RIFUGIO | Vieni? | Sostienici! | giovedì 5 dicembre 2024 # Utenti online n. # |
Domenica 21 ottobre, due azioni antinocivi sul campo.
Azione 1, Ciociaria, quattro attivisti provenienti da Roma e Livorno. In soli quattro attivisti: dieci nocivi allontanati. (vedi foto).
Azione 2, Litorale romano, quindici attivisti provenienti da Roma, Savona, Foggia, Viterbo, Budapest. Due cacciatori fuggiti più altri dieci mascheratisi da sceriffi mancati (unica foto in fondo a destra).
ricevo e giro :
Buongiorno a tutti, mi chiamo Andrea e volevo intervenire con questo post per informare quante più persone su ciò che sta avvenendo a due passi da Roma. Tra poco più di un mese la Selva di Paliano, l'ex parco a due passi da Roma, per trenta anni oasi naturale dove osservare libere decine di specie di uccelli, luogo visitato da circa nove milioni di persone, bosco che ha ospitato il set di "Non ci resta che piangere", verrà venduta all'asta in 31 lotti.
Sto dando una mano agli amici dell'associazione "Il Grillo Parlante", organizzando una raccolta di firme cartacee da presentare al Ministro dell'Ambiente, visto che nella più totale illegalità (e indifferenza delle istituzioni e degli enti) si sta già procedendo alla spartizione di alcune aree. Il filmato da me girato pochi giorni fa lo testimonia.
http://www.youtube.com/watch?v=E_hWGEgVH7c
E' necessario preservare il Parco dallo smembramento che porterebbe i soliti palazzinari ignoti a farne quello che vogliono. Sul sito anche la possibilità, con un semplice click, di inviare una mail di protesta, da
sottoscrivere, al Ministro Pecoraro Scanio.
Da oggi chi vuole può sottoscrivere la petizione on line!
http://www.petitiononline.com/SELVA/petition.html
http://www.assgrilloparlante.com
Sbrighiamoci che il tempo stringe, l'asta é fissata per la fine di ottobre
2007!!
Grazie dell'attenzione, per favore girate il messaggio ad amici e parenti.
(dal Corriere della Sera) Il prete che aprì la chiesa agli animali.
Si è spento a 80 anni mons. Mario Canciani. Sostenne che anche le bestie possono accedere al regno dei Cieli.
ROMA - Se ne è andato in punta di piedi a 80 anni mons. Mario Canciani, lo storico parroco di San Giovanni dei Fiorentini, che aveva aperto questa bellissima chiesa romana agli animali domestici: gatti, cani, uccellini. Il fatto straordinario delle messe da lui celebrate a pochi passi dal Vaticano era che gli «amici dell'uomo» si comportavano benissimo, senza mai disturbare la liturgia, come fossero consapevoli del grande dono che il parroco aveva fatto a padroni e padroncini permettendo la loro presenza.
GESU' VEGETARIANO - Già assistente diocesano dell'Azione Cattolica, don Canciani aveva preso pubblicamente le difese degli agnelli che finiscono in tavola nelle feste pasquali, sostenendo da biblista che Gesù era vegetariano. Una tesi che Benedetto XVI ha accreditato quest'anno nell'omelia del Giovedì Santo, confermando la vicinanza del Messia agli Esseni, un gruppo che notoriamente non si cibava di carne. Con il card. Ratzinger, che spesso arrivava fino all'inizio di via Giulia nelle sue passeggiate, Canciani condivideva l'amore per gli animali, soprattutto per i gatti, che ospitava in gran numero nella sua canonica.
ANIMALI IN PARADISO - Anche Paolo VI aveva dato ragione a Canciani, quando tanti anni fa il prete sostenne tra i primi che gli animali vanno in Paradiso. Don Mario è stato inoltre per 26 anni il confessore di Giulio Andreotti. Negli ultimi anni, raggiunto il limite massimo di età, aveva lasciato la parrocchia e si era ritirato nella casa per i preti anziani della diocesi di Roma
22 ottobre 2007
Come annunciato in un precedente articolo, il 20 e 21 ottobre si è tenuto il Corso per volontari addetti al recupero degli animali da laboratorio, nel quale i relatori hanno presentato tutti gli aspetti legati al protocollo di riabilitazione (trasporto, riabilitazione, affidamento, legislazione) in modo da favorire la formazione di attivisti, volontari e professionisti in grado di appoggiare e supportare la creazione di centri specializzati in animali salvati alla vivisezione.
E' stato sorprendente constatare un notevole afflusso di partecipanti nuovi, che non erano cioè presenti nella prima edizione, tenutasi l'anno scorso. La sala era gremita con oltre un centinaio di persone molto attente. I relatori, a cominciare dal dott. Massimo Tettamanti, sono stati interpellati più volte con numerose domande.
I moduli del seminario spaziavano dalla riabilitazione di Conigli e Roditori a quella di Cani e Gatti. Domenica pomeriggio si è diffusamente parlato della riabilitazione dei Primati. Per ciascuna specie sono state affrontate tutte le fasi del processo di riabilitazione, ponendo attenzione soprattutto alle modalità per mezzo delle quali si preleva un animale da uno stabulario per poi trasportarlo minimizzandone lo stress. Successivamente il dott. Tettamanti ha illustrato le condizioni di inizio riabilitazione soffermandosi poi sul protocollo di riabilitazione, che è basato sull’aggiunta progressiva di stimoli. Inoltre si è parlato del contatto e delle informazioni necessarie per gli adottanti oltre che delle fasi post adozione di monitoraggio.
Per i Primati è intervenuta la d.ssa Elena Baistrocchi, biologa, primatologa, laureata nel 1996 con una tesi sul comportamento acustico di Lemur catta. Si occupa dell’implementazione del benessere dei Primati in cattività. E’ coordinatore europeo per la gestione di Lemur catta nei Giardini zoologici. Il suo intervento si è concentrato sull'importanza di un approccio etologico allo studio del benessere e chi scrive ha ottenuto il permesso della relatrice per pubblicare le sue slides, disponibili sul nostro sito in formato html e nel formato originale (Microsoft Power Point).
Il corso era stato annunciato in questo articolo: (www.vallevegan.org/dblog/articolo.asp?articolo=305),
Ringraziamo Valentina Romanelli per l'organizzazione e tutti i relatori.
Cari amici, ricominciano le escursioni vegane, guidate da Tito!!
Escursione al Monte Guadagnolo (m.1218) domenica 28 Ottobre 2007 (+ cena a ValleVegan).
Sarà un itinerario di 2 ore e 30 di cammino(ad una andatura normale ed escluse le soste), con 600 metri di dislivello. Si sale da Pisoniano(532 m.) lungo il sentiero Wojtyla fino ad arrivare, dopo 2 ore di cammino, al santuario della Mentorella(m.1030) che già può costituire un primo obiettivo.
Il santuario sta su un posto panoramico sui monti circostanti. Dal santuario con un ulteriore sforzo si può arrivare in mezz’ora al monte Guadagnolo(m.1218) da dove ci si affaccia sull’altro versante dei monti e si può ammirare uno dei più bei panorami sulla campagna romana. Si ritorna indietro per lo stesso itinerario. Questa volta non avremo guadi da affrontare. Il percorso è su sentieri e strade sterrate.
