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Comunicato stampa di SSNV - I genitori vegan ammazzano i loro figli? Accusa infamante, venga data la smentita in modo corretto. Ogni anno in Italia muoiono 2350 bambini non vegan: i genitori onnivori ammazzano dunque i loro figli? In merito a quanto riportato da diversi media in Italia - che hanno semplicemente ripreso in modo acritico quanto pubblicato in alcuni giornali stranieri - sul fatto che i genitori vegan siano cosi' irresponsabili da ammazzare i loro figli tramite un'alimentazione sbagliata, Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana - un'associazione di professionisti della salute che si prefigge di fornire informazioni scientifiche corrette sulla nutrizione a base di cibi vegetali - chiede che vengano riportate anche le risposte di eminenti nutrizionisti di tutto il mondo sul tema, e che questa accusa infamante e infondata, che nessuno puo' permettersi di fare, venga ritirata.
I giornalisti che volessero informarsi in modo serio, e non fare solo il "lavoro" dei giornali di pettegolezzi, possono trovare sul sito del famoso nutrizionista dott. Mc Dougall, il medico che ha seguito Carl Lewis nella sua transizione a una alimentazione vegan - che ha consentito all'atleta di ottenere una migliore salute e performance ancora piu' strabilianti -, la risposta punto per punto alle farneticanti accuse della signora Nina Planck, cosi' tanto sbandierati dai media: http://www.drmcdougall.com/misc/2007other/nytimes.html In particolare, la risposta di 1500 parole inviata dal dott. Mc Dougall al New York Times, recita: "L'articolo di Nina Planck che condanna la dieta vegan contiene gravi errori in merito all'adeguatezza dei cibi vegetali. I vegetali contengono TUTTI gli aminoacidi essenziali in quantita' adeguata per i bisogni umani, e anche per i bisogni dei bambini (vedi Millward). La vitamina D NON si trova nel latte o nella carne, a meno che non venga aggiunta come integratore. La fonte d questa vitamina e' la luce solare. I vegetali contengono beta-carotene, il precursore della vitaminia A. La fonte originaria di tutti i minerali (compreso calcio e zinco) e' il terreno. I vegetali abbondano in minerali e funzionano come tramite dal terreno agli animali. La verita' scientifica e' che le proteine, gli aminoacidi essenziali, i minerali e le vitamine (eccetto la B12, che e' sintetizzata dai batteri, non dagli animali) si trovano nei vegetali, e non si possono avere carenze da un'alimentazione basata sui vegetali integrali, quando si mangi abbastanza da ottenere la quantita' di calorie necessaria. La distorsione operata dalla signora Planck sulla scienza della nutrizione e' un fatto grave cui deve essere posto rimedio." (Rif: Millward DJ. The nutritional value of plant-based diets in relation to human amino acid and protein requirements. Proc Nutr Soc. 1999 May;58(2):249-60.)
[Prosegui la lettura di questo articolo sul sito dal quale è stato preso...]
" Verrà il giorno in cui tutti gli animali saranno liberi di andare per la terra. Verrà il giorno in cui nessun uomo si sentirà autorizzato a legarli, rinchiuderli, cavalcarli, affaticarli, sezionarli, mangiarli. Verrà il giorno in cui gli uomini inorridiranno quando penseranno a quello che oggi essi fanno agli animali. Verrà il giorno. Oggi così lontano".
Ely è una giovane dottoressa alla ricerca del suo ideale di vita e di lavoro in una città e in un ambiente in rapida perdita di valori; ma un giorno le si presenta Billy, un cucciolo di sei mesi con una caratteristica particolare, e da allora la sua vita non sarà più la stessa. Questo sembrerebbe un libro animalista, perché spinge a vedere gli animali nelle loro qualità di specie, come esseri degni di rispetto, per lo meno degni degli stessi fondamentali diritti degli uomini; ma più semplicemente è un libro che spinge a profonde riflessioni etiche, perché aiuta a considerarci membri di una stessa grande famiglia e a non suddividere gli esseri viventi in superiori e inferiori, in noi e gli altri. Il che probabilmente ci converrebbe anche, egoisticamente parlando.
Luigi Mario Chiechi, ginecologo, docente universitario. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, ha recentemente pubblicato i saggi: La Salute femminile nella società postindustriale, La menopausa nella società postindustriale, Una funzione negata – Dominanti sociali, culturali e biomediche dell’allattamento al seno, Donna, etica e salute, Corpo di donna. Animalista e vegetariano è alla sua prima opera narrativa.
