RIFUGIO | Vieni? | Sostienici! | mercoledì 4 dicembre 2024 # Utenti online n. # |
http://qn.quotidiano.net/2008/04/23/83009-orso_rocky_uccide_addestratore.shtml
Big Bear Lake (California), 23 aprile 2008 - Un orso grizzly usato nei set hollywoodiani ha ucciso uno dei suoi addestratori nella regione di San Bernardino, a est di Los Angeles. Un portavoce dello sceriffo della contea ha precisato che erano tre gli addestratori al lavoro con l'animale nel centro 'Randy Miller's Predators in Action', quando Stephan Miller, 39 anni, è stato ucciso con un morso al collo.
Immediati, ma inutili i soccorsi.
Dopo l'attacco, il personale della struttura ha usato spray al pepe per tenere sotto controllo l'orso. L'ufficio del sceriffo ha precisato che l'orso è un maschio di cinque anni battezzato "Rocky" e pesa quasi 320 chili. L'animale è stato usato nel film 'Semi-Pro' accanto all'attore Will Ferrell.
A questo link potete vedere le foto dell'orso che si è ribellato a un destino da pupazzo impostogli dall'essere umano
http://www.repubblica.it/2006/12/gallerie/ambiente/orso-tragedia/1.html
Sentiamo la necessita' di dare qualche spiegazione sul perche' la campagna contro l'allevamento Morini di San Polo d'Enza e', da qualche tempo, non piu' molto attiva.
L'unico obiettivo che essa si prefiggeva, far cessare l'attivita' dell'azienda, non e' ancora stato raggiunto; la ditta e' tutt'ora aperta e puo' vendere ogni animale che imprigiona ai laboratori.
Ma da un po' di tempo sappiamo per certo che i suoi rapporti commerciali sono ridotti al minimo.
Siamo quasi certi che da anni nessun cane beagle sia stato ceduto ai vivisettori; non sappiamo la sorte degli altri animali, i roditori e i conigli, ma e' probabile che l'allevamento resista per la continua vendita di cani ai privati.
E poi pende sulle sue sorti il progetto di nuovi lotti residenziali, per ora solo adiacenti al terreno di Morini; ma che in futuro dovrebbero inglobare anche quest'ultimo, portando alla smantellazione della fabbrica della morte di San Polo.
La Doser SRL e' l'impresa di Parma che si occupa della vendita di questi lotti, telefonandogli e chiedendogli informazioni circa l'allevamento antistante queste abitazioni, si puo' facilmente appurare cosa si sa riguardo al futuro dell'azienda Morini.
Dal novembre del 2004 ogni manifestazione legata all'allevamento, a tutti i suoi clienti e fornitori e' vietata dalla questura di Reggio Emilia. Per motivi di ordine pubblico in tutta la provincia, non solo a San Polo d' Enza, protestare contro la crudelta' della vivisezione e contro gli interessi di chi lucra con questa pratica e' perseguibile per legge.
Proseguire una campagna in questo modo e' stato veramente difficile, a parte i presidi svolti contro i fornitori di Morini situati fuori provincia, ogni iniziativa non veniva autorizzata ed impedita. Saputo comunque del lento ma inesorabile tracollo dell'azienda dopo anni di campagna, le nostre attenzioni si sono lentamente spostate verso altri progetti, sempre legati a contrastare la vivisezione e lo sfruttamento animale nelle sue molteplici e crudeli forme.
Seguiamo ancora la situazione dell'allevamento pur se non con l'assiduita' di un tempo.
Siamo ancora attenti a quello che succede a San Polo d'Enza, con uno sguardo rivolto a via San Giovanni Bosco e uno all'amministrazione comunale, da pochi giorni guidata dal nuovo sindaco Mirca Carletti, che speriamo abbandoni la scia di favoritismi verso Morini che ha caratterizzato i mandati dei primi cittadini precedenti.
Siamo ancora attenti e lo saremo fino a quando la ditta rimarra' aperta.
Questo per ora e' tutto.
Se ci saranno altre informazioni e novita' circa l'allevamento non esiteremo a renderle pubbliche.
.
Kurzbericht April 2008
.
Vom 16. bis 27. April 2008 fand das erste Vogelschutzcamp des Komitees gegen den Vogelmord auf Zypern statt. 10 Vogelschützer aus Italien, Groß-Britannien, Israel und Deutschland haben den gesamten Süden und Südosten der Mittelmeerinsel nach Leimruten und Netzen durchkämmt und Restaurants auf verbotenerweise angebotene Singvögel kontrolliert.
.
.
Da aufgrund einer außergewöhnlichen Hitzewelle und langanhaltender Trockenheit der Vogelzug im ostmediterranen Raum in diesem Jahr anders als üblich verlief, waren die Vogelfänger und Wilderer während des Zeitraums unseres Camps weniger aktiv als erwartet. Dennoch können sich die Ergebnisse unseres Einsatzes sehen lassen: Insgesamt konnten 61 Stellen für den Vogelfang mit Leimruten ausgemacht werden, an denen etwa 900 der tückischen Klebefallen Platz gefunden hätten. Die Stellen waren für den Vogelfang frisch präpariert, jedoch durchweg inaktiv – lediglich 5 scheinbar vergessene Leimruten wurden eingesammelt. An den 137 festgestellten Netzfangstellen haben wir insgesamt 6 frisch aufgestellte Netze ausgemacht und an die Polizei gemeldet. Zwei der Wilderer konnten von den Beamten überführt werden – sie erwartet nun ein Strafverfahren. Weitere 10 Netze, die von den Vogelfängern nicht mehr kontrolliert wurden, aber weiter eine Gefahr für Vögel darstellten, wurden abgebaut. Die GPS-Daten aller Fangplätze wurden für spätere Kontrollen vermerkt.
.
.
