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dal Corriere della Sera
«SONO CACCIABILI SOLO UNA CINQUANTINA DI ANIMALI SU CIRCA 400 CHE POPOLANO IL TERRITORIO»
«In Italia si spara a troppe poche specie»
Il leader di An, Fini: «Cacciatori trattati come cittadini di serie B, servono norme che diano loro più diritti»
ROMA - Parola d'ordine, «rendere giustizia». A chi? Ai cacciatori d'Italia, che non possono essere «considerati cittadini di serie B». Ad essere convinto della discriminazione in atto nel nostro paese, è il presidente di An, Gianfranco Fini, che ha rilasciato, a tal proposito, un'intervista a «Il cacciatore italiano», organo della Federazione italiana della caccia.
«CACCIATORI PENALIZZATI» - Una decina di domande per chiarire che Gianfranco Fini - un passato da cacciatore, recita l'incipit dell'intervista - sente «la responsabilità di un approccio serio e rapido al problema» e vuole «rispondere alle esigenze del mondo della caccia e del lavoro». Perchè «il cacciatore non può essere considerato un cittadino di serie B, chiamato alle urne con richiami propagandistici e - ammonisce il leader di An - subito dopo le elezioni, penalizzato dal ministro di turno». Quindi se cambiasse il governo- si legge nell'intervista - i cacciatori avrebbero delle speranze? «Credo che il governo cambierà presto», dice sicuro Fini. «Sono convinto che occorra una nuova legge che, pur tenendo nella dovuta considerazione la tutela dell'ambiente, non prevarichi le prerogative dell'uomo, anche se cacciatore».
«NORME PENALIZZANTI» - Fini punta poi su un'altra questione: il carniere delle doppiette d'Italia. «Occorre dire che l'Italia ha una stagione venatoria più corta e leggi più restrittive rispetti agli altri Paesi europei; ad esempio- si lamenta il leader di An - si possono catturare meno di una cinquantina di esemplari delle quasi quattrocento specie che popolano la Penisola». Per Fini, a questo punto, «è necessario dare certezze al cittadino-cacciatore attraverso una legge che restituisca alla caccia la dignità di cui è stata privata».
PROGETTI DI LEGGE - Fini ripercorre le ultime vicende della partita caccia. «In realtà - ricorda, riferendosi alla scorsa legislatura - una riforma della legge n.157/92, voluta da Alleanza nazionale, è arrivata fino alle soglie del Consiglio dei ministri. An, assieme ad altre forze politiche della Cdl, voleva una legge seria, condivisa da tutto il mondo venatorio e che potesse essere approvata in tempi brevi. I nostri parlamentari hanno lavorato seriamente in tal senso». Ma non si è raggiunto lo scopo. «Abbiamo cercato a lungo una mediazione, ma senza esiti positivi. La caccia coinvolge numerose componenti della società civile, ha una sua storia, una sua tradizione e rappresenta uno spaccato di vita per centinaia di migliaia di persone. Purtroppo non è stato facile trovare una soluzione che accontentasse tutti. Noi ci abbiamo provato, ma l'ostruzionismo dell'opposizione, che a parole si dichiarava favorevole a una legge che regolasse la materia mentre, nei fatti, vi si opponeva, le pressioni delle associazioni animaliste e la mancanza di unanime condivisione delle associazioni venatorie non hanno permesso di raggiungere lo scopo». In compenso, tiene a precisare il leader di An, «oggi che siamo all'opposizione, non abbiamo consentito di approvare una legge ancor più restrittiva per i cacciatori che l'attuale maggioranza, piegata ai diktat del ministro Pecoraro Scanio, voleva imporre a colpi di decreti».
06 dicembre 2007
Tutti gli animali che incontrerai qui e guarderai negli occhi, sono salvi e hanno un nome. Nessuno li mangerà. Nessuno li tratterà come cibo, indumento, macchina da lavoro. O cosa di poco conto.
Al contrario,ci sarà qualcuno che li accudirà, giorno dopo giorno. Con la fresca rugiada, con la neve, col sole e con la pioggia. Darà loro riparo sicuro. Li guarirà dalle malattie.
