Pubblicato da chiara il 30/12/2008 alle 19:23:08, in romantispecismo, letto 3012 volte
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato di adesione al presidio di domani sotto il carcere di Rebibbia <http://roma.indymedia.org/node/6946>:
Cercando di fondare il nostro operato su un etica di liberazione; avversando profondamente ogni discriminazione dell'animale uomo nei confronti di ogni animale, umano o non umano; ritenendo ingiusta qualsiasi forma di dominio, tanto di una specie sulle altre che condividono il medesimo ambito spaziotemporale, quanto di alcuni individui sugli altri che condividono il medesimo contesto socioculturale; attivandoci quotidianamente per sovvertire le massive convinzioni antropocentriche e speciste; partendo da queste basi, non possiamo non avvertire l'urgenza di interrogarci sul più palese dei possibili parallelismi tra schiavitù intraspecifiche e sfruttamenti interspecifici.
Su entrambe le facce della medaglia ci sono individui imprigionati, privati della propria libertà e quindi, almeno in parte, della propria individualità; in entrambi i casi questi ex-individui sono stati rinchiusi per effetto di decisioni altrui, prese da persone che ritengono legittimo imporre loro questa detenzione e persino, a volte, anche la morte; da un lato i moderni lager in cui animali non umani vengono allevati per essere sfruttati, fino a estreme conseguenze, da chi pretende di ridurne i corpi a oggetti; dall'altro strutture di detenzione, temporanea o meno, dove animali umani vengono coercitivamente posti pretendendo di prevenirne la presunta pericolosità sociale.
Una società, quella moderna, che a molti continua però ad offrire solo motivi ed occasioni di rendersi pericolosi ai suoi occhi, in quanto serva del denaro e dell'apparentemente incontrovertibile bisogno di esso anche per garantirsi la mera sopravvivenza; e allo stesso tempo una società oggettivamente pericolosa per il pianeta che la ospita e per tutti gli esseri viventi che lo popolano, schiava com'è dello sfrenato consumo di risorse, alimentato dal continuo desiderio di un vacuo progresso.
Per questi motivi non possiamo che odiare ogni gabbia, nei carceri come negli stabulari, nei cpt come nei macelli e negli allevamenti; e desiderare la fine di ogni struttura volta ad esercitare oppressione o repressione su esseri senzienti; non possiamo che denunciare gli orrori dello sfruttamento animale al pari della vergogna di un sistema dove alcune persone vengono punite per aver trasgredito regole decise e imposte da altri, con l'unico risultato di produrre alienazione; e non possiamo che definire ipocrisia collettiva, anche se inconscia, quella di chi solidarizza con ergastolani e condannati a morte, non potendo far altro fino a un cambiamento radicale del sistema, per poi condannare alle stesse pene gli animali vittime delle proprie abitudini alimentari e consumistiche, quando invece le scelte di ogni individuo possono fare la differenza per migliaia di altri.
alcun* antispeciste/i solidali alla lotta anticarceraria
Pubblicato da Lidio il 28/12/2008 alle 18:39:24, in romantispecismo, letto 3371 volte
Dieci punti vendita del MaxMara Fashion Group presidiati in quattro giorni e prima distribuzione FoodNotBombs
Oltre un centinaio di attivisti compatti e solidali - alcuni assidui, altri alternatisi nei quattro giorni - ha partecipato agli appuntamenti romani dell'offensiva natalizia AIP davanti a negozi MaxMara, Max&Co e Marella.
Sabato 20 dicembre Dopo la prima visita della settimana precedente, torniamo a presidiare il MaxMara istituzionale di via Ojetti e il vicino Max&Co. Con la presenza di alcuni attivisti pescaresi e di numerose nuove leve dell'antispecismo capitolino, raggiungiamo la quarantina di persone e decidiamo quindi di protestare contemporaneamente davanti a entrambi i punti vendita. Anche stavolta registriamo solo indifferenza dai dipendenti del negozio di proprietà del MaxMara Fashion Group, dato che evidentemente la nostra presenza non influenzerà i loro stipendi sporchi di sangue; mentre il Max&Co in franchising nella stessa via è stato teatro di reazioni ben più nervose, quasi disperate, e la nostra presenza per due settimane di seguito ha anche portato un vicino del negozio a tentare di strappare violentemente il megafono dalle mani di un attivista.
Domenica 21 dicembre Tre ore di incalzante presenza di fronte al punto vendita MaxMara di via Cola di Rienzo. Più di 30 attivisti hanno presenziato con striscioni, megafoni, immagini e supporti audiovisivi per il dispiacere dei dirigenti di quel negozio, i quali ormai nemmeno tolgono più dalle vetrine gli inserti di pelliccia. Cresce parallelamente il loro nervosismo per promettenti giornate prenatalizie sfumate tra cori e proteste. Rapidamente il punto vendita si è svuotato, mentre si sono ingrossate le fila dei manifestanti.
Martedì 23 dicembre Abbiamo deciso di dividerci in tre gruppi per presidiare altrettante battutissime strade romane, ciascuna con almeno due negozi del MaxMara FG. Dunque, in tutto, presidi contemporanei di fronte a sei punti vendita in adesione alla "demothlon", la maratona di offensiva natalizia della campagna AIP.
Via Ojetti Circa una quindicina di attiviste ed attivisti si sono ritrovati davanti al MaxMara e poi al Max&Co di zona con bandiere verdenero, megafoni e due banchetti per richiamare l'attenzione sull'industria sanguinaria della pelliccia e sulla dannosità del consumismo natalizio. Due presidi a breve distanza che si sono svolti molto bene: pochissimi clienti, molti solidali, giornaliste curiose e una simpatica signora che ci ha promesso due pellicce ereditate dalla madre. Ancora una volta abbiamo colpito nel segno.
Via Tuscolana Per la prima volta il negozio Marella di questa via riceve la visita della campagna AIP, con più di 20 attivisti che si sono smistati tra questo punto vendita e quello MaxMara poco distante, già presidiato alcune settimane prima. Nonostante le restrizioni imposte, ci siamo fatti sentire parecchio con 4 ore di proteste continue a meno di un metro dagli ingressi e le reazioni sono state le più imprevedibili: dopo nemmeno un'ora di presidio il direttore di Marella ha deciso di chiudere le porte del negozio, forse sperando che bastasse a porre fine alla protesta, per riaprile due ore dopo; ma gli attivisti erano ancora in zona, mentre le commesse erano ormai andate a casa. Anche il direttore di MaxMara ha provato a scacciarci con modalità poco ortodosse: gettando del puzzolente topicida sul marciapiede davanti la soglia del negozio, con l'unico risultato di far cambiare strada a ogni eventuale cliente.