Wegen der geringen Aktivität der Vogelfänger war die Kontrolle von Restaurants ein Schwerpunkt unserer Arbeit. Der Verkauf der gefangenen Singvögel ist verboten, so daß das traditionelle Gericht „Ambelopoulia“ – gegrillte oder eingelegte Grasmücken – nur unter der Ladentheke angeboten wird. Rund 30 Restaurants, Kneipen und Tavernen wurden daher besucht, es wurden Kleinigkeiten bestellt und die Wirte in ein Gespräch verwickelt. In 11 Gastwirtschaften wurden uns die begehrten und sündhaft teuren Singvögel angeboten – in zwei Fällen wurde „Ambelopoulia“ zur Beweissicherung bestellt. In einem Restaurant konnten wir sogar ein ganzes Glas eingelegter Singvögel erwerben. Alle Informationen und Beweise wurden der Polizei übergeben, die die betroffenen Restaurants durchsuchen und Strafverfahren einleiten wird.
.
.
Obwohl die Jagd wie überall in der EU auch auf Zypern im Frühling verboten ist, zählten die Teilnehmer der Vogelschutzcamps während des Einsatzes 26 Schüsse. In einem Fall konnte die Polizei der britischen Militärbasis im Südosten der Insel gerufen werden, die einen mutmaßlichen Wilderer kontrollierte und die Personalien aufnahm. Insgesamt wurden an 11 Stellen 178 leere Schrotpatronen gefunden, die kaum älter als 2 Wochen waren – weitere Beweise für die verbreitete Jagd während der Schonzeiten.
.
.
Die Zusammenarbeit mit den Behörden und Naturschutzverbänden vor Ort war sehr gut und freundschaftlich. Insbesondere die Sondereinheit zur Wildereibekämpfung der zypriotischen Polizei, die Polizeikräfte der britischen Militärbasen und die Jagdaufseher des Game Fund sind sehr engagiert und tun ihr möglichstes, um den Vogelfang einzudämmen.
.
Einen ausführlichen Bericht mit Bildern veröffentlichen wir an dieser Stelle nach dem Ende unserer diesjährigen Frühjahrseinsätze gegen Mitte Mai 2008. Es lohnt sich auf jeden Fall, dann noch einmal vorbeizuschauen.
Breve resoconto del mese di aprile 2008 (traduzione)
Dal 16 al 27 aprile 2008 si è tenuto a Cipro il primo campo anti-uccellagione del Komitee gegen den Vogelmord [«Comitato contro l’uccisione degli uccelli»].
.
Dieci attivisti da Italia, Gran Bretagna, Israele e Germania hanno passato al setaccio il sud e il sud-est dell’isola mediterranea in cerca di reti e di verghe ricoperte di colla, e hanno controllato ristoranti che offrono illegalmente ai clienti uccelli passeriformi.
.
Considerando che quest’anno la migrazione degli uccelli verso le regioni mediterranee orientali si è svolta diversamente dal solito per via di una straordinaria ondata di caldo ed una prolungata arsura, i cacciatori e i bracconieri durante il nostro campo sono stati meno attivi di quanto ci aspettassimo. Ciononostante i risultati della nostra operazione si possono ben vedere: complessivamente sono state rese innocue 61 installazioni per verghe vischiose, che avrebbero potuto ospitare all’incirca 900 subdole trappole collanti. Le installazioni erano state preparate di recente, tuttavia erano completamente inattive; sono state raccolte soltanto 5 verghe, apparentemente dimenticate. Nelle 137 postazioni accertate di cattura con reti abbiamo disattivato in totale 6 reti appena montate e le abbiamo segnalate alla polizia. Due bracconieri sono stati portati via dagli agenti: ora li attende una causa penale. Altre 10 reti sono state smantellate; non erano più usate dai cacciatori ma costituivano ancora un pericolo per gli uccelli. Le coordinate GPS di tutte le trappole sono state registrate per i controlli futuri.
Parte fondamentale del nostro lavoro è stato il controllo dei ristoranti, per via delle attività collaterali dei cacciatori. La vendita di passeriformi catturati è illegale, così come quella del piatto tradizionale “Ambelopoulia” (capinere grigliate o sott’aceto), offerta solo sottobanco. Sono stati perciò visitati circa 30 tra ristoranti, locali e taverne, ordinando una cosetta così e coinvolgendo l’oste in una conversazione mirata. In 11 osterie ci sono stati offerti quegli uccelli ricercatissimi e peccaminosamente costosi; in due occasioni abbiamo provato ad ordinare l’”Ambelopoulia” per averne prova, e in un ristorante abbiamo potuto prendere persino un intero vasetto riempito di passeriformi. Tutte le informazioni e le prove sono state consegnate alla polizia, che perquisirà i ristoranti interessati ed innescherà una causa penale nei loro confronti.
Sebbene durante la primavera la caccia sia vietata in tutta l’Unione Europea così come a Cipro, gli attivisti hanno contato 26 spari durante il campo. In un’occasione la polizia ha chiamato la base militare britannica nel sud-est dell’isola, che ha controllato un presunto bracconiere e ne ha preso le generalità. In totale sono state trovate in 11 posti 178 cartucce di pallini vuote, che avevano poco più di due settimane, ulteriore prova della diffusione della caccia in anticipo di stagione.
[...]
Pubblicheremo un dettagliato rapporto illustrato su questo sito verso la metà di maggio 2008, alla fine dei nostri campi primaverili di quest’anno. Varrà la pena in ogni caso tornare a dare un’occhiata.
.
PER STEFANEL E' MODA... PER GLI ANIMALI E' SOFFERENZA!
Dal 3 maggio inizieranno le proteste contro STEFANEL!
.
Comunichiamo ufficialmente l'inizio delle proteste nei confronti del gruppo STEFANEL, dal 3 maggio nelle maggiori città italiane di fronte ai punti vendita di quest'azienda si terranno proteste per sensibilizzare clienti e dipendenti.