Già salvati oltre 2 mila cani e 800 gatti. Ma anche 11 tigri e 4 coccodrilli...
Nasce il Nirda, il nucleo speciale del Corpo forestale che lavora per contrastare i reati contro la fauna. In due anni 5.344 sequestri
(corriere della sera) ROMA - La difesa degli animali in difficoltà può contare su una nuova struttura: il Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali (Nirda) del Corpo Forestale dello Stato (Cfs). «Si tratta di una struttura specializzata - spiega il capo del Cfs, Cesare Patrone- che ha competenza esclusiva su fenomeni criminosi contro gli animali, quali esseri viventi vittime di reati come competizioni non autorizzate, commercio illegale e maltrattamenti, soprattutto in ambienti urbani».
Il Nirda è un nucleo giovanissimo, istituito il 21 marzo scorso, «ma che ha già operato sequestri negli ultimi due anni - precisa il vicequestore Maria Rosaria Esposito, responsabile del Nirda - per oltre cinque mila animali e 345 strutture, con 120 persone denunciate e 40 notizie di reato». Azioni importanti perchè, sottolinea la responsabile del Nirda, «come introiti il commercio degli animali è secondo solo a quello della droga».
Nell'attività anti-maltrattamenti, dal giugno 2005 al maggio 2007, sono stati sequestrati 5.344 animali: 3.250 da affezione, tra cui 2.448 cani e 802 gatti, e 383 protetti dalla convenzione Cites, tra cui 350 pappagalli, 2 leoni, 1 armadillo, 11 tigri, 4 coccodrilli, 4 pitoni e perfino 2 anaconde. Poi, 61 animali non sottoposti alla convenzione Cites, in particolare 3 struzzi, 2 nandù, 3 dromedari e 2 cammelli, 1 lama e una zebra. Inoltre, tra fauna e avifauna il Corpo forestale dello Stato ha sequestrato 1.650 animali e tra questi 2 aquile, 2 gheppi, 10 lupi, 20 daini, 70 anatidi e 1.500 fringillidi. Ma l'attività del Nirda non si ferma agli animali, sono state sequestrate anche 345 strutture illecite usate per la detenzione, comprendenti 75 manufatti edilizi, 4 terreni e 265 gabbie. In più 11 attrezzature, tra cui 4 automezzi e 3 congelatori. Infine, il Nirda ha sequestrato anche 5.140 documenti, tra questi 897 passaporti 1.549 documenti pubblici, 2.694 documenti privati.
24 maggio 2007
Riceviamo da AIP:
Le recenti manovre repressive del governo inglese ai danni della campagna Shac, che hanno portato all'arresto di tre attivisti e a restrizioni per molti altri, devono avere indotto il mondo finanziario a pensare di essersi tolto ogni problema e di poter nuovamente fare affari con i vivisettori di Huntingdon Life Sciences. Niente di più sbagliato!
In questa settimana due banche tedesche hanno acquistato rispettivamente 590.000 e 20.000 azioni di HLS. Ma nulla sfugge agli occhi attenti di Shac e i cattivi investimenti portano solamente problemi, banche così importanti dovrebbero pur saperlo.
Investire nella vivisezione è un cattivo affare, molto cattivo, e gli effetti stanno già facendosi sentire davanti agli uffici di queste banche!
Non possiamo permettere che affaristi senza scrupoli investano i loro soldi nella tortura di 500 animali al giorno e che aiutino a mantenere attivo il più grande laboratorio di vivisezione d'Europa!
Non possiamo permettere che degli individui che soffrono le pene dell'inferno diventino solamente numeri da calcolare per queste banche!
Non possiamo permettere che gli ultimi arresti effettuati in Inghilterra aiutino HLS a riprendere forza dal punto di vista economico.
Per tutti questi motivi continueremo a mobilitarci contro i finanziatori e clienti di HLS, ovunque si nascondano. Ricordatevi che il movimento Shac ha convinto banche ben più potenti a cedere le azioni di HLS, e che per quei 500 animali che anche oggi finiranno sotto i ferri dei vivisettori non ci sono lacrime che tengano, solamente la vostra azione può salvarli!
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Dresdner Bank è una banca tedesca facente capo al gruppo Allianz. In Italia non ci sono filiali della Dresdner Bank, ma ci sono numerose aziende del gruppo Allianz, a cui è necessario estendere le proteste.