Viale Marconi I restanti quindici attivisti hanno deciso invece di incalzare senza sosta prima il MaxMara e poi il Max&Co di viale Marconi. Il primo punto vendita si è rapidamente svuotato, con l'eccezione di qualche saltuaria entrata dei soliti indifferenti. Il secondo negozio è risultato invece più popolato, ma comunque povero di acquisti. Molta gente ci ha incoraggiati, una ragazza ci ha regalato il suo collo di pelliccia di coniglio che credeva sintetico.
Mercoledì 24 dicembre Non esiste vigilia di Natale né vacanze per gli animali rinchiusi negli allevamenti, dunque non possono esisterne nemmeno per noi, e non deve esserci pace per MaxMara. Torniamo in una quindicina di manifestanti a presidiare il punto vendita MaxMara di via Cola di Rienzo. Nuovamente registriamo alcune restrizioni da parte delle forze dell'ordine: divieto di stazionare accanto all'ingresso del negozio, divieto di megafonare a voce troppo alta, divieto di usare più megafoni contemporaneamente. Non ci manca però il sostegno di molti passanti inorriditi e solidali, come non ci sfugge l'esasperazione della direttrice, la quale ci ha rivelato che pur di non vederci più protestare davanti al suo negozio sta cercando di non ordinare abiti con inserti in vero pelo animale. Contemporaneamente a questo presidio, è stato organizzato il primo FoodNotBombs romano, a piazza Vittorio Emanuale: distribuzione gratuita di cibo altrimenti sprecato nella follia consumista di queste ipocrite feste. Moltissime persone prive di reddito hanno apprezzato le abbondanti pietanze (ovviamente vegan) preparate da volenterose/i antispeciste/i, spesso solo dopo essersi sincerati dell'assenza di prodotti di derivazione animale. Un'esperienza molto soddisfacente che replicheremo l'ultimo dell'anno.
Pubblicato da Lidio il 18/12/2008 alle 10:18:21, in romantispecismo, letto 2087 volte
Un evento senza precedenti quello organizzato dagli/dalle antispecisti/e romani/e per la campagna AIP.
Sei punti vendita MaxMara contemporaneamente presidiati nella capitale.
MARTEDI 23 DICEMBRE 2008 DALLE 15 ALLE 20
E' importante esserci in questo giorno, per fargli sentire la nostra voce, per fargli vedere che siamo tanti, per farli smettere per sempre di vendere pellicce! Il gruppo Max Mara Fashion Group conta più di 2000 negozi nel mondo, ed è un colosso non semplice da abbattere. Solo se siamo in tanti, possiamo farcela!
Concentramento degli attivisti presso il binario 1 della stazione Termini dalle 15.00alle 15.30, divisione in tre "squadre" e spostamento più rapido possibile verso le proteste.
Protesta davanti al punto vendita MARELLA in via Tuscolana(civico 837, metro A Lucio Sestio) e poi protesta davanti a punto vendita MaxMara (civico 931, metro A Giulio Agricola)
Protesta davanti al punto vendita MaxMara in viale Guglielo Marconi, (civico 232) e poi protesta davanti al punto vendita Max&Co. (civico 129/a), bus C6-170-766-791
Protesta davanti al punto vendita MaxMara in via Ugo Ojetti (civico 35) e poi protesta davanti al punto vendita Max&Co. (civico 120), bus C6-60-63-69
... per un totale di SEI presidi ;)
Altri appuntamenti dell'Offensiva Natalizia a Roma (sabato e domenica):
* sabato 20 dalle 16.30 MAX MARA e MAX&CO via Ugo Ojetti n.35/120 (bus C5-60-63-69)
ne facciamo due in contemporanea, l'abbiamo già sperimentato domenica scorsa ed è stato un successone, replichiamo subito visto che quel max mara è l'unico non-franchising presidiabile, mentre al max&co hanno mostrato ottimi segni di insofferenza già al nostro arrivo.
* domenica 21 dalle 16.30 e mercoledì 24 dalle 10.00 MAX MARA via Cola di Rienzo n.275 (angolo via Silla, metro A Ottaviano) insistiamo su quello che ci ha dato più soddisfazione sia come posizione sia come reazioni :)
Ancora un fine settimana vedrà antispeciste e antispecisti in strada davanti ai punti vendita del MaxMara Fashion Group per denunciare il cruento massacro di cui la dirigenza del gruppo è mandante in nome di stupido lusso, vacua vanità e sporco profitto. Anziché di soldi grondanti del sangue di animali innocenti, per due negozi romani questa domenica sarà foriera di volantini e megafoni davanti alle loro porte. Le attiviste e gli attivisti del collettivo romantispecismo daranno luogo a proteste della Campagna Attacca l'Industria della Pelliccia:
DOMENICA 14 DICEMBRE dalle 16.00 alle 20.00 presso MaxMara/Max&Co. in via Ugo Ojetti 35/120 (zona Montesacro/Talenti, autobus C5-60-63-69)
Come sempre, si auspica la partecipazione massiccia di tutti coloro che vogliono far parte del grido di dolore di milioni di esseri senzienti senza voce, rinchiusi negli allevamenti in attesa di essere barbaramente uccisi.
fino alla liberazione animale, antispeciste e antispecisti romane/i
SABATO 6 DICEMBRE dalle 16.30 alle 19.30 presso Max Mara, via Tuscolana 941 (metro A Giulio Agricola)
Il Max Mara Fashion Group manifesta ormai costantemente segni di insofferenza per la rumorosa presenza, davanti ai suoi negozi di tutto il mondo, delle attiviste e degli attivisti che hanno aderito alla campagna internazionale lanciata da AIP nei suoi confronti. Più di 30 città italiane e altri 13 Paesi d'Europa e d'America sono coinvolti ogni fine settimana nell'offensiva contro uno dei nomi della moda internazionale che più farebbe la differenza per milioni di animali se adottasse una politica fur-free.
Finché la famiglia Maramotti non accetterà di interrompere la vendita di capi con inserti in vero pelo animale nei negozi a marchio MaxMara, Max&Co, Marella, Marina Rinaldi e tutti gli altri del gruppo, il collettivo romantispecismo andrà di fronte ai punti vendita in tutta la capitale a mostrare a dipendenti, clienti e semplici passanti la sofferenza procurata da ogni colletto e ogni polsino, l'orrore dell'industria della pelliccia che si cela dietro le luccicanti vetrine e i lussuosi vestiti.
Nei tre giorni di questo fine settimana e del successivo "ponte" faremo visita a un nuovo negozio (con una sorpresa in serbo...), poi torneremo sul luogo del nostro primo presidio di questa campagna, e infine andremo in trasferta per promuovere l'antispecismo anche in Campania.