Guadagnare sulla vita di milioni di esseri viventi sfruttati e scuoiati è ciò che STEFANEL realizza quotidianamente vendendo collezioni ricche di inserti e parti in vera pelliccia. I risultati ottenuti con Zara, Guess, La Rinascente, Upim, Coin, Oviesse, Yo-Vi e la concretezza della campagna AIP parlano chiaro, che STEFANEL rifletta su questo.
.
Segue la comunicazione, con tutti i dettagli, riguardante la campagna contro STEFANEL, invitiamo tutti a partecipare numerosi!
.
---------------------------------------------------------------
Con i suoi 650 negozi sparsi in tutto il mondo Stefanel è uno dei marchi più rinomati e diffusi della moda italiana. Un nome che tutti conoscono, un logo familiare, abiti di buona qualità a prezzi accessibili… ma pochi sanno l'orrore che si nasconde dietro alle collezioni di Stefanel, l'orrore di animali torturati, mutilati, uccisi con scosse elettriche o scuoiati vivi!
Le collezioni firmate Stefanel sono infatti ricche di inserti e parti in vera pelliccia. Quel pelo che spacciano come segno di eleganza era il manto di uno splendido animale, l'unico ad avere il diritto di indossarlo. Come possiamo togliere la pelle ad una volpe o un visone, ucciderli e scuoiarli, solo per adornare un cappello o una giacca da far sfilare su una passerella? Cosa differenzia la volpe, animale intelligente e socievole, dagli animali domestici a cui riconosciamo dei diritti? Non hanno forse la stessa capacità di soffrire, di provare stress e paura, non hanno forse lo stesso diritto di vivere liberi e non essere ingabbiati e torturati?
L'industria della pelliccia cerca un rilancio di immagine e di profitti grazie a marchi di moda proprio come Stefanel, che tutti conoscono e apprezzano, in modo da raggiungere con i prodotti in pelo animale moltissime persone che non entrerebbero mai in una pellicceria. Per frenare la diffusione di pellicce e salvare gli animali rinchiusi nelle gabbie dobbiamo convincere Stefanel a cessare la produzione di questi capi insanguinati, come hanno fatto moltissimi stilisti, marchi di moda e grandi magazzini in tutto il mondo prima di loro.
.
BOICOTTA STEFANEL - PRENDI PARTE ALLA CAMPAGNA!
.
COSA PUOI FARE?
- Impegnati innanzitutto a non comprare mai capi con inserti in pelliccia e non fare acquisti nei negozi Stefanel fino a che non saranno fur-free. Convinci anche tutte le persone che conosci a boicottare il marchio Stefanel.
.
- Fai sapere all'azienda che hai deciso di aderire al boicottaggio. Puoi mandare loro una lettera, una e-mail, un fax, fare una telefonata o spedire una delle cartoline prestampate che abbiamo preparato (la trovi nella sezione "materiale"). Ognuna di queste comunicazioni per loro è un possibile cliente perso. Non sottovalutarne l'importanza.
STEFANEL
Via Postumia 85
31047 Ponte di Piave (TV)
Tel: 0422 - 8191 Fax: 0422 - 819342
Email: info@stefanel.it , customerservice@gruppo.stefanel.it
.
- Diffondi la campagna. Puoi richiederci volantini, cartoline, petizioni da diffondere tra chi conosci o da mettere sui tavoli informativi. Guarda la sezione MATERIALE.
.
- Prendi parte alle proteste e alle iniziative segnate nella pagina APPUNTAMENTI. Se non ci sono appuntamenti o gruppi attivi nella tua zona, perché non essere proprio tu ad organizzare qualcosa? Siamo a tua completa disposizione per qualunque domanda o dubbio al riguardo!
.
- Informati. Guarda spesso questo sito per gli aggiornamenti e iscriviti alla MAILING LIST della campagna, in modo da ricevere gli appuntamenti, appelli e informazioni su come prendere parte alle varie campagne in corso contro l'industria della pelliccia.
.
- Sostieni la campagna. Le spese di stampa, spedizione, organizzazione vengono coperte grazie alle donazioni o eventi di raccolta fondi come cene e concerti. Senza non riusciremmo ad andare avanti. Se vuoi sostenere la campagna e le nostre iniziative puoi mandare una donazione sul conto corrente postale 83835967 intestato a "In difesa degli animali", mettendo come causale "AIP". Per maggiori informazioni clicca QUI
.
Cerca QUI il negozio STEFANEL più vicino a casa tua.
COS'E' IL GRUPPO STEFANEL
Il Gruppo Stefanel non è limitato al solo marchio omonimo. Il Gruppo è andato negli anni allargandosi a livello internazionale con l'acquisto di Hallhuber, azienda con 90 punti vendita in Germania e Austria, Interfashion, azienda con sede a Rimini e che produce linee firmate da stilisti come Marras, e del 50% di The Nuance Group, principale leader del duty-free aeroportuale, con 300 engozi in tutti gli aeroporti del mondo.
Ovviamente chiediamo che anche le linee di Hallhuber e di Interfashion diventino completamente prive di inserti in pelliccia.
.
Questi gli indirizzi dei marchi del Gruppo Stefanel:
.
STEFANEL
Via Postumia 85, 31047 Ponte di Piave (TV)
Tel: 0422 - 8191 Fax: 0422 - 819342
email: info@stefanel.it , customerservice@gruppo.stefanel.it
INTERFASHION
Via Coriano, 58/BLOK90A, 47900 Rimini (RN)
Tel: 0541 706911 fax: 0541 392484
email: info@interfashion.it
HALLHUBER
Taunustrasse 49,80807 Munchen, Germania
Tel: 0049 (0) 89-3562410 Fax: 0049 (0) 89- 3590466
email: info@hallhuber.de
La Campagna AIP - Attacca l'Industria della Pelliccia - torna anche a Roma per far sentire la voce degli animali crudelmente sfruttati per l'egoista lusso umano!