Dedichiamo PORCIKOMODI non a loro, ma a quanti sono ancora un numero, senza nome, un numero marchiato a fuoco sul corpo, o piantato ad un orecchio, chiusi al di là del muro, dove tutto è nero più del nero, straziati, fatti a pezzi nelle orribili catene di smontaggio dell’infame industria della carne e dei suoi sottoprodotti.
Noi di porcikomodi sogniamo un mondo anche per loro. Un mondo in cui maiali oche galline capre pecore mucche vitelli conigli siano liberi.
Per visitare il sito:
News dall'Associazione Canili Lazio o.n.l.u.s.
Dopo la notizia del sequestro dei canili di Sgurgola e Giuliano di Roma, il nostro ringraziamento va a quanti negli anni hanno creduto nel ns. operato e ci hanno aiutato permettendo l’affido non facile di centinaia di cani da Giuliano di Roma.
Agli adottanti un invito a farci pervenire testimonianze scritte sulle condizioni fisiche e psicologiche in cui era il loro cane al momento dell’affido, se possibile corredate da certificazione medica: presenza di parassiti, ferite o segni da morso, denutrizione, dermatiti, postumi da sterilizzazione o da interventi chirurgici eseguiti male, stato di gravidanza, traumi psicologici eventualmente ancora persistenti, ecc.
Le vostre testimonianze ci aiuteranno ad ottenere giustizia per loro.
Sequestrati i canili di Giuliano di Roma e Sgurgola (FR).
Dopo anni di segnalazioni di gravi irregolarità da parte delle principali associazioni animaliste nazionali, di articoli di cronaca che riportavano gli indici di mortalità tra i più alti di Italia, è di oggi la notizia che i canili di Giuliano di Roma e di Sgurgola - gestiti entrambi dalla Cooperativa Percorso Sicuro - sono stati posti sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Frosinone su denuncia presentata dalla LAV – Lega Anti Vivisezione -, grazie all’intervento del NIRDA – Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali -, del Corpo Forestale dello Stato.
Oltre 5.000 cani morti in meno di dieci anni, molti dei quali per cause dovute a insufficiente alimentazione, mancanza di cure adeguate, introduzione in spazi sovraffollati, senza riguardo alle compatibilità, con conseguenti continui sbranamenti. Oltre a mancanza di personale realmente operativo e veri e propri atti di crudeltà. Centinaia di cuccioli messi a morire senza adeguata alimentazione e spesso senza che gli fosse messa a disposizione nemmeno l’acqua da bere, ad alimentare il business dello smaltimento delle carcasse.
“Si spera che la Procura faccia chiarezza sui gravi comportamenti di alcuni funzionari della ASL che hanno per anni permesso la morte ingiustificata di centinaia di animali ed anzi hanno apertamente avallato il comportamento del gestore” Questa la dichiarazione ufficiale della presidente dell’Associazione Canili Lazio Onlus. (leggi l’articolo).
La nostra testimonianza sui canili di Giuliano di Roma e Sgurgola.
Oltre 5.000 cani morti in meno di dieci anni, 854 nel solo anno 2003. Cifre da capogiro più volte inutilmente segnalate dalle Associazioni Animaliste e dalle cronache locali. Fino a quando non si è arrivati al sequestro delle strutture di Giuliano di Roma e Sgurgola (FR), gestite dalla Cooperativa Percorso Sicuro da parte del NIRDA, Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali del Corpo Forestale dello Stato.
L’Associazione Canili Lazio Onlus che dal 2005 si occupa di promuovere le adozioni all’interno delle strutture aveva individuato alcune gravi irregolarità che concorrevano tutte insieme a portare avanti l’inutile strage e le aveva segnalate alla competente Usl locale, ottenendo come effetto immediato il divieto ai propri volontari di scattare le foto necessarie agli affidi. Erano state raccolte oltre 5.000 firme in pochi giorni in tutta Italia, ma inutilmente.
“Conosciamo bene la realtà del canile di Giuliano di Roma in quanto alcuni nostri volontari operavano al suo interno ancor prima che venisse costituita l’Associazione Canili Lazio Onlus” spiega il presidente Maria Cristina Salvucci. “E dal 2005 prestiamo volontariato in maniera continuativa per le adozioni. Possiamo quindi testimoniare e documentare la tragica realtà di un canile gestito unicamente a scopo di lucro senza alcuna attenzione al benessere animale ed alla cura del singolo cane. Un sistema di morti finalizzato al massimo guadagno personale di chi lo gestiva. Pochi i passi avanti ottenuti in anni di segnalazioni. Si è passati all’introduzione indiscriminata di decine di cucciolate in pollaiole sospese da terra ed esposte alle intemperie, alla costruzione di gabbiette sempre sopraelevate assolutamente non a norma dove i cuccioli non avevano alcuna possibilità di movimento e di luce.