SABATO 6 DICEMBRE dalle 16.30 alle 19.30 presso Max Mara, via Tuscolana 941 (metro A Giulio Agricola)
DOMENICA 7 DICEMBRE dalle 16.30 alle 19.30 presso Max Mara, via Cola di Rienzo 275 (metro A Ottaviano)
LUNEDÌ 8 DICEMBRE dalle 16.30 alle 19.30 presso Marella, via Mazzini 18/20/22 - CASERTA (per chiedere o offrire un passaggio scriveteci pure)
Pubblicato da Piero il 03/12/2008 alle 21:07:41, in romantispecismo, letto 2278 volte
. CONFERENZA PUBBLICA ZOO SAFARI: RAGIONI DEL DISSENSO, PARERI DELLA GIUNTA COMUNALE
SABATO 13 DICEMBRE - ORE 16.30 Sala D'Attore - via Ponte Marino 2 - Ravenna
INTERVERRANNO: GABRIO MARALDI (assessore all’urbanistica del comune di Ravenna) ANNAMARIA MANZONI (psicologa e psicoterapeuta) ADRIANO FRAGANO (associazione Oltre la Specie)
LA CATTIVITA': UN PRODOTTO DELLA CIVILIZZAZIONE
Ammaestrare animali e raccoglierli in parchi molto simili agli odierni zoo risale alla nascita delle prime civiltà moderne. I Greci furono i primi ad addestrare leoni, orsi e cavalli e ad insegnare loro movimenti innaturali; in questo modo gli animali da sempre simbolo della natura, servivano per svalutarne la considerazione, legiferandone l'autorità. L' Impero Romano più di ogni altro, con i combattimenti tra uomini e animali e con il Circo Massimo, esaltò la cultura della supremazia umana sul resto dell’universo. Gli spettacoli con carneficine di massa servivano per motivi ben precisi: controllare la popolazione e ostentare la ricchezza e il potere di Roma sulle regioni lontane e sugli animali selvatici che le abitavano.
Con il cristianesimo i massacri e le crudeltà diminuirono e le esibizioni cambiarono, invece di atroci uccisioni venivano fatti danzare, presi in giro, molestati, ridicolizzati così come accadeva per nani e storpi. Il nuovo intrattenimento, meno violento, serviva allo stesso scopo del precedente: sminuirli e collocarli al di sotto del dominio umano. Prima dell' avvento dell' industrializzazione, in una società basata sull'agricoltura e l'allevamento dove piante e animali autoctoni venivano annientati per proteggere la proprietà, disporre ed esporre animali esotici pericolosi era considerato un vanto, sinonimo di un’appartenenza ad una classe privilegiata le cui ricchezze gravavano sulla vita di tutta quella schiera di uomini e donne che "sfortunatamente" non erano nati dall'unione di sedicenti nobili. A quel tempo avere felini e grossi mammiferi provenienti dalle colonie più remote del pianeta era un simbolo di potere e rinchiuderli in gabbie serviva ad intimorire e sottomettere la cittadinanza, per lo stesso motivo avevano maniglie d' oro alle porte.
Oggi in un mondo totalmente antropizzato, la natura è stata finalmente sconfitta: luoghi incontaminati non esistono più e quei pochi che resistono stanno scomparendo insieme alle specie che li abitano. Gli zoo servono esclusivamente all' essere umano, una sorta di alibi per preservare artificialmente gli animali (meglio se rari) il cui habitat è stato annientato. La loro casa è stata distrutta dalla civilizzazione. Quel dannato progresso, spacciato con l'inganno di sollevare l' umanità da malattie, paure, povertà e fatiche, ha invece causato tumori, mediocrità, sofferenze psicologiche e tanto sfruttamento. Tutto è stato prezzato e gli animali sono visti come una fonte di guadagno. L' uomo, essere supremo capace di tutto, non ha più nessuna inibizione.
Negli ultimi anni, per risollevare la loro attività commerciale, gli zoo sono stati riformati: anche per i più indifferenti le gabbie di cemento e i piccoli serragli apparivano troppo crudeli e rischiavano di comprometterne l'immagine e quindi i profitti. Per far fronte a questi problemi sono stati ampliati i recinti, piantati alcuni alberi e soprattutto modificata la legislazione con un’infinità di paradossi e menzogne. Dal 2005, con l' attuazione di una direttiva europea, i giardini zoologici (non più zoo) sono obbligati a perseguire le seguenti finalità: potenziare il ruolo della conservazione della biodiversità allo scopo di proteggere la fauna selvatica e di salvaguardare la stessa diversità biologica, nonché partecipare a ricerche scientifiche, programmi di educazione e sensibilizzazione del pubblico e del mondo scolastico. Ma come si possono obbligare gli altri animali a vivere in spazi che non appartengono loro, nella totale dipendenza dall'umanità e pensare di fargli del bene, di proteggerli ed educare i bambini alla loro conservazione?
In tutto il pianeta il cemento avanza quanto l'inquinamento. Sempre più lotti di terra vengono strappati alle specie selvatiche che insieme ad alberi, piante e popoli indigeni li abitano. L'ingordigia umana prelevando, imprigionando e facendo riprodurre gli animali per i propri scopi là dove ha distrutto o alterato il loro habitat, manifesta tutto il suo egoismo. I responsabili di giardini zoologici, bioparchi e parchi faunistici, al contrario di quello che affermano, sfruttano e non preservano l' estinzione della fauna selvatica. Ricerche scientifiche, lucro e divertimento sono le principali cause dell'esistenza di queste strutture. La conseguenza è la reclusione di migliaia di animali-non-umani segregati da circensi, stati, enti o società specializzate in sfruttamento animale per soddisfare i propri obbiettivi. Queste prigioni sono visitate, usate e tollerate per il semplice fatto che l' umanità, autoelettasi padrona di tutto e di tutti, dispone degli altri animali a sua discrezione. E’ così punto e basta e gli zoo, con la loro totale inutilità, ne sono la prova inconfutabile. "Abbiamo trasformato gli animali da esseri animati simili a noi in freddi simboli del potere dell' uomo sulla natura” J. Mason. Come realmente preservare il nostro pianeta non lo sappiamo, sicuramente dobbiamo toglierci quella maledetta corona che sta conducendo l’essere umano la natura e gli animali in miseria; questo apporterà la rivoluzione della nostra esistenza, dei rapporti tra noi e noi e tra noi e tutto il resto.
A Ravenna il parco faunistico che vogliono costruire servirà esclusivamente per fare guadagnare altri soldi all'Alfa 3000, società già detentrice del circo Medrano e proprietaria dello zoo safari di Fasano; infatti non a caso la struttura verrà costruita accanto a Mirabilandia: essa, come affermano le categorie dei commercianti e decanta l'amministrazione comunale, servirà a destagionalizzare il turismo cioè per far arrivare (e spendere) gente non solo d' estate.