.
Il primo appuntamento per manifestare il nostro sdegno verso la sanguinaria moda di Stefanel sarà
.
SABATO 3 MAGGIO
.
*** DALLE 16.30 ALLE 18.00 ***
in via COLA DI RIENZO angolo via FABIO MASSIMO
presso il negozio Stefanel di via Cola di Rienzo 223
.
*** DALLE 18.30 ALLE 20.00 ***
in LARGO DEI LOMBARDI
presso il negozio Stefanel di via del Corso 122
.
***
Portate "materiale da protesta" di ogni tipo (cartelloni, striscioni, megafoni, trombe, fischietti e quant'altro) ma soprattutto la vostra indignazione e la vostra VOGLIA DI CAMBIARE LE COSE!!!
.
PS: per lo spostamento da via Cola di Rienzo a via del Corso è consigliato l'uso del mezzo di trasporto più rapido ed ecologicamente sostenibile: la bicicletta :)
.
Fino alla liberazione animale,
Romantispecismo - gruppo AIP Roma
Dal 7 all’11 aprile 2007 un gruppo di attivisti italiani, olandesi, francesi, belgi e svizzeri ha svolto un tour di proteste contro alcuni dei più importanti obbiettivi della campagna internazionale per chiudere Huntingdon Life Sciences e alcuni obbiettivi di campagne locali. Per un giorno e mezzo in Italia, un giorno e mezzo in Svizzera e due giorni in Francia gli attivisti hanno inscenato ben 16 presidi davanti a sedi di multinazionali farmaceutiche, allevamenti di animali destinati alla vivisezione e laboratori, andando ad urlare la propria rabbia alle porte di alcune delle aziende leader dell’industria della vivisezione a livello globale.
In Italia...
Lunedì 7 aprile dalle 8.00 in punto circa 25 attivisti accolgono i dipendenti e i manager della Novartis ad Origgio (VA) all’entrata della loro giornata lavorativa al servizio di un’azienda mandante del massacro di 500 animali ogni giorno ad HLS. Ogni macchina che entra viene circondata da decine di cartelloni raffiguranti animali vittime della vivisezione e dalle urla dei manifestanti amplificate da diversi megafoni. Sarebbe troppo facile guadagnarsi da vivere lavorando per un’azienda che lucra sulla pelle di migliaia di vittime umane ed animali senza dover rendere conto a nessuno o senza nemmeno vedere coi propri occhi i risultati della propria complicità. Purtroppo come spesso succede, chi lavora per Novartis preferisce chiudere gli occhi, girare lo sguardo oppure accelerare pericolosamente all’avvicinarsi degli attivisti. Durante la mattinata entrano pure alcune auto svizzere, tedesche ed una inglese. Senza alcun dubbio avranno avvertito i propri dirigenti dell’accoglienza ricevuta ad Origgio…
Per la seconda protesta ci spostiamo davanti ad un’altra azienda per colpa della quale HLS continua ad uccidere 500 animali al giorno: la multinazionale farmaceutica francese Sanofi-Aventis. In passato siamo già stati decine di volte davanti al Bodio Center, complesso di uffici milanese dove è presente la sede direzionale italiana della Sanofi, e per questo le forze dell’ordine ci hanno imposto delle assurde restrizioni, confinandoci dalla parte opposta della strada credendo forse di far cessare le proteste in questo modo. Ma ad ogni volta che torniamo vediamo in lontananza i dipendenti e i direttori di Sanofi uscire per la pausa pranzo da un’uscita sul retro, che vigliaccamente rifiutano di confrontarsi con chi vuole mostrare a tutti gli orrori perpetrati dall’azienda per la quale lavorano. Da lontano le immagini possono anche non guardarle ma per un’ora e mezza facciamo un baccano assordante che riempie i loro uffici e quelli delle aziende vicine di cori e discorsi contro l’industria della vivisezione e la mafia farmaceutica.
Dopodiché raggiungiamo gli uffici della Bayer, sempre a Milano. Qui urliamo tutto il nostro disgusto ai dipendenti e dirigenti che rientrano dalla pausa pranzo. La campagna contro HLS ci porta purtroppo davanti alle sedi di alcune delle peggiori multinazionali di questo mondo e Bayer è una di esse. Gli anni passano e i governi cambiano, ma il sistema di oppressione continua a mietere vittime senza tregua. Ricordiamo al megafono che ci sono documenti che provano che Bayer era complice del regime nazista e dei campi di sterminio, e che la maggioranza dei leader della scienza del tempo hanno aiutato i nazisti nei loro piani di sterminio. Purché la corsa al progresso non venisse fermata… oggi le vittime di Bayer sono diverse, animali nei laboratori, ecosistemi devastati dalle manipolazioni genetiche, monoculture, vittime umane dei loro farmaci e prodotti chimici… Con tutta la forza che abbiamo in corpo scandiamo slogan per 2 ore non-stop nelle orecchie di chi si rende complice di un olocausto quotidiano.
Come ultima protesta del pomeriggio lasciamo la grigia Milano in direzione Correzzana, vicino a Monza, dove è presente l’azienda Harlan, allevamento di animali destinati ai laboratori di vivisezione, dove sono rinchiusi primati, roditori ed altri animali. Al nostro arrivo l’azienda è deserta e protetta dalle forze dell’ordine e da guardie private. Sembra che i dipendenti abbiamo finito prima… È difficile esprimere a parole la rabbia che si può provare davanti a posti come questo, sapendo che all’interno, dietro al filo spinato, alle telecamere e alla polizia, sono rinchiuse centinaia di vite che aspettano di essere spedite nei laboratori di tortura. E che le persone che lavorano in questo posto e rendono possibile tutto ciò non abbiano nemmeno il coraggio di confrontarsi con qualche decina di attivisti con cartelli e megafoni. Ma ormai a Correzzana e nei paesi vicini tutti sanno cosa succede in quei capannoni, e che chi ci lavora ha le mani sporche di sangue e deve vergognarsi. Una cosa è certa, le nostre proteste danno molto fastidio alla Harlan, che si vede costretta a mandare a casa prima tutti dipendenti perdendo tempo e denaro. Noi torneremo a protestare finché quel lager non sarà chiuso.
