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Dal 7 all’11 aprile 2007 un gruppo di attivisti italiani, olandesi, francesi, belgi e svizzeri ha svolto un tour di proteste contro alcuni dei più importanti obbiettivi della campagna internazionale per chiudere Huntingdon Life Sciences e alcuni obbiettivi di campagne locali. Per un giorno e mezzo in Italia, un giorno e mezzo in Svizzera e due giorni in Francia gli attivisti hanno inscenato ben 16 presidi davanti a sedi di multinazionali farmaceutiche, allevamenti di animali destinati alla vivisezione e laboratori, andando ad urlare la propria rabbia alle porte di alcune delle aziende leader dell’industria della vivisezione a livello globale.
In Italia...
Lunedì 7 aprile dalle 8.00 in punto circa 25 attivisti accolgono i dipendenti e i manager della Novartis ad Origgio (VA) all’entrata della loro giornata lavorativa al servizio di un’azienda mandante del massacro di 500 animali ogni giorno ad HLS. Ogni macchina che entra viene circondata da decine di cartelloni raffiguranti animali vittime della vivisezione e dalle urla dei manifestanti amplificate da diversi megafoni. Sarebbe troppo facile guadagnarsi da vivere lavorando per un’azienda che lucra sulla pelle di migliaia di vittime umane ed animali senza dover rendere conto a nessuno o senza nemmeno vedere coi propri occhi i risultati della propria complicità. Purtroppo come spesso succede, chi lavora per Novartis preferisce chiudere gli occhi, girare lo sguardo oppure accelerare pericolosamente all’avvicinarsi degli attivisti. Durante la mattinata entrano pure alcune auto svizzere, tedesche ed una inglese. Senza alcun dubbio avranno avvertito i propri dirigenti dell’accoglienza ricevuta ad Origgio…
Per la seconda protesta ci spostiamo davanti ad un’altra azienda per colpa della quale HLS continua ad uccidere 500 animali al giorno: la multinazionale farmaceutica francese Sanofi-Aventis. In passato siamo già stati decine di volte davanti al Bodio Center, complesso di uffici milanese dove è presente la sede direzionale italiana della Sanofi, e per questo le forze dell’ordine ci hanno imposto delle assurde restrizioni, confinandoci dalla parte opposta della strada credendo forse di far cessare le proteste in questo modo. Ma ad ogni volta che torniamo vediamo in lontananza i dipendenti e i direttori di Sanofi uscire per la pausa pranzo da un’uscita sul retro, che vigliaccamente rifiutano di confrontarsi con chi vuole mostrare a tutti gli orrori perpetrati dall’azienda per la quale lavorano. Da lontano le immagini possono anche non guardarle ma per un’ora e mezza facciamo un baccano assordante che riempie i loro uffici e quelli delle aziende vicine di cori e discorsi contro l’industria della vivisezione e la mafia farmaceutica.
Dopodiché raggiungiamo gli uffici della Bayer, sempre a Milano. Qui urliamo tutto il nostro disgusto ai dipendenti e dirigenti che rientrano dalla pausa pranzo. La campagna contro HLS ci porta purtroppo davanti alle sedi di alcune delle peggiori multinazionali di questo mondo e Bayer è una di esse. Gli anni passano e i governi cambiano, ma il sistema di oppressione continua a mietere vittime senza tregua. Ricordiamo al megafono che ci sono documenti che provano che Bayer era complice del regime nazista e dei campi di sterminio, e che la maggioranza dei leader della scienza del tempo hanno aiutato i nazisti nei loro piani di sterminio. Purché la corsa al progresso non venisse fermata… oggi le vittime di Bayer sono diverse, animali nei laboratori, ecosistemi devastati dalle manipolazioni genetiche, monoculture, vittime umane dei loro farmaci e prodotti chimici… Con tutta la forza che abbiamo in corpo scandiamo slogan per 2 ore non-stop nelle orecchie di chi si rende complice di un olocausto quotidiano.
Come ultima protesta del pomeriggio lasciamo la grigia Milano in direzione Correzzana, vicino a Monza, dove è presente l’azienda Harlan, allevamento di animali destinati ai laboratori di vivisezione, dove sono rinchiusi primati, roditori ed altri animali. Al nostro arrivo l’azienda è deserta e protetta dalle forze dell’ordine e da guardie private. Sembra che i dipendenti abbiamo finito prima… È difficile esprimere a parole la rabbia che si può provare davanti a posti come questo, sapendo che all’interno, dietro al filo spinato, alle telecamere e alla polizia, sono rinchiuse centinaia di vite che aspettano di essere spedite nei laboratori di tortura. E che le persone che lavorano in questo posto e rendono possibile tutto ciò non abbiano nemmeno il coraggio di confrontarsi con qualche decina di attivisti con cartelli e megafoni. Ma ormai a Correzzana e nei paesi vicini tutti sanno cosa succede in quei capannoni, e che chi ci lavora ha le mani sporche di sangue e deve vergognarsi. Una cosa è certa, le nostre proteste danno molto fastidio alla Harlan, che si vede costretta a mandare a casa prima tutti dipendenti perdendo tempo e denaro. Noi torneremo a protestare finché quel lager non sarà chiuso.
Il martedì mattina torniamo da Novartis ad Origgio. Alle 8.00 siamo ancora lì. Stesse macchine, stesse facce. I responsabili di Novartis ad Origgio dovrebbero aver capito che le nostre promesse le manteniamo. E che torneremo fino alla fine. Specialmente quando gli stessi dipendenti di Novartis ci danno la prova che diamo molto fastidio. Da un pullman di dipendenti un energumeno di Novartis lancia centinaia di foglietti di carta agli attivisti. Sopra, in minuscoli caratteri, sta scritto: “mantenuti, incoerenti, drogati”. Grazie per lo spettacolo Novartis! Di fronte all’audacia di tale gesto eroico ci scompisciamo dalle risate… I vostri dipendenti son pagati per questo? Oppure han dedicato il loro tempo libero a questa strana forma di attivismo? Dai dipendenti ai dirigenti Novartis mostra ancora una volta il suo vero volto… Alla prossima!!!
In Svizzera e Francia...
SVIZZERA
Uno dei paesi più importanti per la campagna per chiudere HLS è proprio la Svizzera, dove hanno sede alcune delle più ricche e potenti multinazionali farmaceutiche e biotech del mondo. Da ottobre scorso un gruppo determinato di attivisti elvetici ha organizzato decine di presidi davanti ai quartieri generali e stabilimenti di alcuni dei maggiori clienti di Huntingdon: Novartis, Actelion, Arpida e Syngenta. La nostra carovana, dopo le proteste italiane, ha fatto dunque tappa a Basilea, capitale della chimica europea. Prima però, il martedì pomeriggio, ci fermiamo brevemente a Berna, dove sono presenti degli uffici della Novartis Consumer Health, per una breve ma rumorosa protesta (dato che le autorità hanno concesso solo un’ora di presidio). Qui troviamo anche numerosi attivisti locali.
Il giorno dopo, mercoledì 9 aprile, iniziamo la giornata basilese con un presidio davanti alla Novartis Campus, quartiere generale di questa multinazionale dello sfruttamento. Essendo a Basilea, il potere della lobby farmaceutica si fa molto più ossessivo e non a caso gli attivisti svizzeri sono sottoposti ad assurde restrizioni. Vietato l’uso di megafoni, fischietti, tamburi e qualsiasi altro strumento di amplificazione del suono. Vietato rivolgere le nostre lamentele direttamente ai dipendenti e dirigenti che entrano al lavoro, ma solo all’azienda in generale. Inoltre siamo confinati dietro a transenne che delimitano i confini da non oltrepassare. Leggendo questo potrebbe sembrare una protesta noiosa o poco utile… niente di più sbagliato. Abbiamo di fronte le persone che con una firma o una telefonata possono mettere fine alla collaborazione di Novartis con HLS e pur senza megafoni ci facciamo sentire. Gli eleganti e distinti signori e signore che passano vicino a noi a bordo di macchinoni o a piedi sembrano alquanto indispettiti della nostra presenza! Alcuni ci mostrano il dito medio, altri (molti) abbassano lo sguardo. Dalle 8.00 alle 10.00 urliamo fino a perdere la voce per gli animali torturati dietro le mura di HLS.