Per continuare a leggere gli articoli e per avere altre informazioni, vai sul sito dell' Associazione Canili Lazio o.n.l.u.s.: www.associazionecanililazio.it
Terzo presidio A.I.P. davanti alla COIN.
L’appuntamento per questa settimana sarà per sabato 8 dicembre dalle ore 17:00 alle ore 20:00 circa in Via Cola di Rienzo 181.
La partecipazione di tutti sarà il segnale che non si può più tollerare chi lucra speculando sulla sofferenza di esseri senzienti che non hanno la possibilità di fare sentire la loro voce.
Per contatti locali: aip-roma@riseup.net
Per info su tutta la campagna:
www.campagnaaip.net
www.myspace.com/aipmyspace
http://it.youtube.com/watch?v=fRQX63-3ogo
Precisiamo che Vallevegan.org è solo un contenitore di notizie a supporto della campagnaAIP romana, che ha un coordinamento e si relaziona con gli altri gruppi aderenti. Ogni singolo partecipa a titolo personale apportando il contributo che ritiene necessario, conoscendo e sostenendo totalmente le finalità AIP
Corriere della Sera, 16 novembre 2007
MILANO - Due vere zampe di elefante, mozzate e svuotate per essere trasformate in due portabottiglie esposti in uno storico negozio d'abbigliamento di lusso di una centrale via di Milano, sono state rimosse grazie all'intervento del Garante comunale per la Tutela degli Animali su richiesta della Lav. Lo rende noto la stessa Lega anti vivisezione, che in una nota spiega di aver ricevuto pochi giorni fa la segnalazione, documentata dalle fotografie allegate dei due trofei di caccia esposti nel negozio come oggetti d'arredo.
TUTELA DEGLI ANIMALI - Da qui la segnalazione al Garante Tutela Animali di Milano che è subito intervenuto ottenendo dal negoziante la rimozione immediata delle due zampe, senza la necessità di ricorrere ad altre misure o di coinvolgere forze istituzionali. «L'esposizione di trofei di caccia non è purtroppo ancora vietata in Italia ma città come Milano si sono impegnate, a cominciare dal Regolamento Tutela Animali, a garantire norme minime a tutela degli animali - dichiara Giacomo Ferrara, responsabile Lav Milano - Allo sconcerto per il cattivo gusto di esporre resti di animali tanto raccapriccianti, si associa la consolazione per la diffusa sensibilità che non vuole vedere animali uccisi, sezionati e degradati a oggetti da esposizione».
http://www.corriere.it/gallery/Cronache/vuoto.shtml?2007/11_Novembre/elefante/1&1
COMUNICATO STAMPA
7 dicembre 2007
L'ASSOCIAZIONE DOGWELCOME E SUSANNA CHIESA SONO FELICI DI ANNUNCIARE CHE SIMONE RIGHI E' USCITO DAL CARCERE OGGI POMERIGGIO. RINCHIUSO IN SPAGNA DA 2 MESI ESATTI, A SEGUITO DELL’ACCOGLIMENTO DI RICHIESTA DI ABBASSARE L'IMPORTO DELLA CAUZIONE, SIMONE RIGHI E' LIBERO IN ATTESA DI GIUDIZIO.
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IL 4 DICEMBRE L'ACCOGLIMENTO DA PARTE DEL GIUDICE
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A Simone Righi (tra l'altro affetto da una patologia tumorale) era stato richiesto il pagamento di una cauzione per il rilascio dissimile da quella imposta alla ragazza spagnola che, assieme a lui, era stata
arrestata il 7 ottobre con le medesime accuse. Isabel, dietro pagamento di 3.000,00 euro, era uscita dal carcere pochi giorni dopo l'arresto, Simone Righi è invece rimasto in carcere per lungo tempo. Molto piu' tardi e' stata accolta la richiesta di scarcerazione dietro pagamento di cauzione che ammontava a ben 9.000,00 euro, cifra di cui il Righi non disponeva.