Il martedì mattina torniamo da Novartis ad Origgio. Alle 8.00 siamo ancora lì. Stesse macchine, stesse facce. I responsabili di Novartis ad Origgio dovrebbero aver capito che le nostre promesse le manteniamo. E che torneremo fino alla fine. Specialmente quando gli stessi dipendenti di Novartis ci danno la prova che diamo molto fastidio. Da un pullman di dipendenti un energumeno di Novartis lancia centinaia di foglietti di carta agli attivisti. Sopra, in minuscoli caratteri, sta scritto: “mantenuti, incoerenti, drogati”. Grazie per lo spettacolo Novartis! Di fronte all’audacia di tale gesto eroico ci scompisciamo dalle risate… I vostri dipendenti son pagati per questo? Oppure han dedicato il loro tempo libero a questa strana forma di attivismo? Dai dipendenti ai dirigenti Novartis mostra ancora una volta il suo vero volto… Alla prossima!!!
In Svizzera e Francia...
SVIZZERA
Uno dei paesi più importanti per la campagna per chiudere HLS è proprio la Svizzera, dove hanno sede alcune delle più ricche e potenti multinazionali farmaceutiche e biotech del mondo. Da ottobre scorso un gruppo determinato di attivisti elvetici ha organizzato decine di presidi davanti ai quartieri generali e stabilimenti di alcuni dei maggiori clienti di Huntingdon: Novartis, Actelion, Arpida e Syngenta. La nostra carovana, dopo le proteste italiane, ha fatto dunque tappa a Basilea, capitale della chimica europea. Prima però, il martedì pomeriggio, ci fermiamo brevemente a Berna, dove sono presenti degli uffici della Novartis Consumer Health, per una breve ma rumorosa protesta (dato che le autorità hanno concesso solo un’ora di presidio). Qui troviamo anche numerosi attivisti locali.
Il giorno dopo, mercoledì 9 aprile, iniziamo la giornata basilese con un presidio davanti alla Novartis Campus, quartiere generale di questa multinazionale dello sfruttamento. Essendo a Basilea, il potere della lobby farmaceutica si fa molto più ossessivo e non a caso gli attivisti svizzeri sono sottoposti ad assurde restrizioni. Vietato l’uso di megafoni, fischietti, tamburi e qualsiasi altro strumento di amplificazione del suono. Vietato rivolgere le nostre lamentele direttamente ai dipendenti e dirigenti che entrano al lavoro, ma solo all’azienda in generale. Inoltre siamo confinati dietro a transenne che delimitano i confini da non oltrepassare. Leggendo questo potrebbe sembrare una protesta noiosa o poco utile… niente di più sbagliato. Abbiamo di fronte le persone che con una firma o una telefonata possono mettere fine alla collaborazione di Novartis con HLS e pur senza megafoni ci facciamo sentire. Gli eleganti e distinti signori e signore che passano vicino a noi a bordo di macchinoni o a piedi sembrano alquanto indispettiti della nostra presenza! Alcuni ci mostrano il dito medio, altri (molti) abbassano lo sguardo. Dalle 8.00 alle 10.00 urliamo fino a perdere la voce per gli animali torturati dietro le mura di HLS.
Dopo una protesta davanti alla sede generale di Syngenta ci spostiamo fuori città davanti al quartier generale dell’Actelion. I dipendenti si aggirano come ombre dietro ad un’enorme tenda che copre tutta la facciata. Appena finisce la protesta e saliamo in furgone ecco che magicamente la tenda viene alzata… Queste persone, che dicono di dedicare la propria vita alla ricerca di rimedi per salvare l’umanità intera, non hanno nemmeno il coraggio di confrontarsi con un gruppo di attivisti che, sotto la pioggia battente, tengono dei cartelli raffiguranti la realtà della loro scienza tanto acclamata. Per terminare la giornata torniamo per un’ora alla Novartis Campus per salutare i dipendenti di Novartis all’uscita dal lavoro. Senza dubbio queste proteste non sono passate inosservate nei grattaceli di Novartis. Lasciamo gli attivisti locali e partiamo per Parigi per due altre giornate di proteste.
FRANCIA
Giovedì:
Di solito si va a Parigi in vacanza, si visita la Tour Eiffel, Eurodisney o il Moulin Rouge, ma per noi c’era un’attrazione ben più divertente ossia la sede generale di Sanofi-Aventis! Da anni a Milano e altrove in Italia attivisti hanno manifestato contro questa multinazionale farmaceutica francese e finalmente eccoci qua davanti ai boss parigini in persona. Per ben tre ore una quarantina di attivisti bombardano di slogan l’edificio di Sanofi: “Assassins!”. La gendarmerie è molto suscettibile e dopo appena 5 minuti dall’inizio della protesta porta già via un’attivista olandese (che comunque verrà rilasciato nel corso della giornata).
In seguito usciamo dal centro per andare alla sede centrale francese di Novartis, dove insceniamo la sesta protesta in quattro giorni contro "Vasella and company"! Una delle proteste più rumorose del tour. Immaginatevi una decina di megafoni al massimo volume, ed una quarantina di attivisti che urlano a squarciagola e prendono a pugni il cancello creando un baccano assordante. Vive la France!