Dopo una protesta davanti alla sede generale di Syngenta ci spostiamo fuori città davanti al quartier generale dell’Actelion. I dipendenti si aggirano come ombre dietro ad un’enorme tenda che copre tutta la facciata. Appena finisce la protesta e saliamo in furgone ecco che magicamente la tenda viene alzata… Queste persone, che dicono di dedicare la propria vita alla ricerca di rimedi per salvare l’umanità intera, non hanno nemmeno il coraggio di confrontarsi con un gruppo di attivisti che, sotto la pioggia battente, tengono dei cartelli raffiguranti la realtà della loro scienza tanto acclamata. Per terminare la giornata torniamo per un’ora alla Novartis Campus per salutare i dipendenti di Novartis all’uscita dal lavoro. Senza dubbio queste proteste non sono passate inosservate nei grattaceli di Novartis. Lasciamo gli attivisti locali e partiamo per Parigi per due altre giornate di proteste.
FRANCIA
Giovedì:
Di solito si va a Parigi in vacanza, si visita la Tour Eiffel, Eurodisney o il Moulin Rouge, ma per noi c’era un’attrazione ben più divertente ossia la sede generale di Sanofi-Aventis! Da anni a Milano e altrove in Italia attivisti hanno manifestato contro questa multinazionale farmaceutica francese e finalmente eccoci qua davanti ai boss parigini in persona. Per ben tre ore una quarantina di attivisti bombardano di slogan l’edificio di Sanofi: “Assassins!”. La gendarmerie è molto suscettibile e dopo appena 5 minuti dall’inizio della protesta porta già via un’attivista olandese (che comunque verrà rilasciato nel corso della giornata).
In seguito usciamo dal centro per andare alla sede centrale francese di Novartis, dove insceniamo la sesta protesta in quattro giorni contro "Vasella and company"! Una delle proteste più rumorose del tour. Immaginatevi una decina di megafoni al massimo volume, ed una quarantina di attivisti che urlano a squarciagola e prendono a pugni il cancello creando un baccano assordante. Vive la France!
Qui le proteste durano tre ore e come ultima tappa di giovedì si va agli uffici parigini della Bristol Myers Squibb. Decine di macchine escono dai parcheggi sotterranei e ben pochi dipendenti trovano il coraggio di uscire a piedi dal lavoro. A poco a poco arrivano i taxi che, su consiglio della polizia, prelevano i dipendenti entrando nei parcheggi di Bristol al fine di non dover far camminare gli aguzzini troppo vicino agli attivisti…
Venerdì:
Grazie anche all’apporto dato da attivisti francesi a campagne internazionali come quella per chiudere Huntingdon Life Sciences, negli ultimi anni il movimento di liberazione animale in questo paese è in forte crescita. Alcuni attivisti parigini hanno quindi deciso di iniziare a concentrarsi anche su obbiettivi locali dell’industria della vivisezione.
Il 27 dicembre 2007 l’Animal Liberation Front ha liberato diversi animali e documentato le orribili condizioni di vita degli animali allevati nell’allevamento di Marie Lessieux, che rifornisce i laboratori di vivisezione e gli istituti per la didattica. Migliaia di topi, rane, conigli, ratti e vari tipi di insetti detenuti in condizioni agghiaccianti in una struttura isolata a Ardenay, un paese di campagna a qualche ora da Parigi. Gli attivisti francesi hanno inoltre scoperto che, nonostante questo allevamento non avesse il permesso di allevare gatti, ci sono dei documenti che testimoniano della spedizione di gatti ai laboratori. Questo lascia pensare che Marie Lessieux rubi i gatti domestici per venderli ai laboratori, anche perché in Francia non esiste una legge che vieti la vendita di gatti domestici ai laboratori. Inoltre, parlando con gli abitanti del paese, gli attivisti hanno scoperto che decine di abitanti hanno perso il proprio gatto negli ultimi anni… Nella mattinata una quarantina di attivisti ha marciato tra le vie del paese cantando all’unisono: “Marie Lessieux Assassins!” e distribuendo centinaia di volantini agli abitanti. Il piccolo corteo si è poi spostato verso l’allevamento dove si è svolto un presidio di circa un’ora e mezza. Il supporto da parte degli abitanti è stato molto commovente ed alcuni si sono uniti al corteo fin davanti all’allevamento. Questa era la seconda protesta davanti a questo lager ma pare proprio che gli attivisti francesi siano decisi ad iniziare una campagna di pressione per chiudere questo luogo di tortura.
Nel pomeriggio si è svolto un presidio davanti ad un’enorme centro della GlaxoSmithKline, cliente di HLS. Un grosso spiegamento di polizia non ha fermato la protesta che ha accompagnato con cori e urla ogni dipendente che ha avuto il coraggio di uscire nel parcheggio.
L’ultima protesta si è svolta davanti ai laboratori del C.I.T. (Centre Intérnationale de Toxicologie) a Evreux, laboratorio che testa qualsiasi tipo di prodotto chimico o farmaceutico su miliaia di animali. Qui gli attivisti hanno accolto l’uscita dei dipendenti e hanno mostrato a tutti i passanti le immagini di ciò che succede in posti come il C.I.T. Molti automobilisti hanno mostrato il loro supporto. Dopo tre ore di protesta si è dato fine a questo tour europeo, durante il quale, oltre a creare problemi agli aguzzini, abbiamo potuto conoscere nuovi attivisti, scambiare contatti e fare nuove amicizie. Il movimento di liberazione animale sta crescendo anche in paesi dove non esisteva una lunga tradizione di lotte animaliste e lascia presagire un futuro difficile per chi continua a lucrare sulla pelle di centinaia di migliaia di animali macellati in nome della scienza.
La Campagna AIP - Attacca l'Industria della Pelliccia - torna anche a Roma per far sentire la voce degli animali crudelmente sfruttati per l'egoista lusso umano!
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Il primo appuntamento per manifestare il nostro sdegno verso la sanguinaria moda di Stefanel sarà
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SABATO 3 MAGGIO
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*** DALLE 16.30 ALLE 18.00 ***
in via COLA DI RIENZO angolo via FABIO MASSIMO
presso il negozio Stefanel di via Cola di Rienzo 223
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*** DALLE 18.30 ALLE 20.00 ***
in LARGO DEI LOMBARDI
presso il negozio Stefanel di via del Corso 122
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Portate "materiale da protesta" di ogni tipo (cartelloni, striscioni, megafoni, trombe, fischietti e quant'altro) ma soprattutto la vostra indignazione e la vostra VOGLIA DI CAMBIARE LE COSE!!!
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PS: per lo spostamento da via Cola di Rienzo a via del Corso è consigliato l'uso del mezzo di trasporto più rapido ed ecologicamente sostenibile: la bicicletta :)
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Fino alla liberazione animale,
Romantispecismo - gruppo AIP Roma
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PER STEFANEL E' MODA... PER GLI ANIMALI E' SOFFERENZA!
Dal 3 maggio inizieranno le proteste contro STEFANEL!
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Comunichiamo ufficialmente l'inizio delle proteste nei confronti del gruppo STEFANEL, dal 3 maggio nelle maggiori città italiane di fronte ai punti vendita di quest'azienda si terranno proteste per sensibilizzare clienti e dipendenti.
Guadagnare sulla vita di milioni di esseri viventi sfruttati e scuoiati è ciò che STEFANEL realizza quotidianamente vendendo collezioni ricche di inserti e parti in vera pelliccia. I risultati ottenuti con Zara, Guess, La Rinascente, Upim, Coin, Oviesse, Yo-Vi e la concretezza della campagna AIP parlano chiaro, che STEFANEL rifletta su questo.