Il Giudice del Tribunale di Cadiz, a seguito della richiesta fattagli pervenire dal legale che assiste Righi in Spagna, il quale chiedeva uniformità di trattamento per gli imputati, ha concesso un abbassamento
della cauzione, portandola alla stessa cifra richiesta per la ragazza spagnola.
La raccolta fondi in favore di Simone è in atto sin da metà ottobre, così che oggi il nostro connazionale, grazie alle donazioni, è potuto tornare a respirare fuori dal carcere.
La paradossale vicenda è stata divulgata dalla Rai (TG2 e Rai Regione Emilia Romagna) nonché da alcuni media. Il 5 dicembre la Sig.ra Fiori ha partecipato alla trasmissione televisiva "Piazza Grande” condotta
da Giancarlo Magalli. Va osservata, in generale, una mancanza di interesse nel segnalare questa palese ingiustizia, che per un nostro connazionale è diventata un incubo. Lo stesso incubo che potrebbe essere vissuto da altri italiani che dovessero decidere di lasciare il proprio cane in una pensione-canile spagnola.
In Spagna e' infatti frequente il divieto di accesso ai cani in esercizi pubblici e la pratica dell'uccisione di animali domestici è ancora purtroppo permessa. I controlli in generale su animali lasciati in alloggi o canili, non sono assolutamente accurati.
L'Associazione Dogwelcome per i diritti degli animali e di chi conduce un animale domestico che, appena venuta a conoscenza dei fatti, ha costituito il "Comitato per la Liberazione di Simone", esprime grande
soddisfazione per la decisione del giudice.
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LA STORIA IN BREVE
Simone Righi, imputato per "disordine pubblico", "resistenza a pubblico ufficiale", nonché "attentato alle istituzioni" per avere manifestato a Cadiz insieme a 2000 persone, durante una manifestazione regolarmente autorizzata contro il canile Lager di Puerto Real, sebbene l'unica formale "accusa", rilasciata dal guardaspalla della Sindachessa di Cadiz Teofila Martinez, è quella di "avere avuto l'impressione che
Simone Righi volesse aggredire" la Martinez.
Nel canile lager di Puerto Real i 3 cani della coppia affidati in regime di pensione sono stati uccisi in maniera atroce perché confusi con cani catturati dalle strade, animali che sino a poco tempo fa subivano la
stessa sorte. Evidentemente Simone poteva dare fastidio a qualcuno essendo testimone diretto dei fatti.
Ma la giustizia sta seguendo il proprio corso: il canile lager contro il quale Simone, insieme alla sua compagna, ha sporto denuncia, è stato chiuso ed il veterinario e' stato sospeso dall'attività'
professionale.
UN DOVEROSO RINGRAZIAMENTO A CHI SINO AD ORA HA DATO IL PROPRIO CONTRIBUTO IN AIUTO DI SIMONE:
Ora non resta che seguire l'iter giudiziario, con la speranza che il Giudice decida di archiviare la pratica ancora in fase istruttoria), così accogliendo le prove che dimostrino l'assoluta innocenza di Righi e della compagna, il quale rischiano sino a 6 anni di reclusione.
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Dr. Susanna Chiesa, Legale portavoce di Simone Righi ed Angelagiovanna Fiori in Italia (susannachiesa@libero.it)
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Ass. Dogwelcome per i diritti degli animali e di chi conduce un animale domestico (info@dogwelcome.it)
8 dicembre 2007.
UCCELLAGIONE ILLEGALE NEL CAGLIARITANO: ATTIVO IN DICEMBRE IL CAMPO CONTRO IL BRACCONAGGIO DELLA L.A.C. PER ELIMINARE RETI E TRAPPOLE
Volontari da tutta Italia per bonificare boschi e zone di macchia dalle micidiali “tese” degli uccellatori.
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E’ attivo dall’inizio di dicembre e durerà sino alla vigilia di Natale il campo antibracconaggio organizzato dalla Lega per l’Abolizione della Caccia nel Cagliaritano, e che coinvolge principalmente le aree di Capoterra, Santadi e Uta.