Qui le proteste durano tre ore e come ultima tappa di giovedì si va agli uffici parigini della Bristol Myers Squibb. Decine di macchine escono dai parcheggi sotterranei e ben pochi dipendenti trovano il coraggio di uscire a piedi dal lavoro. A poco a poco arrivano i taxi che, su consiglio della polizia, prelevano i dipendenti entrando nei parcheggi di Bristol al fine di non dover far camminare gli aguzzini troppo vicino agli attivisti…
Venerdì:
Grazie anche all’apporto dato da attivisti francesi a campagne internazionali come quella per chiudere Huntingdon Life Sciences, negli ultimi anni il movimento di liberazione animale in questo paese è in forte crescita. Alcuni attivisti parigini hanno quindi deciso di iniziare a concentrarsi anche su obbiettivi locali dell’industria della vivisezione.
Il 27 dicembre 2007 l’Animal Liberation Front ha liberato diversi animali e documentato le orribili condizioni di vita degli animali allevati nell’allevamento di Marie Lessieux, che rifornisce i laboratori di vivisezione e gli istituti per la didattica. Migliaia di topi, rane, conigli, ratti e vari tipi di insetti detenuti in condizioni agghiaccianti in una struttura isolata a Ardenay, un paese di campagna a qualche ora da Parigi. Gli attivisti francesi hanno inoltre scoperto che, nonostante questo allevamento non avesse il permesso di allevare gatti, ci sono dei documenti che testimoniano della spedizione di gatti ai laboratori. Questo lascia pensare che Marie Lessieux rubi i gatti domestici per venderli ai laboratori, anche perché in Francia non esiste una legge che vieti la vendita di gatti domestici ai laboratori. Inoltre, parlando con gli abitanti del paese, gli attivisti hanno scoperto che decine di abitanti hanno perso il proprio gatto negli ultimi anni… Nella mattinata una quarantina di attivisti ha marciato tra le vie del paese cantando all’unisono: “Marie Lessieux Assassins!” e distribuendo centinaia di volantini agli abitanti. Il piccolo corteo si è poi spostato verso l’allevamento dove si è svolto un presidio di circa un’ora e mezza. Il supporto da parte degli abitanti è stato molto commovente ed alcuni si sono uniti al corteo fin davanti all’allevamento. Questa era la seconda protesta davanti a questo lager ma pare proprio che gli attivisti francesi siano decisi ad iniziare una campagna di pressione per chiudere questo luogo di tortura.
Nel pomeriggio si è svolto un presidio davanti ad un’enorme centro della GlaxoSmithKline, cliente di HLS. Un grosso spiegamento di polizia non ha fermato la protesta che ha accompagnato con cori e urla ogni dipendente che ha avuto il coraggio di uscire nel parcheggio.
L’ultima protesta si è svolta davanti ai laboratori del C.I.T. (Centre Intérnationale de Toxicologie) a Evreux, laboratorio che testa qualsiasi tipo di prodotto chimico o farmaceutico su miliaia di animali. Qui gli attivisti hanno accolto l’uscita dei dipendenti e hanno mostrato a tutti i passanti le immagini di ciò che succede in posti come il C.I.T. Molti automobilisti hanno mostrato il loro supporto. Dopo tre ore di protesta si è dato fine a questo tour europeo, durante il quale, oltre a creare problemi agli aguzzini, abbiamo potuto conoscere nuovi attivisti, scambiare contatti e fare nuove amicizie. Il movimento di liberazione animale sta crescendo anche in paesi dove non esisteva una lunga tradizione di lotte animaliste e lascia presagire un futuro difficile per chi continua a lucrare sulla pelle di centinaia di migliaia di animali macellati in nome della scienza.
GRUPPO STEFANEL 'FUR FREE'!
.
Il gruppo sottoscrive immediatamente, si fermano le proteste.
.
Siamo lieti di annunciare che appena dopo il presidio del 24 Aprile, il lancio della giornata internazionale del 3 Maggio con proteste anche in Svezia, Svizzera, Olanda, Francia ed Austria e la prospettiva di una campagna continua e senza compromessi come AIP sa ben fare, i dirigenti del GRUPPO STEFANEL si sono messi in contatto per sottoscrivere gli accordi per l'avvio di una loro politica 'FUR FREE'!
.
La dichiarazione è pronta e tutti i dettagli verranno resi noti il prima possibile, nel frattempo avvisiamo riguardo la sospensione della campagna e delle proteste previste per sabato 3 Maggio.
.
Al più presto renderemo noto il nostro comunicato e la dichiarazione di STEFANEL, ancora una volta grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo ulteriore grande risultato!
.
Escursione al Colle della Tavola (m.1697). Domenica 11 Maggio 2008
.
Sarà un itinerario di 4 ore di cammino in totale (ad una andatura normale ed escluse le soste), con 400 metri di dislivello. Si va e si torna per lo stesso itinerario: 2 ore e 15 per salire ed un’ora e 45 per scendere. Dato che si va e si torna per lo stesso itinerario, per chi non dovesse farcela, è possibile anche fermarsi prima e aspettare che chi è salito in cima ritorni. Il Colle della Tavola si trova sopra Poggio Bustone (Rieti). Non è molto alto, ma ha dei panorami molto belli perché non ha montagne alte intorno. Si trova nei monti che frequentava S.Francesco d'Assisi. Tutt’ora nella zona del Colle della Tavola ci sono boschi incontaminati con numerose fonti d’acqua e tutt’ora nei pressi nidificano 2 coppie di aquile. Visto l’interesse delle ultime volte, con Luisa vorremmo proporre anche una piccola seduta di Yoga su un prato, prima di arrivare in cima. Ovviamente gli esercizi di yoga sono facoltativi e chi preferisce può anche prendere il sole sul prato. E’ molto bello condividere con gli altri la bellezza della passeggiata, ma ci piacerebbe provare a fare anche solo pochi minuti di cammino in silenzio (si chiama meditazione camminata) per ascoltare anche il silenzio dei boschi e dei monti. Anche nel caso della meditazione camminata chi non è interessato si mette in fondo al gruppo e continua a camminare e a comunicare come più gli piace.