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Lettera tipo:
Salve,
sono venuto a conoscenza del fatto che una banca del gruppo Allianz, la Dresdner Bank, ha recentemente acquistato quasi 600.000 azioni di una azienda denominata Huntingdnon Life Sciences.
Quello di cui forse il Gruppo Allianz non è a conoscenza è che Huntingdon Life Sciences è il più grande laboratorio di vivisezione d'Europa. Dentro HLS ogni giorno vengono torturati e uccisi 500 animali.
HLS è stato denunciato varie volte per violazione delle leggi sul benessere animale, inoltre gli è stata ritirata temporaneamente la licenza dal Ministero inglese quando sono diventati pubblici filmati in cui cuccioli di cane venivano presi a pugni sul muso e sbattuti contro i muri.
Vi invito ad informarvi su questa azienda visitando i siti www.stophls.net e www.shac.net e a fare in modo che Allianz e Dresdner Bank scelgano di non investire nella crudeltà sugli animali.
Saluti,
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Questi gli indirizzi degli uffici e le mail da contattare:
Allianz Global Corporate & Specialty
RAS-Riunione Adriatica di Sicurtá S.p.A., Corso Italia 23, 20122 Milano
Phone: 02 7216 1
Fax: 02 7216 5676
Email: info@rasnet.it
Internet: www.agcs.allianz.com
Allianz Subalpina S.p.A.
Via Alfieri 22, 10122 Torino
Phone: 011 516 11
Fax: 011 516 14 70
Email: info@azs.it
Internet: www.allianzsubalpina.it
Euler Hermes SIAC S.p.A.
Via Raffaello Matarazzo, 19, 00139 Rome
Phone: 06 87001
Fax: 06 8700 7000
Genialloyd Società per Azioni di Assicurazioni
Corso Italia 23, 20122 Milano
Phone: 02 28351
Fax: 02 2835 2835
Email: clienti@genialloyd.it
Internet: www.genialloyd.it
Investitori Sgr S.p.A.
Corso Italia 23, 20122 Milano
Phone: 02 7216-2500
Email: info@investitori.it
Internet: www.investitori.it
Lloyd Adriatico S.p.A.
Largo Ugo Irneri 1, 34123 Trieste
Phone: 040 7781-1
Fax: 040 7781-311
Email: info@lloydadriatico.it
Internet: www.lloydadriatico.it
Ras Asset Management Sgr S.p.A.
Piazza Velasca, 7/9, 20122 Milano
Phone: 02 72161
Fax: 02 7216 5023
Internet:> www.ramsgr.it
Rasbank S.p.A.
Piazza Erculea 15, 20122 Milano
Phone: 02 722031
Fax: 02 34 99 32 32
Email: customer.center@rasbank.it
Internet: www.rasbank.it
Rasfin Sim S.p.A.
Corso Italia 23, 20122 Milano
Phone: 02 72161
Internet: www.rasfin.it
RAS - Riunione Adriatica di Sicurtà S.p.A.
Corso Italia 23, 20122 Milano
Phone: 02 7216-1
Fax: 02 7216-5011
Email: info@rasnet.it
Internet: www.ras.it
E_MAIL: Potete mandare tutte quelle di ogni blocco insieme, facendo copia e incolla.
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***Laboratorio Antispecista***
via De predis 9
20155 Milano
laboratorioantispecista@yahoo.it
Infoline: 340-6368139
Alcuni casi di serial killer che hanno cominciato maltrattando gli animali. Clicca qui:
http://www.zona-franca.it/pagine/serial.htm
Da ZonaFranca: www.zona-franca.it
associazione per una psicopedagogia uomo-animale.
Sono cominciati i lavori per l'organizzazione della seconda edizione del VEGANCH'io!
Tre giorni di incontri, divertimento, buon cibo (biologico e sostenibile) per diffondere una nuova cultura del rispetto e dei diritti: si può vivere, e bene, senza uccidere e senza sfruttare nessuno. Perchè una nuova idea di uguaglianza possa prendere corpo e per rendere possibile un altro mondo.
Tutti, ma proprio tutti, sono invitati a partecipare; ognuno, anche i più piccoli, avranno modo di avvicinarsi alla questione dei diritti animali in maniera amichevole e completa.
