare la corteccia visiva del loro cervello. ricerche particolarmente dolorose ed invasive, spesso di lunga durata e con enormi sofferenze per le sue vittime.
Nello Utah esiste una campagna denominata UtahPrimateFreedom, che cerca di far cambiare lavoro a tutti i vivisettori di primati dell'universita'. Con proteste settimanali davanti alle loro case, davanti alle loro conferenze e all'universita', gli attivisti della campagna stanno finalmente dando cio' che si meritano a questi ignobili torturatori. Uno di loro ha cambiato lavoro e adesso gli obiettivi della campagna sono solamente 3 vivisettori, tra cui l'ambiziosa italiana A. A. (per info: www.utahprimatefreedom.com ).
Forse spera di venire in Italia per una vacanza, per dimenticare le proteste, ma si sbaglia di grosso!
A darle il benvenuto ci penseranno attivisti che non hanno timore di dire in faccia ai torturatori quello che si meritano.
Cara A. A., ovunque ti muovi qualcuno sapra' dire cosa pensa del tuo lavoro da aguzzina...
Appuntamento per un presidio di accoglienza:
Martedi' 28 agosto - ore 8.00
Centro Affari e Convegni
via Spallanzani 23, Arezzo.
A seguire nella giornata si terranno altre proteste contro la vivisezione, davanti a laboratori e siti produttivi della multinazionale Novartis a Siena; ricordiamo che Novartis e' tra i principali clienti del piu' grande laboratorio di vivisezione in Europa, Huntingdon Life Sciences (per info: www.stophls.net ).
Questi gli appuntamenti:
Ore 12.00 - Novartis vaccines
Via Fiorentina 1, Siena
Ore 16.00 - Novartis Vaccines
Loc. bellaria, Rosia (Siena)
Per chi volesse far sapere agli organizzatori di ECVP2007 che i torturatori non sono ben accetti, questi sono alcuni dei recapiti e-mail. Scrivete anche poche righe in cui dite che non volete vivisettori come la A. A. in questi convegni:
info@ecvp2007.org , stefano@ecvp2007.org , francesca@ecvp2007.org , press@ecvp2007.org , aisv@ecvp2007.org , info@cpsarezzo.it
Per info:
Laboratorio Antispecista
Via De Predis 9 20155 Milano
laboratorioantispecista@yahoo.it
Infoline: 340-6368139
Fonte: Laboratorio Antispecista
Corriere della Sera 27 agosto 2007
Paul McCartney animalista contro la figlia
Litigi in famiglia
Stella, stilista e vegetariana, disegna scarpe in pelle di canguro: l'ex dei Beatles si schiera con chi protesta
LONDRA — È lite, o almeno forte malumore, tra Paul McCartney e sua figlia Stella. Lei, stilista, disegna scarpe per la Adidas e, benché vegetariana e animalista dichiarata, sembra non fare caso al fatto che le calzature che portano la sua firma sono fatte in pelle di canguro. Questo all'ex dei Beatles non va giù: si è schierato con l'associazione Animal Aid che lamenta il massacro di «milioni di canguri in quello che è il più grande massacro di animali del pianeta ». I litigi tra padre e figlia sarebbero già stati numerosi.
Se dicono il vero certi gruppi animalisti inglesi, australiani e americani, ogni anno «milioni di canguri vengono sterminati in quello che è il più grande massacro di animali in tutto il pianeta». Colpa della loro pelle, assai desiderata: i marsupiali finiscono infatti nelle scarpe di famosi calciatori, e in altri accessori di tutti i tipi. Gli stessi animalisti conducono altre battaglie per le foche, le balene, le cicogne, gli ermellini, i visoni. E Stella la vegetariana è sempre stata schierata con loro: se capitava, petizioni e discorsi contro la bistecca ma anche contro le pellicce, le borse di coccodrillo, le scarpe di lucertola, le cinture di zebra, petizioni indignate senza se e senza ma. Ma sul canguro, no. Di canguri, in un certo senso, Stella vive, poiché disegna e firma anche oggetti prodotti con la loro pelle per il suo datore di lavoro, la grande e potente Adidas.