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Segue la comunicazione, con tutti i dettagli, riguardante la campagna contro STEFANEL, invitiamo tutti a partecipare numerosi!
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Con i suoi 650 negozi sparsi in tutto il mondo Stefanel è uno dei marchi più rinomati e diffusi della moda italiana. Un nome che tutti conoscono, un logo familiare, abiti di buona qualità a prezzi accessibili… ma pochi sanno l'orrore che si nasconde dietro alle collezioni di Stefanel, l'orrore di animali torturati, mutilati, uccisi con scosse elettriche o scuoiati vivi!
Le collezioni firmate Stefanel sono infatti ricche di inserti e parti in vera pelliccia. Quel pelo che spacciano come segno di eleganza era il manto di uno splendido animale, l'unico ad avere il diritto di indossarlo. Come possiamo togliere la pelle ad una volpe o un visone, ucciderli e scuoiarli, solo per adornare un cappello o una giacca da far sfilare su una passerella? Cosa differenzia la volpe, animale intelligente e socievole, dagli animali domestici a cui riconosciamo dei diritti? Non hanno forse la stessa capacità di soffrire, di provare stress e paura, non hanno forse lo stesso diritto di vivere liberi e non essere ingabbiati e torturati?
L'industria della pelliccia cerca un rilancio di immagine e di profitti grazie a marchi di moda proprio come Stefanel, che tutti conoscono e apprezzano, in modo da raggiungere con i prodotti in pelo animale moltissime persone che non entrerebbero mai in una pellicceria. Per frenare la diffusione di pellicce e salvare gli animali rinchiusi nelle gabbie dobbiamo convincere Stefanel a cessare la produzione di questi capi insanguinati, come hanno fatto moltissimi stilisti, marchi di moda e grandi magazzini in tutto il mondo prima di loro.
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BOICOTTA STEFANEL - PRENDI PARTE ALLA CAMPAGNA!
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COSA PUOI FARE?
- Impegnati innanzitutto a non comprare mai capi con inserti in pelliccia e non fare acquisti nei negozi Stefanel fino a che non saranno fur-free. Convinci anche tutte le persone che conosci a boicottare il marchio Stefanel.
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- Fai sapere all'azienda che hai deciso di aderire al boicottaggio. Puoi mandare loro una lettera, una e-mail, un fax, fare una telefonata o spedire una delle cartoline prestampate che abbiamo preparato (la trovi nella sezione "materiale"). Ognuna di queste comunicazioni per loro è un possibile cliente perso. Non sottovalutarne l'importanza.
STEFANEL
Via Postumia 85
31047 Ponte di Piave (TV)
Tel: 0422 - 8191 Fax: 0422 - 819342
Email: info@stefanel.it , customerservice@gruppo.stefanel.it
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- Diffondi la campagna. Puoi richiederci volantini, cartoline, petizioni da diffondere tra chi conosci o da mettere sui tavoli informativi. Guarda la sezione MATERIALE.
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- Prendi parte alle proteste e alle iniziative segnate nella pagina APPUNTAMENTI. Se non ci sono appuntamenti o gruppi attivi nella tua zona, perché non essere proprio tu ad organizzare qualcosa? Siamo a tua completa disposizione per qualunque domanda o dubbio al riguardo!
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- Informati. Guarda spesso questo sito per gli aggiornamenti e iscriviti alla MAILING LIST della campagna, in modo da ricevere gli appuntamenti, appelli e informazioni su come prendere parte alle varie campagne in corso contro l'industria della pelliccia.
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- Sostieni la campagna. Le spese di stampa, spedizione, organizzazione vengono coperte grazie alle donazioni o eventi di raccolta fondi come cene e concerti. Senza non riusciremmo ad andare avanti. Se vuoi sostenere la campagna e le nostre iniziative puoi mandare una donazione sul conto corrente postale 83835967 intestato a "In difesa degli animali", mettendo come causale "AIP". Per maggiori informazioni clicca QUI
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Cerca QUI il negozio STEFANEL più vicino a casa tua.
COS'E' IL GRUPPO STEFANEL
Il Gruppo Stefanel non è limitato al solo marchio omonimo. Il Gruppo è andato negli anni allargandosi a livello internazionale con l'acquisto di Hallhuber, azienda con 90 punti vendita in Germania e Austria, Interfashion, azienda con sede a Rimini e che produce linee firmate da stilisti come Marras, e del 50% di The Nuance Group, principale leader del duty-free aeroportuale, con 300 engozi in tutti gli aeroporti del mondo.
Ovviamente chiediamo che anche le linee di Hallhuber e di Interfashion diventino completamente prive di inserti in pelliccia.
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Questi gli indirizzi dei marchi del Gruppo Stefanel:
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STEFANEL
Via Postumia 85, 31047 Ponte di Piave (TV)
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INTERFASHION
Via Coriano, 58/BLOK90A, 47900 Rimini (RN)
Tel: 0541 706911 fax: 0541 392484
email: info@interfashion.it
HALLHUBER
Taunustrasse 49,80807 Munchen, Germania
Tel: 0049 (0) 89-3562410 Fax: 0049 (0) 89- 3590466
email: info@hallhuber.de
Breve resoconto del mese di aprile 2008 (traduzione)
Dal 16 al 27 aprile 2008 si è tenuto a Cipro il primo campo anti-uccellagione del Komitee gegen den Vogelmord [«Comitato contro l’uccisione degli uccelli»].
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Dieci attivisti da Italia, Gran Bretagna, Israele e Germania hanno passato al setaccio il sud e il sud-est dell’isola mediterranea in cerca di reti e di verghe ricoperte di colla, e hanno controllato ristoranti che offrono illegalmente ai clienti uccelli passeriformi.
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Considerando che quest’anno la migrazione degli uccelli verso le regioni mediterranee orientali si è svolta diversamente dal solito per via di una straordinaria ondata di caldo ed una prolungata arsura, i cacciatori e i bracconieri durante il nostro campo sono stati meno attivi di quanto ci aspettassimo. Ciononostante i risultati della nostra operazione si possono ben vedere: complessivamente sono state rese innocue 61 installazioni per verghe vischiose, che avrebbero potuto ospitare all’incirca 900 subdole trappole collanti. Le installazioni erano state preparate di recente, tuttavia erano completamente inattive; sono state raccolte soltanto 5 verghe, apparentemente dimenticate. Nelle 137 postazioni accertate di cattura con reti abbiamo disattivato in totale 6 reti appena montate e le abbiamo segnalate alla polizia. Due bracconieri sono stati portati via dagli agenti: ora li attende una causa penale. Altre 10 reti sono state smantellate; non erano più usate dai cacciatori ma costituivano ancora un pericolo per gli uccelli. Le coordinate GPS di tutte le trappole sono state registrate per i controlli futuri.
Parte fondamentale del nostro lavoro è stato il controllo dei ristoranti, per via delle attività collaterali dei cacciatori. La vendita di passeriformi catturati è illegale, così come quella del piatto tradizionale “Ambelopoulia” (capinere grigliate o sott’aceto), offerta solo sottobanco. Sono stati perciò visitati circa 30 tra ristoranti, locali e taverne, ordinando una cosetta così e coinvolgendo l’oste in una conversazione mirata. In 11 osterie ci sono stati offerti quegli uccelli ricercatissimi e peccaminosamente costosi; in due occasioni abbiamo provato ad ordinare l’”Ambelopoulia” per averne prova, e in un ristorante abbiamo potuto prendere persino un intero vasetto riempito di passeriformi. Tutte le informazioni e le prove sono state consegnate alla polizia, che perquisirà i ristoranti interessati ed innescherà una causa penale nei loro confronti.
