RIFUGIO | Vieni? | Sostienici! | mercoledì 4 dicembre 2024 # Utenti online n. # |
.
Ieri 30 agosto 2009, come gruppo Animali della Tosca, contando circa una quindicina di attivisti provenienti dal nord e centro della Toscana, ci siamo recati in località Lido di Camaiore, per un sit-in con allestimento di notevole impatto.
Portavamo infatti per la prima volta in Italia un allestimento mirato a sensibilizzare il pubblico riguardo al fatto che vi sono analogie ed anche una relazione stretta e interdipendente, fra come vengono visti e trattati animali, immigrati, lavoratori dipendenti, popoli di etnie diverse.
Un po' alla spicciolata ci siamo ritrovati tutti vero so le ore 17,00 presso una piazza del lungo mare animati da un grande entusiasmo.
Dopo aver scelto il luogo più adatto e aver subito il controllo di rito da parte dei carabinieri il sit in si e' svolto senza nessun problema fino alle ore 20.00 circa.
Cinque di noi quindi sono stati "imbustati", ricoperti di sangue (finto ovviamente), "prezzati" proprio come si trova la carne sui banchi del supermercato, con diciture sulle etichette riportanti esempio di mercificazione del corpo di individui quali “ragazza dell’est”, “risorsa umana”, “arista di maiale”, "fettina di vitello" e così via.
.
Altri ancora indossavano fotografie di denuncia riguardo sia alla questione animale che paralleli temi di sfruttamento umano.
Richiamati anche dal canto lirico di una attivista (Benedetta), i passanti si sono subito mostrati incuriositi e shockati, tanto da passare più volte davanti a noi fino a fermarsi per leggere il volantini di spiegazione ed ascoltarci.
Il risultato di questa iniziativa é stato ottimo: i volantini sono andati via come il pane, la gente ascoltava le spiegazioni che con calma sono state loro fornite sullo specismo e sulle conseguenze di questo nella costruzione morale ed etica degli individui e in molti ci hanno dato chiara impressione di comprendere anche se non approfonditamente, accettando le nostre critiche al sistema specista, come lecite e veritiere.
Non sono mancati momenti di delirante comicità come un urlo corale di “GOAAAAAAAL” (sollevatosi da un bar vicino dove avventori stavano seguendo una partita) improbabilmente eppure esattamente nel momento dell’attacco del canto lirico che ha imposto alla cantante di ricominciare ed anche l’avvicinamento di una donna forse non proprio del tutto in sé, che ha voluto verificare che gli attivisti nelle scatole fossero ancora vivi tirando loro calci a uno a uno. In ultimo, una donna molto ingenuamente ha domandato: "ma si tratta di POP-ART?"
Una occasione da ricordare, una iniziativa da ripetere!
Antispecismo è Liberazione.
Giulia - Eva - Benni x Animali della Tosca
www.antispecismo.net
Dopo una campagna durata sei anni (2003-2009) il governo del Nepal ha deciso di interrompere definitivamente l'allevamento di scimmie per la ricerca biomedica negli Stati Uniti. Questo dimostra che vale la pena avere pazienza e a volte alla fine si vince!
.
Questa vittoria sarà la fine della campagna Gateway to Hell.
La campagna Gateway to Hell è stata interamente funzionale alle scimmie del Nepal e ora che abbiamo vinto questa campagna, gli attivisti potranno finalmente spostare il loro impegno su altri obiettivi specifici.
.
Vogliamo ringraziare tutti coloro che sono stati attivi per questa campagna; speriamo in un impegno simile anche per gli animali in altre campagne!
.
Gateway To Hell team
.
.
30-08-2009 eKantipur, Nepal
.
Circa trecento scimmie che erano destinate ad essere deportate verso gli Stati Uniti d'America, da questa settimana saranno in grado di trovare il loro cibo in libertà, nel loro paese. Una lettera del Ministero per le foreste nepalese, per l'immediato il loro immediato rilascio, sarà inviata a Pravesh Man Shrestha, che è stato l'allevamento scimmie negli ultimi cinque anni.
.
Il Ministro Deepak Bohra ha detto, "Abbiamo deciso di non permettere l'esportazione delle scimmie. Egli ha inoltre aggiunto: " Chiederemo a Pravesh di liberare le scimmie in una settimana. "
.
Maggiori info:
.
.
http://war-online.org/Alert_NepalMonkeys-Safe.htm
CABS Operations against bird trappers on Cyprus
The Greek-Cypriot south of the new EU member state Cyprus has become a death trap for the birds which migrate across the Eastern Mediterranean. Countless trappers set up their nets, and above all lime sticks, in almond and olive groves, in gardens and in the macchia in order to trap migrant song birds resting on passage. The main victims of the lime sticks are warblers and thrushes; but cuckoos, owls and other protected birds are also caught. The trapped birds are destined for the pot, not infrequently in restaurants, where they are sold at a high price as delicacies.
Bird trapping has long been banned on the island the relevant legislation was indeed tightened up on accession to the EU in 2004 but the poachers are unimpressed and continue to break the law. Some offenders scarcely bother to conceal their trapping sites, not least because large sections of the rural population have little awareness of their wrongdoing. The police and other agencies are not idle; but they do not have enough personnel to effectively combat poaching.
The Lega Abolizione Caccia (League for the Abolition of Hunting) our most important Italian partner organisation has been active on Cyprus since 1999. In several operations financed by CABS, the volunteer Italian conservationists have dismantled several thousand lime sticks and dozens of large mist nets. From spring 2008 onwards a CABS bird protection camp will also be operated on the island.
Sono considerati carne da macello, ma c'è chi ha deciso di salvarli da questo destino, vivendo l'emozione di un rapporto nuovo e coinvolgente con mucche, maiali, galline...18 storie di animali ritrovati.
.
Mucche, maiali, galline...sono tutti esseri senzienti con un'intensa vita emotiva. Ce ne accorgeremmo facilmente se solo cercassimo di avere delle relazioni con loro, invece di trattarli come oggetti e portarli alla fine a cui li condanniamo quotidianamente: una morte violenta per essere "trasformati" in cibo.
Ma ci sono persone che, lontano dai riflettori dei media, stanno proponendo un radicale e significativo cambiamento nel rapporto che abbiamo con gli animali: così, il superamento della visione che li vuole "altro" dagli animali - dimentichi che anche noi siamo animali - si concretizza in azioni di salvataggio proprio di quegli esseri considerati gli ultimi degli ultimi, gli animali "da macello".
8 brevi saggi e 18 storie vere di animali salvati dallo sfruttamento e da morte certa ci introdurranno in questo mondo parallelo ma reale, per emozionarci e per farci scoprire come lo scambio di relazioni fra animali umani e non umani sia affascinante e coinvolgente.
Spunti per riflettere sul perchè viviamo nella convinzione - dogmatica - di essere superiori agli "altri" animali e di poterne disporre a nostro piacimento.
E' l'inizio di una rivoluzione, di un altro mondo in cui il nostro rapporto con gli animali non umani sarà finalmente diverso.
