RIFUGIO | Vieni? | Sostienici! | venerdì 22 novembre 2024 # Utenti online n. # |
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Continuità e determinazione, è con questi intenti che la campagna per la chiusura di Huntingdon Life Sciences va avanti in Italia, dopo due giornate intense alla fine di Febbraio che hanno fatto segnare un periodo davvero nero per gli aguzzini, ci prepariamo ad affrontare altre giornate di proteste. Il 20 e 21 Marzo si terranno presidi in Toscana e nel Lazio nei confronti di 4 tra i maggiori clienti di HLS al momento sotto costante pressione da parte degli/delle attivisti/e, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Questa è di fatto la campagna contro la vivisezione al momento più importante a livello internazionale e la repressione che la colpisce (attraverso il carcere per alcuni/e attivisti/e inglesi e statunintensi e attraverso la violenza verbale e fisica della polizia nei confronti di quelli/e italiani/e) ne è la prova ulteriore. Sappiamo perchè accade tutto questo e ne siamo consapevoli, l'obiettivo che ci prefiggiamo ha un valore altissimo: chiudere il laboratorio/lager di vivisezione più grande in Europa. Le ripercussioni possiamo soltanto immaginarle e sarebbero di enorme importanza, attraverso Huntingdon si manifesta in maniera evidente lo strapotere dei grandi "dittatori del farmaco", colpire HLS significa colpire loro.. al cuore dell'ingranaggio. Sappiamo di mirare in alto ma non per questo ci lasciamo intimidire o esitiamo davanti alla portata delle nostre (e vostre...) aspirazioni, dei nostri (e vostri) desideri, assolutamente convinti che se non oggi sarà un domani ormai prossimo, il giorno in cui uno dei più grandi lager per animali al mondo chiuderà definitivamente i battenti! Attraverso la pressione, le proteste, l'azione diretta non cesserà la voglia di ribadire agli/alle aguzzini/e che torturano centinaia di animali ogni giorno che non molliamo, che non ci dimentichiamo di loro, che hanno nomi e cognomi che ricordiamo bene! Saranno due giorni intensi nei quali diversi attivisti/e da tutt'Italia si incontreranno e porteranno avanti questa lotta consapevoli che nascondersi dietro critiche più o meno "velate" e parole da "grandi pensatori/trici" serva ben poco agli animali-non-umani richiusi dentro Huntingdon e tanto meno agli/alle attivisti/e imprigionati/e tutt'ora per aver portato avanti la lotta senza farsi intimidire.
LE AZIONI... CONTANO PIU' DELLE PAROLE!
Nel tardo pomeriggio di sabato inoltre si terrà un'iniziativa di sostegno alla campagna e a coloro che sono colpiti/e dalla repressione. Dalle 18'30 si avrà la possibilità di parlare, discutere e confrontarsi, sarà possibile vedere dei filmati, cenare assieme con dell'ottimo cibo vegano ed alla fine assistere ad un concerto.
Clicca QUI per leggere il programma, gli agiornamenti e maggiori informazioni.
Dopo neanche un mese dalla due giorni di proteste di fronte alle sedi più importanti di Novartis e Sanofi Aventis tenutesi nella zona di Milano, gli attivisti della campagna per chiudere HLS sono tornati davanti alle sedi di diverse tra le case farmaceutiche complici e clienti del laboratorio di vivisezione più grande d'Europa. Questa volta ci si sposta più a sud, la campagna è infatti approdata prima in Toscana e poi nel Lazio dove risiedono le principali sedi di Bristol Myers Squibb ed Abbott.
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GIOVEDI' 20 MARZO
Si inizia presto, verso le 8'00 ci ritroviamo in più di una decina di persona davanti alla Chiron/Novartis, nella sede di sviluppo vaccini e centro di ricerche tra i più "importanti" d' Italia. La Chiron ha sviluppato vaccini per l'influenza poi ritirati dal mercato britannico perchè dannosi, qui si è manifestato l'interesse verso un vaccino per l'aviaria, un danno per la collettività che si è diffuso esclusivamente per colpa dello sfruttamento della terra e degli animali da parte di aguzzini come Novartis! La giornata a livello di clima non è tra le più agevoli, Siena è colpita da una fitta pioggia e da un gran freddo ma questo ovviamente non fa demotivare gli/le attivisti/e. Slogan, cartelloni e dita puntate sono ciò che per circa due ore ricevono i/le dipendenti di Chiron/Novartis. Non c'è giustificazione, i loro silenzi e il loro sguardo rivolto a terra ne sono l'ulteriore conferma. Essere parte di una divisione lavorativa come quella del centro ricerche di Siena rende queste persone complici a tutti gli effetti e siamo ben contenti che ancora una volta la gente di Siena, assistendo a questa protesta, si sia resa conto del tipo di persone con cui abbiamo a che fare. Terminato il presidio non c'è molto tempo di riposarsi, ci aspettano parecchi chilometri da fare, si recuperano cartelloni, megafoni e striscioni, prossima tappa: Roma.