Appuntamento alle 8,00 (tra sabato e domenica si ritorna a l’ora solare, per cui dormiremo un’ora in più, l’orario dell’appuntamento si riferisce al nuovo orario) si intende davanti all’edificio della Renault sulla Tiburtina . Per chi viene dal GRA uscire sulla Tiburtina direzione Roma/Policlinico. Appena usciti dallo svincolo, dopo 100m sulla Ds c’è l’edificio della Renault (quindi nel tratto della Tiburtina all’interno del GRA). Dopo che ci saremo radunati prenderemo l’autostrada Roma L’Aquila ed usciremo a Castel Madama per raggiungere Pisoniano, luogo di partenza dell’escursione. Prego chi vuole venire di contattarmi nei giorni precedenti e di darmi un recapito perché a seconda delle condizioni del tempo potremmo fare dei cambiamenti di appuntamento.
Dopo l’escursione andremo tutti a cena a ValleVegan (anche per questo è bene sapere quanti siamo per poter organizzare la cena).
Consigli per le cose da portare:
1) Innanzi tutto si consiglia l’utilizzo di scarponcini da trekking. Sono comodi, si fatica di meno perché fanno più presa nel terreno, proteggono dalle storte.
2) Uno zainetto da portare a spalla dove vanno messe le varie cose.
3) Almeno un litro d’acqua a persona.
4) Pranzo al sacco. Non esistono rifugi gestiti come sulle Alpi, per cui per il pranzo bisogna essere autosufficienti. Invito caldamente tutti i partecipanti (vegan, vegetariani,e simpatizzanti in transizione) a portarsi per questa escursione un pasto vegan (senza animali e derivati).
6) Abbigliamento: durante le escursioni ci si veste a strati, perché si può passare dal molto caldo al molto freddo nel giro di poco tempo. Come calzoni vanno bene un paio di blue jeans comodi o i pantaloni di una tuta. Consiglio poi una camicia a maniche lunghe, un pile o un maglione, un giubbotto di sicurezza per la pioggia e da mettere comunque se fa freddo, un berretto, dei guanti.
7) In macchina lascio un paio di scarpe da ginnastica e un paio di calzettoni di ricambio da mettere al ritorno. Dopo avere camminato è buona norma cambiarsi i calzettoni e gli scarponcini (questi ultimi possono essere infangati, fanno traspirare poco il piede, rendono difficile la guida della macchina).
8) In macchina lascio anche una t-shirt di riserva per cambiarmi al ritorno dell’escursione e mettermi un indumento pulito.
Il mio cellulare è 338 11 63 040 e la mia mail è titoferretti@libero.it chi è interessato a venire è pregato a contattarmi nei prossimi giorni.
La gita è gratuita, cena anche!
ciao Tito
Puerto Real, Càdiz. Ancora, nuovamente, Spagna.
Un paese che è forse dieventato il simbolo della crudeltà sugli animali. E continua ad esserlo sempre di più. Questa volta non si parla di tori. Questa volta non c'è nemmeno la presunta lotta tra l'uomo (armato) e l'animale (stordito e drogato). Questa volta le vittime sono i cani e i gatti del canile comunale di Puerto Real (che si nasconde dietro il nome di "Associazione di protezione animali") sacrificati in massa con l'utilizzo di un paralizzante muscolare, una pratica molto dolorosa che porta l'animale alla morte anche dopo diversi, lucidi, minuti di agonia. Secondo alcuni calcoli, con soli 35 euro di spesa si possono sacrificare 10 tonnellate tra cani e gatti.
Una coppia di italiani racconta di essersi trovata in città coi suoi tre cani e di essersi rivolta al comune per dei consigli su dove potevano lasciare i propri cani, poichè per vari motivi non poteva tenerli con sè per un paio di giorni. Il comune gli consiglia ovviamente quel lager che è il canile comunale e che funge anche da pensione. La coppia si affida all'istituzione e torna dopo 3 giorni a riprendere i suoi tre cani ma, ahimè, di tre che ne avevano portati ne ritrovano solo uno, morto, surgelato nel frigorifero (sembra quasi di stare a Roma...).
Scattano le denunce, le proteste e subito viene indetta una manifestazione a cui partecipano circa 2000 persone. Un manifestante dichiara: "Il prodotto che viene usato per sacrificare gli animali è il Mioflex, paralizzante muscolare, il quale, in forma indiscriminata e con la stessa siringa e lo stesso ago, viene iniettato in qualsiasi parte del corpo di cani e gatti nelle diverse sezioni del canile." E aggiunge "Si vedono dentro ai box ed alle stanze cani morti insieme a cani vivi. Ho potuto vedere in varie occasioni animali in agonia accanto al resto dei cadaveri ammonticchiati nella sala che si trova dietro all'inceneritore".
La manifestazione si svolge "tranquillamente" fino alle 12, ovvero fino a quando la polizia non inizia a caricare i manifestanti. Durante gli scontri vengono fermati due ragazzi italiani. Uno dei due, Simone Righi, a cui hanno appena ucciso i suoi tre cani, viene trattenuto e arrestato. Tutt'oggi è rinchiuso nel carcere di Cadiz.
Protestiamo per la chiusura del canile di puerto Real e per la scarcerazione immediata di Simone.
(intro: Chiara)
Inviamo la nostra protesta !!!
[Grazie a: Alessio C. C. per la redazione e traduzione della protesta in inglese]
A (blocco copia e incolla):
gerard.bokanowski@europarl.europa.eu; anthony.teasdale@europarl.europa.eu; marie-jeanne.smeets@europarl.europa.eu; ciril.stokelj@europarl.europa.eu; klaus.welle@europarl.europa.eu; sjef.coolegem@europarl.europa.eu; antonio.preto@europarl.europa.eu; katrin.ruhrmann@europarl.europa.eu; jlrzapatero@presidencia.gob.es; info.madrid@esteri.it; manuel.chaves@juntadeandalucia.es; portal@map.es; informae@mae.es; infodefensa@mde.es; informacion.alcala@meh.es; oiac@msc.es; sministr@mapa.es; contacte@mcu.es; sala_prensa@justicia.es; prensa@mju.es; estafeta@mir.es; ministra@mma.es; servicio.informacion@sgral.congreso.es; delegacion.cadiz.cgob@juntadeandalucia.es; consejeria.cgob@juntadeandalucia.es; mailer@20minutos.es; cartalector@elperiodico.com; cartas@abc.es; comunicacion@cope.es; andalucia@elpais.es; lectores@laverdad.es; noticias@europapress.es; ofiprensa@gps.congreso.es; participa@elpais.es; cartas.director@elmundo.es; redaccion@lavanguardia.es; digital@lavanguardia.es; redaccion@canarias7.es; redaccion@reporterodigital.com; internet@abc.es; opinion@abc.es; internacional@abc.es; sociedad@abc.es; redaccion@elpais.com;
Testo da inviare (ricordate di personalizzare la lettera con i vs dati, in fondo al testo):
To the President in office of the Council of the European Union
To the President in office of the European Parliament
To the President in office of the European Commission
To the Prime Minister of Spain
To the Major of Puerto Real, Cadiz, (Spain)
and copy to: Vice Console Giorgio Bischeri, Consolato d'Italia Madrid - fax (0034) 91-554.66.69
Re: Animal Abuses in Puerto Real, Cadiz (Spain).
Dear Sirs,
We make reference to the recent arrests in Cádiz where about 2,000 people demonstrated against the abuse recently uncovered at the dog pound in Puerto Real, Cadiz.