Introduzione: la nostra casa sarà la loro casa
di Dora Grieco e Alberto Manganaro (testo tratto da pp 9 e seguenti)
Le cose cambiano se vogliamo farle cambiare e noi vogliamo che, peri più deboli, cessi il martirio in atto negli allevamenti per produrre carne, latte, uova, pellicce, pelle e lana; nei laboratori di vivisezione; nei circhi e negli zoo; nella caccia e nella pesca. L’elenco delle pratiche che vedono gli Animali sfruttati, maltrattati, violentati, uccisi, è lungo. Ma non vogliamo parlarvi di questo, almeno non direttamente. Vogliamo parlarvi di qualcosa di nuovo che sta avvenendo: l’inizio della “liberazione degli Animali”, che risale a molti anni fa e che oggi continua e accelera il suo cammino. Vogliamo parlarvi di persone che si muovono singolarmente e organizzazioni, piccole e grandi, che hanno dato il via ad un nuovo modo di pensare e di vedere il loro rapporto con gli altri animali.
Dalle parole, dalla filosofia si passa ai fatti. Ognuno con i mezzi che può, ognuno fino a dove può. Non basta più il rifiuto di mangiarli, o di evitare ogni prodotto della loro sofferenza, non basta più salvare un cane dalla strada. Non possiamo più stare a guardare quei camion che percorrono le nostre autostrade carichi di esseri senzienti diretti al macello, ai quali, peraltro, è stata negata fin dal principio la vita. A volte accade che qualcuno di questi sfortunati sia adottato, salvato dal macello, dall’allevamento, dal laboratorio di vivisezione. Accade che questi sfortunati siano spesso comprati (contro ogni principio che vorrebbe che la vita, di chiunque, non si debba comprare), a volte recuperati dalla strada perché abbandonati come rifiuti, o più raramente, andando contro la legge, sottratti ai “proprietari”.
Salvare una vita, nonostante i miliardi di altre vite che saranno spezzate, è importante perché ogni Animale è un individuo, I media ci abituano a vederli in gruppi, ammassati, togliendo loro il valore di esseri unici. Ma se proviamo a conoscerli singolarmente, cosa che più spesso ci capita con cani e gatti, ci rendiamo conto che tutti gli animali, anche quelli destinati ad “imbandire” le nostre tavole, sono esseri speciali, diversi uno dall’altro, .con un loro carattere, con aspettative di vita (seppur semplici ai nostri occhi), con le loro emozioni.
Attraverseremo riflessioni e testimonianze per conoscere questo mondo parallelo che non fa notizia sui media ma che è vivo e presente. Vi parleremo, attraverso le persone, di animali sottratti al destino della macellazione e racconteremo del perché sia necessario portare un cambiamento.
Almeno a parole siamo sempre (o quasi) tutti d’accordo che la vita delle donne, degli uomini e dei bambini, di qualunque Paese siano, vada difesa e protetta. Questo non accade per gli Animali. Essi sono considerati dalla maggior parte delle persone esseri da sfruttare a piacimento. E questo avviene in qualsiasi nazione, ricca o povera, avviene fra gente benestante e indigente. Allora, proveremo ad analizzare e a demolire insieme quei preconcetti, per la verità difficili da scardinare, che condizionano il nostro pensiero. Proveremo a dare vita ad un sogno che vorrebbe gli Animali liberi di vivere e di farlo secondo le loro esigenze, restituendo loro la dignità e i loro spazi naturali o, quando non è possibile altrimenti, convivendo in modo pacifico e rispettoso.
Approfondiremo il concetto "dell'altro”, ossia questo nostro modo ingiusto di voler prendere le distanze da uomini, donne o animali che non consideriamo al nostro pari. Comprenderemo come questa distanza ci serva per sentirci a posto con la coscienza quando non li soccorriamo o quando li sfruttiamo. Impareremo che anche semplicemente non dare loro un nome fa la differenza, siano essi Uomini o Animali, poiché quando manca il nome è come se mancasse “la vita”. Queste riflessioni prenderanno forza con le testimonianze dirette. A cominciare da quelle relative agli allevamenti, narrate da chi ci è entrato per lavoro e ha visto cose che gli hanno cambiato la vita, fino ad arrivare alle storie vere di salvataggi e adozioni.
Conosceremo alcuni rifugi per Animali da macello e leggeremo i racconti delle adozioni scritti direttamente dalle persone che si prendono cura degli Animali che hanno salvato. Animali che, comunque, in questo mondo, non trovano un loro posto per vivere liberi, ma devono adattarsi ad una stretta convivenza con chi gli è“amico” per sfuggire a chi li vuole morti.
E ci sorprenderà come questa vicinanza, basata sul rispetto, sia per gli Animali anche motivo di apprendimento e scoperta, come accade più semplicemente pure per i cani e i gatti. Il fatto è che oggi non c’è scelta per loro. Finché non riavranno gli spazi per poter vivere liberi e in sicurezza, la nostra casa sarà la loro “casa”. Almeno per alcuni.
Racconti di animali liberi: Remigia, Ulrike e Maggie
di Cornelia Pfeffer (testo tratto da pp 117 e seguenti)
Remigia è una gallina pesante e grassottella, un pollo da carne, insomma.
Da parecchio tempo un camionista pazzo percorreva di notte le strade delle Langhe, con il camion pieno di gabbiette con polli. Un amico lo aveva visto più volte.
Una notte il camion ha avuto un incidente (non era il primo) e ha rovesciato il carico. Polli impazziti impauriti per strada, polli morti, una strage. Il mio amico è riuscito a prendere una gallina. L’ha chiamata Remigia (il luogo vicino al quale è stata recuperata si chiamava più o meno così..). L’ha portata dal veterinario, l’ha tenuta in casa, nel bagno, in città (Alessandria).
Remigia non era abituata a mangiare normale, mangiava solo mais, ed era un po’ malata. Pian pianino il mio amico l’ha abituata a mangiare normale, l’ha curata amorevolmente, ma certo non poteva restare una vita in bagno. Perciò ha cercato di introdurla nel pollaio di una zia, ma i polli la trattavano molto male, Remigia aveva tanta paura e non osava nemmeno mangiare. Allora l’ha portata da me, e i miei polli l’hanno accolta amichevolmente. Già dopo due giorni Remigia si sentiva a casa.
Ora, è una grande mangiona, accorre subito quando ci si avvicina, pesa un accidente, ma è proprio contenta. È gentile e dolce, ha sempre un pochino di paura quando uno la tocca, si appiattisce un po’, ma capisce subito che non si vuole farle del male.
Il camionista è stato individuato e denunciato. Lo hanno fermato quando è andato a sbattere contro un muro. Gli allevamenti, dai quali portava i polli, non sono risultati abusivi, ma lui prendeva più lavoro di quanto potesse svolgere, e allora correva come un pazzo.
Non che la destinazione dei polli fosse meglio dell’incidente sulla strada... ma oltre all’allevamento di massa, al terrore del mattatoio, gli “regalava” in più ore di terrore puro durante il trasporto, al freddo, poiché non erano protetti contro le intemperie ed il vento, e spesso finivano ammazzati direttamente per strada, abbandonati morti, moribondi o ancora vivi dove erano caduti. Poveri piccoli. Piccola Remigia, che si è salvata grazie al nostro caro amico.