Il 13 dicembre a Ravenna in una sala pubblica abbiamo organizzato una conferenza ed invitato l'amministrazione comunale, questo per cercare di farle ammettere davanti a più persone possibili la vera natura del parco faunistico "Le dune del Delta". Al nostro fianco ci sarà una psicologa che si è interessata all’impatto diseducativo, dello zoo sullo sviluppo empatico del bambino e un esperto che fin dagli inizi ha seguito la situazione di questa futura struttura e ne smentirà le false promesse, affrontando anche lo sfruttamento animale in un contesto più ampio. Tentiamo di fare indignare le persone presenti per quanto questo zoo sia nocivo per tutti tranne che per l' Alfa 3000 e qualche commerciante, speranzosi che dopo questa conferenza più individui possibili si attivino per impedire la realizzazione di questo vergognoso e sadico progetto.
CAMPAGNA CONTRO LA COSTRUZIONE DELLO ZOO DI RAVENNA Affinché qualunque specie possa vivere nel proprio habitat naturale senza restrizioni o imposizioni da parte degli esseri umani. Contro la reclusione degli animali. Contro lo specismo.
Dopo le iniziative in adesione al Fur-Free Friday di venerdì 28 novembre, anche domenica torneremo davanti ai negozi del Max Mara Fashion Group per denunciare gli orrori dell'industria della pelliccia e chiedere alla dirigenza di mettere fine allo sfruttamento di oltre 50 milioni di animali ogni anno.
DOMENICA 30 NOVEMBRE dalle 16.30 alle 19.30
presso MAX & CO. di via dei Condotti 46
(angolo largo Goldoni / via del Corso - metro A Spagna)
Chiunque voglia urlare il dolore di tutti gli individui rinchiusi negli allevamenti è invitato a raggiungerci portando con sè ogni mezzo utile a esprimere la propria indignazione!
UNA GIORNATA DI LOTTA ALLO SPECISMO venerdì 28 novembre proteste StopHLS e AIP presso BRISTOL MYERS SQUIBB e MAX MARA/MAX & Co.
Uno scienziato in camice bianco, giustificato dalla "indispensabilità" della ricerca medica, e un negoziante di abbigliamento di lusso, desideroso di trasferire denaro dalle tasche dei consumatori alle proprie: entrambi procedono nelle loro attività incuranti delle vite che queste calpestano... le vite degli animali su cui vengono effettuati crudeli esperimenti, utili solo a chi li commissiona; le vite degli animali scuoiati per confezionare capi che soddisfino le richieste della moda più sanguinaria.
Due facce di una stessa medaglia, due dei molteplici lati di una cultura fatta d'indifferenza, mercificazione della vita e ossessiva ricerca del profitto. Un sistema specista, un sistema sbagliato, un sistema contro cui bisogna lottare strenuamente, tutti insieme, subito.
Venerdì 28 novembre combatteremo in difesa degli animali detenuti nei laboratori e negli allevamenti, aderendo alla settimana mondiale di mobilitazione contro uno dei principali clienti del più grande laboratorio di vivisezione d'Europa, Huntingdon Life Sciences (obiettivo delle campagne SHAC e StopHLS), nonché alla campagna internazionale "Attacca l'Industria della Pelliccia" contro il Max Mara Fashion Group:
dalle 12.00 alle 14.00 presso BRISTOL MYERS SQUIBB via Virgilio Maroso 50 (EUR/Laurentina) - bus 716, 772
dalle 16.00 alle 18.00 presso MAX MARA piazza Enrico Fermi 62 dalle 18.00 alle 19.30 presso MAX & CO. viale Guglielmo Marconi 129/a bus C6, 170, 766, 791 (da via Maroso cambio 716 > 766 a via Ambrosini)
Come sempre sono graditi cartelli, fischietti, megafoni, striscioni, voce e tanta rabbia verso aguzzini e sfruttatori!
Sabato e domenica si terranno altre proteste in adesione alla campagna AIP, orari e luoghi saranno comunicati quanto prima.
SABATO 22 E DOMENICA 23 NOVEMBRE SI TORNA IN STRADA!
due proteste in pieno centro di Roma, sabato e domenica pomeriggio
Milioni di gabbie, milioni di animali non umani la cui vita viene brutalmente interrotta tra atroci sofferenze, milioni di capi di vestiario grondanti sangue, milioni di euro sporchi di morte che quotidianamente entrano nelle casse di allevatori e stilisti, distributori e negozianti.
Questa è la realtà nascosta dietro il mercato degli inserti in vero pelo animale, questo è l'orrore dell'industria della pelliccia.
Dal lato opposto di questa follia consumista e specista, si trovano centinaia di punti vendita da presidiare, centinaia di strade e piazze, centinaia di attivisti dotati di volantini, cartelloni, striscioni e megafoni, e soprattutto forti della ferma intenzione di fare il possibile per interrompere al più presto l'indicibile ingiustizia di un mondo in cui esseri senzienti vengono crudelmente allevati e barbaramente uccisi all'unico scopo di soddisfare la perversa vanità di danarosi umani, lo stupido "bisogno" indotto dal mercato capitalista stesso che ci vorrebbe tutti consumatori acritici e irresponsabili… l'avidità senza fondo di chi mercifica la vita per arricchirsi.
Romantispecismo invita tutte e tutti coloro che avvertono l'urgenza di opporsi a questo sistema profondamente sbagliato, fatto di sofferenza e prevaricazione, ad unirsi alle proteste organizzate in adesione alla nuova campagna di boicottaggio e pressione costante lanciata in tutta Italia e in numerosi altri Paesi contro il Max Mara Fashion Group, proprietario di alcuni dei marchi più noti e diffusi nel mondo della moda internazionale.
Anche a Roma ci troveremo di fronte ai numerosi negozi MaxMara e Max&Co ad urlare la nostra rabbia e a dar voce al dolore di tutti gli individui soggiogati dall'industria della pelliccia per sottrarne il manto e confezionare "lussuosi" abiti o inserti.
I primi appuntamenti, per il weekend di lancio internazionale della campagna, avranno luogo in via Cola di Rienzo, già teatro di mesi di proteste ogni settimana davanti al punto vendita COIN, e all'angolo tra via del Corso e via dei Condotti, altra "zona calda" dello shopping prenatalizio:
* SABATO 22 NOVEMBRE dalle 16.30 alle 19.30
presso MAX MARA in via Cola di Rienzo 275/277
zona piazza del Risorgimento (metro A Ottaviano)
* DOMENICA 23 NOVEMBRE dalle 16.30 alle 19.30
presso MAX & CO in via dei Condotti 46
angolo via del Corso / largo Goldoni (metro A Spagna)
Portate come sempre ogni mezzo utile a esprimere la vostra indignazione: cartelli, striscioni, fischietti, megafoni, trombe, tamburi e quant'altro.
Per un mondo senza più dominio né padroni, senza gabbie né catene, per la liberazione animale! antispeciste/i romane/i - romantispecismo@inventati.org
La giornata comincia presto, è l'8 novembre e noi tutt* del gruppo antispecista romano(Romantispecismo) ci prepariamo a camminare con il nostro spezzone critico all'interno della manifestazione nazionale contro le pellicce, auspicando la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia e la fine di questa moda cruenta. I giorni antecedenti sono un'odissea di proposte, c'è chi non è del tutto favorevole a partecipare ad una manifestazione con un contenuto "massivamente corretto", ma il desiderio di comunicare comunque il nostro dissenso, la speranza di trovare contatto con nuov* attivist*, amic*, compagn* e il desiderio di crescita/aggregazione del movimento ci trova solidali.