E sul canguro, Stella si gioca tutto: la sua popolarità fra i vegetariani e gli animalisti di tutto il mondo, che ora la contestano ferocemente, e pure il suo buon rapporto con papà. Che si chiama sir Paul McCartney, è proprio il menestrello dei Beatles e degli Wings, e nel passato ha mugugnato assai contro la Adidas, proprio per la storia dei marsupiali tramutati in scarpette; dunque adesso mugugna anche contro la figlia. Stella, fra l'altro, si trova a una svolta decisiva della carriera: fra pochi giorni, alla Fashion Week o Settimana della moda di Londra, dovrà lanciare la sua nuova linea di abbigliamento sportivo, e perciò alcuni gruppi di animalisti hanno scelto questo momento per attaccarla. O anche, hanno cercato di «riconquistarla » dolcemente alla loro battaglia: «L'uso della pelle di canguro da parte della Adidas è imperdonabile — ha dichiarato al quotidiano Indipendent il direttore di "Animal Aid", Andrew Tyler —. Quanto al presunto silenzio di Stella, noi sappiamo bene che lei si oppone a ogni crudeltà contro gli animali, e presumiamo che stia prendendo tutte le misure che ritiene appropriate, per far pressione sulla sua azienda e far cessare l'uso delle pelli di canguro».
I litigi con papà Paul, secondo i pettegoli dell'ambiente, sarebbero già stati diversi. E non si tratta solo di opinioni teoriche, ma in qualche modo anche di marketing e fatturati: sir Paul, autore di canzoni tradizionalmente friendly, di facile e amichevole ascolto, e anziano ecologista dichiarato, ha costruito la sua immagine non solo sulle serenate d'amore rock ma anche sul proclamato rispetto per la natura; non è il satanico Mick Jagger e tantomeno il sulfureo Ozzy Osbourne, spesso tutti vestiti di pelle. Sentir definire la figlia come complice del «massacro più grande del pianeta» non gli farà certo piacere. A sua volta, la figlia è diventata una firma nota e un talento apprezzato, nel suo mondo: non le farà certo piacere che il famoso padre critichi in privato la sua azienda, e ancor meno le farebbe piacere se la sua critica divenisse pubblica.
Quella intorno ai marsupiali massacrati, poi, è già divenuta una guerra ideologico- commerciale. Così combattuta che uno come David Beckham ha rinunciato alle scarpette che gli garantivano contratti milionari dagli sponsor, per «convertirsi» a scarpe fatte con prodotti sintetici. In California, è intervenuta anche la legge: la Corte suprema ha vietato la vendita di scarpe e accessori calcistici in pelle di canguro, dopo un'ardente campagna di opinione condotta dal movimento «Viva». Ma quasi contemporaneamente, una legge apposita che stabiliva il contrario è stata approvata dal Senato statale: e ora, cioè a settembre, la decisione ultima spetterà al governatore Arnold Schwarzenegger. Che, notoriamente, non è un tenerone romantico come sir Paul McCartney. Ed è anche uno che di sponsorizzazioni e di marketing se ne intende, proprio come Stella la vegetariana.
Luigi Offeddu
27 agosto 2007
Corriere della Sera 28 agosto 2007
Embrioni chimera, metà umani metà animali
In Inghilterra la tecnica è legale, ma la comunità insorge
Inserire Dna umano in cellule staminali di mucca permetterà di sviluppare la ricerca sulle malattie neurologiche e genetiche
LONDRA – Gli scienziati inglesi del King’s College di Londra sono ad un passo dalla creazione - legalizzata - dei primi e controversi embrioni ibridi, ovvero mezzi umani e mezzi animali, in laboratorio. Questi embrioni, condannati come «mostruose chimere» dagli oppositori delle modifiche del Dna, sarebbero fondamentali per la ricerca di malattie neurologiche e genetiche come l’Alzheimer, l’atrofia muscolare, il morbo di Parkinson e diversi disturbi neurodegenerativi che colpiscono milioni di persone in tutto il mondo. La licenza dovrebbe essere accordata nei prossimi giorni, quando si riunirà l’Autorità britannica sull’embriologia e la fertilizzazione umana (HFEA), che inizialmente aveva vietato questa sperimentazione per motivi etici. La tecnica genetica, che è violentemente osteggiata da gruppi religiosi, prevede l’utilizzo di ovuli prelevati da mucche uccise al macello, da cui verrebbe rimosso il tessuto genetico animale sostituendolo con Dna umano.