Ulrike e Maggie erano invece due “galline da brodo”. L’estate scorsa avevo fatto un salto al mercato di Alessandria, e lì c’era una bancarella con tante gabbie strettissime piene di galline. Su una di queste c’era scritto “Galline da brodo, 1 anno, 1,60 euro l’una”.
Credevo di non vedere bene. Le galline da brodo provengono dalle fabbriche delle uova, dove, dopo un anno o due, non rendono più abbastanza e sono buone solo per essere bollite. Non potevo prenderle tutte, ne ho scelte due. Il venditore le ha afferrate nel solito modo rozzo e le ha messe in una scatola. Me le sono portate a casa. Ho aperto la scatola in mezzo al pollaio..., e non ci sono voluti nemmeno due minuti perché Maggie ed Ulrike capissero che qualcosa di fondamentale era cambiato nella loro vita. Si sono immediatamente scrollate di dosso tutto il pesante passato.
Tutto era buono, tutto era, per loro, bello: il sole, la pioggia, tutto, specialmente il gallo... Sono state, finché sono vissute, le galline può gioiose ed allegre che ho avuto. Erano curiose e avevano “una marcia in più” delle altre. Non davano nulla per scontato, sapevano cosa vuol dire vivere. Alla prima pioggia, affascinate dall’evento inusuale per loro, sono rimaste fuori a bagnarsi fino all’osso. Allegre come bambini.
Anche il gallo sapeva che erano diverse, era incantato dal loro carattere affettuoso, intraprendente e avventuroso. Scappare dal recinto per mettere sottosopra le aiuole e sradicare il praticello era il loro passatempo preferito. Erano fiduciose e il loro amore era puro. Non so che motivo avessero di amare gli umani. Sono vissute con me per un anno e sono morte a causa di un uovo che, avendo il guscio troppo sottile (come sempre accade alle ovaiole), si è rotto prima di essere espulso e le ha infettate, lo amo tutte le mie galline, ma queste due sono, nel mio ricordo, speciali.
Indice del libro
Introduzione di Dora Grieco e Alberto Manganaro
Ripartiamo da capo di Dora Grieco
Gli altri animali di Alberto Manganaro
Per loro e per loro soltanto di Alessandra Galbiati e Massimo Filippi
Allevamenti tradizionali: nella vecchia fattoria... di Enrico Moriconi
Allevamenti industriali: i lager moderni di Enrico Moriconi
Rifugi di Dora Grieco e Alberto Manganaro
Introduzione alle testimonianze di Alessandra Galbiati
RACCONTI DI ANIMALI LIBERI
Due galli in un pollaio di Piero Liberati
Emilio-Giovanni di Dorothea Friz
La piccola storia di Gianna, Michele e anche degli altri di Alessandra Galbiati
Lakshmi e compagni di Claudio, Elisabetta, Francesco e Simone Lolli
Bianchina e Nerina di Alberto Manganaro
Remigia, Ulrike e Maggie di Cornelia Pfeffer
lero e Sheila di Helena Deza Linares
Pippo di Antonietta Prestigiacomo
Syd - Piccola biografia di un coniglio di Giovanni Mori e Verbena Giambastiani
Ryan di Guido Masciello
I Tre Porcellini di Costanza A. Olschki
Paperina e Paperino di Adriano, Gloria e Margherita Fragano
Carlotta di Annalisa Scalià
Torbiera di Maria Grazia Barbieri
Il pesciolino di Cavo di Nicola Fontana
Gino e Caterina di Simona Basilico
Giulianamucca di Sara d’Angelo
Alvaro di Sara d’Angelo
Link di approfondimento
Bibliografia
Progetto Vivere Vegan è un'associazione onlus nata nel 2001 a Firenze, che promuove lo stile di vita vegan come condizione necessaria per eliminare la sofferenza degli animali non umani.
L'associazione produce materiale informativo ed organizza eventi e mostre, focalizzando l'attenzione anche su temi importanti quali la salvaguardia dell'ambiente, la disponibilità delle risorse e la salute umana.
www.viverevegan.org
L'unico modo per fermare uno scempio ed un ingiustizia come la costruzione di un inceneritore nella zona di Roncigliano (Albano) è quello di mobilitarsi tutti e tutte, unitamente ed in maniera coordinata. C'è bisogno anche della tua partecipazione !!! Non delegare agli altri le decisioni, decidi direttamente del tuo futuro !!!
Le riunioni del coordinamento contro l' inceneritore La riunione del coordinamento è ogni martedì sera alle 21.30 a via indipendenza 23 ad Ariccia. Vieni e partecipa! Altri modi di partecipazione Se non hai tempo e modo per partecipare alle riunioni ogni martedì, puoi dare una mano al coordinamento in altre forme. Per esempio ti puoi rendere disponibile per andare a fare volantinaggi, attacchinaggi di manifesti per pubblicizzare eventi oppure puoi partecipare ad iniziative pubbliche che vengono organizzate dando il tuo contributo. Spesso anche un aiuto saltuario diventa fondamentale. Se vuoi dare la tua disponibilità a questo tipo di attività scrivi e mettiti in contatto con il coordinamento coordinamento Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. . La mailing list del coordinamento Se vuoi partecipare in maniera attiva anche tramite l'utilizzo della rete internet, puoi mandare una mail per iscriverti alla mailing list del coordinamento a rifiuti-albano@googlegroups.com rifiuti-albano@googlegroups.com |
PRESIDIO AL PALIO DI ASTI
Promosso dal gruppo antispecista “Animali della Langa”
Il gruppo antispecista Animali della Langa esprimerà il proprio dissenso nei confronti di una manifestazione, anacronistica come il palio di Asti, espressione della cultura specista, che denigra, e, nega i diritti dell'individuo animale, umano e non umano. Il presidio si svolgerà Il presidio si svolgerà il 20 Settembre 2009 ad Asti presso i portici rossi, in piazza Alfieri, all'angolo con corso Vittorio Alfieri 208-206.
Riitrovo per le 14:30 nei pressi della stazione, il presidio si protrarrà fino alle 19:30/20:00.
Con questo evento si intende rivendicare il diritto di ciascun individuo alla libertà.
Noi riteniamo ingiusto l' utilizzo di Animali in un simile evento, dove ogni anno, Assistiamo al triste verificarsi di molti incidenti, che portano all' azzoppamento e alla soppressione degli Animali infortunati.
Vogliamo gridare forte il nostro NO! All'utilizzo di Animali, di individui senzienti a puro e, mero scopo ludico per uomini.
Allo stesso modo milioni di persone ogni giorno nascono, vivono e muoiono in condizioni atroci, sfruttati e uccisi dalla cultura che li vuole schiavi torturandone il corpo fino a che scompaiono piegati dalla fame, dalla fatica, dalle malattie, dalla miseria o dalla guerra, nella più totale indifferenza.
Antispecismo E' LIBERAZIONE.