Per ogni info consultare il sito: http://www.veganchio.org
E’ ufficiale. La catena di grandi magazzini Rinascente, presente in Italia con numerose filiali e prima grande distribuzione nel nostro paese di inserti in pelliccia adotterà, a breve, una politica “fur free”, cioè non venderà né distribuirà più questo sanguinante capo che nel mondo condanna a morte più di un miliardo di animali.
Circa tre mesi fa alcuni attivisti della campagna A.I.P. hanno chiesto ed ottenuto un incontro con l’amministratore delegato di Rinascente. Incontro che non ha portato sin da subito i risultati sperati ma che comunque ha avuto conseguenze molto proficue. Le centinaia di presidi svolti davanti alle loro sedi, i moltissimi volantini distribuiti e qualunque altro tipo di pressione subita in questi tre anni di iniziative hanno convinto i dirigenti ad apportare una prima modifica alla loro politica: chiusura dei reparti pellicceria delle sedi di Milano Duomo e Roma Piazza Fiume, stop alla vendita di pellicce ed inserti ricavati dalle specie appositamente allevate o catturateper questo scopo. Con questa proposta Rinascente avrebbe continuato ad esporre inserti di altri animali, principalmente il coniglio, allevati per la carne, la cui pelliccia viene ritenuta un sottoprodotto della catena alimentare.
Nonostante ciò la decisione adottata dalla campagna A.I.P. è stata chiara, volta a non scendere a nessun compromesso: ogni pelliccia, sia essa di visone o coniglio, sia essa derivata dall’industria alimentare o dalle industrie di settore è pura crudeltà, e chi la espone va boicottato e convinto a disfarsene. Di fronte al fatto compiuto che la presenza solo di inserti di coniglio nei negozi Rinascente non avrebbe portato alla fine delle proteste, la società ha nuovamente rivisto le proprie scelte, informandoci che dal 31 gennaio 2009 ogni pelliccia, anche quella di coniglio, sarà eliminata. Questo riguarda ogni indumento o accessorio presente nei loro punti vendita: sia quelli a marchio Rinascente sia quelli acquistati presso altri fornitori, tra cui i principali nomi della moda italiana ed internazionale.
Una vittoria dunque, non assaporabile da subito ma comunque non parziale: è normale infatti che i grandi magazzini necessitino di tempo per smaltire i capi già acquistati, che risulterebbero altrimenti invenduti.
Questo il testo completo del fax pervenutoci:
"Milano, 11 Maggio 2007
Facendo seguito all'incontro di Martedì 8 maggio u.s. con i Vostri rappresentanti, Vi comunichiamo che la nostra società La Rinascente S.r.l ha adottato nel proprio codice etico la policy "fur free". In base a tale impegno, come è stato verbalmente spiegato, la Rinascente non acquista e distribuisce presso i propri punti vendita, prodotti di pelle e/o pelliccia di animali che non siano provenienti dalla c.d. "catena alimentare".
Si tratta di un primo passo che costituisce un significativo ed importante segnale da parte dell'azienda con l'obbiettivo, entro il 31 gennaio 2009 (fine saldi autunno/inverno 2008), di eliminare totalmente dai propri magazzini i prodotti che siano derivanti dall'industria della pelliccia.
Distinti saluti
la Rinascente S.r.l."
Per vedere il fax originale clicca qui: http://www.campagnaaip.net/fax%20rinascente.jpg
Ogni gruppo locale che abbia effettuato dei presidi davanti alle loro sedi, ogni e-mail, lettera o telefonata ha fatto la differenza: Rinascente ha mollato l’industria della pelliccia. Questo si traduce in migliaia di animali direttamente salvati, liberati da una moda assassina che li considera merce, non esseri senzienti, ed inoltre un colpo notevole per questo settore sanguinario. Ma ciò conferma anche un altro aspetto: l’attivismo funziona, la costanza e la perseveranza verso i diretti responsabili dello sfruttamento animale non possono che dare buoni frutti.
Galvanizzati da questa prima vittoria bisogna ora dare il tutto per tutto per convincere anche UPIM ad abbandonare questo crudele mercato. Infatti nonostante il loro quadro dirigenziale sia praticamente identico a quello di Rinascente, la dichiarazione che ci è stata spedita non riguarda quest’altra catena di grandi magazzini, che continuerà a vendere inserti in pelliccia, di qualunque animale.
Fermare tutto ciò, ormai lo sappiamo, è possibile.