.
Appuntamento alle 8,15 sulla Salaria appena fuori dal GRA in direzione Rieti. Si tralascia un primo semaforo e, dopo circa 1 km e mezzo dal GRA, c’è un altro semaforo in corrispondenza delle prime case di Settebagni sulla destra. Si esce dalla Salaria e pochi metri prima del semaforo (tornando indietro rispetto alla Salaria) c’è un parcheggio con un bar. Questo è il luogo del nostro appuntamento. Una volta radunati proseguiremo insieme, faremo il primo tratto di autostrada fino a Fiano e poi ritorneremo sulla Salaria e proseguiremo fino a Rieti. Da Rieti andremo a Poggio Bustone, nella parte alta del paese si stacca la strada che porta alla pista di volo a vela. La strada è un po’ malandata, la seguiremo fino a dove è asfaltata e ci consente di arrivare a 1300 metri di altezza. Alla piazzola finale dove termina l’asfalto parcheggeremo e continueremo a piedi. Prego chi vuole venire di contattarmi nei giorni precedenti e di darmi un recapito perché a seconda delle condizioni del tempo potremmo fare dei cambiamenti di appuntamento.
.
Consigli per le cose da portare:
.
1) Innanzi tutto si consiglia l’utilizzo di scarponcini da trekking. Sono comodi, si fatica di meno perché fanno più presa nel terreno, proteggono dalle storte.
2) Uno zainetto da portare a spalla dove vanno messe le varie cose.
3) Almeno un litro d’acqua a persona.
4) Pranzo al sacco. Non esistono rifugi gestiti come sulle Alpi, per cui per il pranzo bisogna essere autosufficienti. Invito caldamente tutti i partecipanti (vegan, vegetariani,e simpatizzanti in transizione) a portarsi per questa escursione un pasto vegan (senza animali e derivati).
5) Abbigliamento: durante le escursioni ci si veste a strati, perché si può passare dal molto caldo al molto freddo nel giro di poco tempo. Come calzoni vanno bene un paio di blue jeans comodi o i pantaloni di una tuta. Da questo periodo in poi per tutta l’estate, io porto nello zaino anche un paio di pantaloncini. Consiglio poi una maglietta a mezze maniche, un pile o un maglione, un giubbotto di sicurezza per la pioggia e, da mettere comunque per il sole, un berretto.
6) in macchina lascio un paio di scarpe da ginnastica e un paio di calzettoni di ricambio da mettere al ritorno. Dopo avere camminato è buona norma cambiarsi i calzettoni e gli scarponcini (questi ultimi possono essere infangati, fanno traspirare poco il piede, rendono difficile la guida della macchina).
7) in macchina lascio anche una t-shirt di riserva per cambiarmi al ritorno dell’escursione e mettermi un indumento pulito.
.
La gita è gratuita!
.
Escursione già svolta!
ciao Tito
Hanno scavalcato le staccionate e sono entrati in sei nell'arena mostrando cartelloni anticorrida. Domenica scorsa, 4 maggio 2008, alcuni attivisti spagnoli dell'associazione Equanimal di Madrid, sono entrati nell'arena di Madrid "Las Ventas" dopo il massacro del primo toro - ogni domenica ne vengono ammazzati 6 - per protestare contro le corride e chiederne l'abolizione. Sei attivisti sono entrati, altri sei facevano le foto dalle gradinate. Uno si è rotto un piede nel saltare una staccionata di 2 metri. Gli attivisti hanno mostrato striscioni e cartelli in spagnolo e in inglese, e sono poi stati portati via con la forza. Sono stati arrestati, rilasciati nella notte e avranno un processo più avanti. Qui il video della protesta:
Per quanto l'articolo sia già messo in evidenza nel link di agire ora credo sia opportuno diffondere nel modo più ampio questa stupenda azione.
All'interno della campagna StopHLS contro Huntingdon Life Sciences, il più grande laboratorio di vivisezione d'Europa, Romantispecismo (gruppo StopHLS di Roma) sarà presente:
SABATO 10 MAGGIO dalle 16.30 alle 20.00
presso COSMOFARMA EXHIBITION 2008
all'ingresso "porta nord" della Nuova Fiera di Roma
via Portuense angolo via A. Vescovali, loc. Ponte Galeria
(treno Roma-Fiumicino FR1, fermata Fiera di Roma)
per denunciare le atrocità commesse da Huntingdon Life Sciences, in occasione dell'esposizione "Cosmofarma 2008", a cui parteciparanno alcuni dei maggiori clienti di HLS: Teva, Sanofi-Aventis e Novartis.
Come sempre siete invitati a portare striscioni e cartelloni che esprimano tutta la vostra indignazione nei confronti degli aguzzini responsabili della morte di oltre 500 animali ogni giorno tra torture e atroci sofferenze, nonché megafoni/fischietti e quant'altro possa rappresentare la voce di chi non ha voce, l'urlo di rabbia delle innocenti vittime della follia umana!
Per informazioni sulla Campagna StopHLS: http://www.stophls.net
Per contatti locali: romantispecismo@inventati.org
Fino alla liberazione animale!
Romantispecismo - gruppo StopHLS Roma
SCOOP!!! Rivelato in anteprima il menu della serata :)
Imminente un nuovo campo antibracconaggio, in località mai esplorata prima.
Un punto di arrivo e di partenza. Di arrivo perché lasciare una vecchia meta per una nuova è un coronamento dei nostri sforzi, dopo anni di presidio sul territorio, e la consapevolezza che certe pratiche di ecocidio se non eliminate sono drasticamente diminuite. Peraltro questo non vuol dire abbandonare del tutto i vecchi lidi: altre 'visite' su certe ben note isole prossime al litorale pontino sono già in agenda.