Mail per info presidio:
palio.asti@live.it
Sito web: www.antispecismo.net
Mail: info@antispecismo.net
per partecipare all'organizzazione:
http://www.antispecismo.net/viewtopic.php?t=5045&p=24256
=================
PRIMA DI CLICCARE "PARTECIPERO' " VERIFICATE DI AVER LETTO "A COSA " E DI ESSERE SVEGLI !
ATENCIÓN:
RECUERDO A. TODO QUE POR "PARTICIPARE"' SE ENTIENDE LA PRESENCIA FISICA, NO VIRTUAL...
NO COMPRIMÁIS "PARTICIPARE" SI NO TENÉIS INTENCIÓN DE PRESIDIAR
GRACIAS A TODO
======================
ATTENTION:
I REMEMBER TO EVERYBODY THAT FOR " I WILL PARTICIPATE' " HE INTENDS THE PHYSICAL PRESENCE, NOT VIRTUAL...
DON'T PRESS "I WILL PARTICIPATE" IF DON'T HAVE INTENTION TO COME ON THE PLACE!!!
THANKS TO EVERYBODY.
=============================
ATTENZIONE:
RICORDO A TUTTI CHE PER " PARTECIPERO' " S'INTENDE LA PRESENZA FISICA, NON VIRTUALE...
NON PREMETE "PARTECIPERO' SE NON AVETE INTENZIONE DI VENIRE O GIA' SAPETE CHE DIFFICILMENTE VI SARA' POSSIBILE
PANDEMIA DI LUCRO
2000 persone contraggono l’influenza suina e ci si mette la mascherina… 25 milioni di persone con AIDS e non ci si mette il preservativo…Che interessi economici si muovono dietro l’influenza suina? Nel mondo, ogni anno, muoiono milioni di persone, vittime della malaria.. I notiziari di questo non parlano… Nel mondo, ogni anno muoiono due milioni di bambini per diarrea che si potrebbe evitare con un semplice rimedio che costa 25 centesimi.. I notiziari di questo non parlano… Polmonite e molte altre malattie curabili con vaccini economici, provocano la morte di 10 milioni di persone ogni anno. I notiziari di questo non parlano… Ma quando comparve la famosa influenza dei polli… i notiziari mondiali si inondarono di notizie… un’epidemia e più pericolosa di tutte, una pandemia! Non si parlava d’altro, nonostante questa influenza causò la morte di 250 persone in 10 anni… 25 morti l’anno!! L’influenza comune, uccide ogni anno mezzo milione di persone nel mondo. … Mezzo milione contro 25. E quindi perché un così grande scandalo con l’influenza dei polli? Perché dietro questi polli c’era un “grande gallo”. La casa farmaceutica internazionale Roche con il suo famoso Tamiflu, vendette milioni di dosi ai paesi asiatici. Nonostante il vaccino fosse di dubbia efficacia, il governo britannico comprò 14 milioni di dosi a scopo preventivo per la sua popolazione. Con questa influenza, Roche e Relenza, ottennero milioni di dollari di lucro. Prima con i polli, adesso con i suini: e così adesso è iniziata la psicosi dell’inflluenza suina. E tutti i notiziari del mondo parlano di questo. E allora viene da chiedersi: se dietro l’influenza dei polli c’era un grande gallo, non sarà che dietro l’influenza suina ci sia un “grande porco?”. L’impresa nord americana Gilead Sciences ha il brevetto del Tamiflu. Il principale azionista di questa impresa è niente meno che un personaggio sinistro, Donald Rumsfeld, segretario della difesa di Gorge Bush, artefice della guerra contro l’Iraq… Gli azionisti di Roche e Relenza si stanno fregando le mani… felici per la nuova vendita milionaria. La vera pandemia è il guadagno, gli enormi guadagni di questi mercenari della salute… Se l’influenza suina è così terribile come dicono i mezzi di informazione, se l’Organizzazione Mondiale della Salute (diretta dalla cinese Margaret Chan) è tanto preoccupata, perché non dichiara un problema di salute pubblica mondiale e autorizza la produzione farmaci generici per combatterla? DIFFONDI QUESTO MESSAGGIO COME SE SI TRATTASSE DI UN VACCINO, PERCHE’ TUTTI CONOSCANO LA REALTA’ DI QUESTA “PANDEMIA”.
Dr. Carlos Alberto Morales Paita Children’s Hospital pediatra – Lima, Peru
APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE CONTRO L'ENTRATA DEGLI OGM IN EUROPA
Un organo europeo EFSA con sede in Italia ha assunto un ruolo centrale per decidere il via libera ad ogni tipo di nocività tra cui gli ogm Le biotecnologie, assicurano tecnici ed esperti di ogni sorta, penseranno ad ogni cosa: nutriranno la popolazione mondiale, allungheranno la vita, guariranno qualsiasi tipo di malattia, risolveranno i disastri della società industriale. Quello che stanno creando è un'esistenza in cui spariscono i confini tra specie e corpi ancora più reificati e atomizzati, un'esistenza sterile e vuota da ogni pulsione, in cui ogni essere vivente viene manipolato e ricombinato in ogni sua parte. L'uomo sembra essersi rassegnato all'ineluttabilità delle nocività e ad aver perso la propria integrità: saturo del vuoto che lo circonda, bombardato da una massa di non informazioni e da un perenne stato di emergenza. Gli scenari che le biotecnologie stanno aprendo con la loro diffusione e distruzione di biodiversità si perdono tra gli inquietanti scenari planetari di una natura inquinata, di uno stravolgimento climatico... tutto questo tende ancora di più a scoraggiare la riflessione, impedendo qualsiasi presa di coscienza critica e opposizione all'avanzamento di ulteriori tecnologie con cui il dominio vuole chiudere il proprio cerchio. L’EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare istituita nel 2002, è l’organismo europeo riconosciuto a livello internazionale a cui la Commis-sione Europea fa riferimento in materia di “valutazione dei rischi per la sicurezza di alimenti e mangimi, salute degli animali, nutrizione, protezione e salute delle piante.” E' l'anello di congiunzione tra le multina-zionali, i vari produttori di nocività e la Commissione Europea, le sue relazioni scientifiche sono il passaggio obbligato per ottenere l'autorizzazione per la commercializzazione e la diffusione delle nocività. Ha vari gruppi di ricercatori che lavorano, tra altre cose, su: additivi, aromi, integratori alimentari, pesticidi, BSE, influenza aviaria, mangimi, clonazione, ogm, nanotecnologie. Comitati scientifici che collaborano con il Codex Alimentarius, l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD), l’Organiz-zazione mondiale della sanità (OMS) e altri organismi internazionali. Dal 2006 l'EFSA è chiamata ad espri-mersi sulle nanotecnologie: sulla diffu-sione di nanoparticelle e sui nanoma-teriali inseriti nei prodotti, alimenti, mangimi. Il 5 marzo 2009 sotto richiesta della Commissione Europea l’EFSA ha emesso l'ultima valutazione su “Nanoscienza e nanotecnologie in rapporto alla sicurez-za di alimenti e mangimi”: sulla presen-za dei nanomateriali nella catena alimentare e nei mangimi. Vista la diffidenza diffusa nei confronti degli ogm, prima ancora che potessero invadere completamente la nostra esistenza, con le nanotecnologie non si vuole ripetere lo stesso errore. L'EFSA mantiene per ora una forma di pruden-za, alcune sue valutazioni attendono il momento migliore per uscire regolariz-zando un sistema che non potrà più fare a meno