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Ordine cronologico: discendente (il più recente in testa).
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inverti l'ordine]
Dopo la partecipazione di dieci attiviste e attivisti di romantispecismo alle proteste di Firenze, anche questo weekend andremo in trasferta per partecipare stavolta ai presidi nazionali a Bologna. Chiunque voglia unirsi alla comitiva in partenza, come sempre, può scriverci a romantispecismo@inventati.org
SABATO 17 GENNAIO - AIP INVADE BOLOGNA!
Ricominciamo con gli appuntamenti mensili di AIP in tour
Un appuntamento che rinnoviamo con piacere, per trovarci insieme davanti alle porte di negozi che pensano di poter lucrare sulla vita di esseri viventi, per unire le energie di più gruppi locali in una giornata, per conoscerci meglio e fare insieme una parte della strada che porta verso la liberazione degli animali dallo sfruttamento.
La campagna contro il Max Mara Fashion Group sta portando ogni settimana decine di persone in strada ad urlare la propria rabbia, ad affrontare l'indifferenza e l'ostilità di una società basata sul profitto e sulla discriminazione e lo sfruttamento dei più deboli. I soldi di Max Mara, la loro facciata elegante, il loro stile, i loro contatti con i mondi marci della politica e della finanza, i loro tentativi di arginare l'impatto delle proteste... nulla potranno di fronte al dilagare di una lotta che è spinta dal cuore e dal desiderio di vedere tutti gli esseri viventi liberi.
Invitiamo tutti a partecipare alla giornata del 17 gennaio a Bologna, dove ancora una volta saremo noi la voce della coscienza che la dirigenza del MMFG non ha, la voce che ricorda loro il dolore e la sofferenza causata a milioni di animali dall'industria della pelliccia.
Dalle ore 17.00 alle 19.30: Due proteste in contemporanea!
- Max Mara, via dell'Archiginnasio 4/L
- Max Mara Weekend, via Rizzoli 7
e a seguire.......
SERATA BENEFIT PER CAMPAGNA AIP
-Ore 20.30 cena a cura del Vascello Vegano
Presentazione della campagna, proiezione video e concerto con:
-Le Tormenta (earth grind da Forlì)
-Stop Talking (HC Old School melodico da Milano/Lugano)
-Il Male (Anarcho Black Metal)
Il tutto presso il Lazzaretto Autogestito, Bologna
Via del Lazzaretto 17.
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Le feste ce le facciamo noi ogni giorno tutto l'anno! (al massimo ce le fanno gli animali).
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Habemus connectionem!
Dopo oltre un mese di dura sopravvivenza senza internet, da due giorni abbiamo smesso di molestare l'animalàme vario ininterrottamente per ricominciare a farlo via webzzz. Il maltempo di inizio dicembre su Roma per fortuna a Valle ha provocato solo il cessare della comunicazione telefonica e la telecom ci ha messo 40 giorni per riattivarla! Straordinario è stato notare come gli animali non hanno subito alcun danno riparandosi nei loro ricoveri semi-naturali autoprocuratisi (i conigli nel recintone si sono fatti le tane sottoterra, i bufali alternavano stalla e sottobosco... maiali e anatidi invece ci sguazzavano nell'acqua). Roditori e cani e gatti tranquilli si riscaldavano sotto le lampade UV da noi sistemate nelle cucce in muratura nuove o nei recinti isolati.
Nonostante questo...
1 mese di intense e produttive attività di protesta e divulgazione; ogni settimana almeno 2 presidi contro l'industria della pelliccia, disturbi alla caccia, giocolieri e torte vegan al circo, serate benefit VeganSoul con un notevole afflusso di nuovi curiosi della cucina vegana (nonostante le piogge torrenziali), conferenze sulla caccia con sala piena. Interviste sulla scelta vegan via web su Radio Polifemo e via radio, articoli su nostre attività su riviste alternative nazionali come AAM Terranuova e altre. Trasferte in massa a Firenze e Caserta e ora Bologna. La maratona demothlon con 6 presidi contemporaneamente davanti punti vendita di MaxMara col supporto di oltre un centinaio di attivisti non occasionali ma complici e solidali NELLA SOLA CITTA' DI ROMA, terreno in cui sembra difficile riuscire, con costanza, a diffondere la liberazione animale, da anni. In contemporanea a Roma, in molte altre città attivisti antispecisti senza leader e senza capi si sono mobilitati per un ritorno in massa in strada, senza appelli e sfilate. Impossibile quantificarne i numeri. Distribuzioni Food not Bombs per la prima volta supportate dal gruppo Romantispecismo.
Tutto organizzato in soli 2-3 giorni e a volte senza neanche pubblicità.
Fra poco partirà, come richiestoci dai promotori, anche il supporto romano alla campagna internazionale Gateway to Hell col materiale partitoci direttamente da Amsterdam. Sito ufficiale della mappa vegana in partenza dopo le centinaia di interessantissime adesioni.
Inizia vegan e attivati!
Tutti questi impegni, non ci hanno impedito di ospitare come sempre decine e decine di persone giunte anche questo inverno dall'Italia e da altri paesi esteri. Il pane fatto in casa sulla legna, la legna recuperata nel bosco e spaccata a mano. E, finalmente possiamo accennarlo non ufficialmente, siamo agli ultimi mesi prima dell'apertura del meraviglioso, splendido, desiderato, utile, etico... nostro... udite, udite...primo PUB VEGAN a Roma!!!