Circa trenta volontari sono giunti da diverse regioni italiane (Lombardia, Liguria, Veneto, Toscana e Lazio) e dalla Germania, per collaborare ad un progetto di bonifica del territorio agro-forestale dalle trappole degli uccellatori dediti alla cattura illegale di avifauna selvatica.
Nella prima settimana di attività i volontari, percorrendo le aree di macchia mediterranea di Capoterra, hanno già rimosso 130 reti da uccellagione, 10.300 trappole ognuna costituita da una serie di 4 mini-cappi per la cattura dei tordi (utilizzati dai bracconieri per confezionare le grive), e 37 lacci in cavi d’acciaio per la cattura di cervi e cinghiali.
Il materiale raccolto nella prima settimana di attività verrà consegnato, insieme con una dettagliata denuncia, al Corpo Forestale Regionale di Vigilanza Ambientale, con il quale è in corso uno scambio di informazioni sulle aree a maggior rischio di bracconaggio.
“E’ stata impostata una proficua collaborazione a fini di tutela faunistica tra volontari sardi, altri ambientalisti italiani provenienti dal continente, e militanti del Komitee gegen den Vogelmord (Comitato tedesco per la tutela dell’avifauna)”, afferma Graziella Zavalloni, coordinatrice del campo antibracconaggio di quest’anno. “Il campo sarà ulteriormente potenziato nell’autunno 2008, sperabilmente con l’arrivo di un maggior numero di volontari”, prosegue la Zavalloni.
La cattura illegale degli uccelli con reti e trappole costituisce un reato contravvenzionale previsto e punito dalla legge 157/92 sulla caccia; l’ammenda penale, di competenza del Tribunale, prevista per chi incorre nel reato di uccellagione ammonta a 2000 euro.
L.A.C. – Ufficio Stampa
(contatto: 333 5242295 – info@abolizionecaccia.it )
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Dibattito/confronto/discussione con presenza di esponenti di associazioni anti speciste provenienti da Roma e da altre città italiane.
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- Proiezione del film "Earthlings".
- Diffusione materiale di controinformazione.
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Inizio ore 20.00
Presso il Laboratorio Sociale MillePiani - ex caserma Sacchi - via S.Gennaro 4 - Caserta (località Falciano)
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per contatti e info, scrivere a medeakills@hotmail.it
Dalla CampagnaAIP e dal coordinamento romano. Riceviamo e pubblichiamo.
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Il periodo natalizio è quello più proficuo per i grandi magazzini, che si riempiono di persone in preda alla frenesia degli acquisti. Questo periodo è di conseguenza il migliore anche per chi come noi vuole fare sensibilizzazione, invitando a non acquistare prodotti con inserti di pelliccia, per esempio. Ma non solo, come sottovalutare l'impatto delle proteste davanti alle porte dei grandi magazzini COIN proprio in questo
momento?
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Nel solo mese di dicembre sono state organizzate dalla Campagna AIP più di 30 proteste contro la vendita di inserti di pelliccia nei grandi magazzini Coin, oltre a decine di tavoli informativi in cui viene distribuito il materiale della campagna e si invita al boicottaggio di questi negozi fino al momento in cui non si aggiungeranno alla lista delle aziende con una chiara politica fur-free.
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Vi segnaliamo il calendario delle prossime proteste invitandovi a non sottovalutare l'impatto che esse hanno in queste settimane. Partecipate numerosi, portando con voi la voglia di un cambiamento per i milioni di animali vittime di una moda crudele e inutile!
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SABATO 15 DICEMBRE dalle 16.00 alle 20.00
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SABATO 22 DICEMBRE dalle 16.00 alle 20.00
(tappa romana dell'AIP fur-free tour)
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Entrambi i presidi si terranno davanti alla COIN di via Cola di Rienzo n.181
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Fino alla fine, animal liberation!
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NATALE AL CANILE!
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Raccolta fondi e cibo. Buffet di benvenuto per tutti i visitatori.
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Canile "La Nuova Cuccia": v. Salaria km 31, Montelibretti (RM)
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TRENTO, SABATO 22 DICEMBRE ORE 16.30.