(Fonte: campagna A.I.P., www.campagnaaip.net)
L’articolo pubblicato su “AgireOra” che ha per titolo “La pesca e il WWF” fa riflettere su quanto, all’interno di associazioni ormai “sdoganate” dalla pubblica opinione e raffigurate dai media come fulgido esempio di ottime iniziative ambientaliste, si scateni molto spesso la solita, eterna e deleteria dinamica potere/denaro.
Secondo una logica perbenista, inquadrata nei parametri del politically-correct, in base alla quale basta passare per anni in televisione come “buoni” (ed è proprio il caso del WWF) per potersi concedere il lusso di dire e fare ciò che si vuole senza un minimo di rigore, ecco appalesarsi ancora una volta il carattere assolutamente iniquo dell’homo commercialis che riduce a gara a premi ciò che su questo pianeta dovrebbe godere di un rispetto senza pari.
Saremmo curiosi di sapere sino a che punto inorridirebbero i responsabili del WWF se venissero a conoscenza di un’improbabile gara organizzata da una specie differente dalla nostra, nella quale alcuni umani, colpiti con una fiocina da creature dei fondali, venissero trascinati nelle acque profonde fra atroci sofferenze alle quali inevitabilmente seguirebbe la morte per soffocamento.
Si potrebbe sostenere che stiamo vivendo in un’epoca dove le contraddizioni sono pane quotidiano e dove cercare di vivere senza tali incoerenze sarebbe un esercizio assolutamente inutile. Si potrebbe tentare di giustificare l’ingiustificabile facendo chiacchiere, sulla base del fatto che ogni persona dotata di buon senso non deve (e soprattutto non può) inseguire rigidi principi.
E, certo, lo si potrebbe fare (non siamo poi così moralisti!) qualora non fossero in gioco delle vite. Ma contraddizioni come questa vanno molto al di là del più permissivo limite della decenza.
Questi aguzzini si sciacquano la bocca utilizzando la parola “rispetto”, in nome di regole che scaturiscono da logiche antropocentriche e consumistiche allo stesso tempo. Utilizzano frasi ad effetto in nome del buonismo dilagante: “si pulisce il pesce e si mangia insieme quello che il mare quel giorno ci ha voluto regalare”… Parole come queste sono come pietre. La propaganda che tocca le corde “giuste”, quelle legate alla tradizione, legate ai “sani valori” dei bei tempi andati… Paradigmi sub-culturali che impongono la figura del buon pescatore padre di famiglia, che ama le cose semplici, e che conduce una vita esemplare.
Balle!
Ancora più vergognose poiché non è la Barilla con il suo “mulino bianco” a propinarcele, ma un’entità che avrebbe dovuto essere “altro” rispetto ad una holding commerciale. Un’entità che – eticamente – dovrebbe rifiutarsi di definire le vite di esseri senzienti “il pescato”.
E che dire del loro "Smart Gear Competition" che premia i pescatori che si inventano congegni atti a ridurre le catture accidentali di esseri che non si vuole uccidere in quanto “scarti del pescato”? Non viene spontanea l’associazione alle “bombe intelligenti” utilizzate in Iraq e in Afghanistan?
Che fare, dunque?
Dopo esserci ripresi da questa notizia, che fa il paio con quella di qualche mese fa che segnalava banchetti a base di carne di balena da parte di attivisti di Greenpeace, credo che il primo passo sia iniziare una seria campagna di informazione che smascheri queste due “multinazionali” dell’ecologia.
Occorre mettere al corrente, comunicare, fare conoscere. Muniamoci di colla, stampiamo dei manifesti e attacchiamoli nei punti strategici. Facciamo circolare questa e altre notizie simili attraverso tutti i canali che abbiamo a disposizione.
Ma soprattutto: schieriamoci senza alcuna remora contro un simile abominio. Non è più possibile, in nome di un “ambientalismo” di comodo, giustificare qualsiasi cosa.