Mentre qualcuno, ancora ignaro, con perseveranza non richiesta ma da noi stimolata e ormai auspicata, ha trovato il modo di autopunirsi e aiutarci...
E domattina... di nuovo capre, bufali, pecore al pascolo. Liberi e felici come noi.
P.
Colta dalla noia casalinga post-lavoro, decido di scaraventarmi sulla poltrona senza se e senza ma. Accendo la tv, non mi importa cosa trasmettono, ho solo voglia di dormire. E tanto. Così, tra un canale e l'altro, già impigiamata, scopro che "tra 15 minuti trasmettono un film di animazione sulle api". Sorrido e capisco che il sonno tarderà ad arrivare. Sky Autoview. Il programma Bee Movie sta per iniziare. Premere OK per sintonizzare. E' la storia Barry Bee Benson, un piccolo di ape che, violando ogni regola, esce dall'alveare e decide di parlare con gli umani, acerrimi nemici della specie "apesca". Una femmina di uomo, di nome Vanessa, gli salva la vita e nasce tra i due una bella aPicizia. Dopo poco Barry scopre che gli uomini si appropriano del miele delle sue sorelle segregate e sfruttate nelle arnie, decide così di fare delle indagini sull'illecito traffico. Trova una "fabbrica dell'orrore" e assiste all'"affumicamento" delle "detenute". Decide quindi di intentare una causa contro la razza umana (per quella che io chiamo "rapina aggravata a mano armata a scopo di lucro"), che vincerà non senza difficoltà. Spiritoso ed intelligente, di certo non mancheranno le risate tra fuchi-fichi, zanzare simpatiche (lo so, sembra un ossimoro), avvocati culoni e mucche arrabbiate. Consigliato per animalettisti, insettinisti, antispecisti. Visione obbligata per gli onnivori e i vegetariani(sveja!!!) di tutte le età.
NB: degna di nota è la scena in cui Vanessa salva Barry dallo scarpone del fidanzato Ken (un fuco-poco-fico), allergico alle api, recitando questa frase:"Non ucciderla! Un'ape ha lo stesso diritto di vivere di un uomo!"
... dalla Newsletter dall' Associazione Il Piccolo Popolo, riceviamo e volentieri ripubblichiamo: Nella quotidiana esperienza di "portatori di pace", quando si tocca l'argomento veganismo da piu parti si viene etichettati come "estremisti" (quando non addirittura aggrediti) Nella mia personale esperienza, questo accade sempre più spesso con chi ha già fatto un minimo di percorso verso un modus vivendi piu etico che con chi questo percorso nemmeno pensa di intraprenderlo, carnivori irriducibili piuttosto che cacciatori o sopraffattori veri o potenziali di ogni tipo. Ma cosa c'è di estremistico nello scegliere di non uccidere e di non far uccidere?Cosa c'è di estremistico nello scegliere di non alimentarsi di pezzi di cadavere che, oltre a non servirci ci fanno anche male? Che sono frutto dell'agonia e della morte di esseri senzienti ed intelligenti? Cosa c'è di estremistico nello scegliere di non essere direttamente o indirettamente responsabili della prigionia della tortura dello svilimento ignobile di cosi tante vite, umane e non umane? O come si può considerare estremistico il cercare di abbassare in ogni modo possibile la propria impronta ecologica a partire sin dalle piccole cose, dai piccoli gesti quotidiani? Come può venir considerato estremistico il ragionare con la propria testa invece che con quella forgiata dai media e dalla pubblicità? In fondo si tratta solo di fare delle scelte, nemmeno tra le più difficili. Si tratta di scegliere come comportarsi, come vivere, come consumare. E, nella loro semplicità, si tratta di scegliere tra la vita o la morte.No, no la nostra, ma quella di milioni di altri esseri che subiscono, inermi, le nostre scelte, o peggio le nostre "non scelte". E noi abbiamo scelto. Abbiamo scelto la vita. Abbiamo scelto che la vita, quella di qualunque essere debba essere rispettata e tutelata. Perchè la vita ha valore in se, a prescindere dalla specie dell'essere che ne è portatore. Abbiamo scelto che la vita, a chiunque appartenga, deve essere vissuta al meglio e non vilipesa, offesa, derisa maltrattata o addirittura tolta. Abbiamo scelto di allontanare da noi la barbarie, l'oppressione, la crudeltà. Abbiamo scelto di essere parte attiva, con la nostra stessa quotidianità, affinchè tutto quanto di orribile avviene sul nostro pianeta non avvenga nel nostro nome: "Not in my name"! E' il nostro grido di battaglia, una battaglia pacifica, non violenta, fatta anche di tante cose buone e saporite, fatta anche di piaceri della tavola che si moltiplicano all'infinito perchè sappiamo che non abbiamo causato dolore.Abbiamo scelto, e quel che facciamo lo facciamo con naturalezza e semplicità. Puo' tutto questo essere considerato "estremistico"?Forse agli occhi dei più può sembrare strano o strambo che delle persone, apparentemente come loro, leggano tutte le etichette di quel che acquistano per verificare che non contengano cose che sono state e sono fonte di dolore, sfruttamento, morte. Forse puo' sembrare strano o strambo accorgersi che ci sono persone che non vestono lana o seta o, ancora peggio, pelle o pellicceria.Che non usano scarpe di cuoio, che non hanno divani in pelle o che non usano profumi e cosmetici così tanto reclamizzati in tv, ma che ne usano altri, meno conosciuti e spesso autoprodotti. Ma gli occhi dei più sono occhi che non sanno più vedere. Sono gli occhi di persone che credono che le mucche facciano il latte "sempre" invece che, come tutti i mammiferi, solo quando aspettano un piccolo, che poi verrà comunque ucciso, come la madre. Sono gli occhi che non riescono piu a percepire la gravità delle cose, perchè il marketing le allontana sapientemente da loro. Così non riescono più a collegare la carne al sangue, la pelliccia all'animale che prima la portava, la scatoletta di tonno a qual meraviglioso ed intelligente animale marino che sta rischiando l'estinzione. Sono occhi che non sanno piu vedere al di la del loro naso, e che credono ancora che "le multinazionali siano necessarie, se non addirittura "buone". Agli occhi di costoro chiunque sia appena diverso è un potenziale pericolo, e se non si limita ad apparire diverso, ma agisce addirittura da diverso, ecco che scatta la molla della difesa del mediocre status a fatica conquistato, ed ecco quindi che ai loro occhi appaiono gli estremisti.E, se davvero tutto questo è sinonimo di estremismo, allora si... siamo degli estremisti! E ne siamo orgogliosi perchè ci mettiamo passione e perchè ci mettiamo ragione. Ne siamo orgogliosi e non vorremmo mai essere al posto di costoro, dei più. Perchè, come cantava Fabrizio De Andrè "... se fossi stato al vostro posto... ma al vostro posto non ci so (più) stare..." G.M.