delle nanotecnologie. Queste tecnologie rientrano tra le valutazioni dell'EFSA dal momento in cui possono consentire la manipolazione degli ingredienti alimentari a livello molecolare. Esse portano un'enorme trasformazione in ogni settore, aziende e istituti di tutto il mondo da tempo stanno investendo in queste tecnologie. Le applicazioni che interessano soprattutto il lavoro dell'EFSA sono quelle nel settore dell’alimentazione umana e animale: nel trattamento delle proprietà e confezionamento degli alimenti. Il ruolo principale dell’EFSA relativa-mente agli organismi geneticamente modificati (ogm) è di “valutare ogni rischio per la salute umana e animale e per l’ambiente”. Può autorizzare la commercializzazione di prodotti alimen-tari ogm, anche inseriti come ingredienti e nei mangimi, la semina in campo aperto a scopo sperimentale e la coltivazione commerciale per uso alimentare umano e animale. L'agenda di questa autorità europea è piena di richieste da parte di multinazionali agro-biotecnologiche che premono per vedere diffusi i propri prodotti ogm, in particolare la diffusione di sementi ogm permetterebbe a queste multinazionali una rapida presa sul mercato agricolo, che tradotto non vuol dire altro che una contaminazione totale e irreversibile di ogni specie e la distruzione della biodiversità. L'EFSA non autorizza direttamente il passaggio di un ogm, ma la sua valutazione non è da considerarsi un semplice parere, una posizione positiva è necessaria per l'autorizzazione della Commissione Europea. Su questioni spinose come un organismo genetica-mente modificato la Commissione Europea rimanda all'EFSA, essa rappre-senta quindi il fulcro del sistema europeo di decisioni. Ogni valutazione di una richiesta viene esaminata in base alla documentazione scientifica realizzata e presentata dalle stesse multinazionali che chiedono l'autorizzazione. BASF Plant Science, Syngenta Seeds, KWS, Bayer CropScience, Pioneer Hi-Breede, Monsanto.... queste sono solo alcune delle multinazionali clienti dell'EFSA che da anni cercano di rompere con ogni mezzo le resistenze europee. Come è successo con la Pioneer Hi-Breede, Monsanto e Bayer che più volte hanno inquinato le filiere tradizionali con le loro sementi ogm, cercando di arrivare come negli Stati Uniti ad un livello tale di contaminazione da rendere di fatto difficile ogni distinzione e praticamente superflua ogni ulteriore autorizzazione. Verso la metà degli anni '80, quando fuoriuscirono documenti relativi ad un “piano strategico della Monsanto”, vennero allo scoperto alcuni metodi con cui la multinazionale intendeva diffondere gli ogm nel mondo. Per cominciare era necessario “un attivo coinvolgimento per incoraggiare il pubblico, i consumatori e i gruppi ambientalisti a sviluppare posizioni in sostegno delle biotecnologie”. Il piano strategico prevedeva di arrivare a influire su personalità del mondo politico e degli organismi di regolamentazione di tutto il mondo, promuovendo l'appoggio alle biotecnologie fino ai più alti livelli della politica statunitense. Un sistema che funzionò bene considerato che ogni richiesta che la Monsanto, e in generale tutta l'industria biotech, poneva a Washington veniva ottenuta, dettando la propria politica al Dipartimento per l'Agricoltura (USDA), all'Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) e infine alla Food and Drug Administration (FDA). Su quest'ultima Agenzia è bene soffermarsi perchè rappresenta il corrispettivo dell'EFSA in America. Nel 1992 l'FDA decretò che gli ogm erano sostanzialmente equivalenti agli alimenti tradizionali, esonerandoli da ulteriori eventuali test di sicurezza ed etichettatura invece richiesti per prodotti particolari, lasciando che fossero le compagnie biotech ad eseguire i test di sicurezza in forma volontaria stabilendo loro stesse la classificazione del prodotto. Uno dei funzionari chiave che preparò la stesura di regolamentazione pro bio-tech era un uomo della Monsanto divenuto vicedirettore dell'FDA il tempo necessario a farla approvare con rapidità e facilità. Una volta redatta la normativa per l'FDA tornò a lavorare per la Monsanto. La pioggia di soldi di Monsanto ebbe l'apice con il suo ex presidente R. Shapiro, che aggiunse una forte dose di arroganza diventando la regola per la compagnia. Sapeva di avere in pugno tutto il mondo politico, attaccando con minacce, avvocati e infiltrati qualsiasi situazione critica al suo operato. Ancora una volta tra i numerosi casi in cui è stata coinvolta l'FDA, rimane significativo quello dell'ormone della crescita (rBGH) nel latte, ormone creato da Monsanto. I tentativi di imporlo negli Stati Uniti facendolo passare con l'aiuto dell'FDA come un alimento tradizionale in quel caso è fallito, con una popola-zione dichiaratamente contraria. L'EFSA e l'FDA dimostrano già una certa sintonia, praticamente esponendo le stesse tesi anche per quanto riguarda gli animali clonati, recentemente appro-vati anche in Europa per favorire lo sfruttamento dell'industria zootecnica e per fare da apripista a nuove sperimen-tazioni che ambiscono di uscire dai laboratori. In Europa e in particolare in Italia ben pochi vogliono saperne di manipolazioni genetiche. Il metodo Monsanto di una sfacciata imposizione degli ogm se in principio ha dato i suoi frutti nocivi, in un secondo tempo la situazione è notevolmente cambiata, essendo cambiata la percezione nei confronti degli ogm. Ovviamente da quel lontano '86, data della realizzazione della “relazione strategica” della Monsanto, le multinazionali non sono certo rimaste con le mani in mano e i loro analisti si sono dati un gran da fare per trovare il modo di invadere con i propri prodotti ogm l'Europa. Se buttare giù la porta non sembra possibile allora si stanno muovendo in modo molto più subdolo. Abbiamo visto i tentativi di contami-nazione nei carichi delle navi provenienti dall'America, sementi poi stoccate in varie parti d'Italia, altre contaminazioni “accidentali” in vari campi come ad esempio nel Piemonte (mais ogm Pioneer) e nel vercellese (riso ogm Bayer) e le tante altre che non hanno avuto risalto. Il fatto che in Italia sia consentita l'importazione di semente ogm destinata all'alimentazione zootecnica, rappresenta già una gravissima conta-minazione in atto. Inoltre molte piccole aziende a condizione familiare acquistano mais di bassa qualità per seminarlo su piccole estensioni e per alimentare i propri animali. Questo mais spesso è risultato ogm, contribuendo per vie traverse alla contaminazione in atto. Le altre vie con le quali gli ogm si diffondono in Europa, sono i laboratori dell'EFSA di Parma, dove una specie dopo l'altra sta ottenendo il via libera per la coltivazione e per la commercializzazione in alimenti e