Durante il viaggio incontriamo anche una buona dose di neve, questo ci fà abbastanza preoccupare ma una volta arrivati a Roma la nostra preoccupazione scompare, il clima è diverso, troviamo del sole ed una temperatura quasi primaverile. Ci dirigiamo subito al secondo appuntamento della giornata, uno molto importante, la divisione generale della Bristol Myers Squibb a Roma, in Via Maroso, nel quartiere EUR. Qui si sono già tenuti dei presidi e la situazione a causa di prescizioni varie ci permette giusto di fare un'ottima protesta a livello informativo, la Bristol infatti si trova all'interno di un enorme palazzo dai vetri scuri ma che divide con altre 4-5 aziende a cui sicuramente non fà piacere essere associati alle pratiche assassine che la BMS perpetra quotidiamente nei suoi laboratori e dentro HLS! In quest' occasione, come previsto, il nostro numero aumenta grazie al supporto grandissimo dei ragazzi e ragazze di Roma e provincia, rimaniamo per circa due ore in più di venti persone davanti alla sede, intoniamo cori e riportiamo la situazione al momento riguardo HLS e ciò che attraverso clienti come la BMS rende ancora possibile le violenze e le torture all'interno del più grande lager di animali d'Europa.
Bristol, questo era solo un assaggio delle proteste!
Terminata anche questo presidio ci dirigiamo poco distante, la giornata di giovedì è infatti destinata ai presidi contro i clienti che hanno sedi all'interno della città di Roma. Prossimata destinazione è la divisione diagnostica della Abbott, questa è ua sede molto importante per la presenza di diversi dirigenti ma soprattutto è un posto significativo per una protesta come la nostra! La sede è all'interno di un palazzo completamente dell'azienda e situata in mezzo a numerose palazzine abitate da persone che non hanno tardato ad esprimere il loro dissenso assieme agli/alle attivisti/e! Per quasi due ore più di venti manifestanti assai "arrabbiati" hanno urlato slogan contro i dipendenti e dirigenti che lentamente "tentavano" di uscire dall'edificio. Nessuna scusa Abbott! La vostra complicità con HLS è ora all'ordine del giorno nella zona dove risiedete e la cosa più significativa è stata vedere bambini o persone anziane puntare il dito arrabbiatissimi contro i colpevoli "in doppiopetto" che uscivano da Via Mar Della Cina 268. Un'altra giornata contro HLS e i suoi complici... continueremo... finchè non mollerete!
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VENERDI' 21 MARZO
La giornata di Venerdi' si presenta piena di obiettivi ma questa volta lasceremo Roma per concentrarci sulla provincia di Latina e Frosinone, in queste due zone sono situati 4 tra i maggiori stabilimenti di Bristol Myers Squibb, Abbott e Sanofi Aventis.
Intorno alle 8'00 in più di venti attivisti/e (ancora una volta grande il supporto degli/delle attivisti/e di Roma e dintorni che si uniscono agli/alle altri/e provenienti da tutta Italia...) arriviamo davanti allo stabilimento della Bristol Myers Squibb situato a Sermoneta, a pochi chilometri da Latina. Il sito è impressionante e non possiamo non concentrare la nostra rabbia per un posto dove secondo recenti dossier viene direttamente praticata vivisezione su un numero enorme di animali. Per circa due ore abbiamo gridato contro le auto che entravano e contro i dipendenti che erano costretti a passare davanti alle persone che presidiavano per entrare all'interno del sito. "Alti" personaggi della Bristol sono sembrati ovviamente subito infastiditi dalla protesta e lo crediamo bene, la strada dove si trova lo stabilimento è molto trafficata e mettere in evidenza gli sporchi affari dell'azienda non fa certo piacere! Sicuramente il loro "malcontento" si manifesta attraverso il solito metodo di "distrurbo" da parte di digos, polizia e carabinieri di Latina che non evitano di ostacolare continuamente gli/le attivisti/e. Quest'ultimi/e però non hanno molto interesse ad occuparsi di loro, nelle menti e nei cuori tutti gli animali torturati ogni giorno dalla Bristol o dentro HLS e naturalmente la voglia di urlare contro i complici che si trovano davanti! Davvero un presidio "rumoroso" e sentito da parte di tutte le persone coinvolte nella protesta.
Appena terminata, abbiamo poco tempo per riposare, ci aspetta il secondo obiettivo della giornata, lo stabilimento della Abbott a Campoverde di Aprilia. Questo sito è molto importante per la multinazionale farmaceutica americana, all'interno ha circa 2000 dipendenti e nonostante fossimo preparati a fare un buon presidio informativo (la sede infatti si trova sulla statale Pontina, la più trafficata di tutto il sud del Lazio), non avendo fatto l'orario d' entrata dei dipendenti, "abbiamo avuto il piacere" di notare che diversi dirigenti della Abbott hanno la possibilità di svegliarsi tardi ed arrivare con calma sul posto, questa volta però, al loro arrivo, non troveranno la solita accoglienza ma un folto gruppo di persone pronte a far sapere all'azienda che le loro torture sugli animali e il loro constante avvelenamento della Terra, che noi tutti (animali umani e non) abitiamo, non stanno passando inosservati. Infatti tutto ciò non passa indifferente, una televisione e un giornale locale si presentano sul luogo per riperire informazioni sulla protesta in corso. Entrambi vengono intimati da membri della Abbott di non riprendere marchi e simboli dell'azienda, pena, la denuncia! Inutile, Abbott, che cerchiate di impedire dell'informazione che vi metta in cattiva luce, ci penseremo noi della campagna per chiudere HLS a ricordare alla gente che tipo di aguzzini siete!