The protest was called by El Refugio, a well known animal rights association which first reported the abuse and which led to four arrests last week: the owner and manager of the centre, a vet and an employee. El Refugio said the cats and dogs housed were killed by a method which induces muscular paralysis, and a slow, agonizing death by asphyxia.
One of the arrested during the demonstration is Simone Righi, who went last month to the beautiful town of Cadiz with his girlfriend Anna Fiori to attend an exhibition. Simone and Anna brought with them their three dogs, Olly, Vito and Maggie but, since the Spanish laws do not allow to take dogs in the showrooms, they were forced to entrust the dogs for three days to the dog pound in Puerto Real, near Cadiz.
But something went wrong. When they came back to take their dogs they found that Olly, the female dog, was dead and her body was kept into a freezer ; no trace was left of the other two dogs. They reported all this to the Spanish authorities and from the autopsy made in Sevilla it resulted that the female dog was injected with an emulsion which induces muscular paralysis and death by asphyxia with atrocious pains.
Afterwards Simone and Anna discovered the dog pound to be a dogs concentration camp in which the owner, the manager, the vets and the employees were used to kill off dogs with the most barbarian techniques and to burn them into a crematorium.
This cruelty has been discovered thanks to a big mistake. The dog pound vet and employees did a mistake killing the Italians dogs instead of certain other spanish dogs hosted in the horror pound. They were not supposed to kill the three Italians' dogs which were duly registered with regular UE Passports.
Given the above, just for the sake of completeness, please be aware that few days ago Simone and Anna participated to a demonstration in Cadiz against the dog pound, whereby the Policia Civil literally attacked them and hardly beat with no reason Simone Righi and arrested him.
We, the undersigned, are deeply concerned of what the animalist associations have found in that dog pound upon the investigations. Check the video before continuing to read (Be careful if you are too sensitive - there are dead animals, animals that are on the way to die and suffering): http://es.youtube.com/watch?v=LqsesOGfi-w
There are dogs dead everywhere and in all positions, left there for long time, killed with the most horrible methods, making them suffering terrible pains to death. We understand that that dog pound collects in thousands of strays from a number of towns in the province, and also gave the horrifying figure of just 35 euros needed to allow them to kill 10 tons of cats and dogs in this way.
Those facts are simply unacceptable, especially in an European country. Given also the fact that Spain has the most cruel traditions in terms of animals amongst the European countries (useless to talk about the corridas and fiestas) we, the undersigned individuals, call upon the Spain Government to:
1. honor its responsibilities and duties in relation to the protection of the animals, including the protection of their life, health and welfare, with particular reference to
(a) the manner of handling animals;
(b) animal protection requirements that must be complied with in the keeping and raising of animals, when transporting them, using them in experiments, at the time of slaughter or humane killing, when keeping them in zoological gardens and circuses, using them in performances and competitions of animals, when selling companion animals and handling abandoned and lost animals;
2. Introduce severe laws in order to protect the animal rights in line with the European best practice and strictly prohibiting to kill animals, subject them to pain, suffering and injury, and intentionally expose them to fear or raise animals in a way that causes them pain
3. Promote animal rights throughout the Nation.
Documentation:
1. Check the videos on:
- http://es.youtube.com/watch?v=LqsesOGfi-w
- http://www.europapress.es/VideoSocial.aspx?v=20071005124753
- http://www.adn.es/ciudadanos/20071004/NWS-1259-Cadiz-asociacion-denuncia-animales-defensa.html 2.
Traduzione (per vostra conoscenza):
Al Presidente del Consiglio dell'Unione Europea
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Primo Ministro spagnolo
Al Sindaco di Puerto Real, Cadiz (Spain)
e per conoscenza al: Vice Console Giorgio Bischeri, Consolato d'Italia a Madrid info.madrid@esteri.it - fax (0034) 91-554.66.69
Oggetto: Abusi sugli animali a Puerto Real, Cadiz (Spain).
Egregi Signori,
Ci riferiamo ai recenti arresti a Cádiz nell'ambito del concentramento in cui circa 2000 persone hanno manifestato contro gli abusi perpetrati al canile di Puerto Real, Cádiz.
La protesta è stata organizzata dall'Associazione El Refugio, una nota realtà protezionistica locale, la quale ha scoperto gli abusi che hanno portato a quattro arresti la scorsa settimana: il proprietario ed il manager del canile, il veterinario ed un impiegato. El Refugio ha riportato che i gatti e i cani ospitati nel canile di Puerto real vengono uccisi con metodi che inducono paralisi muscolare ed una lenta, agonizzante morte per asfissia.
Una delle persone arrestate in manifestazione è Simone Righi, che lo scorso mese si è recato nella bella cittadina di Cadiz con la fidanzata Anna Fiori per partecipare ad una fiera espositiva. Simone ed Anna hanno portato con loro dall'Italia i loro tre cani, Olly, Vito e Maggie ma, dato che la legge spagnola non consente l'accesso degli animali nei padiglioni espositivi, la coppia è stata costretta a lasciare i propri cani per tre giorni in una pensione, il canile di Puerto Real, vicino a Cadiz.
Ma qualcosa è andato storto. Quando i due sono tornati a riprendere i loro cani, hanno trovato Olly, una delle femmine, morta e conservata in un congelatore; nessuna traccia vi era, al contrario, degli altri due cani. La coppia ha riportato quanto accaduto alle Autorità Spagnole e dall'autopsia fatta eseguire a Siviglia sul cadavere di Olly hanno saputo che il cane ha subìto un'iniezione di uin'emulsione che induce paralisi muscolare e morte per asfissia in atroce agonia.
In seguito Simone ed Anna hanno scoperto che il canile/pensione altro non era che un lager nel quale il proprietario, il manager, il veterinario e gli inservienti sono soliti uccidere i cani con le tecniche più barbare, e bruciarli di seguito in un forno crematorio.
Questa crudeltà è stata portata alla luce grazie ad un grosso equivoco. Il veterinario del canile e gli impiegati hanno commesso un errore, uccidendo i cani della coppia al posto di alcuni cani allocati in questo lager degli orrori. NOn avrebbero dovuto uccidere i tre cani, regolarmente identificati e accompagnati da regolare Passaporto UE per Animali d'affezione.
Considerato quanto esposto sopra, per dovere di completezza, è giusto che sappiate che Simone and Anna hanno partecipato alla manifestazione contro il canile lager di Puerto Real svoltasi a Cadiz, e in quell'occasione la Policia Civil li ha attaccati, ed ha picchiato a sangue Simone, traendolo in seguito in arresto.
Noi sottoscritti siamo profondamente turbati per quanto è stato rinvenuto in quel canile dalle Associazioni spagnole dopo aver fatto investigare dalle autorità. Guardate il video prima di continuare a leggere (Fate attenzione se siete sensibili - ci sono animali morti, animali agonizzanti e sofferenti): http://es.youtube.com/watch?v=LqsesOGfi-w
Vi sono cani morti sparsi ovunque, ed in ogni posizione, abbandonati per lungo tempo, uccisi con uno dei metodi più terribili, metodi che fanno sì che soffrano terribilmente prima di morire. Sappiamo che quel canile raccoglie migliaia di randagi da un elevato numero di cittadine della provincia, e sappiamo che con soli 35 euro il canile ha la possibilità di uccidere 10 tonnellate di cani e gatti in questo orrendo modo.