CELLULE MODIFICATE - Il Professor Stephen Minger, a capo del dipartimento di studi sulle cellule staminali del King’s College, uno dei fondatori dell’utilizzo di cellule staminali a scopo terapeutico, ha spiegato il perché questa tecnica sarebbe necessaria: «Ha senso, a nostro parere, usare cellule staminali da embrioni ibridi piuttosto che da embrioni umani perché quelli umani richiedono ovuli umani fertilizzati da sperma, mentre quelli animali possiamo ottenerli in grosse quantità tutti i giorni dai macelli». Minger ha aggiunto: «Quando spiego alle persone che cosa vogliamo fare, spesso reagiscono in modo schifato, perché pensano che sia strambo quello che proponiamo. Ma una volta che spiego come funziona e perché lo facciamo, allora generalmente pensano che si tratti di una buona idea. Sono cautamente ottimista sui permessi. Spero di aver spiegato chiaramente che, grazie a questa licenza, potremmo studiare una serie di malattie genetiche in modo molto più chiaro. Le scoperte che faremo aiuteranno a sviluppare terapie per curare malattie come il morbo di Alzheimer, che colpisce così tanta gente (circa 26 milioni di persone all’anno, secondo recenti stime, ndr) e per il quale non c’è alcuna terapia esistente».
CHIESA CONTRARIA - Anche il capo del dipartimento di genetica all’istituto nazionale di ricerche mediche, il Professor Robin Lovell-Bage si è dimostrato interessato ad uno dei permessi, dichiarando: «Non vedo assolutamente alcuna ragione per cui questi esperimenti non dovrebbero procedere». La Chiesa cattolica ha invece manifestato la sua piena opposizione, dicendosi contraria alla creazione di embrioni solo a scopo di ricerche e ricordando che la vita inizia al concepimento.
Deborah Bonetti
28 agosto 2007
La Repubblica 30 agosto 2007)
PECHINO - Lo si credeva definitivamente estinto, invece il delfino bianco nuota ancora nelle acque del fiume Yangtze, nella Cina orientale. A tre anni di distanza dall'ultimo avvistamento, un esemplare è stato osservato da un turista e persino filmato.
La buona notizia è stata data dalla stampa locale. Zeng Yujiang, che si trovava in riva al fiume per una vacanza, ha avuto la fortuna di avvistare uno degli ultimi "baiji", come vengono chiamati in Cina. "Non avevo mai visto una cosa così grande nell'acqua", ha dichiarato. "Era a circa un chilometro di distanza ed è saltato più volte fuori dall'acqua".
L'uomo ha anche ripreso il cetaceo con la sua videocamera. Il filmato è stato visionato da alcuni studiosi, che ormai temevano che la specie fosse scomparsa. Wang Kexiong dell'istituto di idrobiologia dell'Accademia delle Scienza, ha confermato che secondo gli esperti si tratta di un delfino bianco.
L'ultimo avvistamento di un baiji risaliva al 2004. Negli anni successivi diversi gruppi di ecologisti hanno battuto lo Yangtze ma senza riuscire a individuare nemmeno un esemplare. Di conseguenza, l'anno scorso era stato dichiarato una specie "gravemente minacciata" e forse "completamente estinta".
Un team di scienziati andrà presto sul posto in cerca del delfino avvistato. Anche se la segnalazione ha ridato speranza agli amanti della natura, la situazione dei baiji è drammatica. Negli anni '50 il fiume Yangtze ne ospitava migliaia, ma nel giro di pochi decenni il loro numero si è drasticamente ridotto a causa dell'inquinamento, della pesca eccessiva e dell'aumento del traffico fluviale. Nel 1997 ne furono contati 13, oggi potrebbe esserne rimasto solamente uno.