Dopo una "pausa" di un paio d'ore passate a spostarci verso altri obiettivi, giungiamo ad Anagni (in provincia di Frosinone) per iniziare il presidio contro lo stabilimento dove la Sanofi Aventis confeziona la maggior parte dei medicinali destinati al mercato italiano. Il posto dove si trova lo stabilimento è desolante e completamente "colonizzato" da colossi del farmaco (l'altro stabilimento della Bristol si trova ad un paio di chilometri) e del biotech. Una volta sul posto, dopo il primo "incontro" con alcuni dipedenti che entrano, ci rendiamo conto che è necessario modificare leggermente l'impostazione della nostra protesta. Infatti, al contrario dei posti dove siamo stati precedentemente, qui incontriamo molti operai. Non consideriamo comunque loro completamente esenti da colpe visto che le atrocità perpetrate da aziende come la Sanofi non sono poi totalmente un segreto, ma decidiamo di concedere il beneficio del dubbio e prima di ogni passaggio forniamo ai dipendenti volantini informativi sulla campagna in corso e sulle torture che avvengono dentro HLS. Troviamo come al solito alcune persone disposte al dialogo ed altre che addirittura pur di non vedere sfiorata la propria auto non sono minimamente disposte ad ascoltarci. Dopo qualche giorno siamo venuti a sapere che all'interno dello stabilimento c'è stato un ampio dibattito sulla protesta che si è tenuta, la prima nella zona che riguardasse la vivisezione, ciò ha provocato a quanto pare diversi interrogativi soprattutto sull'eventualità che le proteste continuino. Dipendenti ed operai dello stabilimento Sanofi Aventis di Anagni adesso non potete più dire: "NON SAPEVAMO"!
Terminiamo un po' prima del previsto questa protesta e ci dirigiamo verso il vicino altro stabilimento della Bristol Myers Squibb, questo luogo è altrettanto inquietante e considerevole. Abbiamo avuto la possibilità di affrontare molti dipendenti e diversi dirigenti, costretti prima a passare a piedi in mezzo agli/alle attivisti/e, quindi a ripassare nel medesimo punto con l'auto. Il nostro modo di porci è simile a quello adottato per la Sanofi, proponiamo comunque prima di protestare il volantino e in questo caso troviamo in molti casi indifferenza ed in alcuni addirittura chiusura o rifiuto. La nostra reazione è prevedibile, il presidio dura più di due ore, in un numero considerevole di persone urliamo e cerchiamo al meglio delle nostre possibilità di essere quella voce, quel grido di dolore delle centinaia, migliaia di animali uccisi per conto della Bristol e che queste persone si rifiutano di ascoltare. Questo è solo una parte di quello che le proteste degli attivisti ed attiviste della campagna contro HLS possono fare, avere a che fare con HLS... significa avere a che fare con loro!
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SABATO 22 MARZO
Termina così anche questa secondo giornata di presidi, il giorno seguente abbiamo avuto modo di essere ospiti di Torre Maura Occupata, dove abbiamo tenuto una iniziativa in sostegno alla campagna, dal pomeriggio si sono tenuti dei dibattiti, confronti, proiezione di video, distribuzione di cibo vegano (cibo privo di qualsiasi ingrediente di origine animale, quindi non solo privo di carne o pesce, ma anche di uova, latte e qualsiasi altro derivato dallo sfruttamento di qualsiasi essere vivente), infine un concerto. Molte persone sono intervenute ed il sostegno del posto e della gente è stato significativo e denso di significato, grazie!
Ma il ringraziamento doveroso e finale va a tutti/e gli attivisti/e della campagna che da tutta Italia hanno deciso di muoversi, fare numerosi chilometri ed essere parte attiva nelle proteste. Ma non solo, un grazie di cuore agli/alle attivisti/e di Roma e provincia che si sono uniti/e e hanno supportato, sicuramente senza il loro aiuto le proteste non avrebbero avuto la risonanza e l'importanza riscontrata.
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Questa è solo una tappa, il cammino non si ferma, la lotta contro HLS continua!
Fino alla chiusura!
Fino alla fine della vivisezione!
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Fonte: stophls
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PER STEFANEL E' MODA... PER GLI ANIMALI E' SOFFERENZA!
Dal 3 maggio inizieranno le proteste contro STEFANEL!
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Comunichiamo ufficialmente l'inizio delle proteste nei confronti del gruppo STEFANEL, dal 3 maggio nelle maggiori città italiane di fronte ai punti vendita di quest'azienda si terranno proteste per sensibilizzare clienti e dipendenti.