ANIMALI:DOPO PROTESTE RINASCENTE RINUNCIA A VENDITA PELLICCE
(ANSA) - ROMA, 5 GIU - I punti vendita del gruppo Rinascente non venderanno piu' pelli e pellicce che non siano provenienti dalla 'catena alimentare', ed entro il gennaio 2009 eliminera' dai propri magazzini i prodotti derivanti dall'industria della pelliccia. Ne da' notizia la stessa azienda, oggetto da tre anni di una campagna dell'associazione animalista Aip. ''La societa' La Rinascente ha adottato nel proprio codice etico la policy 'fur free' - si legge nel comunicato dell'azienda - in base a tale impegno la Rinascente non acquista e distribuisce presso i propri punti vendita, prodotti di pelle e/o pelliccia di animali che non siano provenienti dalla cosiddetta 'catena alimentare'''. ''Si tratta di un primo passo - continua il documento - che costituisce un significativo ed importante segnale da parte dell'azienda con l'obbiettivo, entro il 31 gennaio 2009 di eliminare totalmente dai propri magazzini i prodotti che siano derivanti dall'industria della pelliccia''. Secondo l'Aip, i cui attivisti sono arrivati a incatenarsi davanti ai negozi e a uno sciopero della fame, e' la prima vittoria di un'associazione animalista nella battaglia contro l'utilizzo delle pellicce. Non dello stesso parere i rappresentanti dell'azienda: ''Non e' stato il cedimento a un ricatto - sostiene Alessandro Cavalchini, responsabile legale del gruppo Rinascente - ma una scelta aziendale presa in autonomia, peraltro sulla scia di altri gruppi internazionali''. (ANSA).
Ecco la fonte:
http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/natura/20070605184834323897.html
Giovedi' 14 giugno, alle 15.00, e' previsto, a Roma, presso la Camera dei Deputati,
un convegno intitolato "Sperimentazione animale: verso quale futuro?" che
ha lo scopo di rilanciare i lavori della proposta di legge (pdl) sulla vivisezione su
cui abbiamo lavorato negli scorsi anni. Questa pdl e' stata di recente ripresentata
(numero 2157), ed i suoi maggiori sostenitori sono ora due deputati di opposti
schieramenti - perche' le istanze pro-animali sono al di sopra e al di la' dello
schieramento politico -: Della Vedova, di Forza Italia, proponente della pdl, e
Cancrini, dei Comunisti Italiani, relatore della pdl.
Questo convegno serve a dimostrare in modo chiaro e forte ai politici che l'argomento
"vivisezione" e' una questione di forte interesse nella societa', e,
soprattutto, che le istanze ANTI-vivisezioniste sono molto sentite da tantissime
persone, e che per questo motivo si chiede che questa pdl sia discussa e approvata il
prima possibile.
Come sapete, il gruppo di lavoro "congiunto" che ha portato a questa pdl
era composto piu' di addetti ai lavori PRO-vivisezione che ANTI, e la pdl e' stato il
massimo che abbiamo potuto ottenere in questa situazione. La pdl risultante è stata
quindi una mediazione tra due visioni assolutamente opposte: quella dei vivisettori e
vivisezionisti, che ritengono lecito, utile o addirittura necessario l'uso degli
animali, e quella degli antivivisezionisti, che non ne ritengono lecito l'uso da un
punto di vista etico, e ritengono che si tratti di una pratica inutile e dannosa sul
piano scientifico.
E' una legge migliorativa rispetto alla 116 attuale, per i vari motivi gia' citati e
spiegati in dettaglio qui:
http://www.novivisezione.org/info/nuova_116_commenti.htm
anche se ovviamente non abbasanza migliorativa per i nostri gusti
Pero' e' un primo passo, ed e' importante ottenere oggi questo per ottenere di piu'
in futuro.
Cosa vi chiediamo?
Di partecipare. Di partecipare perche' i vivisettori e vivisezionisti sono piu' di
noi, e non possiamo e non dobbiamo lasciare il campo libero a loro, non dobbiamo
lasciare che siano loro a indicare ai politici interessati all'argomento come stanno
le cose e quale si vuole che sia il "futuro della sperimentazione animale".
Il futuro che vogliamo noi, e' un futuro con sempre meno animali usati, fino ad
arrivare a zero nel tempo piu' breve possibile. Questo dobbiamo far vedere e far
capire. Ed e' importante dunque esserci, fare domande, fare osservazioni che mostrino
la nostra opposizione scientifica ed etica alla vivisezione, e il nostro appoggio a
questa pdl che consente un maggior controllo su quanto viene fatto oggi nei
laboratori.
Dato che il convegno si tiene in una sala della Camera e' necessario fornire in
anticipo i nomi del pubblico partecipante. Preghiamo dunque tutti quelli di voi che
vivono in Lazio o regioni vicine di scriverci per darci la propria disponibilita'.
Anche se non siete certi al 100% di poterci essere, ma solo all'80%, scriveteci lo
stesso, poi se uno non partecipa pazienza, ma non ci si puo' aggiungere all'ultimo
momento.