Sebbene durante la primavera la caccia sia vietata in tutta l’Unione Europea così come a Cipro, gli attivisti hanno contato 26 spari durante il campo. In un’occasione la polizia ha chiamato la base militare britannica nel sud-est dell’isola, che ha controllato un presunto bracconiere e ne ha preso le generalità. In totale sono state trovate in 11 posti 178 cartucce di pallini vuote, che avevano poco più di due settimane, ulteriore prova della diffusione della caccia in anticipo di stagione.
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Pubblicheremo un dettagliato rapporto illustrato su questo sito verso la metà di maggio 2008, alla fine dei nostri campi primaverili di quest’anno. Varrà la pena in ogni caso tornare a dare un’occhiata.
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Kurzbericht April 2008
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Vom 16. bis 27. April 2008 fand das erste Vogelschutzcamp des Komitees gegen den Vogelmord auf Zypern statt. 10 Vogelschützer aus Italien, Groß-Britannien, Israel und Deutschland haben den gesamten Süden und Südosten der Mittelmeerinsel nach Leimruten und Netzen durchkämmt und Restaurants auf verbotenerweise angebotene Singvögel kontrolliert.
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Da aufgrund einer außergewöhnlichen Hitzewelle und langanhaltender Trockenheit der Vogelzug im ostmediterranen Raum in diesem Jahr anders als üblich verlief, waren die Vogelfänger und Wilderer während des Zeitraums unseres Camps weniger aktiv als erwartet. Dennoch können sich die Ergebnisse unseres Einsatzes sehen lassen: Insgesamt konnten 61 Stellen für den Vogelfang mit Leimruten ausgemacht werden, an denen etwa 900 der tückischen Klebefallen Platz gefunden hätten. Die Stellen waren für den Vogelfang frisch präpariert, jedoch durchweg inaktiv – lediglich 5 scheinbar vergessene Leimruten wurden eingesammelt. An den 137 festgestellten Netzfangstellen haben wir insgesamt 6 frisch aufgestellte Netze ausgemacht und an die Polizei gemeldet. Zwei der Wilderer konnten von den Beamten überführt werden – sie erwartet nun ein Strafverfahren. Weitere 10 Netze, die von den Vogelfängern nicht mehr kontrolliert wurden, aber weiter eine Gefahr für Vögel darstellten, wurden abgebaut. Die GPS-Daten aller Fangplätze wurden für spätere Kontrollen vermerkt.
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Wegen der geringen Aktivität der Vogelfänger war die Kontrolle von Restaurants ein Schwerpunkt unserer Arbeit. Der Verkauf der gefangenen Singvögel ist verboten, so daß das traditionelle Gericht „Ambelopoulia“ – gegrillte oder eingelegte Grasmücken – nur unter der Ladentheke angeboten wird. Rund 30 Restaurants, Kneipen und Tavernen wurden daher besucht, es wurden Kleinigkeiten bestellt und die Wirte in ein Gespräch verwickelt. In 11 Gastwirtschaften wurden uns die begehrten und sündhaft teuren Singvögel angeboten – in zwei Fällen wurde „Ambelopoulia“ zur Beweissicherung bestellt. In einem Restaurant konnten wir sogar ein ganzes Glas eingelegter Singvögel erwerben. Alle Informationen und Beweise wurden der Polizei übergeben, die die betroffenen Restaurants durchsuchen und Strafverfahren einleiten wird.
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Obwohl die Jagd wie überall in der EU auch auf Zypern im Frühling verboten ist, zählten die Teilnehmer der Vogelschutzcamps während des Einsatzes 26 Schüsse. In einem Fall konnte die Polizei der britischen Militärbasis im Südosten der Insel gerufen werden, die einen mutmaßlichen Wilderer kontrollierte und die Personalien aufnahm. Insgesamt wurden an 11 Stellen 178 leere Schrotpatronen gefunden, die kaum älter als 2 Wochen waren – weitere Beweise für die verbreitete Jagd während der Schonzeiten.
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Die Zusammenarbeit mit den Behörden und Naturschutzverbänden vor Ort war sehr gut und freundschaftlich. Insbesondere die Sondereinheit zur Wildereibekämpfung der zypriotischen Polizei, die Polizeikräfte der britischen Militärbasen und die Jagdaufseher des Game Fund sind sehr engagiert und tun ihr möglichstes, um den Vogelfang einzudämmen.
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Einen ausführlichen Bericht mit Bildern veröffentlichen wir an dieser Stelle nach dem Ende unserer diesjährigen Frühjahrseinsätze gegen Mitte Mai 2008. Es lohnt sich auf jeden Fall, dann noch einmal vorbeizuschauen.
Sentiamo la necessita' di dare qualche spiegazione sul perche' la campagna contro l'allevamento Morini di San Polo d'Enza e', da qualche tempo, non piu' molto attiva.
L'unico obiettivo che essa si prefiggeva, far cessare l'attivita' dell'azienda, non e' ancora stato raggiunto; la ditta e' tutt'ora aperta e puo' vendere ogni animale che imprigiona ai laboratori.
Ma da un po' di tempo sappiamo per certo che i suoi rapporti commerciali sono ridotti al minimo.
Siamo quasi certi che da anni nessun cane beagle sia stato ceduto ai vivisettori; non sappiamo la sorte degli altri animali, i roditori e i conigli, ma e' probabile che l'allevamento resista per la continua vendita di cani ai privati.
E poi pende sulle sue sorti il progetto di nuovi lotti residenziali, per ora solo adiacenti al terreno di Morini; ma che in futuro dovrebbero inglobare anche quest'ultimo, portando alla smantellazione della fabbrica della morte di San Polo.
La Doser SRL e' l'impresa di Parma che si occupa della vendita di questi lotti, telefonandogli e chiedendogli informazioni circa l'allevamento antistante queste abitazioni, si puo' facilmente appurare cosa si sa riguardo al futuro dell'azienda Morini.
Dal novembre del 2004 ogni manifestazione legata all'allevamento, a tutti i suoi clienti e fornitori e' vietata dalla questura di Reggio Emilia. Per motivi di ordine pubblico in tutta la provincia, non solo a San Polo d' Enza, protestare contro la crudelta' della vivisezione e contro gli interessi di chi lucra con questa pratica e' perseguibile per legge.
Proseguire una campagna in questo modo e' stato veramente difficile, a parte i presidi svolti contro i fornitori di Morini situati fuori provincia, ogni iniziativa non veniva autorizzata ed impedita. Saputo comunque del lento ma inesorabile tracollo dell'azienda dopo anni di campagna, le nostre attenzioni si sono lentamente spostate verso altri progetti, sempre legati a contrastare la vivisezione e lo sfruttamento animale nelle sue molteplici e crudeli forme.
Seguiamo ancora la situazione dell'allevamento pur se non con l'assiduita' di un tempo.
Siamo ancora attenti a quello che succede a San Polo d'Enza, con uno sguardo rivolto a via San Giovanni Bosco e uno all'amministrazione comunale, da pochi giorni guidata dal nuovo sindaco Mirca Carletti, che speriamo abbandoni la scia di favoritismi verso Morini che ha caratterizzato i mandati dei primi cittadini precedenti.
Siamo ancora attenti e lo saremo fino a quando la ditta rimarra' aperta.
Questo per ora e' tutto.
Se ci saranno altre informazioni e novita' circa l'allevamento non esiteremo a renderle pubbliche.
http://qn.quotidiano.net/2008/04/23/83009-orso_rocky_uccide_addestratore.shtml
Big Bear Lake (California), 23 aprile 2008 - Un orso grizzly usato nei set hollywoodiani ha ucciso uno dei suoi addestratori nella regione di San Bernardino, a est di Los Angeles. Un portavoce dello sceriffo della contea ha precisato che erano tre gli addestratori al lavoro con l'animale nel centro 'Randy Miller's Predators in Action', quando Stephan Miller, 39 anni, è stato ucciso con un morso al collo.
Immediati, ma inutili i soccorsi.