Guadagnare sulla vita di milioni di esseri viventi sfruttati e scuoiati è ciò che STEFANEL realizza quotidianamente vendendo collezioni ricche di inserti e parti in vera pelliccia. I risultati ottenuti con Zara, Guess, La Rinascente, Upim, Coin, Oviesse, Yo-Vi e la concretezza della campagna AIP parlano chiaro, che STEFANEL rifletta su questo.
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Segue la comunicazione, con tutti i dettagli, riguardante la campagna contro STEFANEL, invitiamo tutti a partecipare numerosi!
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Con i suoi 650 negozi sparsi in tutto il mondo Stefanel è uno dei marchi più rinomati e diffusi della moda italiana. Un nome che tutti conoscono, un logo familiare, abiti di buona qualità a prezzi accessibili… ma pochi sanno l'orrore che si nasconde dietro alle collezioni di Stefanel, l'orrore di animali torturati, mutilati, uccisi con scosse elettriche o scuoiati vivi!
Le collezioni firmate Stefanel sono infatti ricche di inserti e parti in vera pelliccia. Quel pelo che spacciano come segno di eleganza era il manto di uno splendido animale, l'unico ad avere il diritto di indossarlo. Come possiamo togliere la pelle ad una volpe o un visone, ucciderli e scuoiarli, solo per adornare un cappello o una giacca da far sfilare su una passerella? Cosa differenzia la volpe, animale intelligente e socievole, dagli animali domestici a cui riconosciamo dei diritti? Non hanno forse la stessa capacità di soffrire, di provare stress e paura, non hanno forse lo stesso diritto di vivere liberi e non essere ingabbiati e torturati?
L'industria della pelliccia cerca un rilancio di immagine e di profitti grazie a marchi di moda proprio come Stefanel, che tutti conoscono e apprezzano, in modo da raggiungere con i prodotti in pelo animale moltissime persone che non entrerebbero mai in una pellicceria. Per frenare la diffusione di pellicce e salvare gli animali rinchiusi nelle gabbie dobbiamo convincere Stefanel a cessare la produzione di questi capi insanguinati, come hanno fatto moltissimi stilisti, marchi di moda e grandi magazzini in tutto il mondo prima di loro.
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BOICOTTA STEFANEL - PRENDI PARTE ALLA CAMPAGNA!
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COSA PUOI FARE?
- Impegnati innanzitutto a non comprare mai capi con inserti in pelliccia e non fare acquisti nei negozi Stefanel fino a che non saranno fur-free. Convinci anche tutte le persone che conosci a boicottare il marchio Stefanel.
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- Fai sapere all'azienda che hai deciso di aderire al boicottaggio. Puoi mandare loro una lettera, una e-mail, un fax, fare una telefonata o spedire una delle cartoline prestampate che abbiamo preparato (la trovi nella sezione "materiale"). Ognuna di queste comunicazioni per loro è un possibile cliente perso. Non sottovalutarne l'importanza.
STEFANEL
Via Postumia 85
31047 Ponte di Piave (TV)
Tel: 0422 - 8191 Fax: 0422 - 819342
Email: info@stefanel.it , customerservice@gruppo.stefanel.it
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- Diffondi la campagna. Puoi richiederci volantini, cartoline, petizioni da diffondere tra chi conosci o da mettere sui tavoli informativi. Guarda la sezione MATERIALE.
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- Prendi parte alle proteste e alle iniziative segnate nella pagina APPUNTAMENTI. Se non ci sono appuntamenti o gruppi attivi nella tua zona, perché non essere proprio tu ad organizzare qualcosa? Siamo a tua completa disposizione per qualunque domanda o dubbio al riguardo!
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- Informati. Guarda spesso questo sito per gli aggiornamenti e iscriviti alla MAILING LIST della campagna, in modo da ricevere gli appuntamenti, appelli e informazioni su come prendere parte alle varie campagne in corso contro l'industria della pelliccia.
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- Sostieni la campagna. Le spese di stampa, spedizione, organizzazione vengono coperte grazie alle donazioni o eventi di raccolta fondi come cene e concerti. Senza non riusciremmo ad andare avanti. Se vuoi sostenere la campagna e le nostre iniziative puoi mandare una donazione sul conto corrente postale 83835967 intestato a "In difesa degli animali", mettendo come causale "AIP". Per maggiori informazioni clicca QUI
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Cerca QUI il negozio STEFANEL più vicino a casa tua.
COS'E' IL GRUPPO STEFANEL
Il Gruppo Stefanel non è limitato al solo marchio omonimo. Il Gruppo è andato negli anni allargandosi a livello internazionale con l'acquisto di Hallhuber, azienda con 90 punti vendita in Germania e Austria, Interfashion, azienda con sede a Rimini e che produce linee firmate da stilisti come Marras, e del 50% di The Nuance Group, principale leader del duty-free aeroportuale, con 300 engozi in tutti gli aeroporti del mondo.
Ovviamente chiediamo che anche le linee di Hallhuber e di Interfashion diventino completamente prive di inserti in pelliccia.