FIACCOLATA PER JURKA E TUTTI GLI ANIMALI COSTRETTI A VIVERE IN SPAZI RISTRETTI O IN GABBIA
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Aprirà il corteo uno striscione con la frase:
"JURKA E' IL SIMBOLO DELLA SOFFERENZA DI TUTTI GLI ANIMALI"
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Ritrovo ore 16.30 davanti al palazzo della Regione (di fronte alla stazione dei treni) e partenza alle ore 17.00.
Il corteo si snoderà per le vie del centro storico, dove faremo delle soste per diffondere informazioni sulla sofferenza di Jurka e di tutti gli animali imprigionati nelle gabbie degli allevamenti intensivi, destinati a essere uccisi brutalmente nei macelli per soddisfare l'ingordigia dell' uomo.
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Uniamoci, per dare una voce a Jurka e a tutti gli animali che soffrono a causa dell'egoismo e della freddezza di cuore della maggior parte degli uomini!
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Info: Anna 347 053 11 08
Un'altra catena di grandi magazzini diventa fur-free!
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Brown Thomas e BT2, la più grande catena di grandi magazzini irlandesi che ancora vendeva inserti di pelliccia, ha dichiarato settimana scorsa che da febbraio 2008 non venderà più nessun articolo contenente vero pelo animale.
Da anni era in corso una campagna contro questi grandi magazzini portata avanti da diversi gruppi animalisti tra cui ALiberation e CAFT Ireland. Nei mesi scorsi la campagna era cresciuta in intensità con proteste settimanali davanti al punto vendita Brown Thomas di Dublino (fino a quattro giorni di proteste alla settimana!). In un primo momento questi grandi magazzini avevano continuato a vendere pellicce di coniglio, affermando che non provenivano dall'industria della pelliccia. Ma dopo essere venuti a conoscenza della realtà degli allevamenti di conigli Brown Thomas ha cambiato la sua politica aziendale.
Questo è un risultato molto importante nella lotta contro l'industria della pelliccia in Irlanda, dove sono ancora presenti sei allevamenti di visoni e uno di volpi, nei quali ogni anno vengono uccisi 170.000 animali. Mentre l'allevamento di animali da pelliccia è vietato in Gran Bretagna e Irlanda del Nord, in Irlanda una proposta di divieto non era passata nel 2005.
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ANCORA BUONE NOTIZIE: DAL CANADA
Altri grandi magazzini fur-free!
La catena di grandi magazzini Costco, in seguito ai numerosi messaggi di protesta ricevuti dai propri acquirenti riguardo la vendita di giacconi invernali con il collo bordato di pelliccia di procione, ha deciso di togliere dai propri punti vendita i giacconi incriminati, e di adottare, per il futuro, una politica che elimini le pellicce dai propri magazzini. La direzione della catena di negozi di abbigliamento Mantique, invece, venuta a conoscenza della presenza presso i suoi punti vendita di indumenti senza etichetta, realizzati con pelliccia di procione, non potendo restituire ai produttori i capi presenti nei suoi negozi, ha promesso di rinunciare alla vendita di capi in pelliccia a partire dall’autunno del 2008.
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Bastian es el nombre del cerdito que consiguió escapar del camión que le conducía inexorablemente a la muerte. Sus hermanos no tuvieron tanta suerte, pero el destino quiso que Piero y Daniela, los fundadores de Valle Vegan lo acogieran. Ahora vive feliz retozando en el campo.
Valle Vegan es un santuario para animales que al igual que Bastian, tienen una historia que contar: algunos se salvaron del matadero, otros cuantos provienen de laboratorios de experimentación, unos pocos llegaron de ferias y, otros, simplemente ya no son deseados por los que un día fueron su familia.
Enclavado en la población de Bellegra, a unos 45 kilómetros de Roma, encontramos 11 hectáreas de terreno en un valle de gran frondosidad y belleza. El proyecto surge de la necesidad de acoger a decenas de animales que no tienen cabida en otros lugares, y se mantiene gracias a donaciones y el trabajo de activistas de entre otros grupos “Agire ora” y “Liga para abolición de la caza”.
No es fácil encontrar un lugar donde ubicar especies tan dispares como las que allí acogen. Valle Vegan alberga desde cerdos, búfalos y conejos hasta perros, tortugas y cabras, que de otro modo, habrían muerto o sufrido cautiverio, abandono o serían víctimas de la experimentación.