Dopo l'attacco, il personale della struttura ha usato spray al pepe per tenere sotto controllo l'orso. L'ufficio del sceriffo ha precisato che l'orso è un maschio di cinque anni battezzato "Rocky" e pesa quasi 320 chili. L'animale è stato usato nel film 'Semi-Pro' accanto all'attore Will Ferrell.
A questo link potete vedere le foto dell'orso che si è ribellato a un destino da pupazzo impostogli dall'essere umano
http://www.repubblica.it/2006/12/gallerie/ambiente/orso-tragedia/1.html
Nella prima VERA domenica di primavera, le anatre ospiti in ValleVegan, imparano a nuotare...e sembra proprio che si divertono! Nel frattempo, qualcuno lavora...e qualcun altro dorme baciato dal sole...e nonostante possa sembrare che i filari siano stati fatti da una talpa impazzita, l'orto procede per il meglio...
WORK IN PROGRESS...
LE TATTICHE...
LITTLE PAUSA
CHE BEL BAGNO MA...occhio A CIPOLLINO!
SI SI...L'ACQUA CE PIACE!
SIMONE E LE SUE "BAMBINE"...
IL FILARE "TALPA"
E POI C'E' CHI DORME SEMPRE...
...E CHI NON DORME MAI, E SI GODE IL TRAMONTO DA UN RAMO DI FICO!
VeganTraining - 30 giugno / 6 luglio 2008 – Marradi, Firenze
Abbiamo il piacere di comunicarvi il programma definitivo del VeganTraining e per dovere di riepilogo ripetiamo, con le modifiche del caso, quanto gia’ espresso in precedenza.
Organizzato presso il Rifugio Valnera di Marradi (FI), il Vegan Training e’ una vacanza seminario di sette giorni, immersi nella natura, dove si potranno approfondire le conoscenze teorico-pratiche riguardo ai vantaggi dell'alimentazione vegan, utili anche per la divulgazione agli altri.
I corsi, tenuti da esperti di nutrizione di tutta Italia, vedranno la partecipazione di varie organizzazioni e saranno correlati a dimostrazioni di cucina vegan-biologica, in maniera da mettere a punto le competenze acquisite dai partecipanti.
Inoltre, l'impianto e’ dotato di campi da pallavolo, tennis, calcetto e piscina, per momenti liberi che, per chi seguirà solo parte del seminario, certamente non mancheranno! Verranno oltretutto serviti, oltre ai pasti ordinari, deliziosi spuntini sia al mattino che al pomeriggio, durante le pause delle conferenze.
Nonostante l'ampio spazio disponibile, ovviamente la struttura non e’ illimitata: il numero massimo di partecipanti si fermera’ quindi a 100 iscrizioni e, considerando che sono rimasti circa 50 posti, si raccomanda di prenotare il prima possibile, comunicando il numero di persone ed eventuali animali. Tenendo conto che i posti letto sono ormai esauriti (ce n'e' qualcuno che teniamo disponibile per casi particolari), quelli rimasti prevedono il pernottamento in tenda e una volta verificata la disponibilità, si potra' confermare la prenotazione versando la relativa quota.
Vista la finalità dell'iniziativa a puro scopo divulgativo, i costi, dovendo rappresentare una semplice copertura delle spese organizzative, saranno molto bassi, 80 euro a persona TUTTO INCLUSO (pasti compresi), per l’intera settimana (NON 80 euro al giorno, 80 euro in totale!), mentre i minori di 15 anni (uno per famiglia) e gli animali potranno accedere gratis!
Il seminario e' organizzato da Gianfranco Longo, attivista vegan e moderatore del forum di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, in collaborazione con la Fondazione ValleVegan. L'organizzatore si impegna a versare eventuali avanzi di gestione ad associazioni promotrici della scelta vegan. Per eventuali notizie o referenze sul suo conto potete contattare la Segreteria di
Redazione di SSNV scrivendo a info@scienzavegetariana.it.
Per informazioni e prenotazioni: Gianfranco 335.6147857, seitanterzo@yahoo.it
Riguardo al versamento della quota di iscrizione, saranno comunicate in privato le modalita' al momento della prenotazione.
Fornitore ufficiale: GaiaTerra soc. coop. alimenti Bio-Vegan, consegne in tutta Italia http://www.gaiaterracoop.blogspot.com
PROGRAMMA
Lunedì 30 Giugno
9.00/14.00 arrivi
15.30 - Presentazione VeganTraining – Gianfranco Longo, organizzatore.
16.00 – Imparare a leggere le etichette e scegliere gli alimenti – Oreste Maestroni, Esperto di Alimenti Biologici, Presidente Associazione Gli Elfi dell'isola di Bergamo e collaboratore di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.
19.00 - Cena
21.00 - Alimentazione Vegan in età adulta: la VegPyramid - Dr.ssa Luciana Baroni, Neurologa, Geriatra, Nutrizionista, Presidentessa di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.
Martedì 01 Luglio
9.00 - Colazione
10.00 - Alimentazione Vegan in età senile - Dr.ssa Luciana Baroni, Neurologa, Geriatra, Nutrizionista, Presidentessa di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.
12.30 - Pranzo
14.30 - Alimentazione Vegan dalla gestazione all’età senile: corso di cucina, 1° modulo – Stefania Nervo, Esperta di Cucina Vegan, Società Vegetariana.
17.00 – Il rapporto mente-cibo: meccanismi mentali relativi all’alimentazione, dal concepimento alla vecchiaia, 1^ parte - Dr. Michele Riefoli, Chinesiologo- Nutrizionista, Vice-Presidente associazione Coscienza e Salute.
19.00 – Cena
21.00 – Il rapporto mente-cibo: meccanismi mentali relativi all’alimentazione, dal concepimento alla vecchiaia, 2^ parte – Dr. Michele Riefoli, Chinesiologo-Nutrizionista, Vice-Presidente associazione Coscienza e Salute.
Mercoledì 02 Luglio
9.00 – Colazione
10.00 – Alimentazione crudista: vantaggi e svantaggi per la salute – Dr. Michele Riefoli, Chinesiologo Nutrizionista, Vice Presidente associazione Coscienza e Salute.
12.30 – Pranzo
14.30 – Cereali e legumi germogliati nello sport, nel crudismo e nella vita di tutti i giorni: corso di cucina, 1° modulo – Denise Nobili, Esperta di Alimentazione Naturale, associazione Coscienza e Salute.
17.00 – Alimentazione Vegan e allergia al glutine – Dott.ssa Luisa Mondo, specializzata in Medicina Preventiva, Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.
19.00 – Cena
21.00 – Alimentazione Vegan e allergia al glutine: corso di cucina – Dott.ssa Luisa Mondo, specializzata in Medicina Preventiva, Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.
Giovedì 03 Luglio
9.00 – Colazione
10.00 – Cereali e legumi germogliati: una fabbrica di vitamine e minerali – Dr. Michele Riefoli, Chinesiologo-Nutrizionista, Vice-Presidente associazione Coscienza e Salute.
12.30 – Pranzo
14.30 – Cereali e legumi germogliati nello sport, nel crudismo e nella vita di tutti i giorni: corso di cucina, 2° modulo – Denise Nobili, Esperta di Alimentazione Naturale, associazione Coscienza e Salute.
17.00 – Alimentazione Vegan dalla gestazione all’età senile: corso di cucina, 2° modulo – Stefania Nervo, Esperta di Cucina Vegan, Societa’ Vegetariana
19.00 – Cena
21.00 - Alimentazione Vegan dalla gestazione all’età senile: corso di cucina, 3° modulo – Stefania Nervo, Esperta di Cucina Vegan, Societa’ Vegetariana.
Venerdì 04 Luglio
9.00 – Colazione
10.00 – Igiene Naturale ed Ecologia dell'Organismo: prevenzione senza medicine. 1^ parte – Dr. Michele Riefoli, Chinesiologo Nutrizionista, Vice-Presidente associazione Coscienza e Salute.
12.30 – Pranzo
14.30 - Igiene Naturale ed Ecologia dell'Organismo: prevenzione senza medicine. 2^ parte – Dr. Michele Riefoli, Chinesiologo Nutrizionista, Vice-Presidente associazione Coscienza e Salute.