Tutto ciò è semplicemente inaccettabile, specialmente in un Paese dell'Unione Europea. Dato anche che la Spagna è la nazione che perpetua le più terribili "tradizioni" contro gli animali nell'ambito UE (non c'è bisogno di nominare le corridas e le fiestas), noi sottoscritti chiediamo al Governo Spagnolo di:
1. onorare le proprie responsabilità e doveri in relazione alla protezione degli animali, incluso la protezione della loro vita, della loro salute e del loro benessere, con particolare riferimento a:
(a) il modo in cui gli animali sono trattati
(b) i requisiti della protezione degli animali, che deve essere osservata durante il loro mantenimento, la loro crescita, durante i trasporti di animali, quando vengono usati in esperimenti, che le eutanasie e le uccisioni nei macelli siano condotte in maniera che gli animali non soffrano, quando vengono detenuti in circhi e zoo, quando vengono utilizzati per corse e gare, nella vendita di animali di compagnia e nella gestione dei cani randagi abbandonati o perduti;
2. introdurre severe leggi affinchè i diritti degli animali siano osservati, in linea con quanto accade in altri Paesi Europei, e assolutamente proibire l'uccisione, il dolore, la sofferenza, i ferimenti e l'esposizione intenzionale di questi alla paura ed al terrore, o il crescerli in maniera inadatta, causante loro sofferenza.
3. Promuovere i diritti degli animali in tutto il territorio nazionale.
Documentazione:
1. Video:
- http://es.youtube.com/watch?v=LqsesOGfi-w
- http://www.europapress.es/VideoSocial.aspx?v=20071005124753
- http://www.adn.es/ciudadanos/20071004/NWS-1259-Cadiz-asociacion-denuncia-animales-defensa.html 2.
2. Potete approfondire anche qui:
- http://notizie.tiscali.it/articoli/esteri/07/ottobre/10/cadiz_simone_arresto_123.html
- http://www.typicallyspanish.com/news/publish/article_12853.shtml
- http://www.europapress.es/00279/20071005123226/cadiz-refugio-convoca-concentracion-informativa-cadiz-contra-maltrato-animal.html
Distinti saluti,
[Nome, cognome, città, nazione]
Scriviamo anche all'Ambasciatore italiano ed alle autorità consolari, affinchè aiutino Simone:
Indirizzi (blocco copia e incolla):
segreamb.ambmadrid@esteri.it; giorgio.marrapodi@esteri.it; filippo.larosa@esteri.it; giuliana.delpapa@esteri.it; emanuele.rozosordini@esteri.it; info.madrid@esteri.it ; comites2001@yahoo.com; segreteria.barcellona@esteri.it; viceconsuladodeitalia@gonzalezbyass.es
Testo:
Egregio Ambasciatore Pasquale Terracciano,
Egregio Console Generale Sergio Barbanti,
Egregio Vice Console Onorario a Jerez de la Frontera, Terry Merello
Ci mettiamo in contatto con Voi per denunciarVi la situazione in cui si trova un ragazzo italiano arrestato a Cadiz alcuni giorni fa.
Il ragazzo, trovandosi per lavoro nella cittá assieme alla sua compagna, lasció i suoi tre cani nel canile municipale di Puerto Real (Cadiz), che funge anche da residenza canina. Dopo alcuni giorni quando i due italiani andarono a ritirare i loro cani gli venne detto che mentre due non si trovavano, uno era morto e che lo conservavano nel congelatore per restituirglielo.
Dall'autopsia realizzata al cane i coniugi hanno saputo che gli era stata iniettata una sostanza che paralizza tutti i muscoli del corpo, e quindi anche i polmoni, lasciando morire i cani per soffocamento in una agonia lenta e dolorosa per piú di 3 ore.
La coppia italiana ha quindi denunciato il canile alle autoritá, che hanno potuto accertare che quello é il metodo con cui vengono uccisi cani e gatti in quel canile, come in molti altri del comune di Cadiz. Questa sostanza che paralizza gli animali per farli morire lentamente asfissiati é molto meno costosa delle sostanze che secondo la legge dovrebbero essere utilizzate dai veterinari per uccidere gli animali (in Andalusia terra baciata dal sole e dal mare i cani e i gatti non vengono sterilizzati ma uccisi indiscriminatamente !).
Probabilmente i cani della coppia sono stati confusi con gli altri cani che "normalmente" vengono sacrificati nelle stesse condizioni.
Il gestore del canile, intervistato da una televisione locale, ha negato di aver preso in consegna i 3 cani e di non conoscere la coppia di italiani. Queste notizie sono state riprese dai giornali e dalle televisioni, insieme ad alcuni video e foto terrificanti, consegnati da ex collaboratori del canile alla polizia, in cui i cani e gatti stavano morendo tra gemiti e sofferenze indicibili in una lenta agonia.
Domenica scorsa l'associazione locale "El Refugio" ha organizzato una manifestazione a Cadice con il fine di chiedere spiegazioni sulle condizioni dei canili municipali della provincia, sovvenzionati tra l'altro con i fondi pubblici. A questa manifestazione hanno partecipato moltissime persone, circa 2000, tra cui Simone R., che è stato arrestato assieme ad una ragazza spagnola per offese e lesioni alle autoritá locali.
Mentre Isabel S. dopo 72 ore nella Comisaria de Policia é stata liberata dopo aver pagato 3.000 € , Simone R. é agli arresti per minacce e lesioni alle autoritá e potrebbe restare in carcere per 6 mesi fino al processo, in cui rischia una condanna di 4-6 anni.
Nei video della manifestazione di fronte al Comune di Cadice si vede perfettamente che il signor Simone non ha commesso nessuna "lesione o danno" alle autoritá. Il canile di Puerto Real, al contrario, é attualmente sotto inchiesta da parte delle autoritá del Seprona, in seguito ai video diffusi.
Ci rivolgiamo a Voi affinchè sia chiarita la situazione del nostro compatriota, per evitare che un semplice viaggio di lavoro si trasformi in una ingiustizia tanto sconcertante quanto assurda, anche considerando che uno dei due denuncianti (in conseguenza alla morte dei loro 3 cani) si è trasformato, forse non per caso, in denunciato.
Certi di un Vostro interessamento alla vicenda, confidando nella Vostra sensibilità, Vi porgiamo i piú cordiali saluti
[nome. cognome, città, nazione]
Fonte info e aggiornamenti: DogWelcome www.dogwelcome.it
Questa è forse la cosa più disgustosa della quale sono venuta a conoscenza fino ad oggi. Il presunto "artista" costaricano Guillermo Habacuc Vargas, in una delle sue mostre, ha esposto in un ANGOLINO la sua peggiore opera d'arte. Questa consiste in un CANE (in PELLE ed ossa...) legato con una corda e lasciato lì a morire di fame e sete (chissà se morirà prima di fame o di sete!) perchè NESSUNO gli ha portato cibo e acqua per sopravvivere. Peccato che il cane, se non fosse stato legato, avrebbe potuto provvedere da sè a sfamarsi. Che cosa vuole dirci l'artista con questa opera? Che il cane non può vivere senza l'uomo? Che l'uomo ha il potere di fare del cane ciò che vuole? Che l'uomo può ricavare fama e denaro da un cane, anche se in fin di vita? Non lo so, ma la cosa più agghiacciante è vedere queste foto, con persone che studiano attentamente quest'opera, e nessuno si permette di aprire bocca. Nessuno si ribella. Sembra stiano osservando un quadro, una scultura, ma la realtà è che stanno tutti guardando negli occhi un cane che muore.