Pese a esta dificultad, lo primero que hacen Piero y Daniela cuando llega un nuevo animal a Valle Vegan es intentar ubicarlo en un entorno lo más parecido posible a su hábitat natural. Si el animal está sano y es posible su reintroducción en libertad, trabajan con él para que pueda volver a ser libre, aunque la mayoría de animales, por ser de los consideramos domésticos, pasarán a ser habitantes habituales de Valle Vegan.
Las ovejas y los búfalos tienen amplios prados y sombras donde pastar tranquilamente, a las tortugas se les ha habilitado una zona verde húmeda donde no corren peligro, las gallinas, ocas y patos tienen un recinto estupendo donde picotear, bañarse y campar a sus anchas, y los conejos, chinchillas y cobayas también disponen de instalaciones adaptadas bajo árboles frutales.
En el caso de perros y gatos, se trabaja para conseguir su adopción en un nuevo hogar.
Valle Vegan es también un centro de actividades contra la caza y vigilancia contra furtivos, habituales en la zona. Asimismo, el lugar sirve como punto de encuentro para los movimientos de defensa de los animales en Italia.
Como contrapunto al respeto por los animales que Piero y Daniela profesan, han decidido conservar en Valle Vegan lo que ellos llaman “La habitación de los horrores”. En este lugar, han ido recogiendo todos los útiles que se usaban para sacrificar a los animales, o para amputar y despellejar a los que el antiguo propietario de la finca cazaba de forma furtiva en la zona, junto con cepos, lazos y trampas.
Valle Vegan es un ejemplo para nuestra sociedad, un sitio que sirve para sensibilizarnos y educarnos en la comprensión del mundo animal. Quizá, el de Piero y Daniela no sea el único en llevarse a la práctica y pronto deje de ser un enclave escondido entre montañas y un reducto único. Quizá mañana otros muchos despierten habiendo tenido su mismo sueño y decidan, con valentía, convertirlo en realidad.
Visita la web de Valle Vegan pinchando aquí
Silvia Barquero y Luís Moreno
Miembros de la Fundación Equanimal
Ci uniamo alle felicitazioni di Equanimal (v. articolo da loro pubblicato) nei confronti del caro amico Oscar Horta per il conseguimento del premio. Il suo impegno continuo nello studio dei diritti degli animali e nell'attivismo è meritevole di questo riconoscimento.
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«Oscar Horta, premio Ferrater Mora de ensayo - martes, 13 de noviembre.
El profesor de la Universidad de Santiago de Compostela Óscar Horta ha sido galardonado por unanimidad con el premio Ferrater Mora de Ensayo por su obra 'La filosofía moral de J. Ferrater Mora'.
Hay que destacar que en este ensayo, Horta no ha dejado de tratar la cuestión de la consideración moral de los animales.
En concreto, ha apuntado que Ferrater Mora, uno de los pensadores más significativos de la segunda mitad del siglo XX en el mundo de habla hispana, fue el primero que en este ámbito se ocupó, ya en los años setenta, del tema de los derechos animales.
De hecho, Ferrater fue el primero en utilizar en lengua castellana el término “especismo” para nombrar la discriminación de aquellos que no pertenecen a una determinada especie. Discriminación sufrida hoy día por innumerables animales no humanos.
Según ha informado hoy la organización del certamen, la obra será publicada en castellano y en inglés, de acuerdo con las bases de este premio, dotado en 6.000 euros. Nacido en 1974 en Vigo, Horta es profesor del Departamento de Lógica y Filosofía Moral de la Universidad de Santiago de Compostela.
El premio Ferrater Mora de Ensayo, que conmemora la figura de este filósofo, ensayista y escritor español, se entregará en un acto público que tendrá lugar en Girona en febrero de 2008.