17.00 – Alimentazione Vegan in allattamento e svezzamento – Dr. Luciano Proietti, Pediatra, Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.
19.00 – Cena
21.00 – Ecologia della nutrizione – Ing. Marina Berati, in rappresentanza del Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione.
Sabato 05 Luglio
9.00 – Colazione
10.00 – Alimentazione Vegan per lo sportivo – Dr. Michele Riefoli, Chinesiologo-Nutrizionista, Vice Presidente associazione Coscienza e Salute.
13.00 – Pranzo
15.00 - Alimentazione Vegan in gravidanza – Dott.ssa Michela De Petris, Medico Chirurgo, specializzata in Scienza Dell’Alimentazione, Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.
17.00 – Campagne di informazione Vegan – Ing. Marina Berati, in rappresentanza di AgireOra Network.
19.00 – Cena
21.00 – Cereali e legumi germogliati nello sport, nel crudismo e nella vita di tutti i giorni: corso di cucina, 3° modulo - Denise Nobili, Esperta di Alimentazione Naturale, associazione Coscienza e Salute.
Domenica 06 Luglio
9.00 – Colazione
10.00 – Alimentazione Vegan e allergia al nichel – Dott.ssa Michela De Petris, Medico Chirurgo, specializzata in Scienza Dell’Alimentazione, Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.
11.00 – Alimentazione Vegan nell’età della crescita dai 3 ai 19 anni – Dott.ssa Luisa Mondo, specializzata in Medicina Preventiva, Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.
12.30 – Pranzo
14.30 – Alimentazione Vegan e salute dentale – Dott.ssa Cristina Grossi, Odontoiatra, Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.
16.30 – Alimentazione Vegan e allergia al nichel: corso di cucina
17.30 – Chiusura lavori – Gianfranco Longo, organizzatore.
Fornitore ufficiale: GaiaTerra soc. coop. alimenti Bio-Vegan, consegne in tutta Italia http://www.gaiaterracoop.blogspot.com
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Tre giorni e due notti di controllo del territorio, presidio dei punti sensibili e collaborazione con il NOA (Nucleo Operativo Antibracconaggio) del Corpo Forestale dello Stato.
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Quattro attivisti della Lega per l’Abolizione della Caccia e di ValleVegan tra martedì 8 e giovedì 10 aprile hanno presidiato l'isola di Ponza, storica meta dei campi antibracconaggio dove da un paio di anni a questa parte il fenomeno è in verticale diminuzione grazie all'aumentata vigilanza delle forze dell'ordine e alla costante presenza degli attivisti. Oltre a dover constatare l'abituale scempio di una bellissima isola sfigurata dall'abusivismo edilizio, nei giorni di permanenza sull'isola, i volontari hanno osservato la presenza di trappole illegali per la cattura di uccelli selvatici in sole due località delle oltre trenta controllate e storicamente infestate.
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Capillarmente più diffuse purtroppo le cosiddette 'schiacciate', trappole con i sassi che i bracconieri spacciano per strumenti di topicidio. Il topo e il ratto sono notoriamente esclusi anche dalle leggi che tutelano la fauna selvatica, pertanto non perseguibili legalmente. In realtà uccisi dalle schiacciate spesso e volentieri ci finiscono anche i volatili, oltre ai roditori e alle lucertole.
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I volontari strategicamente non hanno rimosso immediatamente le trappole di tipo sep per la cattura degli uccelli ma si sono limitati a segnalarne la presenza agli agenti del NOA per organizzare l'appostamento. In tal modo, un bracconiere è subito stato denunciato, oltre venti trappole (tra cui anche un archetto, strumento diffuso soprattutto nel nord Italia) sono state successivamente sequestrate.
Gli attivisti hanno avuto conferma del netto miglioramento della situazione a Ponza come già riscontrato negli anni scorsi.
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"Abbiamo letto l'odio, l'impotenza e la rabbia negli occhi dei bracconieri più noti dell'isola quando ci siamo incontrati per strada con loro, e questo ci ha resi colmi di gioia e di ironia”. riferiscono Marco Arceri, Piero Liberati, Chiara David e Simone Molla. “Abbiamo anche parlato con cittadini ponzesi che ci hanno espresso tutto il loro fastidio e il loro disprezzo per i cacciatori, siano essi bracconieri o «in regola». Tuttavia l'emergenza ponzese (isola fondamentale per la protezione della fauna selvatica, perché situata sulle rotte di migrazione degli uccelli) non è ancora risolta, e molto resta da fare. Pur di arrivare nel posto più sperduto dell’isola, conosciuta così a fondo solo da noi attivisti, dai bracconieri e dal Falco della Regina, abbiamo dormito in tre giorni solo poche ore, con sacchi a pelo anche sotto il vento e la pioggia. Dopo anni di dura lotta solitaria, dopo migliaia di trappole e reti rimosse, dopo tante aggressioni anche armate subite, siamo soddisfatti di aver finalmente ricevuto l’adeguato supporto".
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Chiaramente sono in programma altre visite all'isola nei prossimi giorni, seguendo una strategia che non prevede più un campo fisso lungo più di un mese ma più presenze improvvise di pochi giorni per disorientare ulteriormente i bracconieri, anche se ormai allarmati e, si spera, rassegnati.
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Dopo avere illustrato agli agenti della Forestale i punti caldi di Ponza, gli attivisti della LAC e di ValleVegan hanno lasciato stanchi ma soddisfatti l'isola, apprendendo poco dopo anche di una seconda incursione del NOA con esito positivo. Bilancio dei tre giorni: due tra gli ultimi bracconieri ostinati presi sul fatto e denunciati, oltre 35 trappole rimosse. Si attendono altre buone notizie!
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CAMPO CONTRO IL BRACCONAGGIO A CIPRO
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Dal 17 al 27 aprile.
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Parte il campo primaverile per contrastare il massacro degli uccelli migratori sull'isola di Cipro. Volontari da tutta Europa bonificheranno da trappole, reti, colle, richiami e fucili un ampio territorio della parte greca dell'isola. Organizzato dal Komitèe tedesco con la collaborazione e partecipazione di volontari LAC e ValleVegan.
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Si parte!
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Ecco qualche informazione di base dalle attività degli anni passati. Altre informazioni e prenotazioni verranno date via e-mail.
PROGRAMMA DIARIO:
Sveglia presto. A letto circa alle 20-21 la sera.
Durante il giorno o di sera ricerca del vischio o di tracce di bracconaggio sul territorio. Facilmente si trovano uccelli incollati vivi su bastoncini pieni di colla: il volontario verrà istruito su come raccogliere l'animale, curarlo e liberarlo.
I bracconieri cambiano spesso le loro tattiche a causa del divieto di caccia. Di conseguenza anche noi dobbiamo adeguare i nostri tempi ai loro. Di notte un secondo gruppo di volontari esce per 2-3 ore alla ricerca dei richiami elettromagnetici.
Cibo ed alloggiamento sono messi a disposizione gratuitamente per i partecipanti.
Durante le ore libere sarà possibili fare il bagno al mare, birdwatching (portare i binocoli) o passeggiate.
Una condizione fisica eccellente, maturità, senso di responsabilità e interesse per il mondo degli uccelli sono caldamente auspicati! La ricerca di siti di bracconaggio richiede giornalmente lunghe attese, spesso in aree pietrose o in zone impervie. I ritmi di marcia richiedono pertanto una condizione fisica buona e l’attitudine al trekking.
Gli stranieri normalmente non sono molto ben visti nell’area. Alcuni uccellatori sono armati.
IL VOSTRO MATERIALE DI LAVORO
Un cellulare personale, che vi funzioni anche all’estero. Uno zaino piccolo, forbici, attrezzi personali, un coltellino, quaderno degli appunti e penna sono strumenti indispensabili.