In questo sito potete, anzi DOVETE, firmare la petizione per fermare questo scempio:
http://www.petitiononline.com/13031953/petition-sign.html?
In questo sito potete vedere alcune foto della "mostra" del mostro (ma vedere un cane cosi' fa più male che vederlo già morto):
http://www.marcaacme.com/blogs/analog/index.php/2007/08/22/5_piezas_de_habacuc
.
Ormai entrati nel pieno dell'autunno, è ora di ritornare all'assalto dei cacciatori per disturbare la loro consueta giornata assassina. Siccome sabato c'è la manifestazione a Trastevere, l'idea è di proseguire con lo slancio fino a domenica mattina. Il luogo è ancora da decidere, non verrà comunicato in ogni caso su questo spazio ma solo ed esclusivamente a voce e/o via mail agli interessati. L'attività di disturbo venatorio è pacifica e viene svolta con metodi assolutamente legali, oltre che efficace.
Domani, domenica 21 ottobre ore 6,30 del mattino.
Fonte foto: Geocities.
In memoria di Felix, il macaco tenuto prigioniero, torturato con esperimenti al cervello e poi ucciso dall'Università di Oxford, e per tutti gli animali che non vogliamo siano in futuro uccisi nei laboratori di vivisezione, il 20 ottobre si tiene a Oxford una manifestazione e presidi e altre iniziative in varie città del mondo: partecipa anche tu!
Roma, 20 ottobre - Piazza Santa Maria in Trastevere, ore 19-21
Contatto: attivismo@vallevegan.org
Torino - piazza Castello all'imbocco di via Garibaldi, ore 16-19.30
Contatto: piemonte@agireora.org
Senigallia: in via di definizione, per aggregarsi scrivere a Stefania - stefania.manoni@regione.marche.it
Bologna: via Indipendenza 42, dalle 12 alle 19.
Contatto: Cecilia - topozilla@libero.it
Verona: via Cappello (di fronte Coin), 15.30-19.00
Contatto: Cinzia - info@lavocedeiconigli.it
Padova: via Marsilio da Padova, angolo con piazza della Frutta dalle 15,30 alle 19,00
Contatto: Irene - timoleppo@alice.it
Rimini: corso d'Augusto angolo via Gambalunga, in centro a Rimini dalle 16 alle 20.
Contatto: info@animalliberation.it - 328.3317203
Genova: via Sestri, piazza del Seltz a Sestri Ponente, ore 9.00
Contatto: Diego - dieghino_79@hotmail.it
Palermo: in via di definizione, per aggregarsi scrivere ad Alessandra - cliopa83@hotmail.it
Questa notte 2 conigli, 13 papere, 2 ratti, 10 topi, 9 tra galli e galline e circa 200 pulcini hanno cambiato vita, uscendo dalle gabbie di un laboratorio di vivisezione e sfuggendo agli esperimenti e alla morte a cui erano destinati. Per questi animali il sogno di poter vivere liberi, razzolando nell'erba o godendosi la luce del sole, si e' tramutato in realta'.
Il laboratorio da cui li abbiamo prelevati e' in un sotterraneo dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna, a Brescia. L'IZS e' un centro di ricerca pubblico, un'immensa area con molti edifici, magazzini, uffici, stalle e laboratori di ricerca.
Gli esperimenti a cui vengono sottoposti gli animali in questo centro sono al servizio degli allevatori e della zootecnia. Quest'ultimo settore privato di sfruttamento animale viene sostenuto e avvallato da centri di ricerca come gli IZS, in cui la tortura di migliaia di animali e' pagata con soldi pubblici.
Molti degli animali che abbiamo salvato erano utilizzati in test di vaccini; la malattia di Gumboro per i polli, la MEV per i conigli.
MALATTIE SPECIFICHE DI QUESTE SPECIE, SENZA RISCHIO PER LA SALUTE UMANA. Un'idea di cosa devono subire queste creature: i conigli ai quali viene inoculata la MEV muoiono per emorragia, i loro organi utilizzati per produrre il vaccino MEVAX, brevettato dallo stesso IZS di Brescia. Durante le sperimentazioni ancora in corso alcuni conigli sono morti per i prelievi direttamente dal cuore.
Ai topi hanno iniettato un virus influenzale, un ceppo non ad alto rischio, ma abbiamo comunque preso precauzioni nel toccarli e trasportarli, e vivranno isolati da altri animali.
Un allarme lanciato dall'IZS o dai soliti lacche' della vivisezione e' da vedersi solo come un patetico tentativo di coprire le oscure trame dei ricercatori e screditare le azioni di chi mette in pratica la compassione. Se c'e' qualcuno che mette a rischio la popolazione sono gli scienziati, incoscienti che lavorano sui virus, e gli allevatori, gestori di lager in cui si propagano malattie dovute alle condizioni intensive di prigionia.
Non e' un'esagerazione affermare che tutto questo accanimento su esseri senzienti ed indifesi e questa ridicola scienza fatta di prove ripetute mille volte e nessuna scoperta realmente utile, trova il suo unico motivo di esistere nella scusa di dover contrastare le malattie che nascono negli allevamenti, dovute ad infezioni causate da sovraffollamento, condizioni igieniche pessime, cure inesistenti e stress, che fanno trovare ai virus un terreno fertile. L'unica soluzione e' la fine di questi luoghi di concentramento.
Salvare questi disperati esseri viventi non e' stato cosi' difficile:
ci e' bastato osservare la routine dei due guardiani e trovare il punto migliore per accedere ad uno dei laboratori, in questo caso una finestrella sul retro, vicino alla ferrovia. Molte volte siamo entrati ad ispezionare queste stanze, trovando animali segregati, alcuni in condizioni asettiche dentro ad incubatori e con perenne luce artificiale. Abbiamo spulciato i documenti delle sperimentazioni e guardato nei frigoriferi pieni di organi, facendo un filmato che testimonia la triste vita di questi animali e l'agonia di decine di pulcini lasciati morire in gabbia.
Molti animali che abbiamo visto nelle scorse settimane adesso non ci sono piu'. Sono stati sacrificati e non abbiamo fatto in tempo a salvarli. A loro, e a tutti quelli che non siamo riusciti a raggiungere, dedichiamo questa notte in cui dalla finestra, scavalcando una rete, siamo usciti verso la ferrovia, verso il buio e l'aria fresca, verso la fine di questo incubo.
Dietro alle nostre spalle abbiamo lasciato un laboratorio vuoto e completamente devastato: incubatori danneggiati, vernice sulle gabbie, scritte sui muri, sacchi di mangime rotti, lavandini sigillati e locali allagati.
Fino a quando l'ultimo macello e l'ultimo laboratorio di vivisezione non saranno rasi al suolo.
A.L.F.
Altre foto qui (il filmato disponibile a breve):
http://www.veganlink.antifa.net/hp/index.php?
option=com_content&task=view&id=1107&Itemid=34
TRENTO. L'orsa Jurka è stata sterilizzata: si spiega così l'anestesia totale e l'intervento organizzato sabato, di buon mattino, nel suo recinto di San Romedio. Le operazioni erano state documentate sul posto da Marcello Dell'Eva, del movimento No alla Caccia, con la fotografia che potete vedere in questa pagina. Eppure dalla Provincia non arriva nessuna conferma né smentita: «Jurka sta bene» si limitano a ripetere i vertici del servizio faunistico. E il consigliere provinciale Roberto Bombarda ha presentato un'interrogazione: «Diteci che succede e trovate una soluzione migliore per l'orsa».