(La Repubblica 30 agosto 2007)
(Ansa 28 agosto 2007)
ROMA - In arrivo nei prossimi giorni un'ordinanza per garantire l'immediato stop della stagione venatoria nelle aree colpite da incendi. L'annuncio arriva dal ministro per gli Affari regionali, Linda Lanzillotta, gia' al lavoro a questo scopo con la Protezione Civile. La richiesta di stop alla caccia, non solo nelle aree andate in fumo, ma anche in quelle circostanti, era arrivata oggi al ministro per gli affari regionali da alcune associazioni ambientaliste e animaliste. E' un richiamo alla legge che prevede il divieto era stato gia' inviato nei giorni scorsi alle Regioni dal ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. ''Si tratta di intervenire con urgenza sui calendari venatori, dal momento che in molte Regioni la caccia aprira' il prossimo weekend - ha ricordato il ministro dell'Ambiente - per evitare un ulteriore impatto ambientale negativo''. Risultano infatti 14 le Regioni che sabato prossimo daranno il via alla preapertura della stagione venatoria, escluse Liguria, Piemonte, Sardegna, province autonome di Trento e Bolzano, e Lombardia (esclusa Brescia). Esclusa anche la Sicilia, dove il Tar di Palermo ha sospeso il calendario venatorio, accogliendo la richiesta di Legambiente e Wwf. Autori della lettera inviata al ministro Lanzillotta le associazioni di Animalisti italiani, Enpa, Lav, Lac, Legambiente, Lipu e Wwf Italia, secondo cui ''la situazione e' tuttora di piena emergenza e in questo contesto va anche considerata la drammatica situazione in cui viene a trovarsi gran parte della fauna selvatica del nostro Paese''. Impegnato da tempo sullo stesso fronte Pecoraro Scanio, che ha chiesto alle Regioni ''un'assunzione di responsabilita' per assicurare il rigoroso rispetto della legge che gia' prevede il divieto di caccia nelle aree percorse dal fuoco''. E non solo, ma anche ''l'emanazione di provvedimenti per vietarla nelle aree limitrofe'', dando applicazione alle norme esistenti. Secondo Pecoraro infatti ''e' del tutto evidente che gli incendi significano distruzione degli habitat naturali per la nostra fauna e le aree limitrofe a quelle bruciate sono oggi le preziose e delicate zone di fuga e ricovero per specie gia' martoriate dal fuoco''. Sulla stessa linea le associazioni, secondo cui ''la caccia colpirebbe alcune specie migratorie gia' in grave difficolta' nel reperire il cibo. Il blocco delle preaperture appare dunque un provvedimento doveroso, ragionevole e altamente responsabile''. Ambientalisti e animalisti hanno quindi chiesto la ''sospensione delle preaperture nelle regioni maggiormente colpite dagli incendi come Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, divieto di caccia per tutta la stagione venatoria nelle aree limitrofe alle zone colpite, nonche' moratoria della caccia nelle regioni piu' danneggiate quali Sicilia e Campania''. Secondo il quadro fornito dalla Lipu, sono 16 le specie interessate dalle preaperture, sei classificate come specie in declino a livello europeo da Birdlife International. Si tratta di allodola, marzaiola, pernice rossa, quaglia, starna e tortora. KWS
Segnaliamo con piacere l'immediata sospensione della campagna di boicottaggio e protesta nei confronti del Gruppo Coin e dei suoi marchi Coin, Oviesse e Yo-Vi.
Il Gruppo Coin ha contattato Campagna AIP accettando la nostra richiesta di togliere dai propri negozi anche gli inserti di coniglio, pur se con tempi e modalità diverse per le diverse insegne del Gruppo.
In attesa di un comunicato ufficiale che l'azienda ci invierà nei prossimi giorni cancelliamo le proteste che avevamo organizzato per le prossime settimane e invitiamo i nostri sostenitori a non inviare più messaggi ai contatti del Gruppo Coin.
Campagna AIP--------------------------------------------------
CAMPAGNA AIP - Attacca l'Industria della Pelliccia
MBE 242/101, Via Muratori 55
20135 Milano
Web: www.campagnaaip.net
Mail: info@campagnaaip.net
Fax: 02/36522062
Infoline: 340-6368139
Fonte: Collettivo Animalista e Coordinamento Campagna AIP.
AVANTI IL PROSSIMO!
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Parma, 5-8 maggio 2008
Event - The Big Bang -
The Big Bang in the Food, progetto in progress. Clicca sui links per approfondire e partecipare.
Fonte: Luigi Boschi
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CIVITANOVA MARCHE (Macerata) - Un raro esemplare di boa constrictor è stato trovato fra i rifiuti della zona industriale di Civitanova Marche, dove qualcuno che si era evidentemente stancato di tenerlo in casa, lo aveva gettato.
IL SALVATAGGIO - Il serpente, infreddolito e affamato, è stato recuperato dagli agenti del Servizio Cites del Corpo forestale dello Stato, e affidato al Museo di Storia naturale di Macerata. È stato sistemato in una teca riscaldata e nutrito, e ormai può dirsi fuori pericolo.
SPECIE PROTETTA - Il boa constrictor è protetto dalla convenzione di Washington Cites, che tutela tutte le specie in via di estinzione. Oltre al sequestro dell'animale, il Cfs ha sporto denuncia all'autorità giudiziaria contro ignoti. L'autore del gesto rischia l'arresto da tre mesi ad un anno o un ammenda fra 10.000 e 100.000 euro, per aver violato la normativa sul commercio internazionale di specie selvatiche di fauna e flora minacciate di estinzione.