ABITI
Costume da bagno e asciugamano (temperatura del mare 26 gradi), vestiti leggeri, una giacchetta a vento e dun maglioncino. In autunno può esserci sull’isola un vento fresco insistente.
Un cappello contro il sole. I vestiti di lavoro sono pantaloni leggeri ma robusti ed una t-shirt scura (verde, marrone, blu, nera). Stesso colore anche la giacca. I vestiti chiari sono visibili da lontano e tradiscono la nostra presenza. Scarpe alte da trekking sono necessarie per camminare fra cespugli spinosi e terreni accidentati.
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IL VOLO
Destinazione Larnaca, arrivi giornalieri (4 ore dall’Italia).
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La moneta ufficiale dal 1 gennaio 2008 è l'euro.
Le carte di credito sono utilizzabili.
Lingua franca: inglese
Italia Last Minute
Breve guida turistica per i cavalli dell’Europa Centrale
Alcuni sono giovani, anzi giovanissimi (3-4 mesi). Gli altri sono piuttosto vecchi. Alcuni hanno terminato una lunga carriera sportiva. Gli altri hanno scontato una quindicina (a volte una ventina) d’anni di lavoro duro nei campi. Qualcuno mantiene a stento una buona salute. Gli altri restano con zampe rotte o malati a volte gravemente. C’è anche la terza categoria; quelli che erano di buona salute fino a qualche settimana prima di essere acquistati da un mercante, in collaborazione con le macellerie italiane. Per aumentare la massa del cavallo prima di venderlo, vengono privati del cibo e dell'acqua per qualche giorno, forzando alla fine l'animale ormai esausto a ingurgitare acqua con sale che gli gonfia la pancia, così non solo risparmiano il cibo ma anche guadagnano dalla vendita: un cavallo “gonfiato” vale di più!
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L’altro “metodo” è di dargli della calce spenta (che non solo lo gonfia ma lo rende anche “calmo”, il cavallo quasi svenuto dal dolore non si muove più). Ovviamente l’applicazione del secondo metodo fa rischiare al nostro “quattro zoccoli” di non arrivare alla Penisola Appenina vivo.
Durante l’inverno quando meno gente va a spendere per i cavalli nei club, oppure dopo una ferita assai grave o quando la cavalla non può dare più puledri, oppure soltanto quando non si vuole più mantenere un cavallo, bisogna solo contattare un mercante. Lui viene per prendere il cavallo e portarlo alla sua stalla dove sono già stipati gli altri in attesa.
Ogni lunedì c’è il mercato “dei cavalli” a Bodzentyn, nella Polonia centrale. E' qua che vengono i camion italiani. Gli Italiani pagano bene, 1-2 Euro al chilo. Non gli va di fare due volte la stessa strada, per questo caricano i camion al massimo (senza neanche rispettare le norme stabilite dall’ Unione Europea).
Dalla Polonia centrale all’Italia ci vogliono circa 70 ore (per andare in Sardegna ci vogliono 95 ore).
I camion fanno questa strada in fretta, senza sosta, il che vuol dire che i cavalli non mangiano nè bevono per oltre 70 ore. (verosimilmente l’altro motivo di questa pratica crudele è il fatto che agli Italiani piace “la carne equina secca”. Whatever that means...)
Solo una piccola percentuale di animali sopravvive a questo trasporto infernale. I cavalli muoiono calpestati dai loro compagni, ad alcuni non vengono curati gli zoccoli e per il dolore non riescono a stare in piedi.
Approfittando dai prezzi relativamente bassi degli animali polacchi, le macellerie italiane continuano con il loro commercio. E fino a quando c’è il cliente, ci sarà sempre il fornitore.
I trasporti dei cavalli infrangono quasi tutti i regolamenti dell’Unione Europea rispetto ai trasporti degli animali. E continuano a farlo.
Per provare a risolvere il problema dei trasporti sono nate alcune Fondazioni che con grande fatica aiutano i cavalli bisognosi. I volontari si recano in mercati tipo Bodzentyn per riuscire ad accudirli e curarli. Tanti cavalli salvati lavorano con i bambini nella hippoterapia.
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Per aiutare dall'Italia le associazioni di volontariato polacche che si occupano di contrastare direttamente questo cruento mercato, ecco i link dove informarsi:
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Il testo e i link ci sono stati forniti da Aneta Trzcianko-Uhres
siamo l'unica specie che attacca i propri simili, per giunta gratuitamente.
(cristiano)
NO EXA 2008: MOSTRA DI MORTE!
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Sabato 12 aprile 2008
ore 10 - Piazza Duomo, Brescia
Biciclettata Contro EXA! dal centro della città alla fi era, le bici si oppongono a EXA
ore 15 - Piazza della Loggia, Brescia
MANIFESTAZIONE CONTRO EXA! corteo nel centro della città animato dai gruppi di samba
ore 21 - Teatro San Giovanni, vicolo San Giovanni 8, Brescia
Samba contro le armi concerto per percussioni e voce, con Luis Agudo, musicista argentino
ore 21.30 - Latteria Molloy, via maggi 9, Brescia
Rock non bombe! concerto contro exa, con ED WOOD (punk - Brescia) e Jocelyn Pulsar (pop - Forlì), a seguire dj set e proiezioni contro le armi.
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Domenica 13 Aprile 2008
re 11 - Fiera Espositiva di Brescia
Visita guidata agli orrori della fi era a cura del comitato NOEXA.
(quanto segue è tratto da CollettivoAntispecista)
Brescia ospita per la ventitreesima volta la fiera di morte più grande di tutta Europa, EXA, la mostra di armi da caccia e da difesa personale che mette in vetrina l'intera produzione armiera.
I gruppi animalisti bresciani, insieme a tutte le componenti della società civile che si oppongono a questa mostra di morte invitano tutti a partecipare alle iniziative che sono state organizzate per protestare contro la caccia, la guerra, e l'uso di armi in ogni forma e modo.
Il programma delle iniziative comincia sabato 12 Aprile mattina alle ore 10.00, una biciclettata dal centro di Brescia (Piazza Duomo) fino alla fiera.
Il clou della giornata è per le ore 15.00 con ritrovo nella centralissima Piazza Della Loggia per un corteo nel centro della città, per mostrare a tutti che esiste una parte della cittadinanza che non vuole avere nulla a che fare con chi produce oggetti di morte e vi lucra sopra.
Finita la manifestazione, vi sarà una serata di concerti musica e cibo per intrattenere chi viene e divertirsi insieme.
La serata si terrà presso il locale "Latteria Molloy" in via Maggi a Brescia, a partire dalle ore 20.00 con un buffet vegan ed aperitivo organizzato dal progetto di recupero animali "Porcikomodi", a seguire i concerti di Jocelyn Pulsar (pop forlì) e EdWood (Punk Brescia) e infine dj set durante tutta la nottata.
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Vi invitiamo a partecipare il più numerosi possibile!
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Escursione al monte Pellecchia(m.1368)
domenica 13 Aprile 2008
Dove osano le aquile!
Il monte Pellecchia è la cima più alta dei Lucretili, che costituiscono le prime montagne dell’Appennino che si possono raggiungere da Roma ed ha la particolarità di ospitare il nido d’aquila in assoluto più vicino a Roma. Sarà un itinerario di 5,30 ore di cammino(ad una andatura normale ed escluse le soste), con 450 metri di dislivello. Il luogo di partenza dell’itinerario è la pineta di Monte Flavio. In breve si raggiunge fonte Nocella dove potremo rifornirci di acqua potabile. La prima parte del percorso si svolge su strada sterrata e può essere un po’ noiosa, ma ci dà la possibilità di arrivare sul versante più selvaggio della montagna che è pure quello dove nidifica la coppia di aquile. Da debita distanza potremo ammirare la parete di roccia dove si trova il nido dell’aquila. Nella seconda metà di aprile, in genere si schiude l’uovo ed in questo periodo la femmina sta al nido a covare l’uovo e poi, successivamente, a vegliare il pulcino, mentre il padre cerca da mangiare per tutta al famiglia. La valle dell’aquila e la sua tutela è stata uno dei primi luoghi del Lazio in cui ambientalisti e cacciatori si sono scontrati. Negli anni 70/80 il rispetto degli animali selvatici e la sensibilità ambientale erano all’inizio e pochi pionieri ambientalisti si accampavano con la tenda sotto il nido dell’aquila per evitare che qualcuno potesse arrecare disturbo.