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Questi gli indirizzi dei marchi del Gruppo Stefanel:
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STEFANEL
Via Postumia 85, 31047 Ponte di Piave (TV)
Tel: 0422 - 8191 Fax: 0422 - 819342
email: info@stefanel.it , customerservice@gruppo.stefanel.it
INTERFASHION
Via Coriano, 58/BLOK90A, 47900 Rimini (RN)
Tel: 0541 706911 fax: 0541 392484
email: info@interfashion.it
HALLHUBER
Taunustrasse 49,80807 Munchen, Germania
Tel: 0049 (0) 89-3562410 Fax: 0049 (0) 89- 3590466
email: info@hallhuber.de
La Campagna AIP - Attacca l'Industria della Pelliccia - torna anche a Roma per far sentire la voce degli animali crudelmente sfruttati per l'egoista lusso umano!
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Il primo appuntamento per manifestare il nostro sdegno verso la sanguinaria moda di Stefanel sarà
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SABATO 3 MAGGIO
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*** DALLE 16.30 ALLE 18.00 ***
in via COLA DI RIENZO angolo via FABIO MASSIMO
presso il negozio Stefanel di via Cola di Rienzo 223
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*** DALLE 18.30 ALLE 20.00 ***
in LARGO DEI LOMBARDI
presso il negozio Stefanel di via del Corso 122
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Portate "materiale da protesta" di ogni tipo (cartelloni, striscioni, megafoni, trombe, fischietti e quant'altro) ma soprattutto la vostra indignazione e la vostra VOGLIA DI CAMBIARE LE COSE!!!
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PS: per lo spostamento da via Cola di Rienzo a via del Corso è consigliato l'uso del mezzo di trasporto più rapido ed ecologicamente sostenibile: la bicicletta :)
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Fino alla liberazione animale,
Romantispecismo - gruppo AIP Roma
Dal 7 all’11 aprile 2007 un gruppo di attivisti italiani, olandesi, francesi, belgi e svizzeri ha svolto un tour di proteste contro alcuni dei più importanti obbiettivi della campagna internazionale per chiudere Huntingdon Life Sciences e alcuni obbiettivi di campagne locali. Per un giorno e mezzo in Italia, un giorno e mezzo in Svizzera e due giorni in Francia gli attivisti hanno inscenato ben 16 presidi davanti a sedi di multinazionali farmaceutiche, allevamenti di animali destinati alla vivisezione e laboratori, andando ad urlare la propria rabbia alle porte di alcune delle aziende leader dell’industria della vivisezione a livello globale.
In Italia...
Lunedì 7 aprile dalle 8.00 in punto circa 25 attivisti accolgono i dipendenti e i manager della Novartis ad Origgio (VA) all’entrata della loro giornata lavorativa al servizio di un’azienda mandante del massacro di 500 animali ogni giorno ad HLS. Ogni macchina che entra viene circondata da decine di cartelloni raffiguranti animali vittime della vivisezione e dalle urla dei manifestanti amplificate da diversi megafoni. Sarebbe troppo facile guadagnarsi da vivere lavorando per un’azienda che lucra sulla pelle di migliaia di vittime umane ed animali senza dover rendere conto a nessuno o senza nemmeno vedere coi propri occhi i risultati della propria complicità. Purtroppo come spesso succede, chi lavora per Novartis preferisce chiudere gli occhi, girare lo sguardo oppure accelerare pericolosamente all’avvicinarsi degli attivisti. Durante la mattinata entrano pure alcune auto svizzere, tedesche ed una inglese. Senza alcun dubbio avranno avvertito i propri dirigenti dell’accoglienza ricevuta ad Origgio…
Per la seconda protesta ci spostiamo davanti ad un’altra azienda per colpa della quale HLS continua ad uccidere 500 animali al giorno: la multinazionale farmaceutica francese Sanofi-Aventis. In passato siamo già stati decine di volte davanti al Bodio Center, complesso di uffici milanese dove è presente la sede direzionale italiana della Sanofi, e per questo le forze dell’ordine ci hanno imposto delle assurde restrizioni, confinandoci dalla parte opposta della strada credendo forse di far cessare le proteste in questo modo. Ma ad ogni volta che torniamo vediamo in lontananza i dipendenti e i direttori di Sanofi uscire per la pausa pranzo da un’uscita sul retro, che vigliaccamente rifiutano di confrontarsi con chi vuole mostrare a tutti gli orrori perpetrati dall’azienda per la quale lavorano. Da lontano le immagini possono anche non guardarle ma per un’ora e mezza facciamo un baccano assordante che riempie i loro uffici e quelli delle aziende vicine di cori e discorsi contro l’industria della vivisezione e la mafia farmaceutica.