Decisi a far sentire la sua voce al MaxMara Fashion Group in uno dei periodi più determinanti dell'anno, quello dei saldi, i militanti del collettivo Romantispecismo tornano in piazza nel weekend con due presidi, sabato 3 e domenica 4 gennaio. Ancora una volta facciamo il pieno, con tanti attivisti vecchi e nuovi decisi ad attaccare l'industria della pelliccia.
Due presidi molto diversi tra di loro. Nel primo, quello di sabato 3, ci rechiamo per la prima volta presso i punti vendita Persona e Marina Rinaldi di via Boccea, e ci troviamo a fare i conti con assurde imposizioni e ridicoli divieti, da quello di non usare il megafono all'obbligo di spostarci a distanza di decine di metri dal negozio, finendo così a presidiare di fronte a... una pellicceria e una salumeria. Anche a Roma inizia a tirare una brutta aria, viviamo sulla nostra pelle continue restrizioni all'espressione della nostra libertà di pensiero e già ci arrivano indiscrezioni di grottesche querele da parte di alcuni bottegai del marchio MaxMara che ci accuserebbero di avergli fatto perdere clienti "gettando colli di pelliccia sul marciapiede". La migliore dimostrazione che stiamo battendo sul tasto giusto, è che il loro nervosismo aumenta presidio dopo presidio.
Del tutto diversa l'atmosfera il giorno dopo. Torniamo di fronte al MaxMara 'ufficiale' di via Ojetti, uno dei pochi punti vendita non in franchising. Usiamo liberamente i megafoni, volantiniamo, informiamo passanti e potenziali clienti. Alcune persone entrano ugualmente, a dimostrazione del principio secondo cui i saldi sono l'anestetico più efficace per addormentare coscienza e cervello, pochi altri si espongono in penose difese d'ufficio della pelliccia, con tanto – è il caso di una patetica anziana signora – di balletto di fronte ai nostri slogan. Tutti sono stati liquidati con una noncurante occhiata di disprezzo. Ma decisamente maggiore è il numero delle persone che raccolgono i nostri volantini, ci fanno donazioni per sostenere la campagna AIP ed esprimono il loro appoggio alla nostra causa.
Abbiamo infine deciso di chiudere le feste con un presidio di protesta il 6 gennaio di fronte al circo Medrano, che durante queste vacanze natalizie ha insultato con la sua presenza la nostra città, in solidarietà alla campagna GliZooBastardi dati i legami tra questo circo e la società ALFA3000 responsabile della costruzione dello zoo di Ravenna. Con la presenza di oltre 30 attivisti (alcuni dei quali, giocolieri dilettanti, hanno improvvisato un controcirco cruelty-free) abbiamo alternato al megafono slogan e discorsi, mentre volantini e proiezioni su PC portatili venivano usati per svelare alle famigliole stordite dal consumismo il vero volto del circo: tortura, umiliazione, prigionia. I bambini che guardavano interdetti e angosciati le immagini sono stati portati via a forza dai genitori, speriamo vivamente di aver lasciato un segno nella loro coscienza; sicuramente è stato così per alcune famiglie e gruppi di amici che dopo averci incontrato hanno deciso di non passare la serata finanziando questa industria dello sfruttamento.
fino alla liberazione animale,
antispeciste e antispecisti romani/e
romantispecismo@inventati.org
Pubblicato da
Lidio il 07/01/2009 alle 13:36:48, in
anti caccia, letto 1960 volte
La Terza serata
AMALTEA - incontri culturali sulle tematiche della bioetica, si svolgerà -
dalle 19 alle 21 - presso la sala convegni di Coop. Sociale Abaco Servizi Multimediali,
via Manlio Gelsomini 32 (Testaccio) e avrà per titolo:
L'altro lato della cacciaA cosa serve la caccia? quali sono i danni ecologici che ne derivano? Quando inizia e dove finisce il diritto del privato cittadino?I relatori saranno:
Andrea Attanasio e
Piero Liberati La peculiarità dell'associazione Amaltea è caratterizzata da un approccio multidisciplinare di carattere zooantropologico, in quanto costituita da figure di alta specializzazione e pluriennale esperienza e da particolare professionalità e metodica didattica grazie, in particolare, alla presenza di professionisti specificatamente preparati in Scienze Comportamentali Applicate e Zooantropologia Assistenziale.