Ci sono 100 posti, riempiamoli di antivivisezionisti, non di vivisezionisti!
Prendetevi mezza giornata di ferie, se necessario, ma partecipate! Scriveteci per favore su info@novivisezione.org per dare la vostra adesione. Grazie.
Massimo Tettamanti e Marina Berati
Mercoledì 13 giugno metteremo in scena la seconda puntata dell'adozione della Sapienza (l'iniziativa è descritta qui: http://www.agireora.org/progetti/adotta.html).
l'appuntamento è a piazzale Aldo Moro alle ore 11,00.
L'azione informativa durerà sino alle 16,00: chi potesse partecipare solo dopo le 11,00 avrà tre numeri di cellulari a disposizione per poter intercettare comodamente il resto del gruppo.
probabilmente avremo al nostro fianco le torte vegane da usarsi a scopo persuasorio, ma gli attivisti potranno comunque contare su croccanti di sesamo e latte di riso per soddisfare frugalmente i bisogni primari che si manifesteranno all'ora di pranzo.
Per info: dott.dulcamara@tiscali.it (Fabrizio e Vittoria).
Ecco i tre numeri eventualmente da contattare:
Fabrizio 347 2636637,
Vittoria 338 8373433,
Monica 3357735307.
Storia della distruzione della natura, degli animali e dell'umanità.
di Jim Mason, edizioni Sonda.
Nel dibattito sul tema dei diritti degli animali, l'opera di Jim Mason analizza, da un punto vista antropologico e socioculturale, le ragioni e le modalità tramite le quali l'umanità si è isolata dal resto del regno animale e dal mondo naturale.
Partendo dalla ricostruzione delle radici storiche e culturali della credenza occidentale secondo cui Dio avrebbe conferito all'uomo il dominio assoluto sull'intero creato, l'autore asserisce che la riduzione in schiavitù degli animali a fini bellici o per l'allevamento ha lacerato il senso di fratellanza che l'uomo ha da sempre provato nei loro confronti, permettendo così la nascita di una cultura alienata dalla natura.
In particolare ridefinisce la relazione che lega l'uomo agli altri animali, sottolineandone la componente fraterna: «compagni», «stimolatori di empatia e cura», «strumenti per alimentare e plasmare la nostra mente» e parenti che ci ricordano la nostra vicinanza al resto del mondo vivente».
Secondo Jeremy Rifkin (economista e filosofo), Mason rilegge l'esito che tale isolazionismo ha comportato in termini di perdita di consapevolezza, capacità di rispettare la natura e volontà di controllare le derive distruttive umane: è proprio il modo di vedere e considerare gli animali che sta alla base dell'attuale crisi ambientale e della relazione tra questa e le altre forme di oppressione sociale (la guerra, la violenza sulle donne e la schiavitù intra-umana). E solo ricollocando la figura umana all'interno della storia della natura, si avrà «un nuovo progetto per superare la morte spirituale, individuale e collettiva» (Ingrid Newkirk, Peta).
L'autore
Jim Mason vive in Virginia, è avvocato e da sempre ha focalizzato la sua attenzione sulla relazione uomo/animali. Mason è diventato famoso grazie ad Animal Factories, un libro pubblicato nel 1980 e scritto in collaborazione con Peter Singer. Ha anche contribuito al volume collettaneo In difesa degli animali (Lucarini Editore, 1987) e, sempre con Peter Singer, ha recentemente pubblicato The Way We Eat (Rodale Press
2006). Il suo articolo A Plague of Gypsy Moths è stato scelto per essere inserito nell'antologia Cases for Composition (Little, Brown, 1984). Suoi articoli sono apparsi, tra gli altri, su «The New York Times», «New Scientist», «Newsday», «Country Journal» e «Orion Nature Quarterly». La sua inchiesta sul commercio di animali esotici, pubblicata nel 1993 su «Audubon», è stata nominata per il National Magazine Award ed è stata inserita nell'antologia Preserving Wildlife: An International Perspective (Prometheus Books, 2000)
Pagine: 464 | Costo €: 19.50.
Consigliato da Federica Cuchi.
COSA ESSER TU?
TI SPIACE SE GUIDO IO?
CHE SONNO!!
L'HO VISTO PRIMA IO!!!
NOTEVOLE...
GIURO CHE STAVANO GIOCANDO...
YYYAAAAAAAWN!!
CE VEDO...NUN CE VEDO...