mangimi. Sulla falsa riga dell'FDA americana l'Europa si è dotata di un organo chiamato a “garantire la sicurezza” di ogni nocività. Ad essere tutelato, oltre gli interessi delle multinazionali biotech- chimico-farmaceutiche, è un sistema economico, politico e sociale che si aggrappa alla nuova rivoluzione biotec-nologica per non dover affrontare i precedenti disastri ambientali e sociali che stanno alla base dello sviluppo tecno-industriale, di cui le manipolazioni del vivente sono l'apice mortifero. In Italia sono state autorizzate nove sperimentazioni in campo aperto (ulivo, vite, pomodoro, melanzana, fragola, ciliegio, kiwi, agrumi e mais), a breve le regioni interessate dovranno stabilire i siti dove verranno effettuate. Dal gennaio 2009 è stata autorizzata la “soglia di tolleranza” dello 0,9% di ogm nei prodotti alimentari. Qualsiasi soglia, anche uno 0,1% purtroppo a suo tempo meno contestato, è l'equivalente di una contaminazione. L'etichettatura dei prodotti con ogm non può essere considerata tra le possibilità da percorrere. Chi ha trasformato le persone in “consumatori” ha pensato bene di dargli una parvenza di scelta, questa però non è possibile in quanto è già stato tutto deciso nel momento in cui sono state aperte le porte dei laboratori fino ai vari processi industriali e commerciali, rendendo certa col tempo una contaminazione totale. Ci opponiamo a qualsiasi tipo di manipolazione genetica su umani, animali e piante, sotto ogni forma questa si presenti: dall'alimentazione alle applicazioni mediche. Respingiamo ogni pratica di confinamento della nocività in attesa di “sicurezze” da parte della ricerca scientifica, come vorrebbe invece il metodo precauzionale. Non c'è bisogno di aspettare le conclusioni di esperti di ogni genere per sapere di quali disastri sono gravide le innovazioni biotecnologiche quando, sotto forma di avvelenamento chimico-nucleare del pianeta, le conseguenze e i risultati cumulativi di tecnologie meno ambiziose sono comunque degeneranti e irreversibili, oggi e per i secoli a venire. La scienza prodotta dalla società industriale ha contribuito a reificare la natura e a estraniare l'uomo da sè stesso e dal mondo che lo circonda. Rifiutiamo la coesistenza tra ogm e specie tradizionali, come ovvia impostura di chi vorrebbe farci credere che sia possibile convivere con le nocività mantenendo allo stesso tempo un ambiente naturale integro. L'unico reale “metodo precauzionale”che riconosciamo nei confronti dell'ingegneria genetica e di ogni nocività è la tolleranza zero. Invitiamo tutti gli individui e ogni situazione che intende iniziare un percorso di lotta contro le nocività e nello specifico delle biotecnologie a mobilitarsi per impedire la loro diffusione dai campi agricoli alla nostra esistenza. Tra le tante possibilità che abbiamo di fronte in questa difficile lotta, abbiamo individuato nell'EFSA un nodo importante nel sistema che sta portando all'apertura degli ogm in Europa. Stiamo parlando di un organismo che non solo dà dei via libera, ma ha la funzione di mantenere l'inquietudine diffusa nella percezione generale in tema di nocività, questo con lo scopo di gestirla e di rendere permanente una domanda sociale di protezione. A dimostrare che il “rischio” è la condizione, se non il motore della sopravvivenza in una società industriale, la sola cosa che attribuisce valore alle merci “rese sicure”. Non vogliamo far pressione per un'EFSA più sicura, indipendente o magari più democratica e decentralizzata. Nel mentre ci mobilitiamo per impedire nuove autorizzazioni è fondamentale e imprescindibile svelare i meccanismi che regolano tali organismi per il tipo di società che preparano. Oltre ai metodi anche quello che esprimiamo ha un'importanza enorme. Una mobilitazione di questo tipo per forza di cose deve avere sicuramente un respiro per cominciare europeo, abbiamo intenzione di portare avanti un'attività di controinformazione in vista di mettere in piedi iniziative come un presidio o una manifestazione nazionale davanti all'EFSA. In vista di un forte e più ampio movimento di lotta pensiamo sia importante creare una rete di individui e situazioni che intendono incominciare a muoversi seriamente e con continuità in un progetto di lotta contro l'ingegneria genetica, contro tutto ciò che rappresenta e contro l'intero sistema di dominio che la rende possibile.
E.F.S.A. Largo N. Palli 5/A (lungo Viale Mentana) 43100 Parma ……………………………………………………….
SABATO 31 OTTOBRE 09 CORTEO PER LE VIE DI PARMA CONTRO L'EFSA A SEGUIRE DISCUSSIONE PUBBLICA SUL RUOLO DI QUESTO ORGANO EUROPEO E SULLE PROSPETTIVE DI LOTTA AGLI OGM ……………………………………………………..…
COALIZIONE CONTRO LE NOCIVITA' MBE 222 c.so Diaz 51 47100 Forlì Sito: www.inventati.org/contronocivita Email: nonanobio@inventati.org
Gli animali come esseri sensibili e consapevoli, dotati di un mondo interiore e di sentimento. Sono i protagonisti delle immagini di Alessia Cerqua, fotografa romana, che da tempo studia le condizioni degli animali in cattività. Ecco alcuni sui scatti in bianco e nero fatti nel Bioparco di Roma e negli zoo di Berlino e Londra: malinconia, sofferenza e dignità [15 settembre 2009] Repubblica
per Le altre foto visitate www.alessiacerqua.com
In adesione alla settimana internazionale contro il Max Mara Fashion
Group, a Roma si terranno due manifestazioni:
.
GIOVEDI' 17 SETTEMBRE dalle ore 16.30
e
SABATO 19 SETTEMBRE dalle ore 16.00
in
via COLA DI RIENZO angolo via PAOLO EMILIO
(altezza del num. civico 173 - metro A Ottaviano)
.
di seguito il comunicato della campagna AIP - Attacca l'Industria
della Pelliccia:
.
Con la fine dell'estate i negozi del Max Mara Fashion Group si
riempiranno nuovamente di cadaveri animali trasformati in colli e
giacche. Comincia il periodo in cui la carneficina di animali
brutalmente sfruttati e massacrati dall'industria della pelliccia è
visibile nelle vetrine e nelle strade, in cui la vanità e l'ignoranza
portano milioni di persone ad indossare i loro resti sui propri
vestiti. La moda è questa e i più si adeguano, senza sapere o senza
pensare.
.
Proprio per far sapere e per spingere alla riflessione da anni il
movimento per la liberazione animale si batte e si impegna, con
iniziative informative e proteste.
La speranza è sempre quella che la realtà agghiacciante di questa
industria possa far aprire gli occhi alle persone e generare un
cambiamento nella loro coscienza e nella loro quotidianità.
Un passo fondamentale, certo, ma noi vogliamo anche di più.
.
Vogliamo unire la comunicazione con le persone a risultati concreti.
Vogliamo infatti che una delle più grandi aziende di moda del mondo,
uno dei nomi più noti dello stile italiano, cessi di uccidere
centinaia di migliaia di animali ogni anno per le sue collezioni.