Dopodiché raggiungiamo gli uffici della Bayer, sempre a Milano. Qui urliamo tutto il nostro disgusto ai dipendenti e dirigenti che rientrano dalla pausa pranzo. La campagna contro HLS ci porta purtroppo davanti alle sedi di alcune delle peggiori multinazionali di questo mondo e Bayer è una di esse. Gli anni passano e i governi cambiano, ma il sistema di oppressione continua a mietere vittime senza tregua. Ricordiamo al megafono che ci sono documenti che provano che Bayer era complice del regime nazista e dei campi di sterminio, e che la maggioranza dei leader della scienza del tempo hanno aiutato i nazisti nei loro piani di sterminio. Purché la corsa al progresso non venisse fermata… oggi le vittime di Bayer sono diverse, animali nei laboratori, ecosistemi devastati dalle manipolazioni genetiche, monoculture, vittime umane dei loro farmaci e prodotti chimici… Con tutta la forza che abbiamo in corpo scandiamo slogan per 2 ore non-stop nelle orecchie di chi si rende complice di un olocausto quotidiano.
Come ultima protesta del pomeriggio lasciamo la grigia Milano in direzione Correzzana, vicino a Monza, dove è presente l’azienda Harlan, allevamento di animali destinati ai laboratori di vivisezione, dove sono rinchiusi primati, roditori ed altri animali. Al nostro arrivo l’azienda è deserta e protetta dalle forze dell’ordine e da guardie private. Sembra che i dipendenti abbiamo finito prima… È difficile esprimere a parole la rabbia che si può provare davanti a posti come questo, sapendo che all’interno, dietro al filo spinato, alle telecamere e alla polizia, sono rinchiuse centinaia di vite che aspettano di essere spedite nei laboratori di tortura. E che le persone che lavorano in questo posto e rendono possibile tutto ciò non abbiano nemmeno il coraggio di confrontarsi con qualche decina di attivisti con cartelli e megafoni. Ma ormai a Correzzana e nei paesi vicini tutti sanno cosa succede in quei capannoni, e che chi ci lavora ha le mani sporche di sangue e deve vergognarsi. Una cosa è certa, le nostre proteste danno molto fastidio alla Harlan, che si vede costretta a mandare a casa prima tutti dipendenti perdendo tempo e denaro. Noi torneremo a protestare finché quel lager non sarà chiuso.
Il martedì mattina torniamo da Novartis ad Origgio. Alle 8.00 siamo ancora lì. Stesse macchine, stesse facce. I responsabili di Novartis ad Origgio dovrebbero aver capito che le nostre promesse le manteniamo. E che torneremo fino alla fine. Specialmente quando gli stessi dipendenti di Novartis ci danno la prova che diamo molto fastidio. Da un pullman di dipendenti un energumeno di Novartis lancia centinaia di foglietti di carta agli attivisti. Sopra, in minuscoli caratteri, sta scritto: “mantenuti, incoerenti, drogati”. Grazie per lo spettacolo Novartis! Di fronte all’audacia di tale gesto eroico ci scompisciamo dalle risate… I vostri dipendenti son pagati per questo? Oppure han dedicato il loro tempo libero a questa strana forma di attivismo? Dai dipendenti ai dirigenti Novartis mostra ancora una volta il suo vero volto… Alla prossima!!!
In Svizzera e Francia...
SVIZZERA
Uno dei paesi più importanti per la campagna per chiudere HLS è proprio la Svizzera, dove hanno sede alcune delle più ricche e potenti multinazionali farmaceutiche e biotech del mondo. Da ottobre scorso un gruppo determinato di attivisti elvetici ha organizzato decine di presidi davanti ai quartieri generali e stabilimenti di alcuni dei maggiori clienti di Huntingdon: Novartis, Actelion, Arpida e Syngenta. La nostra carovana, dopo le proteste italiane, ha fatto dunque tappa a Basilea, capitale della chimica europea. Prima però, il martedì pomeriggio, ci fermiamo brevemente a Berna, dove sono presenti degli uffici della Novartis Consumer Health, per una breve ma rumorosa protesta (dato che le autorità hanno concesso solo un’ora di presidio). Qui troviamo anche numerosi attivisti locali.
Il giorno dopo, mercoledì 9 aprile, iniziamo la giornata basilese con un presidio davanti alla Novartis Campus, quartiere generale di questa multinazionale dello sfruttamento. Essendo a Basilea, il potere della lobby farmaceutica si fa molto più ossessivo e non a caso gli attivisti svizzeri sono sottoposti ad assurde restrizioni. Vietato l’uso di megafoni, fischietti, tamburi e qualsiasi altro strumento di amplificazione del suono. Vietato rivolgere le nostre lamentele direttamente ai dipendenti e dirigenti che entrano al lavoro, ma solo all’azienda in generale. Inoltre siamo confinati dietro a transenne che delimitano i confini da non oltrepassare. Leggendo questo potrebbe sembrare una protesta noiosa o poco utile… niente di più sbagliato. Abbiamo di fronte le persone che con una firma o una telefonata possono mettere fine alla collaborazione di Novartis con HLS e pur senza megafoni ci facciamo sentire. Gli eleganti e distinti signori e signore che passano vicino a noi a bordo di macchinoni o a piedi sembrano alquanto indispettiti della nostra presenza! Alcuni ci mostrano il dito medio, altri (molti) abbassano lo sguardo. Dalle 8.00 alle 10.00 urliamo fino a perdere la voce per gli animali torturati dietro le mura di HLS.