L'associazione Amaltea ha ufficialmente sottoscritto la
Carta Modena 2002, Carta dei Valori e dei Principi della Pet Relationship, patrocinata, tra gli altri, dal Ministero della Salute.
Il 20 febbraio 2007 è stato firmato un Protocollo d'intesa quadriennale tra l'Associazone Amaltea e il Dipartimento V - Servizio Ambiente della Provincia di Roma, finalizzato all'attuazione di progetti comuni in relazione alla tutela ed al benessere degli animali, in particolar modo attraverso la didattica zooantropologica.
L'Associazione Amaltea ha ottenuto per l'anno 2006 e 2007 il Patrocinio dell'Assessorato alle Politiche della Scuola della Provincia di Roma per le attività educative finalizzate alla tutela e al benessere degli animali, sia in ambito scolastico che extra-scolastico.
La locandina comprensiva di tutte le iniziative di AMALTEA, compresa quella del giorno successivo (il Convegno sulla vivisezione con Massimo Tettamanti e Stefano Cagno), è visibile sul
sito di AMALTEA
Questa protesta avrà come scopo quello di mostrare al pubblico ed ai passanti la realtà di sfruttamento nascosta dietro l'uso di svariate specie animali, molte delle quali esotiche. Loro stessi ostentano il possesso di "2 raririssimi leoni bianchi", giraffe, rinoceronti, cammelli e cavalli fra i molti altri. Scendiamo in piazza dalla parte di ogni singolo individuo costretto in cattività dai circensi, per convincere i clienti a non dare un soldo a questi sfruttatori che, nascosti dietro l'appellativo di artisti e sostenuti dalle sovvenzioni pubbliche, si permettono di perpetrare ogni tipo di atrocità su esseri innocenti. Appuntamento il 6 Gennaio davanti al Circo Medrano a piazzale Clodio. Orario 15:00-19:30. Gli spettacoli del circo sono prevsiti per le 16:00 e le 18:30; dovremo quindi concentrare le forze prima di questi orari, per intercettare i clienti. Portate cartelloni, fischietti e tanta rabbia ma venite a titolo personale e lasciate a casa bandiere e materiale informativo di qualsiasi associazione. Fino alla liberazione animale, antispeciste/i romane/i
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato di adesione al
presidio di domani sotto il carcere di Rebibbia
<http://roma.indymedia.org/node/6946>:
Cercando di fondare il nostro operato su un etica di liberazione;
avversando profondamente ogni discriminazione dell'animale uomo nei
confronti di ogni animale, umano o non umano; ritenendo ingiusta
qualsiasi forma di dominio, tanto di una specie sulle altre che
condividono il medesimo ambito spaziotemporale, quanto di alcuni
individui sugli altri che condividono il medesimo contesto
socioculturale; attivandoci quotidianamente per sovvertire le massive
convinzioni antropocentriche e speciste; partendo da queste basi, non
possiamo non avvertire l'urgenza di interrogarci sul più palese dei
possibili parallelismi tra schiavitù intraspecifiche e sfruttamenti
interspecifici.
Su entrambe le facce della medaglia ci sono individui imprigionati,
privati della propria libertà e quindi, almeno in parte, della propria
individualità; in entrambi i casi questi ex-individui sono stati
rinchiusi per effetto di decisioni altrui, prese da persone che
ritengono legittimo imporre loro questa detenzione e persino, a volte,
anche la morte; da un lato i moderni lager in cui animali non umani
vengono allevati per essere sfruttati, fino a estreme conseguenze, da
chi pretende di ridurne i corpi a oggetti; dall'altro strutture di
detenzione, temporanea o meno, dove animali umani vengono
coercitivamente posti pretendendo di prevenirne la presunta
pericolosità sociale.
Una società, quella moderna, che a molti continua però ad offrire solo
motivi ed occasioni di rendersi pericolosi ai suoi occhi, in quanto
serva del denaro e dell'apparentemente incontrovertibile bisogno di
esso anche per garantirsi la mera sopravvivenza; e allo stesso tempo
una società oggettivamente pericolosa per il pianeta che la ospita e
per tutti gli esseri viventi che lo popolano, schiava com'è dello
sfrenato consumo di risorse, alimentato dal continuo desiderio di un
vacuo progresso.