Non è stato sufficiente chiudere l'orsa Jurka in un recinto, il servizio provinciale che si occupa dell'animale ha ritenuto necessaria anche la sua sterilizzazione. Il problema in questo caso non era quello di mettere al mondo altri cuccioli in cattività (Jurka era già madre di almeno due cucciolate, tra i suoi figli anche quel Bruno che venne ucciso in Germania nell'estate del 2006) ma di evitare quanto era già accaduto in passato presso il recinto di Spormaggiore, dove l'orso Joze era riuscito a superare tutte le protezioni nel tentativo di accoppiarsi con le orse recluse all'interno dell'area
Nel caso di Jurka non si è voluto correre questo rischio e così sabato mattina alle 7 e 30 - come era stato stabilito nei giorni precedenti - un medico veterinario ha eseguito la sterilizzazione dell'orsa.
La voce dell'intervento è circolata ieri con forte insistenza per tutta la giornata, dopo che il Trentino aveva pubblicato la notizia dell'intervento eseguito sabato (su cui però la Provincia non aveva voluto fornire alcun dettaglio). Dall'amministrazione non è giunta nessuna comunicazione ufficiale: il dottor Romano Masè - dirigente generale - ha detto di non essere informato sull'operazione, mentre il dottor Maurizio Zanin, raggiunto al telefono in serata durante una giornata di ferie, non è voluto entrare nel merito della questione. Da parte della giunta è arrivata solo la conferma di quanto la Provincia aveva voluto ribadire il giorno precedente: «Jurka sta bene e si è ben abituata alla sua nuova condizione».
E' facile prevedere che la notizia della sterilizzazione di Jurka provocherà un polverone negli ambienti animalisti. Sabato in città era sfilato un corteo per chiedere la liberazione dell'orsa, con un pacchetto di 14 mila firme raccolte nelle settimane precedenti - in tutta Italia - a sostegno della richiesta. E proprio mentre gli animalisti si organizzavano con striscioni e cartelli il veterinario eseguiva l'ordine della Provincia nella cella ricavata all'interno del recinto di Jurka. Nel futuro dell'orsa ci dovrebbe essere un recinto più ampio, in località Casteller, alla periferia sud di Trento ma anche in questo caso dall'amministrazione non sono arrivate comunicazioni ufficiali, tanto che il consigliere provinciale dei Verdi Roberto Bombarda ha dovuto presentare un'interrogazione.
(18 ottobre 2007)
http://trentinocorrierealpi.repubblica.it/dettaglio/Blitz-a-San-Romedio-sterilizzata-Jurka/1377985
Il 16 ottobre di ogni anno la FAO celebra la giornata mondiale dell'alimentazione (nient'altro che l'anniversario della fondazione della Food and Agriculture Organization da parte delle Nazioni Unite).
In verità a noi di questa giornata ce ne frega poco, avendo un concetto di "cibo" molto diverso da quello dominante, basato sullo sfruttamento e l'uccisione di esseri senzienti per sfamarne altri, che potrebbero benissimo farne a meno, e che la logica antispecista che sposiamo mette eticamente sullo stesso piano.
Alla fine del secolo scorso Greenpeace, l'organizzazione che difende alcuni diritti animali (per poi mangiarseli con la coscienza un pelo più bianca) ha indetto in concomitanza con la data della FAO una giornata mondiale di resistenza contro Mc Donald's, una delle multinazionali maggiormente responsabili della fame nel mondo.
Anche della logica farlocca di Greenpeace ce ne frega poco, perché più che una logica è una farsa (la logica è coerente; rispetta il principio di non contraddizione).
L'unica cosa che ci interessa è danneggiare gli aguzzini ogni volta che se ne presenti l'occasione: Mc Merda è il re degli aguzzini; il suo business è basato sullo sterminio sistematico di milioni di animali.
Dunque oggi, martedì 16 ottobre 2007, abbiamo messo in atto una piccola azione di disturbo in stile "smart mob". In 3 attivisti (3 persone sono il massimo consentito dalla legge, senza richiedere l'autorizzazione per un presidio) ci siamo armati di fotografie di deretani sfatti, ce le siamo appese alle nostre natiche veg, e ci siamo piazzati davanti ad un paio di Merd Donald's nel centro di Roma.
La microprotesta ci è servita da rodaggio: alla prossima i culi saranno più americani e noi più avvelenati...
Per altre info sull'evento, cliccare qui:
http://www.vallevegan.org/dblog/articolo.asp?articolo=312
Fonte1: Testo, Foto su Altervista, Idea Smart Mob by dott.dulcamara alias bizio.
Fonte2: Furti fotografici, stampe post-erior of the GìniusUàn.
Fonte3: Passante per caso is afodio alias a-tanax or bubas in collaboration with Lithium and HummusFoodPonyExpress.
Fonte4: Siesta by bastiAno alias McCulo.
Fonte5: Grafica Logo W from Lorilò altrononèche Lori.
Fonte6: Idea Logo W de Carletto cioè the PiattolaDog.
Fonte7: Censured because se vergogna annanzi a tutti.
Massacrati i pet delle case popolari
Polemiche per l'ordinanza di un sindaco portoricano. Cani e gatti uccisi e gettati da un ponte alto 15 metri PORTORICO - Agivano su mandato delle autorità comunali, che hanno intimato agli inquilini delle case popolari di Barceloneta di non tenere animali nelle abitazioni. Ma gli accalappiacani della società privata incaricata di fare pulizia hanno provveduto in un modo che anche il sindaco della città portoricana, Luis Fontanez, non ha esitato - a posteriori - a definire «terribile»: hanno buttato gli animali dal ponte (50 non sono sopravvissuti) invece di portarli al canile.
L'INCHIESTA - Il proprietario della società che aveva avuto l’appalto nega ogni responsabilità, ma sarà un’inchiesta avviata dopo la notizia del massacro dei cani ad accertarlo. Da stabilire - è oggetto di polemiche - se davvero la legge impedisca di tenere animali nelle case popolari del territorio statunitense: secondo Doris Gaetan, responsabile del Dipartimento per le relazioni con Portorico, il divieto vige solo se gli animali sono potenzialmente pericolosi per altri inquilini.
LA PROTESTA - Intanto le associazioni ambientaliste e animaliste e gruppi spontanei di proprietari di cani hanno iniziato a bersagliare le autorità comunali di Barceloneta di telefonate e email di protesta, contestando non solo il modo con cui si è provveduto ad eliminare gli animali, ma anche la decisione stessa di non consentire la loro permanenza nelle abitazioni. Lunedì molti di loro si sono riuniti davanti al municipio e hanno cercato invano di parlare con il sindaco, che si è negato. Fontanez si è però limitato a spiegare ai media che «la mia amministrazione ha agito secondo la legge». Sia il sindaco sia il responsabile della società incaricata dell'eliminazione delle carcasse hanno poi messo le mani avanti spiegando che le accuse degli animalisti dovranno essere dimostrate in tribunale, in particolare dovrà essere provato che gli animali trovati sotto il ponte siano proprio quelli prelevati nelle case popolari.