Da un momento all'altro 2300 negozi nel mondo potrebbero essere privi
di pellicce ed inserti di pellicce, potrebbero smettere di colare
sangue e sofferenza, così come è già accaduto per le migliaia di
negozi di tantissimi altri marchi contro cui sono state fatte campagne
di pressione
e boicottaggio.
Da un momento all'altro per l'industria della pelliccia ci sarebbe un
colpo durissimo, sia in termini di introiti che di immagine.
Questo momento arriverà. Quando dipende anche da tutti noi.
Dopo 10 mesi di campagna ed una pausa estiva siamo pronti a dare il
massimo contro l'industria della pelliccia e il Max Mara Fashion
Group. Dopo 300 proteste in tutta Italia non siamo certo stanchi di
ripetere ai passanti cosa si nasconde dietro alle vetrine
dei negozi Max Mara o Max&Co, non siamo stanchi di urlare la nostra
rabbia, di passare giornate al caldo o al freddo per dare voce a
quegli animali reclusi così lontano dalle nostre città, così lontano
dai nostri occhi, ma così vicino al nostro cuore.
.
UNISCITI ALLA SETTIMANA MONDIALE CONTRO IL MAXMARA FASHION GROUP!
Nella settimana dal 14 al 20 settembre si terranno proteste davanti ai
negozi del MMFG in almeno 20 diversi paesi del mondo e in tante città
italiane. Saremo la voce degli animali in Inghilterra, Germania,
Olanda, Danimarca, Belgio, Stati Uniti, Austria, Estonia, Finlandia,
Lussemburgo, Spagna, Russia, Svezia, Canada, Norvegia, Repubblica
Ceca, Polonia, Cile, Colombia Perù, Argentina.
.
Per il MMFG si preannuncia una settimana difficile!
.
Come ricorderete dopo tre anni di intensa campagna i grandi magazzini La Rinascente avevano chiamato a colloquio alcuni attivisti di AIP e in seguito firmato un impegno per una politica aziendale fur-free. L’impegno da parte di Rinascente era quello di arrivare ad una piena attuazione di tale politica alla fine dei saldi autunno-inverno 2008/09, con data ultima del 31 gennaio 2009.
.
Nelle loro stesse parole tale impegno era quello di “eliminare totalmente dai propri magazzini i prodotti derivanti dall’industria della pelliccia” (dalla dichiarazione pubblica datata 11 maggio 2007) e di “estendere tale regola anche ai nostri partners commerciali che operano direttamente nei 14 negozi Rinascente in Italia (...) ed arrivare, come già indicato, entro la fine dei saldi autunno/ inverno 2008/2009, ad eliminare dai propri magazzini i prodotti che non rispettino i principi etici adottati” (da una lettera speditaci in data 9 ottobre 2008).
Attenti e malfidati verso aziende che per principio si basano sul profitto e lo antepongono a tutto, abbiamo ispezionato molti dei loro punti vendita, riscontrando purtroppo che con l’inizio della stagione autunno-inverno 2009/10 sono ancora in vendita capi con inserti di vero pelo, con una totale noncuranza degli impegni presi. Sono infatti presenti nei negozi La Rinascente di diverse città prodotti in coniglio, volpe e procione, sotto forma di colletti, cappelli, sciarpe e cappotti, riscontrati all’interno dei corner di svariati marchi.
Di fronte a questa inadempienza degli accordi presi e dichiarati anche a mezzo stampa, vogliamo rendere pubblica la mancanza di serietà di questa azienda, ennesima riprova della sua vera natura, e lanciamo una nuova mobilitazione di carattere nazionale a partire dal 26 settembre 2009.
Tale mobilitazione, lo rendiamo chiaro, cesserà solo nel momento in cui all’interno dei punti vendita La Rinascente di tutta Italia non si troveranno più prodotti derivanti dall’industria della pelliccia, come d’altronde previsto dagli accordi presi due anni fa.
Se un’azienda come La Rinascente crede di poter prendere in giro gli attivisti, la campagna e non ultimi gli animali uccisi dall’industria della pelliccia, è il caso di far capire loro che questo non lo tolleriamo e che a false promesse e mosse sporche rispondiamo con determinazione.
Invitiamo dunque tutti e tutte per un presidio di protesta davanti al punto vendita Rinascente di Milano Piazza Duomo, sabato 26 settembre – dalle ore 15.00 alle 18.00.
Contattate La Rinascente e fate sapere che cosa pensate delle loro menzogne e delle loro mani che continuano a sporcarsi di sangue:
.
La Rinascente
Via Washington 70
20146 Milano (MI)
Tel: 02-46771
Fax: 02-46771392
.
mail:
centralino.sede@rinascente.it
comunicazione@rinascente.it
Sul sito www.rinascente.it alla pagina “Contact” potete scrivere direttamente al servizio clienti dell’azienda.
.
FONTE: Campagna AIP
...ma non è ancora tutto a posto
.
Da La Rinascente ci è stata spedita una comunicazione riguardo la loro politica fur-free e la presenza di capi con inserti in pelliccia all’interno dei loro punti vendita. Una lettera che ribadisce la loro volontà di mantenere con noi una comunicazione e in cui viene ribadito il loro impegno per applicare questa politica aziendale, che purtroppo rimane ancora piena di promesse e di belle parole ma priva di fatti concreti in tempi ben definiti.
.
Se da una parte temevamo un ripensamento totale da parte dell’azienda e quindi un loro trincerarsi dietro al silenzio, dall’altra questa apertura al dialogo non può nemmeno frenare la nostra rabbia per un impegno che Rinascente non sta seguendo. Rimaniamo quindi aperti al dialogo con l’azienda ma fermi sul punto già ribadito nel nostro primo comunicato, in cui si dice che questa nuova mobilitazione si fermerà solamente nel momento in cui non si troveranno più inserti di pelliccia all’interno dei punti vendita Rinascente.
.
Secondo quanto scritto dalla dirigenza dell’azienda dopo la nostra segnalazione si sono accorti di capi acquistati e che erano sfuggiti ad una verifica, che sarebbero stati già ritirati dai negozi e rimandati indietro ai fornitori. Questo però per pochissimi capi da loro direttamente acquistati.
.
Tutto il resto degli inserti presenti nei loro magazzini si trovano nei corner, in cui le varie aziende si gestiscono da sole gli acquisti. A questi corner sarebbero stati chiesti chiarimenti e a quanto pare “si stanno adeguando” alla politica fur-free. Ma su questo punto solamente parole vaghe, senza un impegno o una scadenza precisa, che poi dovrebbe semplicemente essere immediata. I corner si dovevano infatti adeguare già dal 31 gennaio e di tempo ne hanno avuto già a sufficienza.
.
Noi non vogliamo aspettare più. Vogliamo che vengano rispettati gli accordi e che tutti i punti vendita Rinascente in Italia diventino veramente fur-free!
.
Clicca qui per visionare la comunicazione de La Rinascente
.
Invitiamo quindi ad una forte presenza per le proteste.
.
Fonte: Campagna AIP
Allucchettamenti e proteste alla presentazione del profumo D&G
.