Per questi motivi non possiamo che odiare ogni gabbia, nei carceri
come negli stabulari, nei cpt come nei macelli e negli allevamenti; e
desiderare la fine di ogni struttura volta ad esercitare oppressione o
repressione su esseri senzienti; non possiamo che denunciare gli
orrori dello sfruttamento animale al pari della vergogna di un sistema
dove alcune persone vengono punite per aver trasgredito regole decise
e imposte da altri, con l'unico risultato di produrre alienazione; e
non possiamo che definire ipocrisia collettiva, anche se inconscia,
quella di chi solidarizza con ergastolani e condannati a morte, non
potendo far altro fino a un cambiamento radicale del sistema, per poi
condannare alle stesse pene gli animali vittime delle proprie
abitudini alimentari e consumistiche, quando invece le scelte di ogni
individuo possono fare la differenza per migliaia di altri.
alcun* antispeciste/i solidali alla lotta anticarceraria
RAVENNA. Ieri mattina, 29 dicembre 2008, l`allevamento di Guberti in provincia di Ravenna (Osteria) è stato finalmente posto sotto sequestro. Le operazioni di sequestro sono state svolte dal
NIRDA in collaborazione con l’avvocato Maria
Cristina Salvucci, presidente dell’
ACL – Associazione Canili Lazio Onlus - e altre associazioni animaliste intervenute quali Wuig, Animal Liberation, Anta Onlus e Chiliamacisegua. In particolare, i volontari di
Animal Liberation (
www.animalliberation.it) e
Chiliamacisegua (
www.chiliamacisegua.com) hanno, attraverso le loro testimonianze e l’interessamento degli organi competenti, dato il via a quest’operazione. Gli animali sequestrati erano tutti detenuti in situazioni incompatibili con le caratteristiche etologiche proprie della specie, con gravi ed evidenti patologie comportamentali. Sono stati rinvenuti un adulto e un cucciolo deceduti per i quali sono in corso accertamenti. In seguito al sequestro amministrativo operato da Nas nei mesi scorsi, era stato ordinato il trasferimento di tutti gli animali in luoghi idonei, a carico del proprietario, e la drastica riduzione numerica degli esemplari allevati.
Al momento si sta mettendo in moto la macchina organizzatrice per spostare i cani sequestrati (oltre 200) in strutture idonee ad ospitarli, grazie ad Animal Liberation. L’associazione ritiene di poterli trasferire tutti entro la sera del 30 dicembre, ma si continuano a cercare stalli in strutture autorizzate. Chiliamacisegua sta organizzando una raccolta fondi. Forniremo in seguito le coordinate bancarie e pubblicheremo non appena possibile le foto realizzate stamane in quanto sono attualmente al vaglio della magistratura competente.
Vedi le foto realizzate nei giorni scorsi dai volontari di Animal Liberation pubblicate nel Gruppo ACL:
http://www.facebook.com/photo.php?pid=1891584&id=49628937618&ref=shareVedi
il servizio del TG2
SYDNEY (Reuters) - Uno scienziato australiano sta somministrando cocaina alle api per studiare come il loro cervello reagisca alla droga e possibilmente trovare un modo per bloccare l'effetto assuefazione sugli esseri umani. La ricerca ha trovato analogie tra api e uomini, visto che entrambi sono guidati da un effetto incentivo dalla ricompensa ed entrambi subiscono un'alterazione nelle capacità di giudizio dalla cocaina.
"Questa è la prima volta in cui si scopre che la cocaina ha un effetto di ricompensa su un insetto", ha detto a Reuters Andrew Barron, coautore del rapporto pubblicato questo mese sul Journal of Experimental Biology.
Nell'ambito di un progetto tra Macquarie University, Australian National University e University of Illinois, Barren ha somministrato piccole dosi di cocaina alle api prima di farle uscire in cerca di cibo.
In genere quando le api tornano dalla raccolta di polline eseguono una danza per comunicare che hanno trovato cibo ed è buono. Le api che hanno assunto cocaina eseguono questa danza in modo più euforico delle altre e sembrano godere degli stessi piaceri che danno assuefazione rispetto agli esseri umani, dice lo studio.
Barron sostiene che la cocaina sembra alterare la valutazione delle api su quanto sia stato fruttuoso il loro viaggio. E spera di identificare quale sia il processo che la cocaina segue nelle api, per identificare meglio i meccanismi della dipendenza negli esseri umani da una droga che ha effetti devastanti sia personali che sociali.
http://it.notizie.yahoo.com /4/20081229/tso-oitlr -api-cocaina-89ec962.html
Dieci punti vendita del MaxMara Fashion Group presidiati in quattro giorni e prima distribuzione FoodNotBombs Oltre un centinaio di attivisti compatti e solidali - alcuni assidui, altri alternatisi nei quattro giorni - ha partecipato agli
appuntamenti romani dell'offensiva natalizia AIP davanti a negozi MaxMara, Max&Co e Marella.
Sabato 20 dicembre Dopo la prima visita della settimana precedente, torniamo a presidiare il MaxMara istituzionale di via Ojetti e il vicino Max&Co. Con la presenza di alcuni attivisti pescaresi e di numerose nuove leve dell'antispecismo capitolino, raggiungiamo la quarantina di persone e decidiamo quindi di protestare contemporaneamente davanti a entrambi i punti vendita. Anche stavolta registriamo solo indifferenza dai dipendenti del negozio di proprietà del MaxMara Fashion Group, dato che evidentemente la nostra presenza non influenzerà i loro stipendi sporchi di sangue; mentre il Max&Co in franchising nella stessa via è stato teatro di reazioni ben più nervose, quasi disperate, e la nostra presenza per due settimane di seguito ha anche portato un vicino del negozio a tentare di strappare violentemente il megafono dalle mani di un attivista.