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Così ci incontriamo tutte e tutti a piazza della repubblica alle 14.30 per il concentramento. In piazza poca gente, sono le 14.30 spaccate e più che un corteo nazionale sembra uno dei nostri presidi settimanali davanti a qualche grande magazzino; piano piano le cose migliorano: cominciamo a vedere volti amici, diverse conoscenze lontane... così tra uno scambio di idee e un abbraccio si ritorna nello spirito giusto. Cominciamo a montare striscioni e tavolo contro-informativo in attesa della partenza, diffondiamo i nostri volantini a tappeto: vademecum dell'antispecismo esternato e proposto dagli Animali dell'Aurora e campagne AIP in corso. Mentre giriamo tra la gente ci accorgiamo che stiamo diventando tantissim* ed abbiamo la sensazione che la massa di persone che partecipa al corteo, attraverso associazioni o a livello individuale, appoggi noi, esteti del nulla se l'estetica è crudeltà, con occhio complice. Spontaneamente ci si crea un cerchio attorno di interesse e approfondimento verso il movimento militante.
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Partiamo, sono circa le 15.00. Il corteo è molto lungo e solo il nostro spezzone è composto da oltre un centinaio di attiviste e attivisti roman* e ulteriormente supportato da gruppi locali dell'Abruzzo, delle Marche, dell'Emilia Romagna e della Campania. Piacevole la compagnia di percussionisti africani. Attraversiamo via Cavour e via dei fori imperiali, riempiendo anche l'aria con i nostri megafoni rivolti ai passanti, oltre agli striscioni e alle bandiere. Fumogeni artigianali ci abbracciano col loro effetto scenico. Alla fine del corteo ci si raduna a Piazza Venezia, gli organizzatori si preparano per fare i loro discorsi sul palco, noi ne approfittiamo e ci uniamo con gli ultimi fumogeni per i cori finali.
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Da Como ci arrivano messaggi complici e solidali nella lotta parallela e contemporanea svoltasi in pieno centro dal gruppo locale. "Abbiamo disposto striscioni e cartelli di aip," ci riferiscono dal nord, "ci siamo messi in semicerchio ed abbiamo messo nel mezzo una ragazza con un pc in mano dove si faceva girare il filmato degli squoiamenti. Al megafono abbiamo parlato di questa moda assassina che permette la tortura, uccisione di milioni di animali e lo sfruttamento di uomini nei paesi del terzo mondo per avere pellicce a prezzi stracciati. Della colpevolezza in primis degli stilisti che han rilanciato la pelliccia tramite gli inserti... ed abbiamo spesso evidenziato che la verità la si poteva vedere sullo schermo del pc, oppure ben edulcorata dietro le vetrine dei negozi. Anche se Como è una città molto fredda e la gente particolarmente diffidente, molti si sono fermati a vedere le immagini, a chiedere spiegazioni ed alcuni anche a dare un contributo. Abbiamo preso l'occasione per lanciare la campagna contro Max Mara, invitando tutti al primo presidio a Como del 22/11."
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Considerazioni a posteriori: i cori del nostro dissenso verso questo mondo antropocentrico e insensibile sono stati forti nel ribadire ancora una volta che la lotta per la liberazione animale non può prescindere da quella della liberazione umana, e che quindi va presa anche una posizione anti autoritaria, anti sessista, anti razzista. ANTISPECISTA - E'- ANTIRAZZISTA! Il nostro rammarico è stato quello di notare presenze ambigue aperte a correnti neofasciste. Allo stesso modo c'era, tra la folla, chi protestava contro l'utilizzo di pellicce con abbigliamento cruelty fashion. Speriamo comunque che il vederci così forti e... alternativi apra gli occhi a chi finora non ha riflettuto.
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Questi eventi, nel loro insieme, hanno mostrato una buona riuscita. Una critica costruttiva deve essere anche quella di una scelta più radicale e non qualunquista di alcuni marchi e etichette, dai nomi accattivanti ma dai contenuti discutibili, di partecipanti passivi. Non ci riferiamo alle associazioni storiche. Le nostre bandiere dai colori nero e verde hanno lanciato messaggi e contenuti importanti e non rappresentavano né veicolavano alcun logo.
Noi, spezzone antispecista critico romano, abbiamo trovato conferma della nostra unità, crescita numerica e qualitativa: parametri essenziali per le prossime lotte di liberazione animale.
Per rinfrescare la memoria, ecco un video sulla campagna contro le pellicce di un paio d'anni fa, i cui obiettivi sono già stati raggiunti...
Protesta sotto gli uffici direzionali a Reggio Emilia
Venerdì 14 novembre attivisti di Campagna AIP si sono dati appuntamento davanti agli uffici direzionali del Max Mara Fashion Group per dare ufficialmente inizio ad una campagna internazionale di pressione e boicottaggio contro questa casa di moda emiliana che nelle sue collezioni fa largo uso di resti di cadaveri animali.
Sotto una pioggia battente dalle 08:15 del mattino quasi 30 attivisti hanno accolto dirigenti e dipendenti di Max Mara con striscioni, cartelloni raffiguranti le immagini degli animali rinchiusi ed uccisi negli allevamenti, tamburi e megafoni.
A centinaia di lavoratori è stato dato un volantino che spiega le motivazioni della campagna e mette in chiaro che essa non è diretta contro di loro ma contro il marchio per il quale lavorano e la dirigenza, la quale, nonostante Campagna AIP abbia spedito negli scorsi mesi un dossier informativo e dei filmati sull'industria della pelliccia, non si è nemmeno degnata di rispondere.
Ben sapendo che le scelte delle aziende contro le quali protestiamo e del mondo della moda in generale siano dettate esclusivamente da questioni puramente economiche, con questa protesta abbiamo voluto dare un segnale deciso ai manager del Max Mara Fashion Group mettendo in chiaro che questa campagna cesserà unicamente il giorno in cui essi sottoscriveranno una politica fur-free.Fino a quel giorno le nostre proteste davanti ai negozi continueranno al fine di far aprire gli occhi a potenziali clienti e mostrare alle persone cosa si nasconde dietro a capi d'abbigliamento decorati con pezzi di pelli di animali uccisi per elettrocuzione anale o in camere gas.
Le vostre scelte sono dettate dal profitto, e da una visione del mondo che subordina ogni forma di vita ad esso. Le nostre azioni sono dettate dalle nostre coscienze, e dalla consapevolezza che nel preciso istante in cui state leggendo queste righe milioni di individui sono rinchiusi in piccole gabbie di rete metallica nelle quali sono nati e hanno trascorso i pochi mesi della loro atroce esistenza, solo per poter confezionare inutili capi d'abbigliamento venduti nei negozi Max Mara.