(Corriere della Sera 6 settembre 2007)
Firmate la petizione contro l'uccisione rituale di giovani cerbiatti nell'area di NY.
Attenzione: il video è abbastanza fastidioso per cui chi non se la sente non ci clicchi sopra. Importante è firmare e fare girare la voce.
Please check out this important information about a farm in New
York that is killing conscious, timid deer under grotesque and
inhumane conditions by pulling on the animals' ears and antlers
to expose their throats, gouging into their necks, and more.
Please click the link below to send a quick note to Musicon,
Inc., urging the company to stop torturing terrified animals.
http://getactive.peta.org/campaign/musicon_investigation?rk=J1SeRW11JVUvW
Fonte: Giorgio Bastianutti
...
Oggi è morto Felix. E' stato ucciso da coloro che l'hanno torturato per almeno un anno. E' difficile comprendere che tipo di persona possa torturare in questa maniera un essere senziente per un anno intero. Questa persona, se questa è la parola giusta per descriverla(mostro forse sarebbe più appropriata), è stata capace di guardare negli occhi la sua vittima ogni santo giorno ma non è stata capace di provare alcun senso di rimorso per il dolore e la sofferenza che stavano infliggendo ad quell'essere, capace di provare emozioni come paura, dolore e felicità.
Sfortunatamente Felix non avrà sicuramente mai avuto esperienze felici durante lo scorso anno nell'Università di Oxford, ma se questo è vero, probabilmente non sarà nemmeno stato capace di provare felicità in tutta la sua vita. Infatti sembra che sia nato proprio in una gabbia. Ha vissuto in una gabbia, sofferto in una gabbia, ed oggi in quella gabbia ha esalato il suo ultimo respiro, in solitudine.
[...]
All'inizio della nostra battaglia per Felix abbiamo affermato che Felix era un individuo e un simbolo. Un simbolo non per i mille animali che muoiono ogni anno Nell'Università di Oxford ma per le centinaia di milioni di animali che vengono sacrficati in tutto il mondo nel nome di una falsa scienza.
[...]
Ora prima di tutto dobbiamo mettere fine al progetto che è stato responsabile della morte di Felix. Ricordate: 8 macachi soffriranno proprio come Felix nei prossimi 4 anni se non fermeremo immadiatamente i vivisettori dell'Università di Oxford.
Unitevi a noi. Questa battaglia durerà ancora per poco. Gli animali hanno bisogno di voi e noi abbiamo bisogno di voi al nostro fianco per lottare! Fate in modo che la memoria di Felix rimanga viva in tutti noi così potremo vincere questo orrendo crimine chiamato vivisezione.
http://www.speakcampaigns.org/felix/rip.php
Lungo il percorso grazie all'iniziativa di Progetto Vivere Vegan saranno segnalate per l'occasione oasi vegan, locali in cui e' previsto un menu vegan
Nello stesso weekend, in molte altre città saranno fissati presidi, dibattiti, incontri culturali e musicali anticaccia.
Per informazioni e Adesioni: info@abolizionecaccia.it - 0247711806
La "Willassen Senior" è la quinta baleniera attaccata dal 1992: 1992 Nybraena - affondata in porto. 1994 Senet - affondata in porto. 1997 Elin Toril - seriamente danneggiata. 1998 Morlid - affondata. 2007 Willassen Senior - affondata.
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articolo tratto da:
http://www.informa-azione.info/norvegia_affondata_baleniera
Lun, 10/09/2007 – 08:57
Le informazioni qui riportate sono a solo scopo informativo e possono essere incomplete, non si intende incitare ne' azioni ne' comportamenti illegali.
ULTIMA ORA!!!
Domenica 16 all'alba: azione anticaccia sul campo!
Per adesioni chiamare il 338.32.73.009.
Solo per persone mature!
L'appuntamento è alle 6 del mattino presso una località alle porte di Roma, che verrà comunicata SOLO chiamando quel numero di telefono. Tutto verrà svolto nel rispetto delle norme legali, senza provocazioni, senza correre rischi.
Si tenterà di persuadere chi, supportato da baratti con i legislatori e favoreggiamenti delle industrie della guerra, si arroga il diritto di dominare e massacrare qualunque essere vivente per disgustosi piaceri e mal celate insoddisfazioni.
ANIMALI LIBERI!!!