I TESTIMONI - Secondo quanto riportato da diverse agenzie di stampa e blog internazionali, al momento del prelievo ai cani era stata iniettata una sostanza spacciata come sedativo ma che in realtà sarebbe stata letale. I quattrozampe, una volta accalappiati, sarebbero stati eliminati nel modo più brutale: gettandoli da un cavalcavia. Alcuni testimoni che abitano nelle vicinanze del ponte, recatisi sul posto per accertare quanto stesse succedendo, hanno riferito di cani ancora vivi, nonostante l'iniezione e il volo. E di come questi ultimi siano in alcuni casi anche riusciti a riguadagnare la strada, arrampicandosi sulla scarpata, salvo poi crollare esausti e malconci dopo poche centinaia di metri.
(CORRIERE DELLA SERA 16 ottobre 2007)
...ci si annoiava a parlare di veganismo...
...basta con queste cose Normali e Naturali!
Sto scherzando, ovvio.
(...o forse no...)
Oggi nel mondo.
Un sito Internet coordina la protesta.
Gli Internauti non digeriscono gli hamburger; in contemporanea, la Giornata mondiale dell'alimentazione promossa dalla Fao.
Il popolo di Internet lancia un'altra azione di protesta: si svolgerà il 16 ottobre la Giornata mondiale anti McDonald's. Proprio mentre l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) celebrerà la Giornata mondiale dell'alimentazione, i contestatori organizzeranno manifestazioni e picchetti davanti ai fast-food e nei luoghi dove sorgeranno nuovi ristoranti. E diffonderanno un libello "storico" intitolato "Cosa c'è di sbagliato in McDonald's? Tutto quello che non vogliono farti sapere". Il 16 ottobre dell'anno scorso sono stati realizzati picchetti in 345 città di 23 paesi del mondo. Per la mobilitazione di quest'anno sono state lanciate una decina di iniziative via Internet. Attraverso un forum di discussione, si individuano i punti dove saranno installate altre filiali di McD e si organizzano le manovre di protesta. E il passaparola comprende anche appelli alla sottoscrizione per il movimento.
La multinazionale della ristorazione rapida è accusata dagli attivisti di diffondere cibo poco salutare, di sfruttare i propri dipendenti, di contribuire alla deforestazione selvaggia del pianeta per fare spazio agli allevamenti di bestiame destinati a diventare hamburger. Il sito web che coordina la contestazione contro McDonald's si chiama McSpotlight e vanta un archivio di 21 mila file contente, oltre al materiale di propaganda, la documentazione relativa a tutti i procedimenti giudiziari in cui è coinvolto il colosso del fast-food. Il sito ruota intorno al McInformation Network, una rete indipendente di volontari operanti in 16 paesi che distribuiscono informazioni sul movimento attraverso una mailing list. Attivato nel febbraio 1996, McSpotlight riceve attualmente più di un milione di contatti ogni mese.
Ma perché sollevarsi contro gli hamburger proprio nel giorno dedicato dalle Nazioni Unite alla tragedia della fame nel mondo? E perché risparmiare le altre catene di ristoranti? Si potrebbe obiettare che in fondo i fast-food, con i loro prezzi popolari, contribuiscono in qualche modo a sfamare anche i meno abbienti. E che una fetta dei guadagni di McDonald's finanzia un'organizzazione di volontariato che aiuta i bambini in difficoltà, con 174 "case di carità" sparse in 32 paesi del mondo.
Per quel che concerne la data, si tratta di una scelta fortemente mediatica. Durante questa ricorrenza annuale - che commemora la fondazione della Fao il 16 ottobre 1945 - sono promosse varie iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla grave situazione delle persone che soffrono la fame nel mondo e per raccogliere fondi in loro soccorso. Un'ottima occasione per puntare l'indice contro una multinazionale del cibo che, a detta dei militanti, si arricchisce alle spalle dei paesi più poveri nascondendosi dietro una facciata politicamente corretta.
Riguardo al "capro espiatorio", poi, i contestatori adducono motivazioni di carattere dietetico ed ideologico. Prima di tutto, il consumo massiccio di prodotti a base di carne, oltre ad essere nocivo per la salute, porterebbe alla lunga ad uno squilibrio gravissimo dell'alimentazione mondiale. Grandi aree di terra nei paesi poveri vengono deforestate per ospitare allevamenti di bestiame o per coltivare foraggi per nutrire gli animali che verranno mangiati dai più ricchi. Tutto questo viene fatto a danno delle risorse alimentari di quei paesi: 7 milioni di tonnellate di cereali producono solo 1 milione di tonnellate di carne e derivati. Con una dieta basata sui vegetali e con un razionale utilizzo delle terre, ogni regione potrebbe sfamarsi in modo autosufficiente. Inoltre McDonald's è il marchio più conosciuto nel mondo dei fast-food ed è l'unica società che innesca tante azioni legali contro chi muove delle critiche. Per questo è diventata il simbolo delle multinazionali che perseguono i loro profitti schiacciando tutto quello che incontrano sulla propria strada. Ed è stata scelta come bersaglio dell'azione di protesta. Tutto è cominciato con il cosiddetto processo McLibel (dove "libel" significa "diffamazione, querela"). Verso la metà degli anni 80 il gruppo anarchico London Greenpeace (che non ha niente a che vedere con Greenpeace International) inizia a concentrare la sua protesta contro la multinazionale dell'hamburger e nel 1985 lancia La Giornata internazionale di lotta contro McDonald's, da tenersi ogni anno il 16 ottobre. L'anno successivo la pubblicazione del già citato libello "Cosa c'è di sbagliato in McDonald's? Tutto quello che non vogliono farti sapere", provoca le ire dell'azienda. Dopo anni di schermaglie, finalmente McD riesce a coinvolgere i militanti in un processo per diffamazione, che si è rivelato il più lungo della storia della giustizia civile inglese. Il verdetto, emesso il 19 giugno 1997 dopo due anni e mezzo di udienze, pur dando ragione alla corporation americana, ha riconosciuto la fondatezza delle critiche su: sfruttamento dei bambini tramite la pubblicità, sfruttamento dei lavoratori con paghe bassissime ed avversione verso i sindacati, sofferenza e torture per gli animali. Alla fine gli avvocati della multinazionale lamentano una vittoria insignificante, viste le conferme date anche in corte agli attivisti ed alla loro campagna oramai irrefrenabile. In Gran Bretagna, ogni volta che un nuovo fast-food si appresta ad aprire, si costituiscono immediatamente comitati di cittadini che organizzano assemblee e manifestazioni. In molte occasioni questi hanno ottenuto che fosse revocata l'autorizzazione all'apertura o obbligato McDonlad's ad abbandonare i propri piani. Nel giugno scorso, dopo un'incredibile occupazione di 552 giorni dell'area in cui doveva sorgere l'ennesimo ristorante (ad Hinchley Wood, nei pressi del quartiere londinese di Kingston) , McDonald ha finito per dichiarare disfatta e fare marcia indietro.
di Eleonora Giordani
http://www.mediamente.rai.it/docs/approfondimenti/290900.asp
---Riceviamo e pubblichiamo, con grosso dispiacere e con tutta la solidarietà---
COMUNICATO STAMPA PROGETTO PORCIKOMODI: - Furto di animali salvati dal macello in occasione della festa di fine Ramadan.-
PorciKomodi è un progetto dell'assoziazione VitadaCani ONLUS che a Nave (provincia di Brescia) si occupa da 2 anni del recupero e della tutela di più di un centinaio di animali, tra cui maiali, pecore, galline, oche e capre (tutti regolarmente registrati presso le autorità sanitarie competenti e perfettamente in regola): animali destinati al macello e a una morte orribile che hanno ottenuto - pochi fra i molti condannati a morire - dal destino la possibilità di proseguire presso il nostro centro la loro esistenza nel benessere e in fondamentale armonia con le loro esigenze etologiche.