Domenica 21 dicembre Tre ore di incalzante presenza di fronte al punto vendita MaxMara di via Cola di Rienzo. Più di 30 attivisti hanno presenziato con striscioni, megafoni, immagini e supporti audiovisivi per il dispiacere dei dirigenti di quel negozio, i quali ormai nemmeno tolgono più dalle vetrine gli inserti di pelliccia. Cresce parallelamente il loro nervosismo per promettenti giornate prenatalizie sfumate tra cori e proteste. Rapidamente il punto vendita si è svuotato, mentre si sono ingrossate le fila dei manifestanti.
Martedì 23 dicembre Abbiamo deciso di dividerci in
tre gruppi per presidiare altrettante battutissime strade romane, ciascuna con almeno due negozi del MaxMara FG.
Dunque, in tutto, presidi contemporanei di fronte a sei punti vendita in adesione alla "demothlon", la maratona di offensiva natalizia della campagna AIP. Via Ojetti Circa una quindicina di attiviste ed attivisti si sono ritrovati davanti al MaxMara e poi al Max&Co di zona con bandiere verdenero, megafoni e due banchetti per richiamare l'attenzione sull'industria
sanguinaria della pelliccia e sulla dannosità del consumismo natalizio.
Due presidi a breve distanza che si sono svolti molto bene: pochissimi clienti, molti solidali, giornaliste curiose e una simpatica signora che ci ha promesso due pellicce ereditate dalla madre. Ancora una volta abbiamo colpito nel segno.
Via Tuscolana Per la prima volta il negozio Marella di questa via riceve la visita della campagna AIP, con più di 20 attivisti che si sono smistati tra questo punto vendita e quello MaxMara poco distante, già presidiato alcune settimane prima. Nonostante le restrizioni imposte, ci siamo fatti sentire parecchio con 4 ore di proteste continue a meno di un metro dagli ingressi e le reazioni sono state le più imprevedibili: dopo nemmeno un'ora di presidio il direttore di Marella ha deciso di chiudere le porte del negozio, forse sperando che bastasse a porre fine alla protesta, per riaprile due ore dopo; ma gli attivisti erano ancora in zona, mentre le commesse erano ormai andate a casa. Anche il direttore di MaxMara ha provato a scacciarci con modalità poco ortodosse: gettando del puzzolente topicida sul marciapiede davanti la soglia del negozio, con l'unico risultato di far cambiare strada a ogni eventuale cliente.
Viale Marconi I restanti quindici attivisti hanno deciso invece di incalzare senza sosta prima il MaxMara e poi il Max&Co di viale Marconi. Il primo punto vendita si è rapidamente svuotato, con l'eccezione di qualche saltuaria entrata dei soliti indifferenti. Il secondo negozio è risultato invece più popolato, ma comunque povero di acquisti. Molta gente ci ha incoraggiati, una ragazza ci ha regalato il suo collo di
pelliccia di coniglio che credeva sintetico.
Mercoledì 24 dicembre Non esiste vigilia di Natale né vacanze per gli animali rinchiusi negli allevamenti, dunque non possono esisterne nemmeno per noi, e non deve esserci pace per MaxMara. Torniamo in una quindicina di manifestanti a presidiare il punto vendita MaxMara di via Cola di Rienzo. Nuovamente registriamo alcune restrizioni da parte delle forze dell'ordine: divieto di stazionare accanto all'ingresso del negozio, divieto di megafonare a voce troppo alta, divieto di usare più
megafoni contemporaneamente. Non ci manca però il sostegno di molti passanti inorriditi e solidali, come non ci sfugge l'esasperazione della direttrice, la quale ci ha rivelato che pur di non vederci più protestare davanti al suo negozio sta cercando di non ordinare abiti con inserti in vero pelo animale.
Contemporaneamente a questo presidio, è stato organizzato il primo
FoodNotBombs romano, a piazza Vittorio Emanuale: distribuzione gratuita di cibo altrimenti sprecato nella follia consumista di queste ipocrite feste. Moltissime persone prive di reddito hanno apprezzato le abbondanti pietanze (ovviamente vegan) preparate da volenterose/i antispeciste/i, spesso solo dopo essersi sincerati dell'assenza di prodotti di derivazione animale. Un'esperienza molto soddisfacente che replicheremo l'ultimo dell'anno.
Sta poesiola 'mpò banale
E' pe' divve bon natale
Che sicuro non lo auguro
A chi ce porta in tribunale
Non lo dico a quelli che
Senza scuse nè perchè
Ce riempiono d'esposti:
N'hanno fatti già duetrè
Bon natale soprattutto
A chi nun crede ar bambinello
E metterebbe ner presepe
Solo er Bove e l'Asinello!
Un evento senza precedenti quello organizzato dagli/dalle antispecisti/e romani/e per la campagna AIP.
Sei punti vendita MaxMara contemporaneamente presidiati nella capitale.
MARTEDI 23 DICEMBRE 2008 DALLE 15 ALLE 20
E' importante esserci in questo giorno, per fargli sentire la nostra voce, per fargli vedere che siamo tanti, per farli smettere per sempre di vendere pellicce! Il gruppo Max Mara Fashion Group conta più di 2000 negozi nel mondo, ed è un colosso non semplice da abbattere.
Solo se siamo in tanti, possiamo farcela!
Concentramento degli attivisti presso il binario 1 della stazione Termini dalle 15.00 alle 15.30, divisione in tre "squadre" e spostamento più rapido possibile verso le proteste.