AIP LANCIA UNA NUOVA CAMPAGNA INTERNAZIONALE: MAX MARA FASHION GROUP
Dopo i recenti successi nazionali e internazionali di campagne contro le pellicce, che hanno convinto marchi di moda e grandi magazzini a non vendere o produrre più capi con inserti di vero pelo, è il momento di lanciare una nuova campagna su di un nome della moda italiana tra i più noti e diffuso in tutto il mondo. Questa campagna, come tutte le altre lanciate finora da AIP o da network internazionali contro le pellicce, si basa sulla pressione, sull'informazione e sul boicottaggio dell'azienda, e non avrà termine fino a che non ci sarà un impegno aziendale verso una politica senza pellicce.
La campagna partirà ufficialmente con una giornata di mobilitazione internazionale il 22 e 23 novembre. In quei giorni si terranno proteste davanti ai negozi Max Mara e Max&Co in molte città d'Italia, ma anche in Inghilterra, Germania, Svezia, Danimarca, Belgio, Olanda, Usa, Svizzera, dove gruppi di attivisti hanno già aderito all'appello di AIP. Per maggiori informazioni sulla campagna e come sostenerla visita il sito www.maxmaracampaign.net
APPUNTAMENTI:
VENERDI 14 NOVEMBRE – ore 8.30 Protesta davanti al quartier generale del Max Mara Fashion Group. Via Maramotti 4, Reggio Emilia
SABATO 22 e DOMENICA 23 NOVEMBRE – GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO MAX MARA Proteste in Italia: Milano, Bologna, Torino, Roma, Pescara, Lucca, Genova, Como, Cesena, Faenza, Forlì, Bergamo.
Una settimana di azione contro Novartis, cliente di Huntingdon Life Sciences, sta avendo luogo con decine di proteste in numerose nazioni.
Attivisti in tutto il mondo - dai Paesi Bassi al Cile passando per Svezia, Svizzera, Regno Unito - stanno dando voce alla sofferenza delle centinaia di animali detenuti e quotidianamente uccisi all'interno di HLS, il più grande laboratorio di vivisezione d'Europa, davanti a numerose sedi della multinazionale farmaceutica Novartis, colpevole di commissionare un elevatissimo numero di esperimenti a questo moderno lager per animali non umani.
In Italia si è tenuta martedì mattina una protesta alla sede Novartis di Origgio (VA), già in passato sede di numerose manifestazioni della campagna StopHLS. Anche a Roma urleremo la nostra indignazione nei confronti di HLS e Novartis:
VENERDÌ 31/10 dalle 16.30 presso la sede di Novartis Farma Spa viale Cesare Pavese 24 (zona EUR/Umanesimo) Metro B Laurentina - bus 779
Da Campagna AIP e CCVU... VERSACE ALL'UNINSUBRIA: CORPI RESI OGGETTI, INDIVIDUI RESI "CORPI"
Presidio davanti all'Università dell'Insubria via Dunant 3, Varese Lunedì 13 ottobre ore 14
Lunedì 13 ottobre l'Università dell'Insubria invita, nell'ambito dei festeggiamenti del proprio decennale, lo stilista Santo Versace a tenere una lezione presso la Facoltà di Scienze.
Noi però non vogliamo dimenticare che questa stessa università è quella che, nel chiuso dei propri laboratori, utilizza da anni migliaia di animali per la sperimentazione, grazie anche alla complicità di istituzioni che, come il Comune di Busto Arsizio, elargiscono finanziamenti dedicati alla vivisezione. E non vogliamo tacere il fatto che l'illustre ospite è un individuo che si arricchisce proponendo ogni anno indumenti di "alta moda" costruiti sulla sofferenza di migliaia di animali allevati e uccisi appositamente per la loro pelliccia, alimentando una logica di consumo che vede nelle persone dei consumatori da conquistare.
Ancora una volta denunciamo la vivisezione in quanto pratica di sequestro legalizzato di corpi viventi, resi oggetti nelle mani dei ricercatori.
Si tratta di un circolo vizioso. Da una parte è la riduzione di corpi viventi al rango di cose a legittimarne uno stupro sistematico che non accetta alcun tipo di critica sostanziale. Dall'altra è proprio il perpetuarsi quotidiano di tale pratica a legittimarla ed a rafforzare la stessa convinzione che un corpo vivente possa essere oggetto, addormentando così la capacità d'immedesimazione nell'animale-cavia e con essa qualsiasi senso critico.
E, ancora una volta, vogliamo far notare come la pratica della sperimentazione animale si inserisca in un sistema generalizzato di reificazione di corpi animali (umani e non umani). Nei laboratori, i corpi resi cavie e sezionati non sono altro che modelli di corpi etichettati dalla medicina ufficiale come "pazienti", come "malati", come oggetti di "cura", e parcellizzati in organi e funzioni.
Denunciando la vivisezione, denunciamo dunque non solo una singola pratica, ma una manifestazione emblematica di un intero sistema basato sulle medesime logiche.
GLI ANIMALI NON SONO OGGETTI
La presenza delle autorità accademiche è oggi l'espressione più visibile di una di queste pratiche, quella vivisettoria, esercitata nel segreto degli scantinati universitari. La presenza di Versace è invece simbolo di un'analoga pratica di dominio, che si esprime però sotto i riflettori dell'alta moda, facendo indossare a persone rese "corpi", animali fatti a pezzi e resi cappotti, resi merce da propinare a persone ridotte a semplici consumatori.
Non è dunque un caso che l'Università dell'Insubria, mentre pretende di costruire il sapere sulla tortura legalizzata di migliaia di cavie, celebri il proprio ruolo nella società chiamando chi ha costruito la propria fortuna sul sangue degli animali "da pelliccia" e sull'adesione acritica al cosiddetto "sistema della moda", al culto dell'immagine, alla pratica di degradare i corpi mostrandoli come beni di consumo privi di vita, di emozioni, di desideri, morti come le pelli degli animali che li rivestono in passerella.
Versace, Uninsubria...
Dietro ogni pelliccia c'è un animale.
Dietro ogni consumatore, dietro ogni malato, c'è una persona.
Dietro ogni cavia c'è un individuo.
AIP – ATTACCA L'INDUSTRIA DELLA PELLICCIA COALIZIONE CONTRO LA VIVISEZIONE NELLE UNIVERSITA'
Pubblicato da Piero il 07/10/2008 alle 12:05:44, in romantispecismo, letto 1854 volte
Un'altra vittoria importante
Anche Diesel ha deciso di diventare fur-free ancora prima che iniziasse la nostra campagna internazionale di proteste, annunciata per l'11 ottobre, in contemporanea con il trentennale dell'azienda.