Sarà un percorso ad anello. Una volta saliti sulla cima del Pellecchia, chi vuole può sostare sulla cima, ma è molto bello fare un tratto della lunga cresta fino al Pizzo per poi ritornare indietro alla cima(un’ora e un quarto, andata e ritorno). Dopo di che si ridiscende verso le macchine.
Appuntamento ore 8.30 appena usciti dal Raccordo sulla Nomentana direzione fuori Roma, dopo poche decine di metri si incontra sulla destra Via di Sant’Alessandro, ci si vede all’inizio di Via di Sant’Alessandro. Una volta che ci siamo radunati si proseguirà sulla Nomentana e dopo poco si prenderà sulla destra la Palombarese, Prima di arrivare a Palombara Sabina si prendono e si seguono via via le strade per Stazzano, Moricone, Monte Flavio. Arrivati a Monte Flavio si seguono le indicazioni per la Pineta, dove si arriva dopo aver percorso 3 km di strada sterrata e da dove parte l’itinerario a piedi.
Prego chi vuole venire di contattarmi nei giorni precedenti e di darmi un recapito perché a seconda delle condizioni del tempo potremmo fare dei cambiamenti di appuntamento.
Consigli per le cose da portare:
1)Innanzi tutto si consiglia l’utilizzo di scarponcini da trekking. Sono comodi, si fatica di meno perché fanno più presa nel terreno, proteggono dalle storte.
2)Uno zainetto da portare a spalla dove vanno messe le varie cose.
3)Almeno un litro d’acqua a persona.
4)Pranzo al sacco. Non esistono rifugi gestiti come sulle Alpi, per cui per il pranzo bisogna essere autosufficienti. Invito caldamente tutti i partecipanti (vegan, vegetariani,e simpatizzanti in transizione) a portarsi per questa escursione un pasto vegan (senza animali e derivati).
6)Abbigliamento: durante le escursioni ci si veste a strati, perché si può passare dal molto caldo al molto freddo nel giro di poco tempo. Come calzoni vanno bene un paio di blue jeans comodi o i pantaloni di una tuta. Consiglio poi una camicia a maniche lunghe, un pile o un maglione, un giubbotto di sicurezza per la pioggia e da mettere comunque se fa freddo, un berretto, dei guanti.
7) in macchina lascio un paio di scarpe da ginnastica e un paio di calzettoni di ricambio da mettere al ritorno. Dopo avere camminato è buona norma cambiarsi i calzettoni e gli scarponcini (questi ultimi possono essere infangati, fanno traspirare poco il piede, rendono difficile la guida della macchina).
8) in macchina lascio anche una t-shirt di riserva per cambiarmi al ritorno dell’escursione e mettermi un indumento pulito.
Il mio cellulare è 338 11 63 040 e la mia mail è titoferretti@libero.it chi è interessato a venire è pregato a contattarmi nei prossimi giorni.
La gita è gratuita!
Due ragazzi della Comunità di Castiglia e Leòn sono morti per la variante umana dell'Encefalopatia spongiforme bovina (Bse), conosciuta come morbo della mucca pazza.
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Lo ha confermato il ministero della Sanità spagnolo. E' quanto riferisce la versione on line de 'El Paìs'. Questa malattia non aveva provocato nessuna vittima dal 2005, anno in cui morì una ragazza di 26 anni a causa del morbo di Creutzfeldt-Jakob.
Juan Josè Badiola, direttore del Centro nazionale di riferimento per le Bse, ha invitato alla calma: ''Non c'è da allarmarsi, perché è possibile che le due vittime siano state contaminate più di 8 anni fa''. Per ora non si conoscono le località in cui sono avvenuti i due decessi. Secondo il presidio sanitario della Comunità, uno dei due giovani è morto circa un mese fa mentre l'altro decesso risale a diverso tempo prima.
Nessuno dei due era un allevatore di bovini e probabilmente il contagio è avvenuto attraverso l'assunzione di carne infetta. Secondo gli esperti è possibile che altri casi vengano diagnosticati nei prossimi mesi.
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QUI la fonte.
ANIMALI: SEQUESTRATI QUARANTASEI CANI MALTRATTATI AD APRILIA, presenti sul luogo anche numerosi volatili di varie specie, gatti, tartarughe, conigli ed un cavallo. .
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4 aprile 2008 - Sequestrati ieri 46 cani detenuti da un privato in condizioni di grave maltrattamento a Campo di Carne nel comune di Aprilia (Latina); il sequestro è stato effettuato dagli uomini del Nirda (Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali) del Corpo forestale dello Stato alla presenza dell'Asl di Aprilia. Il blitz è scattato in seguito alla denuncia dell'associazione Arcipelago 2000, che spiega che gli animali, per lo più meticci e di varie età, erano legati con catene ad alberi e pali, senza ripari, malati e in condizioni di grave malnutrizione. Sono stati trovati anche 14 gatti, rinchiusi in piccole stie da pollaio in condizioni di estremo sacrificio, 13 capre, 1 cavallo, 23 conigli, 3 tartarughe, e più di cento tra galline, colombe, oche ed altri volatili, tutti in condizioni di maltrattamento. Gli animali sono stati portati in vari canili e associazioni per essere assistiti e curati; 20 cani sono stati inoltre accolti dal comune di Roma che si è impegnato a pagarne le cure. Il terreno, adiacente ad un villino privato, è stato sequestrato; il proprietario, un uomo del luogo, è stato denunciato per maltrattamento di animali. .
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Questo un nostro resoconto. 23 conigli con due cucciolate, 7 anatre, 2 piccioni, 3 colombi, 16 tortore dal collare, 1 gallina con pulcini, 2 quaglie. Questi sono gli animali affidati in custodia giudiziaria dal NIRDA del Corpo Forestale a ValleVegan.
Siamo stati avvisati il giorno stesso del sequestro ed in tre volontari ci siamo precipitati, assistendo a scene incredibili: gatti in piccole gabbie, conigli che a malapena riuscivano a muoversi, uccelli al buio, cani legati ovunque, galline senza penne. Insieme ad altre associazioni presenti sul posto, siamo riusciti a organizzare gli spazi ed a valutare gli affidamenti più idonei. In due giorni tutti gli animali sono stati tolti a quei criminali ed affidati a volontari. Con grande fatica ma soddisfazione impagabile, qui a ValleVegan grazie anche all'aiuto di altri amici, siamo riusciti a ridare delle condizioni di semilibertà ad oltre sessanta animali, tra cui molti gravemente malati. Con la ASL presente qui da noi, abbiamo valutato quali fossero quelli più bisognosi di cure e quali ricoveri provvisori e definitivi assegnare loro. .
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Sperando che l'aguzzino sconti tutto quello che ha fatto nella sua vita agli animali, siamo felicissimi per l'esito del sequestro e per la fiducia e stima a noi data dal Corpo Forestale e dalle ASL, con le quali ormai collaboriamo a pieno titolo quando si tratta di salvare concretamente gli animali. Un saluto anche alle altre associazioni impegnatesi gratuitamente come Associazione Canili Lazio, Quintomondo, Associazione Volontari Porta Portese ecc. .
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(Le foto in alto sono state scattate oggi a ValleVegan. A breve anche le altre del post-sequestro. Quelle del sequestro per ovvi motivi non sono disponibili).
Ma dovreste anche leggere i commenti di questi cerebrolesi che inveiscono pure su Youtube... Cosa da non credere!
Ecco quanto si legge sul sito di Animal Liberation (Rimini):