Protesta davanti al punto vendita MARELLA in via Tuscolana(civico 837, metro A Lucio Sestio) e poi protesta davanti a punto vendita MaxMara (civico 931, metro A Giulio Agricola)
Protesta davanti al punto vendita MaxMara in viale Guglielo Marconi, (civico 232) e poi protesta davanti al punto vendita Max&Co. (civico 129/a), bus C6-170-766-791
Protesta davanti al punto vendita MaxMara in via Ugo Ojetti (civico 35) e poi protesta davanti al punto vendita Max&Co. (civico 120), bus C6-60-63-69
... per un totale di SEI presidi ;)
Altri appuntamenti dell'Offensiva Natalizia a Roma (sabato e domenica):
* sabato 20 dalle 16.30 MAX MARA e MAX&CO via Ugo Ojetti n.35/120 (bus C5-60-63-69)
ne facciamo due in contemporanea, l'abbiamo già sperimentato domenica scorsa ed è stato un successone, replichiamo subito visto che quel max mara è l'unico non-franchising presidiabile, mentre al max&co hanno mostrato ottimi segni di insofferenza già al nostro arrivo.
* domenica 21 dalle 16.30 e mercoledì 24 dalle 10.00 MAX MARA via Cola di Rienzo n.275 (angolo via Silla, metro A Ottaviano)
insistiamo su quello che ci ha dato più soddisfazione sia come posizione sia come reazioni :)
Fino alla liberazione animale,
antispeciste e antispecisti romani/e
romantispecismo@inventati.org
Pubblicato da
Lidio il 15/12/2008 alle 10:23:34, in
VeganSoul, letto 2702 volte
Dopo la trasferta Torinese il VeganSoul è di nuovo a Roma, allo Jaya Sai Ma. La serata in compagnia di Sara Berni è il 17 dicembre 2008.
Ecco il menu:
Antipasti
Carpaccio di funghi e rucola
Cartellette con trionfo di verdure
Straccetti di soya
Primi
Risotto al radicchio e funghi porcini
Chitarrine al profumo di bosco
Secondi
Falafel di ceci con salsa aromatica
Seitan alla pizzaiola
Contorni
Tortillas di patate e verdure di stagione
Dolce
Torta al pistacchio
e buffet di dolci fatti in casa
Pubblicato da
marco il 12/12/2008 alle 16:10:11, in
anti caccia, letto 2364 volte
Domenica 14 dicembre, intralciamo lo sfruttamento e l’uccisione degli animali. All’alba i cacciatori, al tramonto i pellicciai. Meteo permettendo: se piove ci pensa Madre Natura ad annacquare i sanguinosi istinti dei cacciatori, se splende il sole ci pensiamo noi. Ennesimo disturbo venatorio della stagione: scegli un pezzo di terra, di bosco, di radura; arriva prima dei cacciatori, difendi flora e fauna dal piombo, fai volare liberi gli uccelli e rimanda a casa gli assassini. Gradito tutto ciò che la fantasia ci suggerisce e la legge ci permette.
Ancora un fine settimana vedrà antispeciste e antispecisti in strada davanti ai punti vendita del MaxMara Fashion Group per denunciare il cruento massacro di cui la dirigenza del gruppo è mandante in nome di stupido lusso, vacua vanità e sporco profitto. Anziché di soldi grondanti del sangue di animali innocenti, per due negozi romani questa domenica sarà foriera di volantini e megafoni davanti alle loro porte. Le attiviste e gli attivisti del collettivo romantispecismo daranno luogo a proteste della Campagna Attacca l'Industria della Pelliccia:
DOMENICA 14 DICEMBRE dalle 16.00 alle 20.00
presso MaxMara/Max&Co. in via Ugo Ojetti 35/120
(zona Montesacro/Talenti, autobus C5-60-63-69)
Come sempre, si auspica la partecipazione massiccia di tutti coloro che vogliono far parte del grido di dolore di milioni di esseri senzienti senza voce, rinchiusi negli allevamenti in attesa di essere barbaramente uccisi.
fino alla liberazione animale,
antispeciste e antispecisti romane/i
Gli ultimi aggiornamenti attraverso la rete degli amici su FaceBook:
L'alluvione ha causato l'allagamento dei box e 15 cani sono morti.I superstiti verranno portati all'hotel cani e gatti, per il resto pare non abbiano bisogno di nulla perché ci pensa il comune di Roma, essendo un rifugio convenzionato.
Il Rifugio delle Code Felici è raggiungibile via internet al sito
www.codefelici.org
SABATO 6 DICEMBRE dalle 16.30 alle 19.30
presso
Max Mara, via Tuscolana 941 (metro A Giulio Agricola)
Il
Max Mara Fashion Group manifesta ormai costantemente segni di insofferenza per la rumorosa presenza, davanti ai suoi negozi di tutto il mondo, delle attiviste e degli attivisti che hanno aderito alla campagna internazionale lanciata da
AIP nei suoi confronti. Più di 30 città italiane e altri 13 Paesi d'Europa e d'America sono coinvolti ogni fine settimana nell'offensiva contro uno dei nomi della moda internazionale che più farebbe la differenza per milioni di animali se adottasse una politica fur-free.
Finché la famiglia Maramotti non accetterà di interrompere la vendita di capi con inserti in vero pelo animale nei negozi a marchio
MaxMara, Max&Co, Marella, Marina Rinaldi e tutti gli altri del gruppo, il
collettivo romantispecismo andrà di fronte ai punti vendita in tutta la capitale a mostrare a dipendenti, clienti e semplici passanti la sofferenza procurata da ogni colletto e ogni polsino, l'orrore dell'industria della pelliccia che si cela dietro le luccicanti vetrine e i lussuosi vestiti.