Fuente: lavanguardia.es
Campagna contro il parco di divertimenti: «Esaltano Paperino, ma poi servono in tavola il fegato d'oca»
MILANO - Lungo i viali di Disneyworld Parigi, il mitico Paperino e l'intera banda di Paperopoli sono venerati e acclamati come star. Ma ai tavoli dei tanti ristoranti che costellano il parco, i loro omologhi del mondo reale sono serviti nei piatti sotto forma di «fois gras», una pietanza particolarmente apprezzata in Francia e in molti stati dell'Europa centrale, che viene però ottenuta al costo di indicibili sofferenze per i poveri animali, costretti a sviluppare nel loro fegato una patologia dovuta all'ingozzamento forzato. Contro quella che considerano come una vera e inaccettabile contraddizione, scendono in campo le associazioni animaliste di mezza europa. La campagna arriva anche in Italia, rilanciata dalla Lega Antivivisezione. A sostegno della mobilitazione, viene diffuso il video del gruppo olandese Stichting Wakker Dier, che attraverso un cartoon cerca di spiegare al grande pubblico cosa ci sia in realtà dietro a quel cubetto gelatinoso considerato da molti una delizia per ghiottoni e gourmand.
IL CARTOON - Nel video si vede un trenino in stile montagne russe che trasporta alcune oche. Ad un certo punto i vagoncini vengono fermati: gli animali vengono presi con la forza e nel loro collo viene infilato un lungo tubo attraverso cui viene sparato direttamente nello stomaco il composto di mais che produrrà l'ingrassamento forzoso. Una volta dinventati belli obesi, i palmipedi vengono macellati per il prelevamento del «fegato grasso». Il filmato traduce in estrema sintesi quello che realmente accade agli animali destinati all'ingrasso.
ALL'INGRASSO - Il foie gras è il prodotto della statosi epatica, una patologia indotta negli animali: il trattamento dura dalle due alle quattro settimane durante le quali viene sparata direttamente nel gozzo degli animali, dalle tre alle otto volte al giorno, una palla di mais cotto e salato del peso di circa 400/500 grammi (come se una persona del peso di 80 kg fosse costretta a mangiare 20 kg di spaghetti al giorno).
LA CAVIA UMANA - Una prova di questa tortura è stata effettuata in una tv olandese su un volontario, il dj Giel Beelen. L’ingozzamento negli animali viene praticato attraverso un tubo metallico di circa 28 centimetri che viene infilato nella gola causando, tra l'altro, lesioni e fratture del collo e lesioni del gozzo con conseguenti infezioni, soffocamenti.
CAMPAGNA INTERNAZIONALE - La campagna è stata lanciata contemporaneamente anche in Francia, Gran Bretagna, Danimarca, Belgio e Israele. «E’ incredibile - commentano alla Lav - che proprio un’azienda che ha in anatre come Paperino e oche come suo cugino Ciccio, le star del parco divertimenti, poi li serva sotto forma di foie gras nei suoi ristoranti. Chiediamo agli italiani di non acquistare fegato d’oca o d’anatra, proprio nel periodo natalizio si riscontra la massima vendita di questi prodotti, e di preferire menu senza crudeltà». E proprio dall’Italia, che ha vietato dal marzo scorso la crudele pratica dell’ingozzamento forzato di anatre e oche, così come altri Paesi, ad esempio Polonia e Israele, può venire più forte la protesta. La Francia è il più grande produttore di foie gras, seguito da Belgio, Bulgaria e Ungheria.
IN RETE - Quella lanciata contro Eurodisney non è la prima campagna senza frontiere contro la produzione di fegato d'oca. Da tempo circola in rete il «Manifesto per l'abolizione del fois gras», un movimento che già raccolto consensi in diversi Paesi europei. Per contro, è considerato una prelibatezza da molti chef e buongustai, al punto che proprio in occasione delle festività natalizie fa la propria comparsa in grande stile nei banchi gastronomia dei supermercati e nelle vetrine dei negozi di specialità gastronomiche. Anche Internet è pieno di siti di cucina che dedicano svariate ricette alla preparazione del fois gras definito con termini quali «prelibatezza, «leccornia», «specialità».
(Corriere della Sera 17 dicembre 2007)
Vi anticipiamo alcuni dei premi che saranno messi in palio: marmellate, bagni schiuma, saponi, formaggio di mandorle, burro di cacao, ... tutto autoprodotto!!
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DALLE ORE 16 ALLE ORE 20 OFFENSIVA NATALIZIA + FURFREETOUR CONTRO COIN
davanti alle porte di COIN, via Cola di Rienzo 181, ROMA
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DALLE ORE 21 CENA PRO A.I.P. IN COLLABORAZIONE CON VEGANRIOT
presso il CSA MacchiaRossa, via Pieve Fosciana 56-82, Magliana ROMA