Questa speranza tuttavia la notte fra giovedì 11 e venerdì 12 Ottobre ha subito un grave colpo: nella notte infatti sono state rubate undici pecore, otto oche e oltre una ventina di gallline. Il furto è avvenuto in coincidenza della fine del Ramadan islamico che, secondo tradizione, si conclude con una lunga cena notturna il cui alimento base è proprio la pecora. Allertati, i volontari che con enorme passione e a costo di grandi sacrifici gestiscono PorciKomodi, hanno presentato regolare denuncia ai Carabinieri e fatto un rapido giro di telefonate ad amici e conoscenti nella vana speranza di recuperare informazioni utili al ritrovamento.
Temiamo che gli animali rubati siano già stati sgozzati nella mattinata di venerdì. Alla violenza e all'illegalità di chi la notte s'introduce nelle proprietà altrui, viola le norme basilari della convivenza civile e ruba animali indifesi e innocenti per poterli poi uccidere nel corso di cerimonie la cui legittimità è quanto meno dubbia, PorciKomodi risponde invocando una presa di coscienza da parte delle autorità pubbliche, dei cittadini e delle strutture sociali perché non si ripetano più fatti del genere, che negli ultimi tempi sono purtroppo in esponenziale aumento. Al momento i volontari di PorciKomodi hanno pochissime speranze di ritrovare vivi gli animali a cui hanno dedicato amore e passione; sperano però che quest'ennesimo gesto criminale, l'ennesimo di una lunga serie che sta avvelenando la vita sociale nella provincia bresciana, riesca a favorire una presa di coscienza da parte delle istituzioni, delle forze dell'ordine e della cittadinanza, con tutte le sue comunità religiose ed etniche.
Nella giornata di domani (Sabato 13 Ottobre) saremo a disposizione presso il nostro centro per ricevervi e spiegarvi l'atroce perdita che abbiamo subito, animali che avevamo con la fatica strappato al loro triste destino sono finiti proprio laddove mai avremmo voluto. In ultimo vogliamo chiarire che la nostra convinzione che dietro alla sparizione dei nostri animali vi sia la mano tradizionalista islamica non nasce da nessun pregiudizio ma dalla semplice constatazione che solo a un musulmano potevano interessare pecore adulte (ormai scomparse dall'alimentazione occidentale) e che i soli animali del nostro centro a non essere stati toccati o ad aver subito perdite siano stati proprio i maiali.
Per ulteriori informazioni i contatti sono: porcikomodi@gmail.com o 392.2195903 (Piercarlo)
La rete universitaria pubblica e privata si estende su tutto il territorio nazionale attraverso centinaia di sedi dove si svolge l'insegnamento e l'apprendimento di materie scientifiche e umanistiche. Tale organizzazione trova inoltre collaborazione nella società in vari settori, riuscendo addirittura ad avere luogo negli ospedali. Molti non sanno che milioni di animali di tutte le specie sono imprigionati e vivisezionati all'interno di laboratori e aule degli atenei di facoltà e in appositi spazi riservati negli edifici della sanità. Tutto, o meglio non certamente tutto, legale, ma ben protetto dallo sguardo delle persone. Meglio che l'opinione pubblica non sappia che nella stanza a fianco alla quale ci si erudisce o ci si cura ci sono esseri viventi strazianti in camere asettiche e insonorizzate atte a sopprimere le lancinanti urla di dolore. E' necessario proteggere la gente dal richiamo della sofferenza altrui affinchè possano continuare a lavorare per il progresso, puntando con ambizione alla conquista del futuro, alla ricerca della perfezione. E' alla portata dell'umanità il conseguimento dell'immortalità, l'avvicinamento della specie regina alla dimensione del Dio supremo creatore. Nonostante gli sforzi delle istituzioni di celare l'industria della vivisezione però, continue testimonianze escono dai luoghi segreti delle torture e periodicamente riportano alla ribalta la terribile questione. In particolare numerosi studenti narrano di crudeltà inflitte agli animali da docenti senza scrupoli, che in più ricattano gli obiettori di coscenza distribuendo subdole punizione a discapito delle carriere universitarie. La Coalizione contro la vivisezione nelle Università nasce per fornire appoggio a coloro i quali si ribellano al regime della sadica scienza: non solo i giovani che frequentano i corsi, ma anche tecnici e docenti a loro volta sotto ricatto per mezzo dello stipendio e di una posizione da difendere. Ciò può avvenire esclusivamente ricoprendo con costanza il ruolo di punto di riferimento esterno, costruendosi una visibilità e supportando con la forza della ragione antivisezionista. Motivazioni etiche e sociali stanno alla base della concezione del mondo espressa dalla C.c.v.U., impegnata a diffondere e sostenere il messaggio antispecista avverso ad ogni discriminazione, sessuale, razziale e quant'altro. Come minoranza essa stessa si schiera in difesa dei più deboli costretti a subire per il semplice fatto che non appartengono alla schiera dei ricchi e dei facoltosi. Gli animali sono gli ultimi della catena dello sfruttamento e per questo vogliamo che siano in cima ai nostri pensieri che aspirano alla realizzazione di una esistenza migliore. Per ottenere ciò siamo consapevoli che la strada è molto lunga e che si debba crescere qualitativamente e numericamente. A proposito il progetto principale della CcvU è la creazione di gruppi locali autonomi che si muovano in ogni dove, stretti da una collaborazione tra di loro di tipo orizzontale, votata al confronto e alla relazione il più possibile diretta. Il movimento di liberazione animale al quale sentiamo di appartenere organizza occasioni per incontrarsi e collaborare in merito alle svariate forme di opposizione allo sfruttamento degli aniamali. Noi confidiamo di dare il nostro contributo per quanto riguarda la vivisezione appunto nelle università. Di conseguenza promuoviamo e incentiviamo a promuovere: -presidi di protesta e volantinaggi davanti alle sedi delle facoltà per distribuire il materiale, comprese le obiezioni di coscenza -presidi di protesta e volantinaggi in occasione di feste, incontri, meeting organizzati dalle giunte comunali, tutte implicate nel finanziamento delle facoltà -iniziative di azione diretta simbolica per sensibilizzare attraverso una controinformazione d'impatto l'opinione pubblica e per ostacolare lo svolgimento indisturbato delle sevizie agli animali -banchetti, cene, proiezioni video e presentazioni della C.c.v.U. per raccogliere fondi diffondendo il progetto -proteste via mail, fax, telefoniche agli indirizzi riportati nell'elenco 'obiettivi' delle campagna locali
http://www.bastavivisezione.net/home.php
Invitiamo tutti gli amici di JURKA e degli animali a manifestare la nostra disapprovazione per la sua cattura.
Punti d'incontro: PALAZZO DELLA REGIONE, piazza DANTE (di fronte alla stazione delle Ferrovie) a Trento
Ritrovo ore 10.30, partenza ore 11.00
Jurka non è soltanto un animale che soffre, ma è anche un simbolo di come l'uomo tratta gli animali: li usa, li sfrutta, e quando non servono più li getta via.
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