Un punto di partenza perché il nuovo campo rappresenta l'esplorazione e il primo contatto con un territorio da conoscere e studiare, per combattere meglio certe abitudine predatorie e distruttrici dell'uomo a danno della Natura.
La località al momento è e deve rimanere segreta: prossimamente, su questi schermi...
Tre giorni di incontri, divertimento, buon cibo (biologico e sostenibile) per diffondere una nuova cultura del rispetto e dei diritti: si può vivere, e bene, senza uccidere e senza sfruttare nessuno.
Perchè una nuova idea di uguaglianza possa prendere corpo e per rendere possibile un altro mondo.
Tutti, ma proprio tutti, sono invitati a partecipare; ognuno, anche i più piccoli, avranno modo di avvicinarsi alla questione dei diritti animali in maniera amichevole e completa.
PROGRAMMA (scarica la locandina in formato PDF o GIF)
In un assolato sabato di maggio la nuova Fiera di Roma è stato il caldissimo teatro del presidio StopHLS a Cosmofarma 2008, esposizione dedicata ai professionisti della farmacologia, presso cui erano presenti tre dei più grandi clienti di Huntingdon Life Sciences: Teva, Sanofi-Aventis e Novartis.
Non potevano quindi mancare gli attivisti, pronti come sempre a comunicare a queste multinazionali del farmaco tutto lo sdegno provocato dalla loro mancanza di scrupoli nel perseguire il massimo profitto incuranti delle vite che calpestano. Esse continuano, oltre che ad appestare il pianeta e l'umanità coi loro veleni legalizzati, a finanziare le indicibili crudeltà perpetrate da HLS ogni giorno su oltre 500 animali, torturati e condannati a morte tra atroci sofferenze per quel falso scientifico che è la vivisezione.
E così una ventina di persone, determinate a manifestare ai visitatori di Cosmofarma tutto lo sdegno nutrito nei confronti di questa continua follia, si sono armate di cartelli e striscioni, megafoni e volantini, e affrontando i molesti -nonché vani- tentativi di ostruzionismo della sicurezza della Fiera hanno cercato di fare aprire gli occhi a qualcuno dei numerosi professionisti del farmaco presenti.
Come al solito non sono mancate opinioni divergenti dalle nostre (espresse con virtuosismi dialettici quali "metodi alternativi? ma dove?" prima di voltare le spalle e andarsene) ma anche i soliti numerosi consensi e apprezzamenti per la nostra presenza: resta da capire come sia possibile che provenissero da farmacisti e informatori scientifici...
Abbiamo ricordato a questi spacciatori di morte travestiti da benefattori, per l'ennesima volta, che finché avranno a che fare con HLS dovranno avere a che fare anche con gli attivisti che continueranno a denunciarne le responsabilità: oltre 180.000 animali morti ogni anno, grazie ai soldi sporchi di sangue di Teva, Sanofi-Aventis e Novartis!
Fino alla liberazione animale,
Romantispecismo - gruppo StopHLS Roma
Quattro giorni e tre notti di permanenza sull’Isola del Giglio, centinaia di trappole rimosse.
Quattro attivisti della LAC e di Vallevegan (Andrea, Cristiano, Leonora e Marco) hanno presidiato per quattro giorni e tre notti il territorio dell’Isola del Giglio, Toscana.
Sull’isola è particolarmente problematica la situazione dei conigli selvatici (introdotti per il sollazzo dei cacciatori e, ora che il giocattolo non diverte più, spacciati per specie allogena e 'invasiva'). O meglio, molti degli abitanti umani costituiscono un grosso problema per la sopravvivenza dei conigli. Che sono braccati, perseguitati, lasciati agonizzare, uccisi per soffocamento, fame, sete e paura, con il collo stretto da piccoli lacci in fil di ferro o rame che infestano il bordo degli orti e dei vigneti, gli spiazzi di macchia mediterranea, i limiti delle radure boschive.
Nei pochi giorni di permanenza sull’isola abbiamo rimosso un centinaio di trappole con le pietre (le ‘schiacciatine’ per roditori, lucertole, piccoli mammiferi e uccelli), più di duecento lacci per conigli, una (una!) trappola a scatto sep per volatili. Abbiamo inoltre provveduto ad abbattere sei appostamenti temporanei di caccia su suolo pubblico, sostituendoci così a quei cacciatori che pure sarebbero tenuti per legge a rimuovere i loro capolavori architettonici.
Abbiamo anche avuto modo di scambiare qualche parola con un contadino di apparente bonomia, che ci ha raccontato alcune delle pratiche venatorie in voga sull'isola fino a qualche anno fa (per esempio l'illegalissima caccia notturna con tanto di torcia legata alla canna del fucile), prima che la Forestale fermasse fucile in mano alcuni bracconieri. Abbiamo poi trovato conferma nei pressi del suo vigneto che il contadino altro non è che uno dei peggiori bracconieri dell'isola, con decine e decine di trappole ammassate intorno alle sue coltivazioni.
Data l’enorme mole di trappole scoperte e rimosse, visti anche i problemi di spazio nel tenerle con noi, con gli zaini, la macchina e le tende in campeggio ormai traboccanti, abbiamo dovuto distruggere o rendere inutilizzabili alcune delle trappole rimosse. Tutte le altre, la maggior parte, sono state consegnate alle Guardie venatorie del WWF che da anni vigilano sull’isola.
Oltre alle trappole scoperte e rimosse, abbiamo trovato anche alcuni animali morti: sei conigli nei lacci, un uccellino in una rete appesa a un orto (la dinamica però fa pensare più a un incidente che a un atto di bracconaggio), due topi schiacciati dai sassi.