Durante il presidio che si è svolto giovedì 2 ottobre davanti agli uffici di Diesel a Molvena (VI), alcuni attivisti della campagna hanno avuto un colloquio con l'amministratore delegato e il rappresentante legale dell'azienda. Il colloquio è stato molto positivo e la dirigenza di Diesel ha scelto di disegnare da questo momento in poi solamente collezioni prive di inserti di vera pelliccia.
La collezione Diesel autunno-inverno 2009/10 è già stata disegnata e andrà a breve in produzione, quindi su quella non è stato possibile intervenire, ma già dalla collezione primavera-estate seguente, quella del 2010, nessun tipo di pelo animale verrà utilizzato per i loro capi.
C'è da dire che la quantità di inserti proposti da Diesel nell'ultima collezione è comunque bassa, e durante il colloquio abbiamo scoperto che è più bassa di quello che credevamo, soprattutto come quantità di fabbricazione dei modelli che avevamo visto nelle collezioni. L'effetto di questa scelta da parte di Diesel non sta però solo nel numero di animali salvato direttamente, quelli che non verranno usati per i loro abiti, ma nel segnale che sempre più aziende stanno dando e nell'importanza di annoverare il marchio Diesel tra le aziende fur-free. Ed è questo il motivo per cui è stato scelto come obiettivo questo marchio così importante a livello internazionale.
Nomi importanti della moda italiana come Stefanel, Sixty, Belstaff e Diesel hanno scelto negli ultimi mesi di dire basta alle pellicce nelle loro collezioni. Si tratta di centinaia e centinaia di negozi in tutto il mondo in cui in futuro non si troveranno più inserti, ma soprattutto di un inizio del cambiamento a lungo termine che vogliamo generare con la nostra campagna. Quando sempre più aziende e marchi di tendenza avranno fatto la scelta fur-free, quelli che continueranno a proporre la moda senza scrupoli degli inserti saranno una minoranza e potremo così prevenire il ritorno di questo fenomeno che negli ultimi anni ha generato una strage di animali per produrre colletti, sciarpe e polsini.
Pubblicato da Piero il 31/08/2008 alle 22:07:31, in romantispecismo, letto 2009 volte
. PROGRAMMA DELLA TRE GIORNI
VENERDÌ 5 SETTEMBRE
Ore 9.30 fino alle 11.00. Presidio, Piazza Caduti per la Libertà, Ravenna. Ci troveremo davanti alla sede della Provincia di Ravenna, organo che al momento ha in mano la decisione se approvare o meno il progetto del parco faunistico “Le Dune del Delta” , voluto dalla società Alfa 3000, proprietaria di zoo e circhi. Per maggiori informazioni visitate il sito della campagna locale GliZooBastardi: www.inventati.org/glizoobastardi.
15.00 Introduzione all’incontro Regole pratiche di convivenza, presentazione dell’idea di impostazione delle giornate e del programma.
16.00 Pellicce di coniglio – I fatti Un’investigazione di Coalition Against the Fur Trade in collaborazione con Campagna AIP ha finalmente messo a nudo il mercato delle pellicce di coniglio, che rappresenta una parte sempre più grande del settore pellicceria. Verrà presentato il video frutto dell’investigazione e fatto un aggiornamento su questo mercato e come si è svolta l’investigazione.
17.30 Conoscere la repressione Attivisti della Cassa di Solidarietà SenzaGabbie terranno questo workshop per: A) conoscere cosa affrontiamo durante l’attivismo. Cercheremo quindi di sapere come comportarsi nel caso malaugurato di richieste di documenti, fermi, controlli, perquisizioni, per non trovarsi mai impreparati. Dobbiamo fare i conti con queste problematiche pratiche anche se non ci imbarchiamo in niente di illegale. Conoscere le armi utilizzate contro di noi e come comportarsi è il primo passo per non spaventarsi quando ci si trova in certe situazioni. B) conoscere cosa accade nel caso di un arresto; qual è la realtà vera del carcere al di là dei miti e dei timori che lo circondano; quale la quotidianità di un prigioniero; quali le possibilità e i problemi per i prigionieri vegani o vegetariani in Italia. Per aprire le porte ad una concreta solidarietà. Avremo interventi di chi ha vissuto l’esperienza personalmente.
20.00 Cena
21.30 L’Azione diretta sui cinque continenti L’azione diretta e le liberazioni degli animali rappresentano una parte integrale del movimento e avvengono ormai su tutti e cinque i continenti. Con John Curtin parleremo della storia dell’azione diretta, di come è nata, come si è sviluppata, che risultati ha ottenuto, di alcune azioni particolari che meritano di essere conosciute e di sue esperienze personali. John Curtin è attivista da più di 25 anni, è stato arrestato per liberazioni di animali dai laboratori in Gran Bretagna e ha fatto per alcuni anni da portavoce stampa per l’ALF.
SABATO 6 SETTEMBRE
8.00 Mens sana in corpore sano I più mattutini possono trovarsi insieme per fare un po’ di yoga rilassante.
8.30 colazione
9.30 Combattere la vivisezione, tra pubblico e privato Presentazione della Coalizione contro la vivisezione nelle Università e della campagna contro l’ampliamento dei laboratori di Busto Arsizio. Le possibilità di incidere sui luoghi pubblici in cui si fa sperimentazione sono molteplici e si discuterà di come creare una rete della coalizione. La vivisezione è oggetto di molte campagne, ma risulta anche uno dei nodi più difficili da sciogliere per le varie implicazioni che ha e quindi le varie sfaccettature da cui la si può attaccare. Questo spazio vuole essere anche un momento di discussione strategica sul come affrontare la lotta alla vivisezione, alla luce di lotte finora portate avanti contro aziende private, allevamenti e laboratori, o centri di ricerca pubblici.
A seguire spazio di discussione libera per tutta la mattinata (non mancheranno gli argomenti).
13.00 pranzo
14.30 Attivismo a 360 gradi Ci sono mille modi per essere parte attiva del movimento di liberazione animale, per tutti i gusti e tutte le inclinazioni. Ognuno di noi può applicarsi sul fronte che preferisce. Vogliamo dare consigli pratici per fare proteste, creare un gruppo locale, fare tavoli informativi, raccolta fondi, azioni simboliche come incatenamenti e molto altro.
17.00 Parlare nelle scuole Fare presentazioni e avere spazi nelle scuole per promuovere una cultura antispecista è un lavoro di diffusione tra i più importanti. Alcune persone che hanno esperienze diverse le condivideranno e daranno consigli su come potere entrare in una scuola, come affrontare una classe, come parlare a seconda dell’età dei bambini e dei ragazzi.
20.00 Cena
21.30 Sea Shepherd: azione diretta sui quattro mari I pirati per la liberazione animale della Sea Shepherd presenteranno le loro attività, le loro nuove campagne e come sostenerli anche con iniziative da terra. Sea Shepherd è in prima linea nei mari per fermare il massacro delle balene, dei delfini, delle foche e di tutti quegli animali vittime dell’invasione umana e del profitto anche negli oceani. Proietteremo anche un video delle loro campagne.