Nei tre giorni di questo fine settimana e del successivo "ponte" faremo visita a un nuovo negozio (con una sorpresa in serbo...), poi torneremo sul luogo del nostro primo presidio di questa campagna, e infine andremo in trasferta per promuovere l'antispecismo anche in Campania.
SABATO 6 DICEMBRE dalle 16.30 alle 19.30
presso
Max Mara, via Tuscolana 941 (metro A Giulio Agricola)
DOMENICA 7 DICEMBRE dalle 16.30 alle 19.30
presso
Max Mara, via Cola di Rienzo 275 (metro A Ottaviano)
LUNEDÌ 8 DICEMBRE dalle 16.30 alle 19.30
presso
Marella, via Mazzini 18/20/22 -
CASERTA (per chiedere o offrire un passaggio scriveteci pure)
Fino alla liberazione animale,
antispeciste e antispecisti romani/e romantispecismo@inventati.org
Pubblicato da
Piero il 04/12/2008 alle 00:00:01, in
anti caccia, letto 2358 volte
.Valtrompia, Valcamonica e Valsabbia, queste le zone interessate dal fenomeno del bracconaggio dove gli attivisti della
LAC, efficacemente supportati dai volontari del
Komitee, di
ValleVegan e dal
c.r.a.s. il Pettirosso, hanno valicato in lungo e in largo le selvagge montagne alla ricerca di siti per la cattura di uccelli.
Il bracconaggio è un fenomeno in evoluzione continua, che interessa molte parti d'Italia. Nelle valli bresciane sta da qualche anno subendo una trasformazione. Sono sempre più rari i ritrovamenti di siti ove erano posizionati centinaia di archetti: i dati sulla quantità di trappole ritrovate rispetto a dieci anni fa stanno diminuendo ma questo non deve trarre in inganno. Non bisogna sottovalutare il fatto che il bracconaggio sta subendo una riconversione dei metodi: il minor utilizzo di archetti, reti e sep non può essere preso come un riferimento utile a segnalare il calo del fenomeno, che è diminuto solo nella quantità. Quello che sta accadendo è una riconversione dei metodi.
.. Le malfamate sep, piccole trappole a scatto utilizzate solitamente per catturare topi, aumentano e complicano il lavoro di ricerca e, oltre tutto, disorientano. Anche se le tese (gruppo numeroso innescato) di trappole sono in calo, l'adozione della trappola semplifica il metodo di cattura e il lavoro del bracconiere: si stima che chi usava una tesa di 100-150 archetti, passando alle sep usa solo 15-30 congegni. Questa che potrebbe sembrare una notizia positiva, è l'opposto: poichè la sep viene armata con un'esca viva (una piccola larva camola, irresistibile per molti piccoli insettivori, soprattutto pettirossi), è facile da occultare anche in tasca, semplice da armare seppur più costosa rispetto all'archetto. Sulla tesa di sep il bracconiere passa più spesso a controllare poichè più difficili da monitorare. La camola può restare viva per circa 10 ore e non c'è sep carica che non catturi. Nonostante la loro apparente infallibilità, sono stati presi bracconieri anche su una tesa di sole 5 sep. La situazione resta grave anche perchè queste micidiali trappoline sono in vendita regolarmente nelle ferramenta della Valtrompia. Da non dimenticare le reti da uccellatore, anch'esse in aumento, posizionate sui valichi come in giardini privati.
..Rispetto agli altri anni, i volontari hanno perfezionato le tecniche e, grazie all'esperienza ed alla conoscenza del territorio acquisite, sono stati identificati numeri maggiori di siti e conseguenti segnalazioni alle forze preposte: se ne deduce che, seppur vi siano meno strumenti di cattura, i bracconieri presi e i siti scoperti sono aumentati: la riconversione dei mezzi riduce gli arsenali di cattura ma non i bracconieri in circolazione. Anche quest'anno sono stati osservati capannisti, cioè cacciatori legalmente autorizzati alla caccia da capanno fisso, armare illegalmente sep o stendere reti a poca distanza dalla loro struttura da caccia.
Con la chiusura dei roccoli (piccoli edifici mimetizzati per la cattura di uccelli) da parte del T.A.R. su ricorso della LAC, si teme che l'attenzione dei cacciatori e bracconieri venga spostata sulla cattura di turdidi tra cui cesene e tordi.
Queste sono le principali specie trovate morte o liberate dai volontari: pettirosso, fiorrancino, passera scopaiola, frosone, crociere, fringuello, merlo, scricciolo, verzellino, lucherino, tordo sassello e bottaccio.
Gli attivisti compiranno ancora uscite sporadiche durante l'arco invernale, soprattutto perchè c'è necessità di trovare nuovi posti. Occorrono ovviamente nuovi volontari, veramente motivati, per poter ispezionare zone sempre più vaste.
Un ringraziamento particolare va al NOA, nucleo operativo antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato che anche quest'anno ha svolto un ottimo lavoro, prendendo con le mani nel sacco oltre un centinaio di bracconieri in solo un mese.
Questo campo della LAC si è svolto nelle valli bresciane da ottobre a fine novembre, mentre tra i prossimi vi saranno quello in Sardegna già dai primi di dicembre e nelle isole pontine in primavera.
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