Dopo una protesta davanti alla sede generale di Syngenta ci spostiamo fuori città davanti al quartier generale dell’Actelion. I dipendenti si aggirano come ombre dietro ad un’enorme tenda che copre tutta la facciata. Appena finisce la protesta e saliamo in furgone ecco che magicamente la tenda viene alzata… Queste persone, che dicono di dedicare la propria vita alla ricerca di rimedi per salvare l’umanità intera, non hanno nemmeno il coraggio di confrontarsi con un gruppo di attivisti che, sotto la pioggia battente, tengono dei cartelli raffiguranti la realtà della loro scienza tanto acclamata. Per terminare la giornata torniamo per un’ora alla Novartis Campus per salutare i dipendenti di Novartis all’uscita dal lavoro. Senza dubbio queste proteste non sono passate inosservate nei grattaceli di Novartis. Lasciamo gli attivisti locali e partiamo per Parigi per due altre giornate di proteste.
FRANCIA
Giovedì:
Di solito si va a Parigi in vacanza, si visita la Tour Eiffel, Eurodisney o il Moulin Rouge, ma per noi c’era un’attrazione ben più divertente ossia la sede generale di Sanofi-Aventis! Da anni a Milano e altrove in Italia attivisti hanno manifestato contro questa multinazionale farmaceutica francese e finalmente eccoci qua davanti ai boss parigini in persona. Per ben tre ore una quarantina di attivisti bombardano di slogan l’edificio di Sanofi: “Assassins!”. La gendarmerie è molto suscettibile e dopo appena 5 minuti dall’inizio della protesta porta già via un’attivista olandese (che comunque verrà rilasciato nel corso della giornata).
In seguito usciamo dal centro per andare alla sede centrale francese di Novartis, dove insceniamo la sesta protesta in quattro giorni contro "Vasella and company"! Una delle proteste più rumorose del tour. Immaginatevi una decina di megafoni al massimo volume, ed una quarantina di attivisti che urlano a squarciagola e prendono a pugni il cancello creando un baccano assordante. Vive la France!
Qui le proteste durano tre ore e come ultima tappa di giovedì si va agli uffici parigini della Bristol Myers Squibb. Decine di macchine escono dai parcheggi sotterranei e ben pochi dipendenti trovano il coraggio di uscire a piedi dal lavoro. A poco a poco arrivano i taxi che, su consiglio della polizia, prelevano i dipendenti entrando nei parcheggi di Bristol al fine di non dover far camminare gli aguzzini troppo vicino agli attivisti…
Venerdì:
Grazie anche all’apporto dato da attivisti francesi a campagne internazionali come quella per chiudere Huntingdon Life Sciences, negli ultimi anni il movimento di liberazione animale in questo paese è in forte crescita. Alcuni attivisti parigini hanno quindi deciso di iniziare a concentrarsi anche su obbiettivi locali dell’industria della vivisezione.
Il 27 dicembre 2007 l’Animal Liberation Front ha liberato diversi animali e documentato le orribili condizioni di vita degli animali allevati nell’allevamento di Marie Lessieux, che rifornisce i laboratori di vivisezione e gli istituti per la didattica. Migliaia di topi, rane, conigli, ratti e vari tipi di insetti detenuti in condizioni agghiaccianti in una struttura isolata a Ardenay, un paese di campagna a qualche ora da Parigi. Gli attivisti francesi hanno inoltre scoperto che, nonostante questo allevamento non avesse il permesso di allevare gatti, ci sono dei documenti che testimoniano della spedizione di gatti ai laboratori. Questo lascia pensare che Marie Lessieux rubi i gatti domestici per venderli ai laboratori, anche perché in Francia non esiste una legge che vieti la vendita di gatti domestici ai laboratori. Inoltre, parlando con gli abitanti del paese, gli attivisti hanno scoperto che decine di abitanti hanno perso il proprio gatto negli ultimi anni… Nella mattinata una quarantina di attivisti ha marciato tra le vie del paese cantando all’unisono: “Marie Lessieux Assassins!” e distribuendo centinaia di volantini agli abitanti. Il piccolo corteo si è poi spostato verso l’allevamento dove si è svolto un presidio di circa un’ora e mezza. Il supporto da parte degli abitanti è stato molto commovente ed alcuni si sono uniti al corteo fin davanti all’allevamento. Questa era la seconda protesta davanti a questo lager ma pare proprio che gli attivisti francesi siano decisi ad iniziare una campagna di pressione per chiudere questo luogo di tortura.
Nel pomeriggio si è svolto un presidio davanti ad un’enorme centro della GlaxoSmithKline, cliente di HLS. Un grosso spiegamento di polizia non ha fermato la protesta che ha accompagnato con cori e urla ogni dipendente che ha avuto il coraggio di uscire nel parcheggio.