Venerdì 25 settembre a La Rinascente di Piazza Duomo, Milano, era prevista la presenza di Naomi Campbell, Claudia Schiffer ed Eva Herzigova per la presentazione del nuovo produmo D&G, a cui avrebbero presenziato pure Dolce&Gabbana.
Vista l'inadempienza di Rinascente della politica fur-free e il rilancio di una campagna contro di loro, quale migliore momento per fare sapere a tutti che questa azienda non ha preso seriamente un impegno con AIP e non si sta impegnando a fermare la vendita di cadaveri di animali dentro ai suoi punti vendita?
.
Anche se non invitati ci siamo presentati pieni di iniziativa e di buoni propositi, oltre che di buone ragioni e di rabbia, per cercare di rovinare la festa a Rinascente. Con un piano che prevedeva due azioni distaccate che però abbiamo dovuto rivedere sul momento, siamo riusciti alla fine ad avere ben tre azioni!
.
............................................
Quando già presso l'entrata principale era stato srotolato un tappeto rosso e si accalcavano alle transenne decine di persone in attesa delle tre modelle, alcuni attivisti di AIP sono riusciti ad entrare nel negozio da un'altra entrata e, distraendo prima le numerose guardie all'ingresso con un diversivo fatto di slogan e cartelli, uno di loro è riuscito ad alluchettarsi ad una maniglia della porta principale, davanti al tappeto rosso. Peccato che i lucchetti tipo "bloster", i più adatti per legare il proprio collo in queste situazioni, necessitino della chiave per la chiusura. Il piano prevedeva la fuga di un altro con le chiavi in mano, ma prevedeva anche di poter fare questa azione all'esterno, con più
possibilità di "smarcare" eventuali ostacolatori. Con dieci guardie
addosso tra gli stand di un grande magazzino era impossibile fuggire più di due minuti o fare altro che lanciare via le chiavi. Così l'allucchettamento è durato solo pochi minuti, dopo di ché tutti gli attivisti che erano entrati sono stati portati fuori passando sul tappeto rosso, in mezzo alla folla e ai giornalisti, dove comunque hanno potuto dare visibilità all'azione.
.
..........
.
Pochi minuti dopo scatta la seconda azione: una attivista si incatena ad una delle porte della Rinascente, usando la stessa tecnica del lucchetto al collo (impossibile da segare se non con un flessibile e l'intervento dei pompieri). Questa volta essendo l'azione all'esterno è facile fuggire con le chiavi e "farle sparire"!
Arrivano subito gli altri e scatta il presidio con volantini lanciati,
cartelli, slogan e una ressa di persone che si gira a guardare e scattare foto, con le macchine e le telecamere che avevano preparato per le top-model. La sicurezza della Rinascente è lenta ad intervenire ed è presa alla sprovvista. La protesta riscuote anche una buona approvazione da parte della gente, che prende i volantini e applaude.
Questo allucchettamento è durato almeno 40 minuti, facendo ritardare l'evento, ed è finito quando ormai riuscito nella sua efficacia sono spuntate fuori le chiavi ed è stato aperto il lucchetto.
.
Poi si alza la musica, arrivano le dive, scattano i flash, tutto sembra tornato alla normalità e all'allegria che dovrebbe contraddisstinguere questi eventi mondani. Ma proprio mentre le tre modelle e Dolce&Gabbana sono sotto i riflettori all'interno del negozio, da una balconata vengono lanciati mucchi di volantini e viene srotolato uno striscione con scritto "Basta Menzogne - Basta Pellicce - Rinascente assassini". Una mossa inaspettata, e ancora una volta la sicurezza viene presa alla sprovvista, mentre le facce si alzano a guardare l'ennesima contestazione alla scelta eticamente inaccettabile della Rinascente.
.
L'amministratore delegato di Rinascente, Vittorio Radice, era visivamente nervoso e contrariato e ha continuato a cercare giustificazioni e scuse, tergiversando invece sulle nostre richieste concrete e i loro impegni presi pubblicamente.
La dirigenza di Rinascente sa bene quello che vogliamo e questa iniziativa è un modo concreto per far capire che chi non rispetta i patti e continua a lucrare sulla pelle degli animali è dalla parte del torto e non potrà ricevere che disprezzo e rabbia.
.
Non è più il momento per le promesse e le scuse:
Basta menzogne - Basta pellicce dentro Rinascente!
.
Per visionare un altro filmato dell'azione:
http://www.youtube.com/watch?v=aJ8sWC7hnbM
.
Rassegna stampa:
CORRIERE.IT
TGTNEWS.IT
REPORTONLINE.IT
APCOM.NET
.
Mercoledì30 settembre riapertura del "Mercoledì Vegan"
Tutti i mercoledì dalle 20 cena BIOvegan
buona, nutriente, sana e sostenibile
presso l'associazione culturale Laboratorio Sociale Autogestito 100celle
Viale della Primavera 319B - Centocelle - Roma.
info e prenotazioni: Cinzia 3494646081
Il progetto “mercoledì vegan” nasce nel 2006 con l’intento di far conoscere le motivazioni della scelta vegan attraverso una cena biologica e sostenibile.
Abbiamo scelto di utilizzare solo prodotti biologici e a filiera corta (fin dove possibile), deciso di realizzare una cucina sostenibile attraverso l’uso di detersivi ecologici e l’uso di acqua NONimbottigliata nel rispetto della terra e di tutti i suoi residenti.
Da quest’anno l’esperienza pratica sui fornelli ci ha dato il coraggio di proporre oltre al tradizionale menu fisso, il menu alla lavagna con maggiore scelta tra piatti tradizionali delle diverse culture.
Cambiare i nostri consumi è cosa indispensabile.
GoVEGAN! Per il pianeta tutto, nei suoi aspetti salutistici,etici,ecologici,sociali,econimici e politici.
Prende il via in questo weekend il tradizionale campo antibracconaggio autunnale nelle valli bresciane della LAC in collaborazione con il Komitee gegen den vogelmord.
.
Alcune decine di volontari provenienti da tutta italia e da Germania, Polonia, Gran Bretagna e Stati uniti, per tutto il mese di ottobre percorreranno le valli bresciane in cerca delle trappole e delle reti che le infestano.
.
I risultati degli ultimi anni sotto alcuni aspetti sono positivi, diminuzione notevole del numero di trappole rinvenute nonostante il maggior controllo del territorio grazie soprattutto all’intervento del Nucleo Operativo Antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato.
.
Resta invece grave problematica la gestione della vigilanza venatoria volontaria soggetta a controlli capestro predisposti dalla provincia di Brescia.
.
Il campo e’ aperto a tutti i volontari che intendono difendere gli animali selvatici.
.
Caratteristiche fondamentali per partecipare sono la buona capacita’ di resistenza fisica (dato che si cammina per circa 6/8 ore al giorno) e capacita’ di autocontrollo nelle situazioni di contrasto con i cacciatori.
Chi volesse partecipare deve scrivere a info@abolizionecaccia.it.
A costoro verra’ inviato tramite email un vademecum contenente le regole basi predisposte al fine di ottimizzare in modo positivo le forze dei volontari nella ricerca e nella distruzione delle trappole.
Musica contro le nocività!
.
................................................. ....