A seguire festa a tema e proiezioni video.
DOMENICA 7 SETTEMBRE
8.00 Mens sana in corpore sano I più mattutini possono trovarsi insieme per fare un po’ di yoga rilassante.
8.30 colazione
9.30 Presentazione e lancio campagne a) GliZooBastardi Presentazione della campagna contro la costruzione dello zoo safari di Ravenna, come si è evoluta, quali gli obiettivi e come può adesso incidere per fermare la costruzione dell’ennesima prigione per animali. b) AIP – Lancio nuova campagna Presentazione della nuova campagna internazionale di AIP contro un importante marchio della moda. c) Coalizione contro le nocività Presentazione di una nascente campagna che vuole aprire spazi di azione contro biotecnologie e nanotecnologie, due sviluppi della scienza dagli effetti devastanti per il pianeta e tutti gli esseri viventi. Se ne sapete poco questo momento è quello giusto per approfondire.
25 attivisti, centinaia di volantini, ingressi presidiati con megafoni. . Continuano la lotta e il boicottaggio della campagna AIP "Fuori le pellicce dagli ipermercati". Nel pomeriggio di venerdì 29 agosto, tutti i passanti e i potenziali acquirenti del centro commerciale Auchan a Roma Casalbertone sono stati accompagnati da cori e cartelli che denunciavano l'uso di corpi animali venduti come inserti di pelliccia in alcuni reparti del grande magazzino. Finché la dirigenza di Auchan non sostituirà i capi d'abbigliamento sporchi di sangue con indumenti cruelty free, la campagna andrà avanti, in tutta Italia. . Fino alla liberazione animale, romantispecismo - gruppo AIP Roma
"Auchan vende morte, fino alla fine davanti alle sue porte"... con questo slogan avevamo concluso la precedente visita all'ipermercato Auchan di Casalbertone, e poiché la direzione della catena non ha ancora rinunciato al sanguinario lucro derivante dalla crudele industria della pelliccia, gli attivisti antispecisti aderenti alla Campagna AIP torneranno:
VENERDI' 29 AGOSTO, dalle 17 alle 20 presso l'ipermercato Auchan di Casalbertone via Alberto Pollio 60, Portonaccio, Roma bus 409 (5 fermate) da staz. metro B Tiburtina
In attesa del 13 settembre, giornata internazionale di proteste contro Sixty Group, invitiamo tutti/e a partecipare al secondo appuntamento romano della campagna "Fuori le pellicce dagli ipermercati", per dire basta a questo vergognoso mercato di morte!
Come sempre portate cartelli, fischietti, megafoni, ma soprattutto la vostra indignazione e la voglia di contrastare lo sfruttamento ai danni di ogni essere senziente.
Fino alla liberazione animale, romantispecismo - gruppo AIP Roma
Pubblicato da Piero il 23/08/2008 alle 18:23:40, in romantispecismo, letto 1921 volte
. Gruppo per la teoria e la pratica antispecista nel Lazio. . La storia degli Animali dell'Aurora è appena cominciata e ci pare giusto fare un piccolo sunto di come il gruppo si sia formato e di come voglia evolvere. Tutto nasce dall'esperienza degli Animali della Tosca, nati in Toscana nel novembre del 2006 dall'iniziativa di alcune persone che, ritrovatesi davanti ad una pizza veg, hanno scoperto di avere sogni e desideri comuni, gli stessi che intendiamo porre come base per gli AdA seguendo un iter che precedentemente ha portato nel marzo 2008 alla nascita degli Animali della Camùna, il gruppo lombardo.
La composizione dei gruppi è su base regionale, tutti in contatto tra loro attraverso l’uso ed il supporto di un unico forum informativo per poter permettere lo scambio di idee e progetti, l’organizzazione di eventi, lo sviluppo di progetti, e la realizzazione di materiale informativo, in collaborazione anche con chi è lontano. Gli AdA hanno come scopo fondante la diffusione della teoria Antispecista attraverso metodi divulgativi quali ad esempio i banchetti informativi, ma che mirano all'apertura di discussioni in ambito scolastico (con progetti di assemblee e mostre nelle scuole e nelle università), e civile (partecipando a manifestazioni, sagre, convegni ed organizzando cene ed incontri conoscitivi). Il ripudio delle ideologie e delle pratiche di dominio che giustificano la sopraffazione di Umani ed altri Animali per qualsiasi scopo, sono la nostra ricerca ed essenza.Siamo contrari al consumo di carni e derivati di origine animale, contro l'ideologia nazi-fascista, contro l'appiattimento delle menti e lo sfruttamento degli esseri senzienti di qualsiasi specie, e della terra che di tutti i viventi è la madre e la culla. Per questa ragione gli AdA, come gli altri gruppi regionali, appoggiano le iniziative di protesta contro ogni pratica specista diretta ed indiretta, l'uso di pellicce, l'allevamento industriale, la caccia, il razzismo, il sessismo etc… Se la diffusione dell'Antispecismo inizia ad evidenziarsi nella Capitale, non può dirsi lo stesso nelle altre zone della regione ed uno degli intenti degli AdA quindi, è proprio quello di parlare anche agli abitanti dei luoghi normalmente meno raggiungibili. Non dimentichiamo infatti che il Lazio non è solo Roma ma, al contrario, ha una propria identità spesso molto diversa da quella della metropoli. Consapevoli di quanto sia preziosa e faticosa la rivoluzione etica e culturale per le persone nate nel “sistema specista”, il nostro intento è quello di sostenere e partecipare ad un percorso di crescita etica che dal personale divenga collettivo, aiutandoci come singoli individui attraverso il rispetto e la solidarietà. Gli AdA nascono dunque per unire la pratica alla teoria, portando avanti in parallelo le due metodologie di diffusione del pensiero che ci accomuna tutti, il riconoscimento del diritto essenziale ad una vita libera ed autodeterminata per tutti gli esseri senzienti, di qualsiasi specie.
Spazio fisico di appoggio per gli AdA è la ValleVegan, punto di riferimento e di discussione è il sito e forum degli Ad* Animali della Tosca, Camùna, Aurora
In seguito al lancio della campagna internazionale di proteste nei confronti del Gruppo Sixty (detentore dei marchi Miss Sixty ed Energie), quest'ultimo ha richiesto quanto prima una riunione con attivisti/e della campagna per discutere l'argomento "pellicce".
Riteniamo quindi che sia necessaria la sospensione della protesta fissata per lunedì 25 Agosto presso Chieti, dove si trova la sede dell'azienda. Stiamo valutando la situazione e la proposta dell'incontro, presto daremo ulteriori informazioni, rimane comunque fissata la giornata internazionale di proteste fino al momento della riunione (che potrebbe avvenire con molta probabilità già la prossima settimana).