L’ultima protesta si è svolta davanti ai laboratori del C.I.T. (Centre Intérnationale de Toxicologie) a Evreux, laboratorio che testa qualsiasi tipo di prodotto chimico o farmaceutico su miliaia di animali. Qui gli attivisti hanno accolto l’uscita dei dipendenti e hanno mostrato a tutti i passanti le immagini di ciò che succede in posti come il C.I.T. Molti automobilisti hanno mostrato il loro supporto. Dopo tre ore di protesta si è dato fine a questo tour europeo, durante il quale, oltre a creare problemi agli aguzzini, abbiamo potuto conoscere nuovi attivisti, scambiare contatti e fare nuove amicizie. Il movimento di liberazione animale sta crescendo anche in paesi dove non esisteva una lunga tradizione di lotte animaliste e lascia presagire un futuro difficile per chi continua a lucrare sulla pelle di centinaia di migliaia di animali macellati in nome della scienza.
GRUPPO STEFANEL 'FUR FREE'!
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Il gruppo sottoscrive immediatamente, si fermano le proteste.
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Siamo lieti di annunciare che appena dopo il presidio del 24 Aprile, il lancio della giornata internazionale del 3 Maggio con proteste anche in Svezia, Svizzera, Olanda, Francia ed Austria e la prospettiva di una campagna continua e senza compromessi come AIP sa ben fare, i dirigenti del GRUPPO STEFANEL si sono messi in contatto per sottoscrivere gli accordi per l'avvio di una loro politica 'FUR FREE'!
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La dichiarazione è pronta e tutti i dettagli verranno resi noti il prima possibile, nel frattempo avvisiamo riguardo la sospensione della campagna e delle proteste previste per sabato 3 Maggio.
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Al più presto renderemo noto il nostro comunicato e la dichiarazione di STEFANEL, ancora una volta grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo ulteriore grande risultato!
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All'interno della campagna StopHLS contro Huntingdon Life Sciences, il più grande laboratorio di vivisezione d'Europa, Romantispecismo (gruppo StopHLS di Roma) sarà presente:
SABATO 10 MAGGIO dalle 16.30 alle 20.00
presso COSMOFARMA EXHIBITION 2008
all'ingresso "porta nord" della Nuova Fiera di Roma
via Portuense angolo via A. Vescovali, loc. Ponte Galeria
(treno Roma-Fiumicino FR1, fermata Fiera di Roma)
per denunciare le atrocità commesse da Huntingdon Life Sciences, in occasione dell'esposizione "Cosmofarma 2008", a cui parteciparanno alcuni dei maggiori clienti di HLS: Teva, Sanofi-Aventis e Novartis.
Come sempre siete invitati a portare striscioni e cartelloni che esprimano tutta la vostra indignazione nei confronti degli aguzzini responsabili della morte di oltre 500 animali ogni giorno tra torture e atroci sofferenze, nonché megafoni/fischietti e quant'altro possa rappresentare la voce di chi non ha voce, l'urlo di rabbia delle innocenti vittime della follia umana!
Per informazioni sulla Campagna StopHLS: http://www.stophls.net
Per contatti locali: romantispecismo@inventati.org
Fino alla liberazione animale!
Romantispecismo - gruppo StopHLS Roma
In un assolato sabato di maggio la nuova Fiera di Roma è stato il caldissimo teatro del presidio StopHLS a Cosmofarma 2008, esposizione dedicata ai professionisti della farmacologia, presso cui erano presenti tre dei più grandi clienti di Huntingdon Life Sciences: Teva, Sanofi-Aventis e Novartis.
Non potevano quindi mancare gli attivisti, pronti come sempre a comunicare a queste multinazionali del farmaco tutto lo sdegno provocato dalla loro mancanza di scrupoli nel perseguire il massimo profitto incuranti delle vite che calpestano. Esse continuano, oltre che ad appestare il pianeta e l'umanità coi loro veleni legalizzati, a finanziare le indicibili crudeltà perpetrate da HLS ogni giorno su oltre 500 animali, torturati e condannati a morte tra atroci sofferenze per quel falso scientifico che è la vivisezione.
E così una ventina di persone, determinate a manifestare ai visitatori di Cosmofarma tutto lo sdegno nutrito nei confronti di questa continua follia, si sono armate di cartelli e striscioni, megafoni e volantini, e affrontando i molesti -nonché vani- tentativi di ostruzionismo della sicurezza della Fiera hanno cercato di fare aprire gli occhi a qualcuno dei numerosi professionisti del farmaco presenti.
Come al solito non sono mancate opinioni divergenti dalle nostre (espresse con virtuosismi dialettici quali "metodi alternativi? ma dove?" prima di voltare le spalle e andarsene) ma anche i soliti numerosi consensi e apprezzamenti per la nostra presenza: resta da capire come sia possibile che provenissero da farmacisti e informatori scientifici...
Abbiamo ricordato a questi spacciatori di morte travestiti da benefattori, per l'ennesima volta, che finché avranno a che fare con HLS dovranno avere a che fare anche con gli attivisti che continueranno a denunciarne le responsabilità: oltre 180.000 animali morti ogni anno, grazie ai soldi sporchi di sangue di Teva, Sanofi-Aventis e Novartis!
Fino alla liberazione animale,
Romantispecismo - gruppo StopHLS Roma